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Autore: NovemberRain    15/10/2010    7 recensioni
Era diversa dalla regina delle stelle che aveva conosciuto l’altra sera. Gli stessi capelli che si erano sparsi sul suo petto come rivoli di passione adesso erano più chiari,niente onde solo piastrati e tenuti indietro da un cerchietto nero. La canotta azzurra si sposava perfettamente con la canagione abbronzata e i pantaloncini neri intonati col cerchietto. Era bella certo,ma in quel momento si accorse che la stava guardando con occhi diversi,sotto un nuovo punto di vista completamente diverso da come era abituato prima a vedere una donna. Era il punto di vista di un padre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Another part of me - Saga'
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ULTIMO CAPITOLO

26. Another part of me

Mancavano esattamente 12 ore,poi Kleopatra e William sarebbero stati uniti per sempre.

Era una piacevole serata di metà settembre,piacevole per alcuni,un inferno per altri.

Piacevole per Perla e le altre donne che erano tutte felici mentre facevano provare per l’ennesima ed ultima volta il vestito bianco a Kleopatra,prima del grande giorno.

-Sei bellissima tesoro-

-Mi fai ricordare me quando ho sposato il mio Saul!- esclamò Perla e scoppiò a piangere in anticipo. L’aveva vista in fasce quella ragazza,e adesso si trovava a sistemarle l’abito nuziale.

Kleopatra le asciugò il viso e la abbracciò sorridendo.

Era felice. Per il matrimonio aveva deciso di far tornare i suoi capelli al colore naturale,o almeno ci aveva provato.

I capelli erano di nuovo rosso acceso e scendevano lunghi macchiando il bianco dell’abito. Si sentiva una regina con quel vestito addosso,semplice ma stupendo: aveva un corpetto bianco di pizzo e dai fianchi in giù scendeva una lunga e stretta gonna di seta. Il velo era bianco con dei brillantini argento,molto lungo.

Si guardò ancora una volta allo specchio

-Direi che è perfetto adesso- esclamò raggiante.

William invece si dedicava ad un ultima serata con gli amici,l’ultima a bere,a fumare,ad andare in giro urlando dietro alle signore.

L’adolescenza stava finendo,lo sentiva. Non sentiva più la stessa ebbrezza e la stessa spensieratezza di quando aveva poco più di 15 anni.

Salutò in questo modo i vecchi tempi,un sorsino di Jack e l’ultima dormita accanto agli amici sul bordo della strada.

La serata invece non fu così lieta per i nostri cinque Guns n’Roses.

-No Layla! Non devi lanciare le cose a terra!- urlò Axl a sua nipote.

Aveva sette mesi ormai ed era una peste,nel vero senso della parola.

Il tempo di raccogliere i giocattoli a terra che già piangeva per la fame.

-Tranquilla amore mio! Adesso lo zio Duff ti dà la pappa…su da brava- Duff iniziò ad imboccarla,quando lei prese in mano il cucchiaino

-Che brava! Mangi anche da sola!- ma il sorriso compiaciuto gli scomparve dal viso scoprendo che la bimba si stava spalmando tutta la pappa sul viso,pigiama compreso. E rideva come fosse posseduta.

-Noooo!- con l’aiuto di Axl cercarono di pulirle il viso,ma invano.

Arrivò in quel momento Slash,come una mano dal cielo.

Lui era il pià esperto in fatto di bambini,avendo tirato su due bei marmocchi, e in più aveva il vantaggio dei capelli.

Si,perché a Layla (come a Kleopatra da piccola del resto) piaceva un sacco toccare i morbidissimi capelli del nonno Slash. Li usava come fossero un anti stress.

-Slash aiutaci cazzo!- urlarono i due uomini

Lui con fare spavaldo si sedette accanto alla bambina cominciando a solleticarle il pancino facendo faccie assurde.

-Picci picci picci! Chi è la bimba più bella del mondo?- diceva in tono idiota. Gli altri non facevano altro che ridere,Izzy e Steven che erano appena entrati restarono paralizzati.

Ma Layla non era un caso semplice. Non appena Slash si avvicinò lo afferrò per i capelli con una presa talmente salda che lo fece urlare dal dolore.

Quando finalmente si fu liberato Steven le disse

-Tu sei una bimba molto cattiva,molto molto cattiva!-

Come risposta gli arrivò un pernacchio in piena faccia seguito da una risatina isterica.

-Questa bambina è impossibile!- urlarono insieme non appena Kleopatra,finalmente liberatasi dal vestito da sposa, entrò nella cucina.

-Siete voi degli incapaci!- disse e prendendola dolcemente in braccio la piccola smise di fare la posseduta e diventò un angelo.

-Ma non è giusto!- sbottò Slash,Kleopatra scosse il capo.

Anche se vecchi erano sempre le stesse teste di rapa;come si dice… il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Quando lei portò la piccola in bagno per cambiarla e metterle in pigiamino pulito lei cominciò a riempirla di baci dicendo a cantilena le parole “mamma” e “bella”.

