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Autore: FunnyPink    13/10/2010    12 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve ragazzi, buona serata a tutti. Credo che più o meno abbiate apprezzato gli scorsi e lo scorso capitolo, e vi ringrazio.

Questo capitolo inizialmente dovevano essere due, vedrete infatti la seconda parte quella che si svolge all'ospedale passare molto in fratta, sarà più brutta sicuramente, mancheranno i soliti particolari, ma non prevedevo succedesse molto, quindi mi son limitata a una cronaca giornalistica e a spiegarvi che EDWARD MANTIENE LA PROMESSA A BELLA, non vi dico quale leggetela, ma insomma è abbastanza ovvia.

Ci vediamo in fondo!









Pov Edward





Edward svegliati...subito...EDWARD”

sento lentamente la voce di Alice arrivare fino a me, sempre più forte mentre torno dal mondo dei sogni

Alice” dico mentre riacquisto un minimo di coscienza, e apro gli occhi “che-”

Bella sta male, ha avuto un attacco o un incubo, abbiamo sentito un tonfo e Jasper è corso da lei e io son venuta qui”

quando Alice arrivò a pronunciare le parole sta male ero già saltato dal letto e corso nella stanza avanti alla mia, la porta era aperta.

Vidi subito Jasper inginocchiato alla base del letto.

Bella era a terra ingarbugliata in un nodo di coperte e lenzuoli, il volto era molto pallido e sudato, Jasper le teneva una guancia con il palmo, e non appena mi accostai a lui mi disse agitato

non si sveglia Edward” sentii l'agitazione crescere in me mentre mi buttai sulle ginocchia, mi chinai con l'orecchio vicino al suo suo volto, sentii debole e un po' veloce il suo respiro, mi rassicurai ma afferrai velocemente anche il polso, anche questo era un po' accelerato. Mi avvicinai invece al suo volto e le sollevai una palpebra, non reagiva, ma notai la pupilla leggermente dilatata.

E' svenuta...forse ha fatto un incubo, non ho sentito-”

ho sentito un grido...poi il tonfo, credo quando sia caduta dal letto” mi maledii di non aver sentito niente e di aver dormito più sodo del solito, mentre le testavo la testa e i capelli, non sentii bernoccoli, ne ferite. Non doveva aver colpito la testa. Così presi il groviglio delle coperte e le scansai, presi il corpo di Bella e delicatamente lo riposai sulle coperte, volgendomi verso mio fratello

Jasper prendi un panno e bagnalo con dell'acqua fredda”

Mentre mio fratello usciva, io presi in cucino e appallottolandolo lo misi dietro la testa, presi poi l'altro e glielo misi dietro le ginocchia, sollevandole un po' le gambe.

Accarezzai leggermente la sua guancia, ancora pallida, attendevo con ansia questi secondi e sperai con tutto me stesso che fosse questione di attimi prima che si riprendesse.

Jasper tornò con la pezza bagnata. La misi immediatamente sulla sua fronte, e delicatamente le detersi anche il volto e le guance, le bagnai le labbra, e mi chinai a spostare un ciuffo di capelli

Bella, hei Bella”dissi piano, la bagnai ancora, e vidi un movimento sotto le palpebre, trattenni quasi il fiato, e con me mio fratello aggrappato al letto. Vidi le ciglia tremolare, si stava riprendendo.

Quando finalmente aprì gli occhi, battendoli più volte, entrambi rilasciammo un sospiro. Si guardò intorno un attimo.

Edward”

Shhh...aspetta” le passai ancora una volta sul volto il panno umido.

Edward, Jasper che è successo?”

hai avuto un incubo, forse” disse Jasper, la vidi aggrottare le sopracciglia

sei svenuta Bella, però stai calma è tutto ok, capita insomma”

ci fissò ancora un po' negli occhi e disse “mi dispiace”

non capii questa affermazione e accarezzandole i capelli glielo chiesi

di cosa?”

Di avervi svegliato...ancora” sbuffai ridacchiando.

Bella sei assurda e cerca di non dispiacerti, se ti fossi fatta male allora avresti dovuto dispiacerti, perché ci avresti fatto venire un colpo”le risposi.

