Kenda, vedendo tornare i due uomini, si alzò dalla
panchina,tolse il drappo nero e cominciò a piegarlo. Lucius fissò disgustato il
lenzuolo scuro “E’ abitudine babbana andarsene in giro con simili stracci?”
“Lucius, per favore….”
“Chiedevo soltanto…Se dobbiamo vivere come loro, tanto vale
intenderci subito…”
“Vivere come babbani? E perchè?”
Lucius fissò ironicamente Severus “Evidentemente il motivo
non era così ovvio…”
Severus gli restituì uno sguardo gelido “La nostra magia è
rintracciabile, quindi per un po’ sarebbe meglio non usarla.”
“Capisco.Dunque…avete un posto dove rifugiarvi?Qualcuno che
possa aiutarvi?”
“Per il momento no…noi..”
“Ci aiuterai tu, babbana. E’ un grande onore quello che ti
accordiamo, quindi vedi di far bene il tuo lavoro”
Kenda lo fissò per un momento, pensierosa. “Sì, immagino si
possa fare…” si avvicinò a Lucius “Però prima, è il caso di dare un paio di
spiegazioni…” la mano della ragazza artigliò il gancio del mantello, lo tirò a
sé fino a che i suoi occhi non si trovarono alla stessa altezza di quelli
dell’uomo, e sibilò: “ 1: Detesto la
gente che mi dà ordini!!!! 2: Sarò babbana, ma ho un nome anch’io, quindi vedi
di usarlo!!! 3: Trattami col rispetto che devi alla persona che ti ha appena
tirato fuori dal casino più grosso della tua vita, o quant’è vero che la magia
esiste col mio “straccio” ti ci impicco!!!Mi sono spiegata?!”
La giovane mollò la presa e gli diede una bella spinta che
lo fece cadere a terra. Severus di inginocchiò accanto a lui per aiutarlo ed
entrambi la fissarono, decisamente sorpresi da quella reazione, tanto forte
quanto inaspettata.
“Mi dispiace, il mio amico non…”
“Non mi interessa!!!!Fate quello che vi pare, non è affar
mio!!!!” girò loro le spalle, si andò a
sedere su una panchina lontana da loro e riaccese il lettore cd.
“Bel lavoro, complimenti!Ora sarà impossibile farci
aiutare!Come credi che ce la caveremo, adesso?”
“Non farmi la paternale!! Guarda il lato positivo,
piuttosto!”
“E quale sarebbe?”
“Ora possiamo ammazzarla….”
Kenda fissava i due uomini, cercando di arrestare il tremito
delle sue mani. Non era rabbia, come qualcuno avrebbe potuto pensare, ma paura.
Si rendeva perfettamente conto che stava scherzando col fuoco, ed era
terrorizzata all’idea di bruciarsi. Aveva avuto modo di riflettere durante la
loro assenza, e si era resa conto che se non voleva diventare una pedina nelle
loro mani, doveva convincerli di essere crudele quanto loro, se non peggio.
Riuscire a tenergli testa, ostentare una forza e una sicurezza che non
possedeva era essenziale, se voleva sopravvivere. Essere gentili, almeno per il
momento, sarebbe stato solo controproducente. Il fatto di non essere una maga
per loro era evidentemente una colpa terribile, che le dava la stessa
importanza di un animale impagliato.Forse meno.
Aveva rischiato moltissimo trattando Lucius in quel modo, ma
sapeva che avevano bisogno di lei. Il fatto si essere ancora in vita le dava la
tenue speranza che la sua strategia avesse avuto successo.
Lanciò uno sguardo apparentemente distratto verso i due
uomini e vide che avevano smesso di discutere, e ora si stavano dirigendo verso
di lei. “Stai calma,” si ripeteva ossessivamente, “Non tradirti proprio ora…..”
Per nascondere l’ormai evidente tremito delle mani le infilò entrambe nello
zaino, fingendo di cercare qualcosa, e mostrando la schiena ai suoi “nemici”.
Un atto poteva essere visto come una prova di coraggio, o la
firma su un’inevitabile condanna a morte.
Chiedo scusa per questo capitolo più corto degli altri,
il prossimo sarà molto più lungo, promesso^_^. Grazie a tutti quelli che hanno
commentato la mia ficcy, siete stati carinissimi, mi date la carica per continuare
a scrivere!!!!