Capitolo 13
Ancora sconvolta da quello che era successo mi
precipitai da Alice e Rose che stavano passeggiando in giardino. Gli bastò uno
sguardo per capire immediatamente che c’èra qualcosa che non andava. Così dopo
aver negato ad ogni loro domanda mi lasciai andare e mi sfogai piangendo sulle
loro spalle. Non dissi niente a proposito del conte, troppo spaventata di
quello che sarebbe potuto succedere se Alice e Rose ne avessero erroneamente
fatto parola con qualcuno, così, dopo essermi sfogata, dissi loro di essere
stanca e molto preoccupata dell’imminente festa di fidanzamento. Rose, quella
che mi conosceva meglio, sapeva che c’era dell’altro ma non approfondì e conscia del fatto che con i miei tempi
avrei rivelato ogni cosa, chiese a me ed Alice di andare verso il roseto e
sederci sulle panchine dove saremmo state più comode.
Dopo varie discussioni sul colore del mio vestito
arrivammo a parlare del conte Cullen , che loro credevano sconosciuto ai miei
occhi. Come si sbagliavano, ascoltando le parole che usavano per descrivere il
conte , la mia curiosità crebbe a dismisura e cominciai a chiedere tutto quello
che mi passava per la testa “ è sempre cresciuto con voi Alice?” , “No ,
Isabella, prima che i suoi genitori morissero viveva nella loro tenuta con
loro, era in viaggio quando successe e dopo pochi giorni è venuto a casa
nostra”, deveva essere stata dura per lui perdere i genitori e non essergli
stato accanto in quel momento . “ E’ da molto che viaggia?” , sul volto di Alice comparve una smorfia di
tristezza “da quando sono morti i suoi
genitori viaggia sempre meno, ma scrive e scrive tanto. Non mi stupirei se
adesso stesse scrivendo, adora farlo e leggere un suo manoscritto è pura
poesia” dopo avergli chiesto quali
studia avesse intrapreso , chiesi una cosa che nemmeno loro si aspettavano che
chiedessi “Il conte è stato promesso a qualcuna?”.
Alice era stupita da quella domanda , mentre Rose
cercava di scrutarmi per carpire
dalle mie espressione una qualsiasi reazione, come fanno i bambini che
prendono per la prima volta un libro tra le mani.
“ oh no non penso. Se Edward si sposerà sarà per
amore, non sarà un matrimonio combinato. In fondo è uno scrittore per passione,
poche volte è stato mandato in stampa qualche suo scritto e dopo la vendita
della sua tenuta non so quanto ancora abbia da parte” . Forse era quello il
motivo principale per cui si appoggiava nella loro tenuta, il conte non aveva
niente.
Solo quando Angela venne a chiamarci per il pranzo
ci alzammo e andammo nella sala da pranzo dove una splendida tavola era stata
allestita con verdure e stinco di maiale, una rarità per noi Swan ,
probabilmente regalo del marchese Black.
Non appena superai la porta della sala , percepii il suo sguardo
su di me, sentivo una strana forza che mi spingeva a guardarlo, a parlargli ma non potevo, sarebbe stato
troppo imprudente mandare avanti qualcosa che non sarebbe mai dovuto nascere.
Seduta a tavola parlavo poco se non per rispondere a
domande dirette o qualche battuta . Ero intimorita, spaventata e terribilmente
eccitata dalla paura di incrociare lo sguardo del conte Cullen.
Durante il pranzo aveva fatto di tutto per attirare
la mia attenzione come parlare di libri, chiedere cose che erano vicino a me,
parlare con Charlie del roseto . Ogni argomento che intraprendeva riguardava me
. Solo una volta cedetti a causa del calice di vino troppo distante da tutti
tranne che da me , la sua richiesta fu “Contessa , sarei felice se mi passaste
il vino” , non ci pensai molto e a quel gesto la sua mano si posò volutamente
sulla mia, una stretta capace di rompere in mille pezzi il delicato vetro.
In quei pochi istanti in cui le nostre mani si
toccarono, il mio cuore aumentò i battiti e la mano sembrò andare a fuoco.