Bella non devi sentirti a disagio ogni volta che facciamo qualcosa per te, se a me cade una penna e qualcuno me la raccoglie non devo sentirmi in debito con questa persona a vita, se cado ed Edward mi da una mano ad alzarmi, io sentirò gratitudine verso di lui, e quando cadrà lui io sarò pronto a tendere la mia mano, se avrà bisogno di una spalla avrà la mia, se vuole un consiglio glielo darò” disse Jasper “sarò legato a lui per il gesto ma non vivrò di questo, la mia vita continuerà, nella vita di ogni giorno abbiamo tanti dare ed avere, alcuni hanno un corrispettivo, come se compri un panino dai i soldi al commesso, ma se chiedi un indicazione e questa ti viene data, tu puoi ripagare quella persona ringraziandola con un sorriso, se cedi un posto nell'autobus a una donna o un'anziana e questa ti dice grazie, sarai soddisfatto, se aiuti una persona in difficoltà, il massimo che ti aspetti è un grazie, non pretendi la sua gratitudine a vita Bella, magari tu hai avuto poco dalla vita ma aspettati anche questo non sono tutti mostri là fuori, non devi avere paura del mondo, ci sono anche persone come Alice che ti lava i capelli e la rendi felice solo per averle concesso di poterlo fare, o come Rosalie che vorrebbe tu non avessi mai vissuto tutto questo, tifa per te chiedendomi sempre come stai anche tante volte al giorno ma senza farlo direttamente perché non vuole turbarti, o come Edward che soffre quando ti vede soffrire e ride quando ti vede ridere e gli basta questo, che tu stia bene.”

Dopo questo lungo discorso rimase il silenzio, avevo una voglia immensa di abbracciare sia Bella che mio fratello per le sue bellissime parole, sperai che entrassero nel suo cuore e capisse che non volevamo niente per quello che facevamo per lei.

E' passato, il sogno brutto è passato?”chiese lui

si è passato, era strano c'era qualcuno che mi urlava e”

ti insultava immagino...è una reazione a quello che è successo ieri sera, Bella non voglio che tu pensi che mia madre ti odi, lei protegge noi e basta, non voleva offenderti ne ha mai usato direttamente aggettivi su di te, anche se tu penso ti sia sentita offesa, voglio che tu stia attenta alle parole, non ha mai detto Bella sei una donnaccia o una ladra, non si è mai rivolta a te ricordi? E cosa più importante nessuno di noi lo pensa, capisci?”le disse ancora, lei lo fissava e annuì

si, dopo era tutto buio non so ho sentito delle fitte, allo stomaco e al fianco, ho avuto la sensazione di cadere”

sei caduta dal letto” le dissi, e raccattai il piumone da cui caddero il libro e la lampadina del comodino “E forse i colpi che hai sentito erano questi” alzai i due oggetti “erano ingarbugliati in terra tra la coperta”.

Sentii Bella sospirare, sicuramente sollevata dal constatare che la sua immaginazione avesse potuto crearle immagini false. Sentii ancora in me un po' di rabbia verso mia madre, buona parte del suo star male era dovuto anche alle sue parole. Ripensai ancora al bel discorso di Jasper, e proprio in quel momento Bella ci prese ad entrambi le mani stringendocele.

Quindi se adesso, sorriso e dico grazie, a voi basterà per il disturbo di avervi fatto alzare nel cuore della notte e fattovi spaventare?” chiese

e entrambi rispondemmo “certo” lo fece ci ringraziò e sorrise. Come aveva detto Jasper se lei sorrideva lo facevo anche io, e le risposi quindi allo stesso modo.

Jasper uscì dalla stanza, per tornare dalla sua donna, e mi alzai anche io.

Aspetta un attimo torno subito” dissi a Bella

Uscii e vidi che Jasper aveva appena baciato Alice, e che stava tornando ad appoggiare i talloni. Quando mi vide si volse.

