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Autore: sasyherm    14/10/2010    4 recensioni
Rispostata, mi sono accorta dell'errore!
Scorpius sta con Lily, dopo aver lasciato Rose per lei.
Quando Rose parte per la Francia, si rende conto del terribile errore.
Rose sarà abbastanza buona da perdonarlo?
(Lily-Scorpius-Rose)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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The Shining Rose


Scorpius posò la penna sul foglio, con un sospiro.
- A chi scrivi?-chiese con la sua solita curiosità Lily , mulinando i lucenti capelli rosso fuoco.
Non poteva fare a meno di guardarlo, e sentirsi bella,e  mostrare la sua bellezza, e ammirare quella del suo fidanzato.
Avvenne così, un giorno come un altro. Lui si era accorto in un lampo che lei…lei era bella.
Tanto bella da desiderarla. Tanto bella da lasciare Rose.
Tanto bella da non dispiacersi per lei. Tanto bella da meritare quella enorme felicità, che era stare con lui, permetterle di ammirarlo ogni singolo giorno.
Poteva essere sbagliato….ma per Lily, guardando le lacrime sgorgare dai bellissimi occhi cerulei di sua cugina, nulla pareva più giusto.

La sua felicità. La loro felicità. La felicità nel sentire qualcosa appartenerle.
Con due fratelli maggiori, delle cugine che spiccavano per intelligenza e bellezza ( Rose per entrambe), nulla era mai del tutto suo.
Doveva lottare con le unghie e con i denti perché una cosa, qualcuno, le appartenesse, e la volesse per come era.
E ci era riuscita. Con la sua vivacità, il suo menefreghismo, la sua sensualità e la sua bravura a Quidditch, e in altri sport più intimi.
Perciò, ogni volta che guardava Scorpius, di nascosto,  gioiva della sua semplice presenza accanto a lei,  dei suoi baci, delle sue carezze, dei suoi ansiti, rivolti a lei, e non a sua cugina.
Lui l’aveva scelta, preferita a Rose.

Rose aveva tutto. Aveva l’amore di tutta la famiglia, la bellezza eterea di una madonna, l’intelligenza spiccata di sua madre.
Inoltre era dolcissima, gentile e disponibile con tutti…
Ma Scorpius aveva preferito lei.
Lo so Rose, sono cattiva. Ma tu puoi essere felice di tante cose…io invece ho un'unica felicità, da molti anni a questa parte.
Prendere il tuo posto nella vita di Scorpius.

- Vai Astor…-
Il falco librò in aria, e cominciò a battere a intermittenza le lunghe ali grigie.
Scorpius lo guardò allontanarsi, e poi se ne andò.
Devo sperare. Devo sperare nella tua bontà, Rose.

Il sorriso di Lily splendeva nella tiepida  giornata di sole.
La abbracciò, baciandola con ardore, le lacrime di Rose già scomparse nella sua testa.
Lily era così…vivace. Sprizzava gioia da tutti i pori, era decisa, bella nella sua sensualità.
Era semplice amarla, amarla mentre gemeva per i suoi colpi, amarla mentre gli sorrideva, quando Rose si voltava.
Era semplice mentire a Rose, per essere felice con Lily.

A Scorpius piaceva l’amore. Piaceva essere amato.
Secondo lui era quello che lo differenziava da suo padre…lui sapeva amare.
Aveva saputo amare Rose, e ora sapeva magistralmente amare Lily.
Per amore si fa tutto. Nella sua mente, poteva anche far soffrire Rose.
Per amore, l’amore che lui poteva avere con Lily…per amore si soffre, sempre.

Rose come al solito non aveva versato una lacrima.
Si era distaccata da lui e Albus. Nella sua infinità bontà, non voleva che il cugino dovesse decidere da che parte stare.
Si era rifugiata nei suoi libri, partecipando poco alla vita di famiglia.
A lui e Lily non dispiaceva. Le sarebbe passata, pensavano entrambi, dopo una notte di fuoco e passione tra lenzuole scosse.
Si era relegata da sola ai margini. Le uniche sue compagne erano le lettere a Dominique, in Francia.
Non lo faceva pesare a nessuno….sempre così, Rose. Si sacrificava, per il bene di tutti, anche di chi la faceva soffrire.

