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Autore: VanitasLust    14/10/2010    5 recensioni
You'll never find nobody better than me!
"Era incredibilmente buffo come il tempo passasse in fretta, un giorno prima si è bambini, e un momento dopo ci si ritrova adulti, con troppe responsabilità addosso, con pesi indesiderati insomma.
Roxas era arrivato alla conclusione che la vita faceva schifo, e che crescere era una sensazione totalmente disgustosa oltre che irritante."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora, Xion
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Axel si era bruciato l’unica chance che gli era stata concessa. Cazzata. Il rosso sapeva benissimo che ne avrebbe avute altre, ma fustigarsi psicologicamente sarebbe stata una bella idea data la stronzata fatta, non che fosse solo colpa sua: Roxas poteva aspettare almeno un secondo. Sarebbe bastato un veloce minuto per dirgli  quelle poche parole che magari avrebbero accorciato la distanza tra loro, e invece no, era volata via lontano.
 
Il biondo che  ormai senza fiato per la corsa, si era steso sul prato del giardino di casa, in attesa che il battito cardiaco decelerasse, e che la testa smettesse di pulsare in modo maledettamente fastidioso. A tenerlo impegnato nell’attesa, c’era il pensiero di Axel, delle sue labbra, e di quel sorriso da bastardo coi fiochi. Ma anche della faccia da culo che si ritrovava per rispondere con quelle parole. Roxas aveva provato a fregarlo, ma era rimasto invischiato nelle sue stesse parole. Era quasi divertente.
 
“ Roxy. Che fai in giardino?”. La voce squillante di Sora, lo fece risvegliare dalla trans in cui era temporaneamente caduto.  Sollevò le palpebre, per incontrare i suoi stessi occhi, nel fratello.

“Faccio una coroncina di margherite, non si vede?”. Rispose rimanendo sull’erba umida, coccolato dagl’ultimi raggi del sole, e dal vento caldo. Qualche secondo dopo, accanto a lui si accomodò il castano, poggiandosi su un fianco per guardarlo.

“ Che c’è fratellino? Sputa il rospo.” Mormorò in modo appena udibile. Chiaramente Roxas non aveva alcuna intenzione di confessarsi apertamente con il fratello, più per timidezza che per paura di un suo giudizio. Non che avesse molto da ribattere dato che era Pienamente a conoscenza della relazione che aveva con  l’albino. Suvvia, era evidente, Sora quando lo vedeva esplodeva d’amore.

“Niente. E poi non credo tu possa aiutarmi.” Borbottò, prima di tirare un lungo sospiro e di richiudere le palpebre, riprendendo a vagare nel buio totale.
“ E’ successo qualcosa?. Forza Roxas, non ti mangio mica.. Non credo tu sia commestibile.. Magari ai ravioli piaceresti comunque.. mmm.” Il castano aveva decisamente problemi mentali. Le sue parole ne erano l’evidente prova, tanto che il biondo scoppio in una fragorosa risata, e tornò a guardare il fratello.

“ Secondo te si combattere contro.. Aspetta non so come spiegare.. Mettiamola cosi, si può smettere di amare ciò che si ama?.” Domandò il più piccolo, cercando di nascondere l’imbarazzo sul viso. Per lui non era facile domandare qualcosa del genere, ma suo fratello avrebbe evitato di indagare oltre e avrebbe semplicemente risposto. Altri invece, per esempio come Xion , la sua migliore amica, avrebbero indagato insistentemente fino all’esaurimento.

Parlando di Xion non c’è molto da dire. Si era trasferita un anno prima nella loro scuola, e aveva fatto immediatamente amicizia con Roxas, non era una chiacchierona, ma era alquanto saggia oltre che dolce. Unico suo difetto è che era molto possessiva,  il ragazzo era intoccabile per gli altri tranne che per Lei; infatti il ragazzo aveva dovuto mentire pateticamente per mascherare la sua cotta per Axel. Probabilmente la mora aveva comunque compreso, ma non sembrava molto felice della cosa.

“No, neanche se ti ci impegni.” Rispose immediatamente il maggiore esibendo uno dei suoi sorrisi da spot pubblicitari.“Forse col tempo, ma finché avrai davanti agl’occhi l’oggetto del tuo amore non potrai comunque fare nulla.” Aggiunse facendo un occhiolino, e poi tirando fuori la linguaccia. Chiaro segno che aveva capito benissimo di cosa, o di chi parlasse il biondo.

Con un occhiata il biondo fulminò il fratello, che immediatamente si alzò, e prese a correre verso il cancelletto da dove stava entrando Riku. Santo Dio, quel ragazzo spuntava nei momenti meno adatti!
Con il suo sorriso Mentadent, i capelli che fanno swish e gl’occhioni da Isidoro. Certo non si poteva negare che fosse bello, e che il castano fosse dannatamente fortunato, guardatelo! E’ un modello, ed è terribilmente affascinate.  Ma a Roxas non importava un bel cavolo di Lui, inoltre il suo istinto lo portava a desiderare una mazza chiodata per rompergli la testa ogni qualvolta quelle zampacce toccavano il suo adorato fratello. Ma il biondo era troppo professionale per cadere in un errore simile.

