Comincia il Viaggio.
Asashi era seduta sul letto di Hanako
ed aveva un sorriso divertito sulle labbra.
Osservava sua figlia intenta a correre
sotto e sopra per la sua stanza in cerca delle ultime cose per il
viaggio.
Sembrava un pazza.
Usciva dal bagno e prendeva un cambio,
rientrava in esso e riusciva con la sua felpa azzurra infilata solo
ad una manica oppure camminava scalza mentre cercava di legarsi i
capelli nella solita crocchia, mentre dei ciuffi le spuntavano
ribelli.
“Hana... Hana... Calmati!”
intervenne la madre prendendola per le spalle ed obbligandola a
sedersi sul letto.
“Mamma non posso! Parto tra meno di
mezz'ora e non sono ancora pronta! E' la buona occasione per Kankuro
di farmi lo scalpo...” si lamentò la castana pronta per alzarsi ma
fermata tempestivamente da Asashi.
“Ora basta! Finisci di sistemarti i
capelli che io penso al bagaglio.”
“E' un ordine, vero?” chiese la
figlia riluttante.
“C'è da domandarlo?” rise la donna
spingendo Hanako verso la porta del bagno.
“Mamma?”
“Dimmi Hana...”
“Ho paura... Di fare una
figuraccia...”
“Sentimi bene: sei stata incaricata
di accompagnare il Kazekage al Villaggio della Foglia, avrà di
sicuro riconosciuto le tue qualità, quindi niente preoccupazioni o
timori. Sei una Sabbia Rossa è nel nostro sangue essere sempre i
migliori!” le spiegò incoraggiandola Asashi “Pensa a tua zia
Chiyo oppure a tuo cugino Sasori, sono e saranno per sempre i
migliori marionettisti e tu non sei da meno, seppure a modo tuo...”
aggiunse dolcemente.
“Già... Sasori...” mugugnò triste
la ragazza “Sono sempre stata l'ombra del mio cugino pel di carota
super dotato e super ingegnoso...”
“Ma tu sei Hanako non Sasori...” le
fece notare la madre sorridente.
“Già... Il che è peggio...”
soffiò triste prima di chiudersi in bagno per finire i preparativi.
“Mi raccomando, vi affidiamo il
nobile Kazekage! Proteggetelo!” si raccomandò Baki verso i giovani
ninja.
“Siccome ne ha bisogno...” rispose
prontamente Kankuro mettendosi il bagaglio in spalla.
“Non preoccupatevi...” li rassicurò
Temari.
“Il Nobile Kazekage è in ottime
mani!” esclamò entusiasta Matsuri.
“Tranquilli.” fece con un sorriso
Hanako e sventolando una mano verso il nonno, che era venuto a
salutarla alla partenza.
“Vi saluto.” salutò Gaara
prendendo la sua giara.
I cinque ninja si voltarono ed
iniziarono il loro viaggio verso la Foglia. Attraversarono le calde e
sabbiose dune, alla punta del gruppo c'erano i tre fratelli della Sabbia, seguiti da Matsuri e Hanako.
Continuarono a correre per un giorno
intero ed ormai erano prossimi al confine del Paese.
“Verso est, ho sentito che si trova
il Villaggio della Pioggia...” notò l'allieva del Kazekage.
“Già...” rispose la Sabbia Rossa
“Un posto decisamente da evitare, corroso dalla guerra civile che
impervia...”
“Davvero? E tu come lo sai?” chiese
stupita Matsuri.
“Con il mio maestro precedente sono
arrivata ai confini, ma mi ha severamente vietato di superarli,
perché se li superi, anche con una regolare concessione, si viene
continuamente sorvegliati...” continuò Hanako.
“Com'è severo! Dev'essere dura
vivere lì...” osservò l'altra.
“A quanto pare anche la povertà è
piuttosto sviluppata a causa della politica interna continuamente
sconvolta...”
“Invece di sprecare fiato a parlare
di cose che non ci interessano, continuate a correre!” le sgridò
Kankuro nervoso.
“Scusa!” risposero all'unisco le
due chunin mentre l'allieva del marionettista arricciava il naso e
l'espressione del suo volto si faceva buffa. Matsuri sorrise
mettendosi una mano davanti la bocca,
“Hanako!” la richiamò Kankuro con
una vocina stridula, facendole perdere per un attimo l'equilibrio
dalla corsa.
“Cosa c'è questa volta?” chiese
Temari innervosita dall'oppressione del fratello.
Il marionettista si volse con la testa
dietro di sé “Si sta distraendo. Un ninja deve essere sempre
pronto e soprattutto non deve mai far traspirare le sue emozi-auch!”