Lei ricambiò le sue coccole dandole un bacino in mezzo ai ricciolini scuri che le ricoprivano il capo. Assomigliava da morire a William,ma anche a Slash sotto parecchi aspetti.

Aveva lo stesso sguardo vispo,e le mani lunghe e agili che secondo lui erano “le mani di un chitarrista”.

Kleopatra sorrise.

Una volta messa a letto la piccola uscì dalla stanza da letto socchiudendo la porta,si trovò Axl alle spalle.

-Piccola vieni con me un attimo- lei lo guardò,notò che era vestito per uscire.

-Dove andiamo?- chiese.

-Mettiti una giacca,ti porto a vedere una cosa-

-Ma sono in pigiama!-

-Fa lo stesso,tu vieni!-

Lei obbedì,si mise un cappotto nero di pelle lungo fino a sotto le ginocchia e uscì dietro di lui che teneva in mano le chiavi della macchina.

Uscirono dal retro,Kleopatra si chiedeva cosa avesse intenzione di fare. Erano le 11 di sera e lei avrebbe voluto andare a letto per poi alzarsi fresca e riposata nel giorno delle nozze;decise di dirlo a suo padre.

-Ti sveglierai lo stesso fresca e riposata bambina. Fidati di me- lei acconsentì e si infilarono in macchina.

Axl partì diretto alla periferia di Los Angeles,mano a mano che si allontanavano dalla parte ricca e sfarzosa si notava il contrasto tra i mille volti che quella città presentava.

Al posto delle enormi ville con piscine dalle quali proveniva una piccola luce soffusa,accompagnata magari da note di jazz o di gospel tipico americano,si potevano iniziare a vedere le case popolari,i gruppi di ragazzetti ubriachi che si scopavano una ragazza di 13 anni in mezzo alla strada e di sottofondi gli accordi aggressivi di Jimi Hendrix.

-Dove mi stai portando?- chiese lei fissandolo. Lui sorrideva

-Vedrai-

Si inoltrarono ancora nella periferia fino a quando Axl non lasciò la macchina in una specie di cortile,scesero e attraversarono la strada.

Tirò fuori dalla tasca un mezzetto di chiavi arrugginite che scricchiolarono nella serratura di un portone. Il palazzo era lurido,di un colore misto tra grigio e rosa slavato,alcune finestre avevano persino i vetri rotti,i balconi spogli sembrava dovessero cadere da un momento all’altro.

Axl continuava a sorridere raggiante ed esultò non appena con uno stridolìo il portone malandato gli aprì la vista su un mucchio di scale sporche.

-Papà: dove siamo?- chiese Kleopatra afferrandogli un braccio. Non che lei fosse una ragazza snob,come le tipiche figlie delle star,ma avventurarsi in un posto del genere non lo avrebbe augurato a nessuno.

-Vuoi vedere la casa dei Guns?- chiese raggiante.

Kleopatra sorrise. Tutto il disgusto passò immediatamente,annuì felice.

Si arrampicarono fino al terzo piano,Axl si fermò sul ballatoio,aveva un po’ di fiatone ma l’entusiasmo non era cessato anzi aumentava sempre di più.

-Qui- disse indicando la porta centrale -ci abitava una vecchia vedova,ogni volta che ci vedeva ci mandava dietro mille e una maledizioni. E qui- stavolta indicò la porta a destra -qui c’era una puttana che viveva con la figlia spacciatrice che diventò la migliore amica di Slash…ti lascio immaginare gli ovvi motivi- disse quasi ridendo.

Poi l’attenzione dei due si rivolse alla porta di sinistra: era scura,piena di scritte confuse una sull’altra. L’unica che si leggeva era una citazione a caratteri cubitali : WELCOME TO THE JUNGLE.

-E questa?- disse Kleopatra avvicinandosi accarezzando la scritta come fosse una reliquia delle guerre puniche risalenti al V secolo avanti Cristo.

-Questa è la nostra…- disse Axl aprendo.

C’era un’ampia sala,ancora bottiglie di Jack Daniel’s sul divano,sul tappeto polveroso,ovunque.

-Su quel divano ci stavamo tutti quando bevevamo,Slash aveva l’abitudine di buttarsi sul tappeto. Io forse ero il più tranquillo,mi limitavo a cazzeggiare per poi dormire sul tavolo- disse sorridendo. Iniziarono a scendere delle lacrime sul viso dell’uomo.

Che li vedeva ancora,tutti e cinque sul divano. Vedeva ancora Slash sul tappeto,Steven con l’ago nel braccio,Duff sbarellato per terra e Izzy che cercava di svegliarlo.

E poi vedeva anche i momenti di tranquillità,quando si appollaiavano sulla finestra con i piedi in giù.

Quando guardavano dall’alto tutto quello sporco mondo,sognando di volare,di diventare anche loro delle stelle del firmamento,di brillare accanto alla luna.

E in quei momenti fumavano una buona sigaretta,parlavano di ragazze,Izzy e Slash suonavano qualche canzone dei Beatles o dei Rolling Stones mentre lui cantava in compagnia delle voci di Duff e Steven.