E io gli andai incontro e lo abbracciai, forte. Lui ricambiò e mi diede qualche pacca sulla schiena. Questo era il mio modo per dire grazie, per dirgli che il suo discorso aveva toccato anche me, un grazie per aver prestato soccorso a Bella e averla fatta sorridere di nuovo, o semplicemente per essere mio fratello e volermi bene.

torna da Bella, non vorrei avesse altri incubi” disse.

Lo feci tornai da lei, la risistemai nel letto, coperta e lenzuolo compresi e mi sedetti sulla poltrona, presi nuovamente il libro dal comodino e lo lessi ancora per lei. Era interessata, non conosceva Harry Potter, e faceva degli strani sguardi quando succedevano cose strane, ma poi si addormentò e dopo poco lo feci anche io.







Pov Alice





Ho sentito quello che hai detto a Bella.”dissi a Jasper mentre rientravamo nelle coperte del nostro letto, abbassai gli occhi, a disagio perché mi fissò intensamente, e sapevo che lui poteva capire ogni volta quello che provavo, ed adesso mi vergognavo.

si ecco, anche io mi sentivo un po'... a disagio, inutile” le sue mani toccarono gentili i miei fianchi, avvicinandomi a lui con dolcezza.

Che vuoi dire?” chiese a bassa voce e in modo molto dolce, mi sembrò ancora più stupido quello che pensavo, se lui usava quel tono.

nel senso che non posso far nulla, tu sei il suo psicologo, tu la fai ragionare, Edward è la sua spalla, le sua gambe, le sua braccia e anche lui l'aiuta, Rosie le ha raccontato la sua esperienza e le dice come fare ad andare avanti, ma io...quando successe a Rosalie e aveva i suoi attacchi di panico, io rimanevo sempre fuori della stanza, anche oggi e l'altra notte son rimasta sempre fuori dalla stanza, io non riesco mai ad aiutarla, non riesco ad entrare, ho paura...di...del...dolore”

Mi attirò a se con più forza mantenendo la sua presa forte sui miei fianchi, lo abbracciai, mettendo le mie braccia attorno al suo collo. Lui mi baciò delicato e caldo sul collo, rimase li con la testa e mi sussurrò

e voglio che tu rimanga la Alice, il dolore non è bello, ogni volta che vedo un paziente soffrire, soffro un po' con loro, e vedere una persona che ami soffrire è ancora peggio, il dolore è sempre più tuo” si portò davanti al mio volto, guardandomi, mi prese il mento tra le dita

se tu vedi il dolore e soffri io soffro anche per te, io voglio che tu sia sempre felice Alice, tu sei solare, sei allegra, sei una stella brillante e non voglio che queste cose offuschino il tuo splendore” mi lasciò un bacio a fior di labbra, tornando a pochi centimetri da me

ma io riesco solo a distrarla, l'unica cosa che ho fatto è insegnarle a usare un computer”

Ed è quello che devi fare, distrarre una persona che ha subito qualcosa di brutto come Bella, è una cosa importante, tanti non ci riuscirebbero, è importante che non rimugini sul suo dolore tutto il giorno, potrebbe non riuscire ad uscirne, invece tu la distrai, le racconti del lavoro, la coinvolgi, la fai sentire utile, e le insegni cose nuove, il computer potrebbe essere un'importante conoscenza per lei, oggi come oggi per trovare un lavoro...”

si è utile”

tu la fai sorridere, non ti senti bene ogni volta che la vedi sorridere?”

Ripensai ad oggi, e il giorno prima quando avevamo creato insieme un abbinamento orribile ed eravamo scoppiate a ridere, mi era piaciuto che ridesse, che lo facesse con me, e che fosse contenta, era come avere finalmente un'amica.

si sono felice quando sorride” e mi rasserenai.

Anche io sono felice quando sorridi tu, adoro le tue labbra quando si piegano all'insù” mi si avvicinò mentre ancora pronunciava queste parole, finché non le disse sulle mie labbra, e mi baciò. Stavolta in un modo più intenso, accarezzando anche la mia lingua.

come fai, a farmi stare sempre così bene?”sorrise, sfiorandomi con il naso la guancia.

quando sei triste lo sono anche io, quando stai bene sto bene anche io, ti amo e voglio sempre il meglio, se tu stai bene vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro, non ci riuscirò sempre e non sono infallibile, ma darò sempre il massimo per chi conta nella mia vita, tu mi dai qualcosa ogni giorno e io faccio lo stesso come posso... dare e avere”.