“Ed essere capace di prendere un ramo
in faccia mentre si rimprovera la propria allieva...” concluse
Hanako per il suo Sensei, che si era beccato un ramo in faccia per
essersi distratto a sbraitare alle sue spalle. Avevano messo piede
nel Paese del Fuoco e la foresta in cui si erano appena addentrati
era una prova più che lampante.
“Kankuro smettila e continua a
correre.” lo rimbeccò Gaara che fino ad allora era stato in
silenzio.
“Hanako, qui affianco a me!” urlò
improvvisamente Kankuro in direzione della sua allieva. La castana
fece due passi veloci e grandi e si affiancò al ninja della Suna che
l'osservava sottecchi.
“Devi startene calma e buona accanto
a me.”
“Sì Sensei...” sbuffò lei al
limite della sopportazione.
Dopo alcune ore di corsa, si fermarono
per riposare sulle rive di un fiume della Foglia. La notte era scesa
ma la temperatura era già più mite rispetto al deserto di Suna ma
il fuoco era sempre indispensabile anche per allontanare qualche
animale selvaggio.
“Penso sia meglio mangiare
qualcosa..” propose Temari fissando il fuoco “Dobbiamo riprendere
un po' di energie.”
“Cosa abbiamo?” chiese Kankuro.
“Carne secca, legumi secchi ed
acqua..” rispose Matsuri frugando dentro il suo bagaglio e
cacciandone fuori la roba elencata ed alcune ciotole e posate.
“Nient'altro?”
“No Hanako...” sospirò la chunin.
“Odio i viaggi! Il cibo è così
limitato...” si lamentò il marionettista.
La Sabbia Rossa si guardò in giro,
soffermandosi a guardare le fronde degli alberi, e si alzò in piedi
avvicinandosi ad uno di esso.
“Matsuri? Potresti cercare una pietra
abbastanza piatta e non troppo spessa?”
“C-Certo Hana...” rispose esitante
la ninja scambiando con i fratelli del deserto uno sguardo scettico.
La castana si arrampicò sull'albero in
un lampo e raggiunse velocemente il ramo che si era prefissata,
sorridendo alla vista di quello che aveva trovato.
Matsuri tornò sul luogo del falò con
in mano una grande lastra di pietra grigia che aveva trovato nelle
vicinanze della sponda del fiume.
“Secondo voi andrà bene?” chiese
scettica.
“E' perfetta!” rispose Hanako
scendendo dall'albero con un salto ed avvicinandosi all'amica. Le
prese di mano la pietra ed aggiustò meglio le pietre del falò, in
modo che reggessero la lastra senza che esso si spegnesse. Dalle
tasche della sua felpa, cacciò cinque uova chiazzate d'azzurro
chiaro.
“Uova? Dove le hai trovate?” chiese
Temari stupita prendendone in mano una, osservandola.
“Sulla cima di quell'albero c'era un
nido di Mitori, un uccello notturno molto frequente in queste zone.”
spiegò la ragazza controllando la temperatura della pietra.
“Cucini tu?” chiese scettico
Kankuro.
“A te l'onore di uccidere il
Kazekage!”
Temari e Matsuri scoppiarono in una
risata fragorosa mentre il volto di Gaara era disteso in un lieve
sorriso divertito. Kankuro era rimasto stizzito da quella risposta:
effettivamente, lui non sapeva nemmeno bollire l'acqua e cucinare del
cibo per cinque persone era un suicidio-omicidio. La sua passata
esperienza, gli aveva fatto credere che ogni ragazza che non fosse
madre aveva un rapporto conflittuale con i fornelli. Sua sorella
Temari aveva provato una volta a preparare una cena per lui e Gaara.
Il risultato fu veramente pessimo ed il giorno seguente dovettero
chiamare l'idraulico per tubi intasati, tanto che il jonin si
ripromise di non far più avvicinare sua sorella a qualche focolare
con del cibo in mano. Vide Hanako rompere le uova e metterle dentro
una ciotola, cominciando a sbatterle per farle amalgamare. Da quel
che si ricordava e da quel poco che lui e la sua allieva avevano
parlato, oltre alle varie scaramucce, la madre di Hanako era una
ninja ritiratosi e che possedeva una locanda specializzata in...
“Okonomiyaki?” chiese Matsuri
mentre tagliava la carne secca.
“Senza farina mi pare improbabile.
Forse una frittata...” osservò le uova sbattute “Credo... Bah!”
“Poi io avrei ucciso Gaara...”
borbottò Kankuro osservando quella dubbia poltiglia gialla “Ma tu
non eri contraria allo sfruttamento dell'ambiente? Stai cucinando
delle uova d'uccello prese da un albero...”
