Il crepitio
delle fiamme
riempiva l’aria.
Il cielo era rosso
sangue,mischiato al grigio del fumo ed ai fiocchi biancastri della
cenere.
Trattenni il respiro,mentre
assistevo,inerme,a quello spettacolo terrificante.
Era stato Gerard. Non
c’erano dubbi.
In lontananza iniziarono a
sentirsi le prime sirene e intorno a noi la gente urlava presa dal
panico.
Dovevamo andarcene.
Abbassai lo sguardo,tornando
a vedere quella schiena che mi ero ritrovato a inseguire già un sacco
di volte.
Jude era immobile,lo sguardo
sempre rivolto all’ultimo piano dello stabile.
Feci un passo.
Avanzai ancora.
Sgranai gli occhi.
Mi inginocchiai a mia volta.
Ero seriamente preoccupato.
Com’era che quest’uomo - da
duro e insensibile che era - ora non faceva altro che avere sbalzi
emotivi??
Allontanò le mie braccia con
un colpo secco degli avambracci,cogliendomi di sorpresa.
In quel momento,quegli occhi
non sarebbero potuti essere più umani.
Il suo azzurro-verde era
contaminato dal riflesso delle fiamme. Ma era comunque stupendo.
Brillavano ed esprimevano una
tale angoscia,che sentii una fitta al petto talmente forte che ne sarei
potuto
morire. E mi chiesi se realmente il mio cuore era morto quel giorno in
quel
vicolo…
La sua espressione mutò in
un attimo,passando dalla malinconia alla rabbia,ma i suoi occhi
rimasero tali a
prima.
E lo picchiai.
Forte.
Un pugno dritto in faccia.
Su quel suo splendido viso.
Si portò un mano sul
naso,guardandomi stranito.
Tremavo.
La rabbia che sentivo dentro
era esorbitante.
No. Non era rabbia.
Era dolore.
Era delusione.
Non staccò mai lo sguardo da
me.
« Non sembravi di quest’idea
cinque minuti fa »
« Non ho mai detto una cosa
del genere »
« Però l’hai pensato »
Lui era rimasto immobile,le
labbra leggermente dischiuse,mentre le sue spalle si alzavo e
abbassavano
velocemente,seguendo il respiro.
Mi morsi il labbro
inferiore,maledendomi per ciò che avevo detto.
La testa mi scoppiava. La
rabbia iniziava a sbollire,ma la sua mancata risposta mi pesava addosso
come un
macigno.
Lo vidi avvicinarsi,finché le
sue labbra non furono che a un soffio dalle mie.
Potevo sentire il suo
respiro,lieve,sulle carni e il suo profumo,dolce ed intenso,mi
inebriava.
Il petto mi bruciava. Se
fossi stato ancora umano sicuramente il cuore mi sarebbe esploso.
Realizzai,in un
attimo,quanto intensamente avevo aspettato inconsciamente quel
momento,fin dal
primo istante in cui avevo sentito i suoi denti affondare in me.
Poggiò la bocca sulla mia,annullando
ogni distanza e ogni mia capacità intellettiva.
Risposi con foga. Era come tornare
a respirare dopo l’apnea.
Si staccò da me,che mi
lasciai sfuggire un gemito di protesta,e si alzò in piedi.
*
Non ricordo con esattezza
come vi arrivammo,ma,in batter d’occhio,ci ritrovammo a casa sua.
Appena misi piede
nell’appartamento,Jude mi trasse a se,rubandomi le labbra in un bacio
che
poteva uccidere.
Non riuscivo più a
ragionare.
Avrebbe potuto far di me
tutto quello che voleva. Non mi importava.
Ero completamente in balia
di lui.
Mi ritrovai ad
indietreggiare,finché si stacco da me e mi lancio letteralmente sul
letto.
Atterrai sulla superficie
morbida,provocando un rumore sordo e sobbalzando sulle molle.
Mi sovrastò,incatenando i
nostri sguardi.
Allungai le mani a
sfiorargli il viso.
Al mio tocco chiuse gli
occhi.
Chiusi istintivamente gli
occhi,cercando di immagazzinare più aria del dovuto.
Quel gesto mi mandò in
delirio.
Sentivo una strana forza
scorrermi addosso.
Le labbra mi formicolavano e
sentivo il sapore ferroso del sangue in bocca.
Uno astruso ricordo cercava
di farsi strada nella mia mente,ma ero troppo concentrato su quella
miriade di
emozioni per riuscire a coglierlo a pieno.
Jude fece altrettanto,per
poi ritrarli e leccare il sangue dalla
ferite che mi ero inferto nel labbro inferiore.
Continuò a padroneggiare
ogni centimetro del mio corpo,finché non mi ritrovai nudo sotto di lui.
Le sue
mani ustionavano più del fuoco,i suoi baci ferivano ovunque toccassero
e i suoi
occhi cambiavano colore ad ogni gesto.
Io mi aggrappavo alla sua
schiena con disperazione,graffiandogli la pelle e mordendo dovunque mi
era
possibile: labbra,mandibola,collo,spalle.
Ormai i canini erano spariti
nuovamente nelle gengive,ma quel senso forte,di adrenalina pura,non
voleva
lasciarmi. Mi sentivo completamente perso in quelle emozioni.
Completamente
perso in Jude.
Dopo un tempo che parve
infinito,entrò in me.
E,mentre i nostri corpi si
facevano tutt’uno,pensai che,in quel momento,il mondo sarebbe anche
potuto
finire.
*lancia elmo e
scudo da una
parte*
Godetevi l’attimo perché
dubito che ricapiterà presto che aggiorni a cosi poco tempo di
distanza,LOL.
Anche se questo capitolo non
mi convince per niente.. Va beh..
Ma la vita è imprevedibile…
*si scoccia lo bocca per non spoilerare*
Mi ero prefissa di rimanere
in rating arancione e così è stato,asd.
Scusate se non mi trattengo
oltre,ma sono di fretta.
Sappiate solo che vi adoro
tutte!!
Alla prossima!