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Autore: bianchimarsi    14/10/2010    3 recensioni
Dove si può arrivare quando l'amore ci dà alla testa?
Dal primo capitolo:
"Non si voltò, per non fare vedere la minuscola lacrima che gli era scivolata furtiva su una guancia. Sbatté la porta alle sue spalle e se ne andò.
-James, non lo fare!- Gridò Remus, anche se ormai l’amico non poteva ascoltarlo"
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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STRADE DIVERSE

 

Due strade trovai nel bosco e scelsi quella meno battuta

ed è per questo che sono diverso.

L’attimo Fuggente

 

James Potter non era un qualunque ragazzo inglese.

Innanzitutto era un mago. E, dato non trascurabile, era il più desiderato e ammirato mago di Hogwarts.

Cosa aveva di speciale, mi chiederete? Intendete oltre a essere il ragazzo più bello, affascinante, carismatico… Eccetera, eccetera, eccetera?

James Potter era noto ad Hogwarts per la sua capacità nel fare sempre il contrario di ciò che una persona qualunque si poteva aspettare.

Il giorno di cui voglio parlarvi era una fresca e soleggiata mattinata settembrina. Una mattina assai speciale per James Potter. Nominato con sorpresa di molti alunni, data la sua scarsa attitudine nel rispettare le regole, Caposcuola assieme a Lily Evans, quel giorno avrebbe dovuto adempiere al suo primo compito assieme alla compagna: sotto l’ordine di Silente, avrebbero dovuto andare nella vicina cittadina di Hogsmeade per comprare nuove piume e calamai, dato che quelli dell’anno prima erano spariti misteriosamente durante l’estate (qualche studente, il primo giorno di scuola, aveva però sentito canticchiare Pix una strana canzoncina sull’inchiostro).

Adesso vorrete sapere perché James Potter doveva essere contento quella mattinata, no? Beh, ovviamente perché non vedeva l’ora di uscire da quella maledetta scuola per girovagare nel bellissimo villaggio magico facendo shopping. Non mi credete? Cosa sono questi fischi? No, no, no, le uova no! Va bene! Vi dirò il vero motivo se insistete tanto.

James Potter conosceva Lily Evans da ben sette anni. Ovvero dal primo giorno ad Hogwarts, quando la conobbe sull’Espresso che li portava a scuola.

Beh, la parola conoscere esprime entrambi i concetti che vorrei farvi capire.

James Potter, appena vide Lily, non poté fare a meno di odiarla. Per questo, passava la maggior parte del suo tempo libero ad ideare scherzi maligni contro lei e il suo amico Severus Piton.

Cosa era cambiato da sette anni a quella parte?

James Potter ancora si divertiva a fare scherzi a Piton. In sette anni, la sua passione nel burlare Lily non era ancora passata.

Era cambiata una cosa sola: la convinzione che il cercare le attenzioni della Evans non era dovuto all’odio che provava per lei. Anzi, tutto il contrario.

Ebbene sì, James Potter amava Lily Evans.

 

La Evans d’altro canto era l’unica ragazza che avesse risposto “No!” alla domanda di James Potter: “Vuoi uscire con me?”.

Aveva conosciuto James Potter un lontano primo settembre, sull’Espresso di Hogwarts. E, dal primo momento in cui lo vide, seppe che il loro non sarebbe mai stato un rapporto normale.

Perché?

Perchè Lily odiò dal primo momento in cui lo vide James Potter.

La sua arroganza.

Il suo essere al di sopra delle regole e delle opinioni altrui.

Il suo sorriso.

La sua continua cantilena: “Evans, usciamo domani a Hogsmeade?”

I suoi occhi…

Ho detto odiava?

Bene, avrei dovuto dire che inizialmente aveva odiato tutto ciò.

Perché da anni ormai si era convinta di amare James Potter, perfino la sua arroganza.

Perfino il momento quando si era inginocchiato davanti a lei il giorno di san Valentino in mezzo alla Sala Grande per chiederle di uscire, facendola vergognare di essere nata. E anche il momento in cui, alla sua risposta negativa, lui si era alzato in piedi, le aveva sorriso e aveva esclamato: "un giorno cederai al mio fascino, Evans!".

Perfino quando… le aveva fatto perdere il suo migliore amico cercando di difenderla.

Lily Evans amava James Potter, anche se nessuno mai avrebbe potuto immaginarlo. Anche non aveva mai risposto “Sì” alla sua domanda.

Per non rischiare di finire nella sua tela, tessuta con molta cura tutt’attorno a lei, che l’avrebbe lasciata imprigionata. Innamorata e illusa.

Perché Lily sapeva di essere solo un capriccio per James.

O almeno, questo è quello che lei credeva fermamente.