E mi ribaciò dolcemente, assaporando il mio labbro inferiore, gustandolo come fosse cibo da cui nutrirsi, e mi baciò ancora, stringendosi a me, mentre tornavamo sotto le coltri del nostro letto.





Edward Pov





Bella? Ehi Bella, mi dispiace piccola ma devi alzarti”

hmmmm”mugolò

si lo penso anche io...ma dobbiamo andare alla visita all'ospedale, ricordi era fissata per oggi!” le dissi dolcemente.

Mi ero svegliato di buon'ora, avevo pulito casa, la mia camera e fatto un po' il bucato. Non era stato facile dopo la nottataccia, però ero abituato a turni difficili soprattutto quando coprivo quei coglioni dei miei colleghi, spesso tornavo da Bella a controllare che fosse tutto a posto, ma anche se avevo fatto in modo che dormisse il più possibile, avevo dovuto tirarla giù dal letto alle 10 avevamo la visita di controllo. Quello che mi impauriva di più era la vista ginecologica, non so se fosse riuscita...in ogni caso avevo chiesto a Rosalie di venire appena si liberava, magari di lei si fidava di più.

Presi le coperte e le tolsi, Bella si scompose e alla fine aprì gli occhi, mi avvicinai e la tirai a sedere, si era mossa parecchio anche quando c'ero io, e si notava dall'ammasso di capelli, l'alzai in piedi, e l'accompagnai a prendere un ricambio, la portai fino al bagno, e si chiuse dentro. Mentre era in bagno aprii camera sua, rifeci il letto, facendo entrare aria fresca.

Bella uscì più composta con una tuta da ginnastica, perora erano più semplici e comode e l'avevamo riempita con completi di tutti i colori, oggi le andava il marrone.

Si imbronciò guardando la camera e il letto, e non capii finché a braccia incrociate non venne traballando verso di me, camminava abbastanza bene adesso, purtroppo non aveva dalla sua un gran equilibrio.

Non so fare quasi niente ma un letto ci riesco anche io” mi accusò, non potei fare a meno di ridere sembrava una bambina impuntata, per una cosa così banale poi, sbuffò ancora.

Sul serio Edward, non sto scherzando, credi che non sappia piegare un lenzuolo, non sono una lattante, non saprò come funziona un frullatore o come si cuoce una frittata ma non sono stupida” cominciava a essere un po' velenosa la sua voce, non volevo che pensasse questo, aggirai il letto,

Ehi, sei un po' nervosa per l'ospedale? Non devi esserlo ci sono io con te, credo di aver il permesso di stare con te, altrimenti farò di testa mia lo sai. E comunque non penso che tu non sappia rifare un letto, sto solo guadagnando tempo, che adesso stiamo nuovamente perdendo, perché ti ho tenuta a dormire davvero fino all'ultimo momento, sei pronta vero?” guardando l'orologio mi accorsi che eravamo quasi in ritardo, arrivare fino in centro a New York con il suo traffico avrebbe richiesto molto tempo, soprattutto il parcheggio. “ok, hai tutto documenti, fogli dell'ospedale...andiamo” dissi imboccando il corridoio, ma non vedendola tornai indietro la trovai ancora ferma accanto al suo letto. “Ehi Bella....” le levai i capelli dal viso, facendola voltare verso di me mi fissò un po' e disse:

Avevo rimosso la visita, l'avevo dimenticata”

io l'avevo annotata sull'agenda dl cellulare, te ne comprerò uno dai” aprì bocca per dire qualcosa, ma non pronunciò niente, così avvicinai ancora.

Ehi Bella, senti so che hai paura dei dottori, e anche delle persone, ti ricordi quello che ti dissi prima di uscire? Nessuno sa cosa ti è successo, solo i dottori che ti faranno le analisi, semplici analisi, e ti assicuro che saranno professionali, ti puoi fidare di loro perché ti puoi fidare di me, e io non ti mento ok? Ci sarò sempre, ma tu devi fidarti di me, non sarà facile, ma ti do il permesso di stritolarmi il braccio che ne dici?” sorrise leggermente a queste ultime parole e io con lei.