“Il pulcino non si era ancora
formato. Se noti i gusci, le chiazze azzurre sono chiarissime...”
Il marionettista sbuffò: ne sapeva una
più del diavolo quella ragazzina impertinente e tutto ciò lo doveva
al viaggio da lei intrapreso.
La Sabbia Rossa prese i pezzetti di
carne e li unì alle uova, mescolando un altro po'. Rovesciò impasto
sulla pietra e ne formò cinque frittatine, poi ci aggiunse i legumi
che Temari aveva immerso in un po' d'acqua e rivoltò il cibo
affinché si cuocesse in entrambi i lati.
“Notevole...” commentò Gaara
ispirando un po' quel buono odore che mano a mano si stava
diffondendo. Hanako alzò lo sguardo dalla pietra e ringraziò con
gli occhi il Kazekage, poi lo spostò verso il suo Sensei e gli
sorrise sorniona.
“A voi la prima.” esclamò porgendo
il cibo a Kankuro, che lo afferrò riluttante.
Lo osservò. L'odore era indubbiamente
invitante e l'aspetto altrettanto, non era né crudo né troppo
cotto, sembrava veramente gustoso. Ne prese un pezzo tra le bacchette
e se lo avvicinò alla bocca, soffiando delicatamente via il fumo che
esso emanava. Chiuse gli occhi e se lo infilò in bocca, pentendosene
subito dopo. Era buonissimo, tanto da essere maledetto. Lo masticò a
fondo mentre riapriva gli occhi e vedeva gli occhi verdi della sua
allieva spalancati in attesa di un giudizio, negativo o positivo che
sia.
Lo ingoiò a malavoglia e piano piano
quel sapore stava abbandonando la sua bocca mentre il suo orgoglio di
ninja si stava facendo largo nella sua testa: se avesse detto che era
squisito, Hanako glielo avrebbe rinfacciato a vita, al contrario, se
avesse detto che faceva schifo, doveva far fronte e trovare una scusa
plausibile ai complimenti degli altri, che di sicuro avrebbero
apprezzato il manicaretto della ragazza.
“Non è male...” si limitò a dire
senza troppo entusiasmo non guardando negli occhi i suoi amici.
“Ti sei scucito finalmente...”
esclamò Temari afferrando una frittata e mangiandola ”Buonissima
Hanako!”
“Grande Hana, queste uova e questa
carne è il cibo perfetto per i ninja... Ricco di proteine!”
squittì Matsuri mangiando a grandi morsi.
“Grazie...” arrossì la castana poi
volse lo sguardo verso Gaara, che si stava avvicinando al focolare.
Prese le bacchette, posò la frittata in un piatto con esse e lo
porse al rosso insieme ad un sorriso.
“Tenete.” disse semplicemente.
Gaara lo prese tra le dita e lo guardò
per un'istante, impugnò le bacchette e ne prese un pezzo,
portandoselo verso le labbra soffici. Hanako osservava con un groppo
in gola ogni gesto del ragazzo e cercava di capire da
quell'espressione impassibile le sue emozioni.
“Com'è?” chiese esitante.
Il rosso ci rimuginò un po' sopra,
ingoiò il boccone e puntò le sue acquamarine verso gli occhi della
ragazza “E' buono.”
Hanako si sciolse in un sorriso “Ne
sono felice.”
“Grazie.”
Dopo esseri riposati a dovere,
ripartirono alla volta di Konoha con maggior vigore, tanto da
recuperare il tempo perso nella pausa.
Dopo più un giorno di corsa sfiancante
priva di altre soste, riuscirono a vedere l'entrata del Villaggio
della Foglia.
Erano arrivati a destinazione, pronti
per gli esami dei chunin.
n.d.a. Eccomi
di nuovo a voi! Ho voluto far finire così il capitolo,
così da poter dedicarmi come si deve nel soggiorno a Konoha nei
prossimi capitoli senza spezzettare il tutto... Ovviemente spero che le
battuttine tra Kankuro e Hanako siano divertenti e che vi abbiano
strappato un sorriso! ^^
Noto con dispiacere che il precedente capitolo non è piaciuto
molto, peccato mi piaceva il piccolo flash back tra Roshi e Hanako...
Pazienza! XD Spero di aver recuperato un po' con questo... Anche se i
capitoli sono un po' smorti... V.V
Ringrazio comunque chi ha letto il capitolo precedente, chi ha inserito la fic tra le seguite/ricordate/preferite!
Spero di avere una vostra opinione al più presto, ci tengo! ^^
Un bacione forte dalla Lu! =*