Quando aveva saputo che lui e Lily avrebbero trascorso le vacanze con tutta la sua famiglia, alla Tana, aveva volutamente accettato l’invito di Dominique.
In Francia, per due mesi.
Albus si era opposto, l’aveva abbracciata, implorandole di non partire, di non lasciarlo.
Ricordava bene il loro dialogo, che gli aveva fatto aprire gli occhi.
Un fulmine, un lampo, come quando si era innamorato di Lily…e un lampo, e aveva capito cosa aveva fatto.

- Maledirò Scorpius e Lily. Lo giuro…-
- Al, non fare nulla…non faresti mai nulla. Vuoi loro troppo bene, e gliene voglio anche io.-
- E perché parti allora?-
- Perché sto male…e devo dimenticarlo. Voglio solo che mi auguri buona fortuna, Al….-
Il cugino la abbracciò, stringendola forte a se.

In quel momento, di tre mesi prima, si era svegliato.
Rose, aveva brillato…più degli occhi di Lily, di quel verde splendente.
Gli occhi di Lily brillavano di sola gioia.
Rose risplendeva  sempre, nella gioia e nella sofferenza.

E in quel momento, in quel lampo di luce bianca, aveva capito.
Il dubbio si era insinuato dentro di lui.
Quando Rose, partì, non volle andare a salutarla, per paura di vedere ancora quello sguardo.
 Albus si era chiuso in un impenetrabile silenzio , da quando lei era partita.
E Lily…gli appariva spenta.
Non si era spenta. Era sempre lei, vivace, carina, sensuale…viveva di piccole attenzioni, che non era difficile regalarle.
È che non brillava. Ciarlava allegra, lo accarezzava, come una gattina vogliosa.
E lui non faceva altro che pensare a Rose, a loro due.

Gli abbracci che si scambiavano nei momenti di bisogno.
I baci nei corridoi isolati, quando non volevano che il mondo li vedesse.
L’amore con lei, così assoluto, così speciale.

La osservò raccogliere i libri ad un primino, che arrossì al suo sorriso.
Si era chinata a terra, e scusandosi, lo aveva aiutato , per poi dirgli dov’era la sua classe.
Il bambino era corso via, e lei aveva continuato a sorridere, felice di aver fatto qualcosa di utile.
E da allora, aveva desiderato conquistare quell’angelo sempre seduto in disparte.
Timida, bellissima, riservata, buona.
Molti la concupivano, all’epoca, attirati da quell’aureola di bontà e riservatezza del tutto particolare.
Non era stato facile. Rispondeva a stento alla sua gentilezza, alle sue domande.
Era stato discreto, sorrisi, attenzioni…man mano lei si era sciolta.

La prima volta che avevano fatto l’amore.
Era stato stupendo accarezzarla, insinuarsi piano piano dentro di lei, dentro quell’anima che fuggiva come un uccellino in gabbia, se qualcuno desiderava possederla.
Si era dimenata tra le sue braccia, e lui la aveva coccolata, baciata, su tutto il corpo.
Tutto, purchè lei stesse bene con lui. Tutto per poterla possedere, anche solo per pochi istanti.
Pochi istanti, in cui lei era veramente sua.

Era questo il problema. Rose sembrava sfuggirgli in tutto. A stento manifestava le sue emozioni, i suoi pensieri.
Era buona con lui, come lo era con tutti…e a Scorpius non bastava.
Era bellissimo amare quell’angelo, era bellissimo e tremendo possederla…ma ogni volta, si insinuava dentro di lui il dubbio che lei non fosse mai completamente sua.
Lui per lei era cambiato. A stento si riconosceva.
Lei invece non aveva subito cambiamenti di sorta. Era sempre la timida, riservata Rose.
Non era sicuro lo amasse, più di quanto amasse altri.
Si lasciava dolcemente possedere, e questo non bastava al suo infiammato desiderio di possedere interamente quell’uccellino che non voleva essere ingabbiato.