Pian piano scendemmo al piano inferiore. La aiutai a saliere in macchina, quando aprii il cancello la sentii prendere un grosso respiro. Come dovesse andare in apnea. Doveva essere dura per lei, ma era curiosa guardava fuori dal finestrino, osservava, fissava e guardava il mondo. Osservarlo da una macchina è sempre diverso secondo me, quando stai fermo in un punto tutto ti passa accanto, tutti corrono e non capisci niente, ma se ti muovi anche tu con la macchina, li osservi meglio, ti senti come loro perché ti muovi, però vedi anche dove sono diretti, vedi con chi stanno parlando, riesce a leggere le insegne dei negozi dove entrano, e notare i negozi dove hanno fatto acquisti sui sacchetti che portano in mano.

Ci siamo quasi” le dissi mentre mi dirigevo dopo verso il parcheggio sotto l'ospedale.

Mi strinse forte il braccio quando entrammo nella strada vicino alla struttura, eravamo molto vicini alla strada dove mi aveva detto essersi risvegliata, e suppongo questo la spaventasse. Era una prova.

Scesi al piano inferiore, il primo piano era dei dipendenti e quel giorno non avrei potuto entrarci.

Fermai la macchina vicino alla porta, e spensi il motore. Bella stringeva sempre la mia manica. Ci siamo.

Aprii la mia portiera e scesi, feci il giro della macchina e aprii anche la sua. Bella si mordeva spasmodicamente il labbro. Le presi lentamente un braccio e facendo forza l'aiutai anche se riluttante a mettersi in piedi.

Come immaginavo si aggrappò subito allo sportello, aveva lo sguardo spaventato, e guardava ovunque con la paura che ci fosse qualcun altro, attesi un attimo per vedere se si calmava. Ci fu però un cigolio forte di ruote, e Bella fece quasi un salto, ma la bloccai prima che potesse tornare in macchina. Le presi le spalle, un po' forte, sperando di non spaventarla e cercai di fissarla in volto. Era spaventata.

Bella questa è la tua prova del fuoco, sarà difficile ma ce la devi fare per te, non è una cosa che fai per me, ma solo per te, per non rimanere prigioniera della tua paura. Tu stessa mi hai detto che vuoi tenere in mano la tua vita, che non permetterai ad altri di utilizzarla, bene! Questa è la tua occasione, la paura ti possiede ma tu devi riprenderla in pugno, non è facile, ma ti starò vicino, devi farlo Bella”le dissi, mi guardò, stava raccogliendo le forze, potevo vedere la sua mente elaborare e cercare di convincersi.

posso tenere la tua mano?” sorrisi raggiante, l'avrei anche portata a cavalluccio, se fosse servito a farla venire. Ma se mi chiedeva questo voleva dire che si era decisa, era spaventata ma voleva farlo!

E mi sentivo così orgoglioso di lei.

All'interno dell'ospedale, rimase molto rigida per tutto il tempo, a momenti se si avvicinava qualcuno si fermava del tutto, cercava quasi di stritolarmi la mano, anche se non ce l'avrebbe mai fatta. Mentre quando venne il nostro turno di incontrare il dottore, si aggrappò letteralmente al braccio. Non era neanche il dottore di quando era stata in cura. Però aveva un'espressione amichevole e fiduciosa.

Nella stanza in cui venne portata riconobbi un mio collega dell'università, doveva esser lui a fare il prelievo a Bella, ma lei era terrorizzata, si dibatteva, e mi pregava di evitare.

ok facciamo così, te lo faccio io il prelievo, tu continua a guardare me, guarda il mio volto, gli occhi, ma dobbiamo farlo per forza, ok?” sempre preoccupata annuì.

Feci tutto da manuale, per cercare di distrarla, cominciai a canticchiare una canzone dei Beatles, non so neanche io cosa c'entrava -Hei Jude-, ma lei mi ascoltò mentre trafficavo con laccio, cotone e poi ago, spesso alzavo gli occhi, per incontrare i suoi che mi fissavano, era tesa ma andò bene.