 

Come vi stavo raccontando, quella mattina tutti si aspettavano di vedere un James Potter pimpante ed allegro di passare un’intera giornata da solo con Lily Evans. Ma, quando entrò nella Sala Grande per la colazione, come sempre in ritardo, tutti rimasero stupiti nel vedere la sua aria mogia e le occhiaie profonde che gli solcavano il viso.

Nessuno rimase invece stupito di vedere la stessa espressione sul viso della Evans.

Entrambi fecero colazione in silenzio, lontano dai propri amici. Si avviarono con la lista delle cose da comprare verso il giardino, dove li attendeva una carrozza, senza proferir parola.

Per almeno la metà del viaggio non si parlarono, troppo imbarazzati e persi nei loro pensieri per dire qualcosa. Ma a Lily Evans il silenzio del compagno pesava non poco…

-Aspetti per sette anni di uscire a Hogsmeade con me e adesso che ci sei nemmeno mi parli?- Cercò di scherzare Lily, anche se la sua voce si incrinò sull’ultima parola quando vide lo sguardo gelido che le rivolse il moro.

-Preferivo venirci non obbligato dal preside, Evans.- rispose. Poi il suo volto finalmente si rasserenò. –Anche se devo dire che sono contento lo stesso. E tu Evans,  nessuna lamentela verso il dannato preside che ti ha mandato qui insieme a me?

-No. Critico solamente la sua decisione di scegliere te come Caposcuola.- rispose candidamente la rossa, un sorrisino ironico sulla faccia, soddisfatta di aver visto per la prima volta nella mattinata il vero James Potter.

-Magari ha visto qualche mia qualità nascosta…- affermò James. Vedendo Lily guardarlo stralunata e accorgendosi del doppio senso, un barlume di rossore spuntò sulle sue guance e si affrettò a balbettare –O… Ovviamente non qu-quella qualità Evans…- Se possibile, diventò ancora più rosso quando la ragazza scoppiò a ridere.

-Ovviamente mi ero immaginata cose strane su di te, Potter, ma non avevo pensato alle tue tendenze sessuali…- rise Lily, iniziando a sciogliersi dopo il gelo iniziale.

Continuarono a punzecchiarsi fino alla fine del viaggio e, scesi dalla carrozza trainata da animali invisibili, iniziarono a ricercare gli oggetti della lista.

Dopo oltre un’ora di compere finalmente James si azzardò a chiedere alla ragazza di fermarsi a bere qualcosa:

-Che ne dici di una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa, Evans?- Sudava freddo James, la piccola boccetta rossa stretta convulsamente fra le dita, nella tasca del mantello. Avrebbe risposto di no? Come avrebbe fatto a fargliela bere?

-Va bene. Tanto abbiamo finito con gli acquisti e la McGranitt ci ha dato la possibilità di restare fino all’ora di pranzo!- Rispose Lily, innervosendosi, sapendo che il momento era ormai giunto. Soffocando la boccetta nella tasca, ma soprattutto i suoi sensi di colpa per quello che stava per fare. Ne avrebbe avuto il coraggio?

 

 

Seduti al tavolo, uno dei pochi occupati quella mattina, il silenzio calò fra di loro, che fu rotto solamente da Madama Rosmerta al momento dell’ordinazione. Mentre aspettavano le loro bibite, si scrutavano di sottecchi e se per caso i loro sguardi si incrociavano ance solo per sbaglio, entrambi arrossivano e abbassavano lo sguardo.

E se, finito l’effetto della pozione, Lily non mi rivolgesse più la parola? Se rovinassi tutto in questa maniera? Forse ho una possibilità e la sto sprecando... Non posso rischiare. Lei è troppo importante. Al diavolo tutto, compresa quella maledetta fiala di Amorentia.

 James si alzò quasi di scatto.

-Devo prendere un po’ d’aria!- boccheggiò, uscendo quasi di corsa dalla sala e raggiungendo la toilette.

Lily lo guardò, confusa, timorosa di aver fatto qualcosa di male. Si era forse accorto che lo stava fissando? Non sopportava il suo sguardo?

-Le vostre ordinazioni, signorina…- la cameriera la riscosse dai suoi pensieri.

E in quell’istante comprese che quello che stava per fare era necessario.

 

Nello stesso momento, a pochi metri di distanza, James Potter scagliava una piccola fiala contro il muro, tingendolo di rosso.

 

 

 

 

 

Angolo Autrice               

Bene, bene. Buonasera a tutti voi lettrici (povere puelle, dove state andando a cacciarvi!)!

Secondo capitolo di questa fanfic. Spero che abbiate apprezzato!

La frase di apertura è pronunciata in uno dei miei film preferiti, l’Attimo Fuggente, ma è stata ripresa da Frost.

Alla fine, se non lo avevate capito, il pezzo in corsivo sono i pensieri di James.

Enjoy!

Bianca

  
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