Lily capitò a fagiolo. Così attiva, così dirompente, come la fiamma dei suoi capelli rossi.
La speranza negli occhi verdi. Il suo grandissimo bisogno di lui.
Si era lasciato trascinare da lei. Rose rispondeva a stento al suo desiderio, troppo presa dai suoi compiti, e dalla sua bontà verso gli altri.
Lui doveva dividerla con la sua famiglia, con tutti quelli a cui serviva, con quei maledetti libri che avevano tutto il suo interesse.
Lily invece non chiedeva altro che essere sua.

Aveva cominciato a non sopportarla. Non sopportare quella aria da angelo così distaccato, e le mentiva.
La odiava, e la amava insieme.
E poi l’odio era prevalso, quando aveva visto il suo compagno Zabini provarci con lei, e lei sorridere.
Sorrideva sempre.

Risplendeva sempre, per tutti, non solo per lui.

Lui voleva una ragazza vera. Una ragazza che rispondeva totalmente, quando facevano l’amore, non quell’angelo che dall’alto del suo piedistallo di bontà sembrava fargli un piacere quando lo baciava.
Lily era perfetta, e lui l’aveva veramente amata, dimenticandosi di Rose, che si era fatta dimenticare.

Avvolto nella fiamma, che si spegne, aveva dimenticato la luce.

Rose aveva volontariamente smesso di risplendere, o di spegnere un po’ la sua luce.
Ma questa era destinata a brillare, ancora, e lui ad osservarla.

La fiamma di Lily si era spenta, la sua fiamma per lei si era spenta.
E nelle lacrime che Rose aveva versato quando l’aveva lasciata, aveva finalmente visto il suo amore, troppo tardi.

Le aveva scritto tutta l’estate, lettere piene di sentimento, di amore.
Aveva implorato perdono, chiedendo solo di rivederla.
Continuava a fingere con Lily. Mentiva, da magistrale attore quale sapeva di essere, mentre aspettava con ansia, una sola risposta, dall’unica ragazza che da sempre aveva voluto amare e essere amato.

Lily non sospettava. Nel suo ingenuo amore per lui, nella sua superficiale simpatia.
Scorpius si era reso conto che Lily dentro era vuota. Tutta la sua sensualità, simpatia, intraprendenza, nascondeva un vuoto, e un bisogno di attenzioni che nessuno le regalava.
Ma lei non se le conquistava. Poteva sedurre, ma presto tutti si stancavano di una ragazza così vuota, che da offrire aveva solo la sua simpatia, e la sua vitalità così effimera.

Scorpius si era reso conto che da sempre Lily desiderava quello che le altre cugine avevano, soprattutto, quello che Rose aveva.
Da sempre, nemmeno consciamente, Lily invidiava Rose.
Perciò non le importava se Rose per una volta avrebbe sofferto.
Era questo che la differenziava tanto da Rose.

Lily pretendeva amore per invidia.

Rose lasciava andare l’amore per altruismo.

E lui…lui aveva cercato la via più semplice per essere amato.

Quando tornò alla Tana, Albus gli andò incontro, sorridendogli dopo tre mesi.
E non ebbe bisogno di ulteriori spiegazioni.
Lei stava tornando.

- Una festa. Una splendida festa, la migliore di tutte, per la mia bambina.-
Ron Weasley affermò deciso come non lo era mai stato , guardando la moglie e il genero.
Lily si rabbuiò. Ecco, l’angelo della famiglia tornava, e si doveva celebrarlo con tutto il fasto possibile.
E guardò Scorpius. Aveva negli occhi un espressione felice.
In fondo è la sua migliore amica. Nient’altro.
Lui mi ama. Ha scelto me, mi ha preferita a quella santarellina di Rose.
Me, me, me, me.
Quella sera sarebbe dovuta essere bellissima, provocante, sensuale da far paura.