Il dottore sorridendomi, forse perché avevo canticchiato o perché alla fine avevo fatto io ci accompagnò in una stanza in cui fecero mettere il camice a Bella dietro un separé, ci accompagnarono poi per le radiografie, anche qui il dottore fu molto clemente con lei, mi fece entrare dopo avermi dato la giusta protezione, come si fa con i bambini, in quanto Bella non ne voleva sapere di stare sola, mi fece anche vedere le radiografie, dove notai con felicità le sue costole erano quasi tornate finalmente nella posizione giusta. Gli spiegai che ancora aveva dolori nei movimenti, e che barcollava ancora un po', quindi vollero accertarsi anche con una tac del precedente trauma cranico.

Le vennero controllati anche il fianco, il piede, il braccio, e tolti i punti dalla fronte. Il precario equilibrio ci dissero potesse essere a causa del trauma che aveva lasciato danni anche all'organo che si trova nell'orecchio.

Vennero aggiunte altre analisi, e nuovi controlli, passavamo da un reparto all'altro continuamente. La parte peggiore venne tenuta alla fine, Bella venne condotta in una stanza, e quando le venne detto che doveva fare una visita ginecologica, cominciò ad andare nel panico, soprattutto perché i dottori volevano che io rimanessi fuori nella stanza. Mentre stavo cercando di convincerla non so quale santo ringraziare ma arrivò appena in tempo Rosalie. Le permisero solo se assistita di fare a lei la visita e sembrò per questo più distesa, ma voleva e continuava a chiedere la mia presenza, io continuai a sentirmi in colpa oltre che in imbarazzo.

Alla fine il dottore di Bella, quel giorno davvero benevolo con noi, mi fece entrare, io mi sistemai vicino al suo volto, seduto, dando le spalle agli altri nella stanza ma guardando Bella negli occhi.

Era abbastanza terrorizzata, nonostante la presenza di Rosalie che credo fece la differenza dallo scappare letteralmente dalla stanza.

Riconobbi il momento in cui la toccarono per la prima volta perché Bella sobbalzò, e cedette quasi alle lacrime, io le strinsi la mano e cantai nuovamente Hei Jude, dopo poco, sentii unirsi alla mia voce anche Rosalie. Allora capii perché avevo scelto quella canzone. Quando si trovò Rosalie proprio in questa stessa situazione, ogni volta che veniva da me terrorizzata io le cantavo i Beatles, e lei si rilassava. Mi voltai, e mi sorrise un attimo.

Finita anche questa, quando le dissero che finalmente questo incubo era finito, chiese di stare sola un attimo, in bagno.

Finalmente potei sospirare anche io, mi gettai sulla poltrona della stanza vuota che aveva ospitato Bella, e nel cui bagno stava la mia amica. Buttai la testa all'indietro, ero stanco, affamato, e non mi ero accorto di esser tanto teso finché non avevo rilasciato quel sospiro. La schiena scricchiolava e il collo mi doleva.

Le mie mani erano tra i capelli, avevo bisogno proprio di relax e silenzio.

Bella uscì solo dopo parecchi minuti, come sospettavo aveva gli occhi rossi e lucidi, ma feci finta di nulla.

Bene siamo pronti per tornare casa?” le chiesi, ma la vidi mordersi il labbro,

Ecco, posso chiederti un favore?” annuii curioso “io, ecco, credi che potremo andare a vedere Sam” era una idea fantastica, io non avevo avuto molto tempo per poter venire a trovarlo, anche se ci avevo pensato, e l'idea che lei stessa volesse prolungare questa sofferente gita, perché per lei lo era, per vedere il bambino mi entusiasmò e mi commosse.

Io credo proprio di si, muoviamoci, prima che finisca il passo” velocemente ci avviammo ai piani superiori. Magari era solo una mia impressione ma mi pareva che Bella fosse un po' più distesa e tranquilla, anche in presenza di molte persone.