Prese il calice e si versò da bere, continuando a
tenere alto lo sguardo verso di me che non smettevo più di tenere legato quel
filo invisibile che ormai ci teneva uniti.
Non avevamo ancora finito il pranzo che Angela fece
il suo ingresso con in mano un cesto enorme di mele rosse, grandi e se erano
buone quanto belle allora presto avrei fatto una bella torta di mele per i miei
ospiti.
“Contessa , Contessa sono per lei” si avvicinò con il cesto al tavolo “ Ve le
manda il marchese Black” mi sussurrò all’orecchio. Rimasi spiazzata, ricordava
la mia torta di mele forse era un gesto affettuoso nei miei confronti.
“ha mandato un messaggio?” chiese Charlie intuendo
chi avesse mandato il cesto. “Si conte” . Angela mi diede il biglietto :
“Sperando
di farvi cosa gradita sorpresa vi mando le mele del mio giardino.
Le
migliori di tutta la contea. Mangiatene abbastanza per stare in forma ma non
troppo da esagerare, esercitatevi nelle migliori torte così che possa
mangiarle.
A
presto Jacob Black”
Come il suo solito un attimo prima ti lusingava ,
l’attimo dopo eri sprofondata nella tristezza .
Sarebbe mai stato capace di usare parole gentili, di conforto verso di
me?
“devo rispondere?”
Chiesi a mio padre che senza guardarmi andò a prendere la carta e il
calamaio così da farmi rispondere immeditamente:
“vi
ringrazio. Farò in modo di perfezionare i miei dolci”
Diedi il biglietto ad Angela che l’avrebbe portato
al messaggero e faci portare le mele in cucina, lasciandone una sul tavolo per
assaggiarla. Nel frattempo però non mi ero accorta nelle mani di chi fosse
finito il biglietto.
Lo osservai mentre leggeva e come la sua espressione,
arrabbiata forse?, mutasse . Non disse niente e nascose il biglietto nella sua
giacca.
Da quel momento in poi , non mi guardò più.
Ci alzammo dalla tavola , Alice e Rose contente del
dono che avevo ricevuto mi chiesero subito cosa avessi risposto e se ero stata
gentile con il mio futuro marito. Mentre attraversavamo le scale per
raggiungere il piano superiore un giovane ragazzo scese dalle scale e disse
“contessa c’è un regalo per voi che vi aspetta nella vostra camera”.
Di corsa mi
precipitai con Alice e Rose in camera e sopra al mio letto vi
era adagiato un bellissimo vestito rosa decorato con delle rose del medesimo colore, era bellissimo.
“Sicuramente è da parte di Jacob” sussurrò Alice .
Non volli notare la bellezza del vestito e i preziosi ricami
che lo caratterizzavano.
“sarà per comprarmi”.
Uscii immediatamente dalla camera e con gli occhi
lucidi vicini al pianto andai a sbattere contro il conte Cullen.
“venite con me ! ora” non era una richiesta era un
obbligo e lo sapevo anche dal modo in cui mi strinse il polso e mi portò nella
sua camera.
Nello scorso capitolo ho scordato di parlare dell’autore citato : Pietro Aretino! I suoi sonetti potete leggerli cliccando qui . Volevo ringraziare Congy che è stata lei a suggerirmi questo autore quando navigavo nell’ignoranza. Ringrazio ancora chi legge in silenzio e chi mi ha messo tra preferiti e seguiti e la mia beta Federob. Come sempre vi lascio al mio blog dove potete trovare spoiler . http://giadina90z.blogspot.com/
Recensioni
@sister_forever94 : sono contenta che ti piaccia
questa storia! Si Jacob non è nei suoi soliti panni ma mai dire mai ed Edward è
pazzo dal sentimento che sta provando. Spero che il capitolo non sia arrivato
troppo tardi e che ti sia piaciuto. Grazie ancora!
@fabiiiiii : grazie
@vally80 : spero che le tue speranze siano state
soddisfatte J
@Thelionfellinlovewiththelamb mai dire mai , ma non
so se è sempre così! ;)