Crossover
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Autore: nick nibbio    13/10/2010    2 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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il volto del male

Salve a tutti. Scusate il ritardo della settimana, ma ho avuto da fare. Oggi  farete la conoscenza di Abhadon, anche se minima e molto altro ancora. Buona lettura.

In un’altra dimensione, nella mistica Oblivion, la dimensione delle entità primarie, lo scontro era stato visto da tutti i demoni di Abhadon tramite un’enorme sfera di osservazione.                                                                                                                                      
Abhadon, l’entità primaria del male, era furioso. Quest’entità non aveva corpo: era avvolta da un manto rosso e nero, che lo ricopriva interamente; il suo volto era quello di un diavolo, rosso e senza bocca, con due occhi gialli che emanavano saette tutt’intorno a lui. Il suo corpo, si diceva, si trovava in un luogo segreto e nessuno, salvo pochi eletti, lo aveva mai visto, per questo non si sapeva nulla del suo vero aspetto.                                                         

“Abominon” disse Abhadon con voce tonante “Immagino che questo tu non l’avessi previsto vero?”                                                                                                                            
“No mio signore!” rispose Abominon “Devono essere stati davvero disperati se hanno evocato da un’altra dimensione un nuovo difensore. Io avevo concesso loro una tregua per aumentare questa disperazione. Ma il mio piano è fallito”.       
“Fallito?” disse un demone.                                                                                                                          
Abominon si voltò verso chi aveva parlato e gli rispose: “Si fallito. Ma è qualcosa a cui posso rimediare Dark Marik!”

Dark Marik uno spirito oscuro di carnagione scura e i capelli biondi alzati a stella, si avvicinò ridendo: “Vorresti rimediare? Tu sai bene quanto sia difficile battere i Sun’s Warriors e in particolar modo Nick e i suoi numerosi alter ego sparpagliati in ogni dannata dimensione”.                                           
“Certo che lo so” rispose Abominon a tono “E, se non ricordo male, tu sei stato battuto più volte da ognuno di loro, disonorando la tua carica di re dell’inferno”.                
“Hai voglia di rinfacciare il mio passato Abominon?” rispose ferocemente Dark Marik “O stai semplicemente trovando un modo per farti uccidere prima del tempo?”                         

I due si avvicinarono minacciosi l’uno all’altro. Dark Marik continuò: “Il sommo Abhadon mi ha nominato re dell’inferno perché avevo gli attributi per quella carica. Inoltre sono quello che conosce Nick meglio di chiunque altro, visto che l’ho visto dai suoi albori”.  {persino tra alleati ci si litiga}                                                                      

“Oh! Che belle parole” disse Abominon “Scusami se non ti applaudo. Vuoi sapere perché tu hai ancora quella carica nonostante i tuoi fallimenti? Perché sei risultato più longevo di Lucifero, il primo satana, che si è fatto disintegrare, seguito poi dai suoi figli e dagli altri pretendenti al trono dell’Inferno”.  

 

Questi fatti a cui Abominon sta accennando risalgono a molto tempo prima. Si possono brevemente riassumere, per farvi capire in maniera sommaria.

Molti anni prima, in una dimensione, nota col nome di N, un alter ego di Nick e i suoi compagni affrontarono l primi servitori di Abhadon allora noti come Dark Warriors, di cui Dark Marik era uno dei due leader insieme a Raptomort, un potente stregone proveniente da un altro mondo, con l’intento di conquistare la Terra.                                                                                                      
Il gruppo dei Dark Warriors era stato sconfitto e aveva cercato l’aiuto di demoni più forti: prima si erano rivolti a Lucifero stesso, che aveva mandato i suoi tre figli Arlong, Daakhi e Mammon per aiutarli a distruggere i Sun’s Warriors e fallendo. Il re dell’Inferno aveva allora mandato contro di loro le stesse bestie dell’apocalisse e il drago rosso, citati nel libro biblico, ma furono sconfitti dai valorosi guerrieri e relegati in una prigione dimensionale. Alla fine era stato Lucifero stesso ad andare sul campo di battaglia ma, dopo uno scontro tra titani, il potere dei Sun’s Warriors e dei loro alleati aveva avuto la meglio anche su di lui.                                                                                                                                        
Altri pretendenti al trono dell’Inferno tentarono di sconfiggere Nick e i suoi compagni ma anche loro furono distrutti.                      
Abhadon, che da Oblivion aveva assistito a questi eventi, aveva richiamato i Dark Warriors e aveva scelto Dark Marik, per il suo cuore e la sua anima corrotti, come nuovo Satana.                                                                                        
Nonostante il salto di qualità, Dark Marik era stato sconfitto, ma non distrutto e aveva chiesto l’intervento dello stesso Abhadon.                                                                       
L’entità primaria del male, per porre fine alla minaccia di Nick e dei suoi compagni, divenuti col tempo sempre più numerosi, aveva deciso di scendere sul campo di battaglia, quasi distruggendo tutto; ma i Sun’s Warriors avevano compiuto l’ennesimo miracolo.  Al prezzo di numerose vite, sconfissero Abhadon e gli strapparono occhi e cuore, disperdendoli poi tra le dimensioni e imprigionando per sempre l’entità primaria in una barriera dimensionale.                                                                                                            