La sala era piena di parenti dei piccoli, tutti appiccati ai vetri, nessuno fece caso a noi che invece passammo dietro di loro, per andare nella stanza accanto quella dove stavano i bambini in incubatrici, molto più silenziosa.

A una di queste stava Rosalie, controllava dei valori e sistemava dei tubicini, che arrivavano a quella piccola creatura rannicchiata in una copertina. Quando ci vide rimase sbalordita e venne ad aprire la porta.

Voi che fate qui?”

Bella voleva venire a trovare una persona” le dissi, mentre Bella abbassava il volto imbarazzata. Rose continuava ad essere sbalordita.

Certo, vi faccio passare io, Sam sta qua, è tranquillissimo, è quasi ricoperto di peluche, l'idolo delle infermiere”.

In un angolo della stanza stava il piccolo, stava tranquillo, era sveglio e aveva un giocattolino di gomma in mano, che teneva con la sua manina, era dolcissimo.

Rosalie, gli carezzò il capo con delicatezza, e lisciandogli i suoi pochi capelli chiari.

dovrebbe mangiare vorresti dargli il biberon Bella?” rimasi stupito della richiesta e con me Bella che balbettò

Io? sei sicura che posso?”

se sai tenerlo in braccio...”

sisi ho fatto pratica con i più piccoli in orfanotrofio”

bene allora prendilo e siediti sulla poltroncina, che ti prendo un bavaglietto e il biberon che già avevo preparato”.

Bella prese il bambino con semplicità come se sapesse farlo da sempre, dondolandolo un attimo tra le sue braccia, gli sorrise, portando una mano a toccarle le guanciotte. Finché non si volse a guardarmi, ero rimasto impalato e incantato.

Edward vieni a vedere” mi disse Bella, come se dovesse dare a me coraggio stavolta.

Mi avvicinai proprio mentre le porse il biberon, avvicinandolo alla bocca del piccolo, Rosalie la istruiva su come piegarlo. Quando Rose si allontanò per tornare ad occuparsi dei gli altri piccoli nella stanza, finalmente mi avvicinai anche io, mi accucciai acconto a loro e presi la sua mano, piccola con quei ditini minuscoli, che però si aggrapparono al mio dito con forza che mi sorprese

E' ancora un po' presto per fare a braccio di ferro campione! Lo so che ti devi far notare da tutte queste belle donne, ma mi hanno detto che già stai facendo strage di cuori, quindi vacci piano” scherzai e le ragazze risero con me. Poco dopo entrò un'altra infermiera, aiutò Rosalie a cambiare dei pannolini e riposizionarli nelle strutture. Quando si volse verso di noi sorrise raddolcita.

E' il vostro primo figlio?”restammo tutti perplessi, non risposi per l'imbarazzo guardai Bella, che invece le disse,

veramente noi non siamo i genitori” lei ci guardò curiosa

Quello è Sam, Lola non lo riconoscevi?” le disse Rosalie

oh, già non avevo visto...credevo, ma voi chi siete?”

loro sono mio fratello e una nostra amica, sono loro che lo hanno trovato e portato in ospedale, sono venuti a trovarlo”sorrise anche Lola

oh, capisco un bel gesto il vostro”e uscì. Rimanemmo in quel modo fin quando Sam non mangiò abbastanza e non fece il ruttino, allora lo lasciammo dormire, salutando Rosalie. Bella continuava a sorridere, era più distesa e tranquilla.

Una volta in macchina, però avevo una domanda che mi ronzava in testa da un po', ma che non sapevo se fosse stata opportuna, o magari troppo personale, ma visto l'ambiente intimo dell'abitacolo volli provare a chiedere:

Senti Bella volevo chiederti da un po'... come mai hai chiamato il bambino così? Cioè c'entra qualcosa il ragazzo del gruppo, quello che chiami Branco?Quel Sam” mi guardò curiosa, ma rimase serena, mi volsi per ricambiare un attimo il suo sguardo.