Scorpius allacciò i polsini della camicia.
Lily gli aveva riferito che si sarebbero visti alla festa, voleva fargli una sorpresa.
I Weasley avevano fatto le cose in grande per Rose. Il locale più elegante di Londra, convitati eleganti.
Era il loro modo di ringraziarla di aver portato la luce nella loro famiglia, si ritrovò a pensare, con un sorriso.
L’avrebbe rivista.
Già si immaginava il suo sorriso così puro, quella pelle lattea, e quei piccoli spicchi di cielo,i suoi occhi,in un espressione sorpresa e felice.
 Sorrise, pensando che presto, quegli occhi si sarebbero spalancati per lui, al suono delle sue parole portatrici di amore.

Lily stava bene. Era un dato di fatto. Era sensualissima, nel suo abito rosso, cortissimo e merlettato di pizzo. Forte matita nera sugli occhi, e rossetto rosso sulle labbra carnose.
Ma lui, appena entrato, cercava con lo sguardo un'altra persona.
Lily gli prese la mano, trascinandolo a ballare.
Si lasciò guidare da lei come sempre, e non soffrì, per quello che stava per dirle.
Rose avrebbe accettato di essere sua. Non poteva dispiacersi per Lily…avrebbe capito.
 
All’improvviso, tutti si zittirono, e si spensero le luci.
Dominique, con un sorriso, aveva trascinato una bendata Rose ridacchiante in sala, come gli aveva sussurrato Lily.
Anche se non la vedeva ancora, stava per sentirsi male.

E altrettanto improvvisamente le luci si accesero di nuovo, illuminando una bellissima ragazza, e lui respirò di nuovo.

Rose si portò le mani alla bocca, e delle lacrime di gioia uscirono dai suoi occhi.
I genitori corsero ad abbracciarla, come Albus.
Scorpius non notò che Lily aveva un espressione ferita, troppo preso ad osservare la ragazza dispensare sorrisi, e baci a tutti.
Albus la tenne stretta a lungo, sussurrandole parole di affetto, e lei lo abbracciò, ridendo e piangendo insieme.

E decise di avvicinarsi.
Albus lo lasciò passare, con evidente disturbo per dover abbandonare così presto la cugina preferita.
Lanciò a lui e Lily un occhiata di profondo disgusto, prima di sparire.

Il sorriso di Rose si restrinse di poco, ma con la sua solita gentilezza lo salutò.
- Ciao Scorpius. Mi fa piacere che tu sia qui…Lily,ti trovo in splendida forma.-sussurrò.
Lily le baciò una guancia, il sorriso spento e incattivito.
Rose continuò, gli occhi bassi.
- Non dovevano. Non ho fatto nulla per meritarmi tanto sfarzo…sono solo tornata a casa.-
- Infatti.-disse Lily, rigida come un bastone.
Le era uscito di bocca.
Rose si irriggidì, e arrossì.
E fu un lampo.

- Rose, ovviamente siamo tutti felici di vederti…ci sei mancata tanto.-disse, in tono fermo, sottolineando le ultime parole.
La guardò fisso negli occhi. Aveva mandato indietro tutte le sue lettere, senza nemmeno aprirle.
Da quanto tempo non guardava Rose negli occhi. Da quanto tempo non la stringeva tra le braccia, beandosi di ogni suo sospiro, o di un suo bacio.
E Rose gli negò di andare oltre, distogliendo lo sguardo.
- Scusatemi. Devo andare a salutare gli altri ospiti, sarei scortese.-

E si allontanò, la testa china, e quei meravigliosi boccoli castani ondeggianti sulle sue spalle coperte dalla seta nera del suo semplice tubino.
E lui si ritrovò con un grande gelo dentro, che la fiamma di Lily non poteva sciogliere.
Perché si era spenta, o non c’era mai stata.

