Hermione era piuttosto
astuta, in questo genere di cose. Quando la coscienza non le faceva brutti
scherzi, si divertiva ad infrangere le regole o a commettere piccole ragazzate.
Approfittando dell’ingenuità di Horace Lumacorno, insegnante di pozioni, ora poteva esplorare un
po’ il Reparto Proibito dell’enorme Biblioteca di Hogwarts. Il suo obiettivo
era raccogliere informazioni su Billie Joe Armstrong, il nuovo ragazzo che
aveva attirato l’attenzione del suo migliore amico.
Dopo due ore di ricerca e dopo aver appreso cose che l’avevano
profondamente traumatizzata, Hermione continuava
imperterrita la ricerca di qualcosa che neanche lei sapeva cosa fosse. I colori
delle copertine dei libri sugli scaffali ormai si mescolavano nei suoi occhi
stanchi, quando finalmente trovò qualcosa che poteva interessarle. Afferrò il
libro Maledizioni, Talismani e Simboli Oscuri e iniziò una lettura
veloce. Fin dall’inizio aveva notato quella maledetta stella sulla mano di
Billie, e sempre fin dall’inizio si chiedeva cosa diavolo stesse a significare.
Non poteva essere un tatuaggio, visto che talvolta brillava e scintillava con
una luce scarlatta, e non poteva neanche aver usato un incantesimo su di esso:
i continui tentativi della ragazza di annullare un probabile incantesimo sulla
mano non avevano dato alcun frutto.
Mentre iniziava un paragrafo sui simboli delle maledizioni, qualcuno la
interruppe.
«Ciao, Hermione.»
Ecco, nel pieno della lettura, chi doveva arrivare? La stramba, con il
solito numero de Il Cavillo. Con un vestitino lungo dai mille colori,
fissava Hermione con la sua solita aria assente, come
se mentre parlasse stesse in realtà pensando ad altri problemi ben molto più
curiosi ed interessanti.
«Ciao Lunat… ehm, Luna. Che cosa ci fai qui?»
«Oh, vengo qui in biblioteca molto spesso.»
Sarà una sua solita bugia pensò Hermione,
passo metà delle mie giornate qui in biblioteca, e l’avrò vista massimo un
paio di volte in tutti questi anni.
«So cosa stai pensando. Non sono una bugiarda, Hermione.
Vengo qui molto spesso e solo perché non ci vediamo non vuol dire che io stia
mentendo.»
«Oh, no!» esclamò Hermione, provando a fare
un’espressione dispiaciuta e contrita.
Con la solita leggerezza che distingueva Luna Lovegood,
la giovane bionda si sedette di fronte a Hermione,
posando il giornale di suo padre davanti a lei, ma senza aprirlo.
Cercando di concentrarsi sulla lettura, Hermione
provò a evitare lo sguardo di Luna. Dopo ciò che era successo al Ministero
della Magia per cercare di recuperare la profezia da Lord Voldemort,
Luna credeva di essere ormai una delle sue migliore amiche, ma per Hermione non era affatto così. A dire la verità, non le
aveva mai fatto niente, ma certi pregiudizi erano difficili da estirpare.
«Maledizioni e Simboli Oscuri… che lettura
interessante. Quale professore ti ha autorizzato?»
«Non dirmi che vuoi fare la spia.» bisbigliò Hermione
per non farsi sentire da Madama Prince.
«Oh, no. Ero solo, sai, curiosa.»
Ignorando tutto il mondo che la circondava, Hermione
sbiancò all’improvviso. La descrizione che cercava, il paragrafo che spiegava
tutto, ecco il qualcosa che voleva scoprire su Billie Joe!
La Stella Nera.
Dopo lunghi secondi, la voce di Luna Lovegood
distrusse la tensione che Hermione sentiva nell’aria.
«Che succede?»
Non ebbe il coraggio di rispondere. Si voltò verso sinistra, avvertendo la
presenza di una persona.
Eccolo Billie Joe Armstrong, il nuovo arrivato, che la fissava con occhi
fiammeggianti, mentre la stella sulla sua mano lampeggiava sempre di più.
«Mi dispiace, Luna, devo scappare.»
Si alzò e corse veloce per evitare lo sguardo di Billie ed arrivare il più
velocemente possibile da Harry e raccontargli tutto.
«IMPERIO!» sentenziò qualcuno dalla voce sporca ma chiara
«Harry! Devo assolutamente raccontarti ciò che ho scoperto oggi in
biblioteca!»
«Hermione, ma insomma, ti pare il momento? Tra
poco ci sarà un’altra riunione della scuola nella Sala Grande. Potrai
raccontarmelo dopo.»
Perché non la prendevano mai sul serio? Nonostante le numerose litigate e i
numerosi chiarimenti con Harry e Ron, sentiva di essere sempre il terzo
incomodo del gruppo, qualcosa di importante, certo, ma sicuramente meno
rispetto a loro.
«HARRY!» strillò, ma l’amico era ormai per le scale.
«In seguito a degli spiacevoli accorgimenti del Cappello Parlante»
dichiarò in modo teso Albus Silente, dopo un altro
suo fantastico discorso «devo purtroppo annunciare che la signorina Hermione Jean Granger è stata
spostata nella casa di Corvonero.»
Tutti gli studenti si voltarono verso di lei.
«Prego?» balbettò timidamente Hermione a voce
bassa, ma Silente riuscì a sentirla comunque, dato il silenzio tombale.
«Le regole sono regole, signorina Granger. Ora, la prego di alzarsi e trovare un posto nel
tavolo di Corvonero. Nel frattempo, io e il personale
dei docenti di Hogwarts abbiamo deciso di proibire gli incontri tra studenti di
diverse case.» concluse il preside, tra lo sgomento e la meraviglia di tutti.