Le occhiate di Odio profondo erano giù sufficienti.

Ora il biondino dai tondi occhi azzurri si domandava che avrebbe fatto il giorno dopo, mentre osservava l’albino palpare il culo al fratello, con un certo impegno.
 


Iniziare una giornata con una mensola in faccia, e un enciclopedia da 300 kg sul piede non era il massimo. E mentre Roxas urlava dal dolore, suo fratello si contorceva tra le lenzuola in preda ad una crisi di riso isterico, battendo le mani divertito da quello spettacolino, divertente per uno, e un po’ meno per l’altro.

Arrivare a scuola e ritrovarsi Axel seduto nella sua Classe, sopra il suo banco, era il culmine delle sfighe.

Zoppicava come un dannato, aveva un livido sotto l’occhio oltre alle occhiaie nere che cerchiavano le palpebre. Con quell’umore avrebbe volentieri preso il rosso e lo avrebbe casualmente spinto dalla finestra, per poi sedersi tranquillamente al suo posto, lanciando fulmini e saette a chiunque. Ma ricordiamoci che Roxy era professionale.

“ Buongiorno Roxas.”. Il diavolo dai capelli rossi lo salutò come se gli avvenimenti del giorno prima fossero parte della sua immaginazione, inoltre il tono dal tono di Axel e dal sorriso sgargiante sembrava che i due fossero amici da una vita. Si aspettava forse che da un momento all’altro si sarebbero stretti la mano e presi a pacche sulle spalle? E magari dicendosi  - Vecchio Puttaniere, come va la vita di mare?? –

Sparati Axel.


“ Si buongiorno. Ora scendi dal mio banco o vuoi un invito?.” Il biondo ribatte freddamente. In realtà  stava pregando un Dio disposto a fermargli la circolazione temporaneamente e a non farlo arrossire come un pomodoro. Altrimenti i suoi sforzi per sembrare distaccato e ferito nel profondo sarebbero andati in fumo.

“ Voglio un invito.” Rispose l’altro sarcastico, per poi scendere e far una linguaccia. Naturalmente si avvicinò alla figura fragile di Roxas, e la sovrastò con il suo bel 1.80, capelli non compresi. “ Roxas, ieri io non avevo finito di parlare.” Sibilò appena e con tono preoccupato. Una nota di rammarico rese più scuro il verde dei suoi occhi, solo lì il biondo comprese che era sincero. Ma ancora non capiva perché fosse lì, perché Axel fosse venuto a cercarlo e a parlarci. Il giorno prima si era comportato in modo infantile scappando via, poteva ribattere, invece era fuggito come una bambinetta.

“ Bhe allora dimmelo ora.” Mormorò l’altro imbarazzato, e cercando di sgusciare via dal rosso. Questo per tutta risposta, si avvicinò ancora di più, finché Roxas non tocco con la schiena la fredda parete. Ebbe un sussulto quando il polpastrello del rosso si sfrego leggermente sulle labbra carnose del biondo, dolcemente e con misurata lentezza ne seguì il contorno. Con delicatezza passò poi, la mana sulla pelle candida delle gote imporporate, fino a incontrare le ciocche bionde e scompigliate. Le strinse e ci giocò qualche secondo, prima di tirarle, e riguadagnare l’attenzione del proprietario.

“ Non so sinceramente se tu mi crederai o no, ed è giusto che sia così, ma voglio che tu sappia biondino, che tu mi piaci da impazzire. E che nessuno, che non sia io stesso, potrà più avvicinarsi a te.” Prese poi il mento del biondo e lo sollevò con le dita, la distanza tra loro era minima.

Quasi Invisibile.

“ Got it Memorized?“  
Soffiò appena sulle labbra, prima di sfiorarle leggermente con le sue.

 

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Che fatica °A°
Spero di aver rimediato ai miei errori, e di aver reso più interessante la storia.
Ho aggiunto un tocco di Magico sarcasmo, giusto per far sembrare un pò più antipatici  simpatici i nostri protagonisti.
In realtà sto tipo ridendo per la descrizione di Riku. Io adoro Riku, però mi fa ridere. LOL.
Comunque Rigrazio le mie fan * agita bandierine e non sà perchè*
e di avervi divertito con questo obrobrio capitolo.
ora Vado a fare la piega a Riku. LOL.
* fissa l'albino che la guarda e agita una ascia* O forse no.
Saluti, Sora/Evi.
p.s. Meno male che rileggo quel che scrivo, certe volte metto di quelle cazzate assurde che fan più ridere del risultato finale °A°

  
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