Rose scappò fuori. Non ne poteva più, tutta quella folla.
Da perfetta brava ragazza aveva accettato tutti i saluti con le sue frasi fatte, ormai imparate a memoria.
“ Grazie”, “ Lietissima di conoscerla”, “ Che piacere che siete venuti”
I suoi genitori, tutti, che le sorridevano felici.
Era contenta di essere tornata.
Era contenta che fossero tutti lì per lei…che ci fossero sempre, con il loro amore disinteressato.

Scorpius approfittò dell’assenza di Lily, che parlava con qualcuno, vedendo Rose fuggire fuori, in terrazza.
La seguì.
Rose era come al solito in un angolo, nascosto, e odorava il profumo dei fiori.
Si trovò ad ammirarla , ammirare la grazia con cui compiva quel semplice gesto.
Era sempre delicata, come se potesse far male solo sfiorando qualcosa.

Le si avvicinò e lei si voltò, al suono dei suoi passi.
I suoi occhi lucenti si tinsero di paura.
Scorpius si ritrovò a sospirare, quando si fermò accanto a lei.
La guardò, e lei non si sottrasse.
Provò il fortissimo desiderio di stringerla tra le braccia, e baciarla.
E fare l’amore con lei, perdersi in quegli spicchi di cielo , mentre arrivavano insieme al Paradiso.
Rose tentò di allontanarsi, ma non glielo avrebbe permesso.
La trattenne per un braccio.
- No. Ti devo parlare.-
La lasciò subito andare, e lei obbediente tornò al suo posto, accanto a lui.
Continuò, deciso.
- Non hai risposto alle mie lettere.-
- Non ho nulla da dire, al ragazzo che sta con mia cugina…-rispose lei, a tono.
- Non era lui, che ti scriveva.-proruppe lui.
Non doveva vacillare. Le prese la mano, e Rose non si mosse di un millimetro, ma lui scorse quel moto di repulsione, nel suo corpo così fragile.
- Era il ragazzo a cui sei mancata. È il ragazzo che ha sbagliato, fraintendendo il tuo altruismo per poco amore.-
Si avvicinò di più, e lei non si ritrasse.
D’impulso, la afferrò per i fianchi , avvicinando i loro volti.
Rose si dimenò, come un uccellino, ma lui non demorse.
La strinse di più, sussurrandole all’orecchio
- Volevo un amore semplice, e sul tuo, avevo solo dubbi. Pensavo che amassi tutti, come amavi me, e non potevo sopportarlo.-
Rose lo scostò malamente, gli occhi, di solito tanto brillanti, rimpicciolirono, e si spalancarono di nuovo.
- Io amo tutti, ma di un amore vero. Il tuo invece, è solo un modo per differenziarti da tuo padre…pensi che basti amare, per non essere come lui.-
- Me, mia cugina…non ti importa chi. Tu devi amare, così non diventi cattivo…non funziona così.-
Si sporse dal balcone, sorridendo.
- Non sei stato nemmeno sincero. Stavi con Lily nei bagni, e poi baciavi me. Mi hai lasciato e sei corso da lei. Non ti sei fatto scrupolo di sbandierarla davanti a me…non hai avuto rispetto del mio dolore. Tanto io…-
Rose abbassò il capo, e lui la guardò. Era calma, troppo calma.
- Tanto io sono Rose, io sono buona, io perdono, io mi metto da parte. Io sono forte, e tutti mi amano…io ti avrei dimenticato, avrei sofferto in silenzio, senza dare fastidio a nessuno. Me ne sono perfino andata, per non darvi fastidio, e per dimenticare…-
Sorrise.
- E ci sono riuscita, Scorpius…ora non ti amo più, e lo dico con orgoglio. Sono buona e ti perdono. Perdono anche Lily, sperando che guarisca dalla sua invidia per me…e perdono te, per aver scelto lei. Hai scelto bene, voi siete uguali.