Kleopatra si emozionò,pensò a pochi anni prima.

Pensò a quando aveva 15 anni,e guardava i poster e immaginava a quanto sarebbe stato bello vedere nel passato di quel gruppo che amava.

E pensò a quando dovettero andare a quella dannata festa,quanto era emozionata di vedere Axl. Che poi aveva scoperto essere suo padre.

Lo seguì nelle stanze,piccole e buie,ma allo stesso tempo così luminose.

Poi Axl aprì una porta,sopra c’era scritto

“Camera di Axl e Slash: non aprite quando siamo in mutande,non rompete il cazzo per motivi inutili,poi basta mi sono rotto di scrivere le regole le sapete da soli”

Entrambi risero. Axl stava praticamente piangendo.

Aprì la porta,era una stanza piccolissima,con due lettini che erano praticamente appiccicati. Il cantante vide ancora la figura del ricciuto chitarrista intento a strimpellare qualcosa,si asciugò una lacrima: doveva andare avanti,doveva dare il suo regalo a Kleopatra.

-Ma non l’avete mai venduta questa casa?- chiese la ragazza sedendosi sul letto. Quanto era uguale a suo padre.

-No,mai. Le chiavi le ho sempre tenute io ma non ci ero mai più ritornato. Adesso però,proprio in questo giorno prima delle nozze volevo mostrarti una cosa,una cosa a cui tengo tantissimo-

Si tolse la giacca buttandola per abitudine sulla vecchia sedia,aprì l’armadio dove erano rimasti calzini spaiati e pantaloni strappati. Ne tirò fuori la sua maglia bianca,quella di Mickey Mouse.

Kleopatra trattenne il fiato.

Suo padre si tolse la maglia e provò ad infilarla davanti allo specchio. Niente da fare,aveva messo almeno 20 chili in più.

Si rivolse verso Kleopatra,si accorse che si era alzata in piedi e aveva gli occhi lucidi.

-No… no papà ti prego…- balbettò

-Si invece. Io penso che debba tenerla tu- e gliela porse. La ragazza si spogliò,restò per un attimo interdetta poi indossò la maglia di Axl Rose.

Gli stessi capelli la macchiarono di rosso,il tessuto si stese sullo stesso fisico perfetto,si sposava a meraviglia con la stessa pelle chiara.

Lei si guardò allo specchio.

-Dopo la cerimonia domani,metto questa- disse convinta e raggiante.

Axl annuì contento,e annuì anche l’Axl giovane,quello pieno di grinta e di tenacia,quello che si era arrampicato sull’alta rupe del successo e che ne era arrivato in cima vincitore.

La ragazza si voltò verso di lui

-Grazie papà-

-Grazie a te Kleopatra,grazie di essere qui,grazie dei conflitti,grazie dei pianti,dei sorrisi. Grazie di essere semplicemente te,sempre e comunque.-

-Noi abbiamo litigato tanto,siamo stati in difficoltà,sul punto di abbandonarci a vicenda. Io ti ringrazio anche per avermi sopportata,per avermi comunque tenuta con te anche quando mi è sembrato che mi crollasse il mondo addosso-

-E come potevo abbandonarti…- in quel momento si abbracciarono,quelle parole rimasero per sempre nel cuore e nella mente di Kleopatra.

-You’re just another part of me…-

 

Si ragazze,è finita T.T

È tardi stasera,sono stanca morta ma voglio ringraziarvi di cuore a tutte. Questa è stata una delle prime fic sui Guns approdate su efp nonché la mia prima storia,ed è stata un successo. Ecco adesso mi viene da piangere… vado avanti comunque T.T

Grazie a voi,ai vostri complimenti,incoraggiamenti,talvolta suggerimenti. Qualcuno ha seguito dall’inizio,qualcuno si è perso per la strada. Ma io vi ringrazio comunque.

Grazie a questa fic ho conosciuto persone stupende e creato delle bellissime amicizie che hanno come sfondo la musica dei Guns n’Roses che ci accomuna a tutte e ci fa sognare ogni giorno.

Spero che la storia non vi sia solo piaciuta ma che vi abbia fatto sognare insieme a me,che vi abbia fatto vibrare l’anima anche solo un pochino che è alla fine lo scopo per cui scrivo.

Ne approfitto per dirvi che tra pochi mesi pubblicherò il seguito,non parlerà di Axl e Slash nonni come alcune mi avevano chiesto…sarà una storia ambientata negli anni ‘80,vi chiederete come. Beh lo scoprirete da sole ^^

Vi chiedo un solo favore,vorrei che pubblichereste una recensione (e non sempre le solite ragazze) non solo su questo capitolo ma su tutta la storia e qualche suggerimento sul seguito… mi mancherete bambine mie **

Adesso concludo scrivendo i vostri nomi e spero di rivederli anche nel seguito… vi voglio bene <3

Lau_McKagan

Crazy_Me

iLARose

Sarina_Smile

Floyder

NaughtyNeko

VikRose

Angus Girl

NuvolaBlu

Funny_Lady_

Vostra Annie

   
 
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