Si l'ho chiamato in questo modo per quel Sam, non credevo che saresti riuscito a collegarli”

ehi io ti ascolto quando parli mica faccio finta, e comunque...come mai, cioè c'era un rapporto particolare...ehm...cioè era il tuo ragazzo o il tuo-”

no, no niente ragazzo, però era una persona importante, gli devo molto, ed è grazie a lui se oggi sono ancora qui”

in che senso scusa”

lui era il capobranco, tanto per definirlo, lui sapeva tenere testa a tutti, sapeva prendere le decisioni, sapeva dove andare, sapeva cosa fare, ma non ha mai alzato un dito su nessuno, non ne ha mai avuto bisogno, tutti abbiamo sempre riconosciuto in lui il leader, senza imposizioni, senza una designazione ufficiale, lui comandava era così”

ma cosa centra con il riconoscimento che hai per lui”

A Sam devo molto perché furono lui e Leah a trovarmi, sarei morta per strada se non mi avessero presa con loro e mi avessero insegnato come sopravvivere. Si sono guadagnati la mia fiducia e io la loro, non ho mai avuto un rapporto particolare con lui, non abbiamo mai parlato della nostra vita precedente, ne confidato niente. Però ha sempre avuto un riguardo nei miei confronti. Non pensare male non mi ha mai sfiorato, però faceva in modo che neanche gli altri lo facessero, niente di che ma non sono stupida riconosco se qualcuno fa un po' il galletto, all'inizio diciamo che alcuni dei ragazzi facevano un po' i galletti e lui li riprese fino a scoraggiarli del tutto, se qualcuno si voleva divertire ecco, non so se ne fosse felice o no ma ecco c'era Leah per quello, io ero piccola...

Mi ha sempre tenuta fuori il più possibile, facevo meno sforzi, facevo meno missioni, più che altro dovevo osservare, in quello ero brava”

Ti ha protetto insomma come un fratello”

si protetto, ma non c'era un'esternazione di affetto come con un fratello. Ho dato quel nome a Sam, con la speranza che abbia il suo stesso spirito e la sua stessa forza, ho sempre ammirato quel Sam e ho pensato potesse essere giusto”mi soffermai a pensare a questo Sam, come potesse essere fisicamente e caratterialmente, ringraziandolo mentalmente per quello che aveva fatto finora.

E' stato un bel gesto, davvero, se questo Sam è come lo descrivi tu hai fatto un bel regalo sia al ragazzo che al bambino”.

Arrivati in cortile a casa, quando finalmente scendemmo di macchina, Bella rilasciò un gran sospiro, sembrava che avesse cominciato a trattenere il respiro una volta usciti dal cancello e lo avesse rilasciato solo adesso.

Una volta sulla porta però mi rivelò una cosa che mi stupì,

Non credevo che lo avrei mai detto ma...adesso ho fame”mi sorrise e io risi di lei.

anche io non sai quanto, vieni dentro che ti insegno a cucinare qualcosa di pronto e dopo pensiamo a preparare qualcosa per stasera e ti insegno come maneggiare una cucina!” entusiasta mi accompagnò dentro.







Allora, rieccoci di nuovo, spero non vi abbia annoiato troppo la parte all'interno dell'ospedale. Ci sono solo poche informazioni importanti.

Bella affronta la paura delle persone, Edward mantiene la sua promessa e le resta sempre vicina, e Bella sta migliorando molto fisicamente.

Poi volevo segnalarvi se non lo aveste notato un particolare delle parole che Jasper dice di suo fratello, che vengono, guarda caso, quasi ripetute da lui nei confronti di Alice. Tutto questo dimostra la sensibilità di Jasper e dimostra che dagli altri l'entusiasmo di Edward per Bella non è proprio Invisibile, nonostante non venga evidenziato dai due.

Come mi aspettavo ce l'avete con Esme, ma ripeto è solo in pena con loro.

Grazie in particolare a:

fabiiiiiiiii

Cuore

giova71

baby2080

Ginna3

vally80

Gattino Bianco

marco

vanderbit

robsten 4 ever

Un'ultima cosa Complimenti Per l'originalità dei “nickname”, tra tutti coloro che hanno aggiunto tra preferiti e i seguiti, ne ho letti molti, non sto scherzando, alcuni son davvero curiosi!

FunnyPink

   
 
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