Lei ti ama perché ti ha strappato a me. Tu la ami perché è semplice amarla. Tu hai scelto di amarla anche se mi avrebbe distrutto il cuore. Siete due superficiali, e tu non ti meriti di essere amato davvero.-
Forse era la prima cosa cattiva che Rose aveva mai detto. Ed era per lui.
Scorpius la fermò, prima che fosse tardi. Prima di perderla per sempre, senza aver tentato di spiegarsi.
Lei era buona. Lei era Rose. Lei non lo avrebbe condannato ad una vita di buio, senza corrispondere il suo amore.
Lei amava tutti, non poteva negare proprio a lui, il suo amore disinteressato.
- Rose, ascolta. Ero confuso, pensavo che tu non mi amassi…ho sofferto tre mesi, ho desiderato solo ritornare indietro e non fare mai quello che ho fatto.-disse,
- Io ho sofferto per un anno intero, e a voi non importava…com’è che dicevate?tanto lei è forte, lei dimentica, lei ha l’amore di tutti….-
- Non importa quanto ami, e da quanti sei amata. Importa se l’amore che ti portano resiste a tutto, anche ai dubbi…e il tuo non è così…-continuò.
 - Rose, ti amo…e tu mi ami.-
-  Tutti mi amano. E io amo tutti…ma è sbagliato. L’amore non si dovrebbe donare così facilmente. È un regalo prezioso, e io ho trovato una persona più meritevole di te di averlo, che sa quanto vale.-
Rose lo lasciò lì, rientrando lentamente. Non stava fuggendo, semplicemente, con la sua grazia, e la sua bontà lo stava lasciando volontariamente, e spegnendo la sua luce.
Lui non riusciva a pensare. Si chiese dove aveva sbagliato.
Si portò le mani al viso , appoggiandosi alla balaustra.
E una voce lo riscosse.
- Te lo sei meritato…-
Albus. Nascosto dietro un vaso di fiori. Aveva sentito tutto.
Guardò il suo ex migliore amico. E in quel momento capì.
Albus si avvicinò a lui, con un ghigno sarcastico.
- Lei è troppo buona, e tu troppo superficiale. Ha perfettamente ragione, come sempre…-
Entrambi la guardarono mentre sorrideva, illuminata dalle luci della festa, gentile e disponibile come sempre.
La solita Rose, come se non gli avesse mai spezzato il cuore.
Scorpius osservò Albus. E notò il suo sguardo.
Fu un lampo e capì.
Albus la amava.
- Eri fortunatissimo, Scorpius. Lei ti amava, ed era possibile per voi amarvi e essere felici….ma hai preferito la via più semplice.-
- Ora dovrai accontentarti come me di far parte della sua vita.-
Albus lo guardò e sorrise, profetico.
- Ma per te sarà più difficile…io non l’ho mai vista risplendere solo per me.-
Albus si girò, avviandosi dentro.
E lui non provò nemmeno gelosia. Perché aveva ragione.

Aveva voluto la debole fiamma e la luce aveva deciso di non splendere più per lui.

Spazio autrice:
Scusate, l’ho postata male. Eccovela per intero.
Martedì è stato il mio compleanno. Diciamo che questo è il mio regalo.
Pessimo regalo. La mia seconda storia su Lily-Scorpius-Rose.
Ovviamente, a favore di Rose!Io non sopporto Lily.
Forse la storia è troppo descrittiva e c’è poca azione.  Non lo so se apprezzerete.
Forse non dovevo inserire Albus, cugino innamorato di sua cugina. Di solito non tratto l’incesto, o questi tipi di amore.
Devo assolutamente ringraziare Herys, l’idea è venuta da una sua storia. Spero che non mi accusi di plagio!
 Spero che comunque commenterete!
Baci baci, a presto.
























 

























 
  
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