Ma Dark Marik e Abominon, insieme a tutti gli altri suoi servitori, erano riusciti a ritrovare il loro signore e le parti disperse tra le dimensioni, combattendo contro i Sun’s Warriors e i principali difensori delle varie dimensioni.                                                
Abhadon, riavuti i suoi poteri, aveva premiato i più valorosi dando loro il titolo di generali infernali, con a capo Abominon e assegnandogli il compito di distruggere la speranza risiedente nei cuori dei mortali e quindi di distruggere Fantasy e tutti i suoi abitanti: perché creati da quella speranza e dai sentimenti a essa connessi.
Fatto questo breve riassunto, che verrà più volte ripreso ritorniamo alla narrazione.

 

Abhadon fece un gesto imperioso e invitò i due a calmarsi dicendo: “Capisco la tua obiezione Dark Marik, ma è Abominon il supremo generale infernale e confido nelle sue decisioni, almeno per adesso. Abominon, vieni qui.”                                              
Abominon guardò fisso Dark Marik con un ghigno e poi si inginocchiò davanti ad Abhadon dicendo: “Quali sono i tuoi ordini, mio signore?”                                                             
“Hai solo questa possibilità” disse Abhadon “Se fallirai sarà meglio per te toglierti da solo la vita, perché altrimenti ci penserò io, personalmente “.                                                    
“Siete stato chiarissimo mio signore” disse Abominon.    {più chiaro di così}                                                  
“Molto bene” disse Abhadon “Ora va: prepara il tuo esercito e parti alla volta di Fantasy. Portami la testa di quel nuovo Nick insieme a quelle dei suoi compagni su un trono di ossa e sangue”.                                                                                                                                          
“Con immenso piacere mio signore” disse Abominon “Mi ci vorranno un paio di giorni per organizzare tutto. Le prometto che entro la fine del terzo giorno il Fantasy non esisterà più e nessuno, nemmeno la divina Arella, entità primaria del bene e vostra eterna nemica, potrà fermarvi”.                                                                                          
Un ruggito accolse queste ultime parole. Sembrò che il giorno del giudizio stesse inevitabilmente per giungere. 

 

Nick fu riportato al castello e curato da Luce, che si dimostrò essere un abilissimo medico.                                                       
Dopo che l’ebbe curato gli disse: “Le tue ferite erano leggere e non hanno richiesto in eccessivo sforzo. La prossima volta, però, non lanciarti subito in un combattimento, altrimenti rischi la pelle e resuscitare i morti non rientra tra le mie capacità”.                                                                                                                                           
Nick la osservò intensamente e l’abbracciò . Adorava quei momenti in cui Luce gli era vicino: la vedeva quasi come una seconda madre e come tale le voleva molto bene, sebbene sapesse che lei lo guardava in un altro modo.                          
Luce sentiva quell’emozione chiara come il sole e, in cuor suo, rivedeva in lui lo stesso spirito dell’uomo che aveva amato.                      
La giovane donna gli baciò la fronte e, con le lacrime agli occhi, gli disse: “Per favore non morire anche tu, non mi lasciare sola di nuovo. Non riuscirei più a vivere”.                                                                                                                                            
Nick, con delicatezza, si staccò dall’abbraccio: “Io non sono lui, ma sai bene che non ti lascerei mai, nemmeno se morissi”.                                                                                           
Quel momento fu interrotto dalla porta della stanza di Nick che si apriva. Gabriel entrò di corsa e disse, senza nemmeno guardare: “Siamo nei guai! Abominon si sta preparando”.                                                                                                                        

 

I tre corsero verso la sala del trono. Giunti lì, si trovarono davanti un demone dalle sembianze di un leone grigio. Era Abdizur, generale delle forze dell’ordine, fedele servo di Arella entità primaria del bene.                                                                                                                              
“Salve a te Nick” disse con voce solenne Abdizur quando lo vide “Mi dispiace doverti conoscere in questa situazione. Comunque io sono Abdizur, generale dell’ordine, servitore della divina Arella, entità primaria del bene”.
“So chi sei” disse Nick “Mi hanno parlato di te e so che quando vieni qui, lo fai solo per informarci di guai. Che è successo re Galax?”                                                                    
Galax era seduto sul trono, ma in quel momento si sentiva distrutto sia nel corpo che nello spirito. Alla domanda di Nick, si ricompose e, con la voce a stento ferma, disse: “Secondo quanto mi ha appena detto Abdizur, sembra che la nostra ora sia giunta. Abominon è venuto meno alla sua parola e si sta muovendo verso Fantasy, per distruggerci tutti.” Non riuscì a continuare.                                                                                            
Fu Abdizur a riprendere: “Secondo i nostri informatori, abbiamo, due giorni per preparare le difese. Abominon ha promesso ad Abhadon di distruggere tutto e vuole farti a pezzi per vendicare il suo servitore Orochimaru.                                           
Non abbiamo molto tempo. Conosco Abominon e non si fermerà di fronte a niente pur di ucciderti. Spero che tu sia pronto”.                                                                                               

Un silenzio glaciale scese nella sala. Tutti i presenti fissarono Nick, che era la loro unica speranza.                                                                                                                                                                   
Il ragazzo strinse i pugni: “So bene a cosa sto per andare incontro. Voi tutti mi avete preparato al meglio per sconfiggere Abominon. So che non ho raggiunto ancora la potenza necessaria e non riesco ancora a capire cosa mi manchi, ma combatterò con tutto me stesso per salvare tutto questo. Ve lo prometto”.                                                                                                                          
“Prometterlo?” disse Marina con le lacrime agli occhi “Gli stessi Sun’s Warriors hanno detto questo e sono morti. Loro erano molto forti, più di te, ma non ce l’hanno fatta. Tu che pensi di fare contro Abominon?”                                         

 Nick sapeva bene che Marina aveva ragione e si preoccupava per lui, ma sapeva anche quanto ognuno dei suoi amici avesse fatto per prepararlo. Conscio di questo, disse: “Marina. So bene di non essere ancora pronto, ma non posso tirarmi indietro. Non ora. Ricordo, quando sono entrato per la prima volta in questa sala: avevo paura e ce l’ho anche adesso. Ma la differenza è che non ho paura per me stesso, ma per tutti voi, che mi avete insegnato qualcosa di importante, a credere in me stesso.                                              
Questo  insegnamento mi è servito a uscire dall’abisso nel quale mi ero gettato da solo. Non ho intenzione di deludervi. Abbiate fede”.                                                          
“L’abbiamo avuta” disse Blade “Ma, ahimè, la fede non permette di vincere le battaglie. Ti abbiamo insegnato tutto quello che sappiamo e in cui crediamo, sperando col cuore che diventassi più forte. È vero: hai battuto un potente demone, ma non hai ancora la forza necessaria per tipi più forti e adesso non c’è tempo nemmeno per sperare. Non riusciremo a fermare le truppe di Abominon questa volta. Temo che moriremo tutti”.                                                                                                            

“Non dire così Blade” disse Anemone “Abbiamo ancora del tempo per organizzare le difese e per aiutare Nick. Non dobbiamo demordere ancor prima di aver iniziato”.                                                                                                                          
“Questo lo so bene” ribatté Blade “Ma pensi davvero che ce la faremo? Forse non ti ricordi che al primo assalto di Abominon abbiamo perso quasi il 50% delle nostre forze! Beh io me lo ricordo. Ero sul punto di morire, ma non è successo grazie Merlin, sacrificatosi per salvarmi facendosi esplodere”.                            
Sentendo questo, Nick si avvicinò a Blade e lo colpì con un pugno.                                            

Blade gridò: “Perché mi hai colpito. È  questa la verità maledizione e non puoi cambiarla”.                                                                                                                                         
 Nick lo fissò con occhi pieni d rabbia: “So bene che cosa gli è successo. Ma anche dall’aldilà mi ha aiutato a trovare la forza di andare avanti. Tu, più di tutti, dovresti capirlo Blade. È morto per salvare la tua vita. Ma ora pensi che il suo sacrificio non sia servito a nulla? È servito perché tu sei stato uno dei miei maestri e mi hai aiutato più di quanto tu pensi. 
Ma adesso non riesco più a riconoscerti. Hai davvero così tanta paura di morire?”                                                                   
Blade digrignò i denti: “Si. E tu invece pensi che arrivi un miracolo che ci salvi all’ultimo momento? Questo non è uno di quei racconti che hai letto da bambino, è la vita vera. E nella vita vera non ci sono miracoli” detto questo si avviò all’uscita.                                                                                                                                       
“Dove stai andando?” disse Nick.                                                                                             
Blade si fermò e, senza voltarsi, disse: “A preparare le difese. Non c’è altra cosa da fare. È molto meglio che affidarsi alle preghiere” e uscì.                                                                              

Nick stava per inseguirlo, ma fu fermato da Eric che gli disse: “Blade crede in te, ma non è mai riuscito a credere in altro, se non nella sua spada.
Ognuno di noi crede in te Nick e speriamo che tu riesca a fare l'impossibile, ma solo tu puoi trovare ciò che manca affinché ciò avvenga. Questo lo sai vero?”                                                            
Nick annuì.

Che ve ne pare? Me lo dite o devo giocare ad indovinare? Come ho detto, la telepatia non è il mio forte! 
A proposito: le parentesi graffe o le quadre sono dei piccoli commentini che non sono riuscito a tenermi per me. Dò per scontato che siano anche vostri. 
Detto questo: vi do appuntamento alla prossima. Non mancate!

 

  
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