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Autore: elfin emrys    21/10/2010    4 recensioni
-Papà!
Merlin abbassò la testa alla voce della piccola.
-Si, bambina mia?
-Ci raccontate di quando vi siete sposati?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Erede'
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>>Ricordo, Merlin<<

 

NOTE INIZIALI:

Non mi guardate con quella faccia, non è colpa mia se vi rompo le scatole! Ah, e Arthur è “il padre”, mentre Merlin è “il papà”!

P.S. La frase che Arthur dice a Merlin è presa da Caffè con panna

Chiby Rie_chan

Tu esageri sempre con gli elogi u.u Non era così bella come dici tu! In fondo non era niente di che! Grazie mille per la recensione: le tue mi fanno sentire importante u.u Ma la prossima volta non esagerare: potrei montarmi la testa *ih*ih*!

Chibimayu

Sì sì u.u Arthur è un vecchio volpone ^^ Ma, sai, per loro è stata comunque una grande sorpresa! Grazie per aver recensito: anche tu recensisci quasi sempre come Chiby qui sopra e questo mi fa molto felice ^^

elyxyz

Lo so che è ben poco realistico, ma, andiamo! Neanche il telefilm è realistico!! E poi una volta ogni tanto, nel segreto delle stanze, ci si può un po' lasciare andare alla familiarità, dai! E poi, io non sono capace a fare dialoghi medievali u.u Sono troppo... troppo... sulle righe XD Non so se hai capito...

Fenis79

Io volevo che fosse banale u.u Insomma... è la quotidianità della vita, è ovvio che sia banale! Grazie comunque per la recensione, mi ha fatto molto piacere.

ATTENZIONE!

Avrete notato che io non ho mai messo la nome della bambina. Perchè? Perchè lo voglio far decidere a voi! Quindi, tirate fuori idee!!!

 

 

 

 

Merlin sorrideva ai figli che stavano finendo di studiare. La bimba era china sul libro, mentre Emrys guardava fuori, fissando suo padre che stava allenando i cavalieri. Il mago accarezzò dolcemente i figli sulla testa, mentre questi alzavano la testa per guardare in viso il loro papà. La bionda chiuse il libro soddisfatta.

-Papà, ho finito!

Emrys, distogliendo lo sguardo dal cortile, sobbalzò leggermente al suono della voce acuta e allegra della sorella.

-Adesso il premio!

Lei si mise in piedi sulla sedia (era ancora abbastanza piccola per permetterselo). Il fratello chiudeva il suo libro, sbuffando sonoramente: le cose che richiedevano un minimo impegno di cervello non facevano per lui. Nel corridoio si sentirono i pesanti passi di Arthur che, stanco, tornava dall'allenamento. Erano entrambi ancora due ragazzi, ma fare il Re stancava... ma anche stare dietro ai bimbi, ai servi, a Gaius, che ormai stava diventando troppo vecchio per badare bene a se stesso, e ai disastri del proprio marito stancava! Arthur aprì la porta, gettando la spada in un angolo, mentre il marito si apprestava a togliergli l'armatura. Emrys guardò il padre ammirato: anche lui voleva essere bravo con la spada quanto lui! Quando l'armatura fu completamente tolta, Arthur si sedette al tavolo attirando Merlin sulle gambe.

-Premio Premio Premio!

La biondina sorrideva, mentre pretendeva il suo premio per aver fatto la brava per tutto il giorno prima e per aver studiato. I due genitori sorrisero, mentre chiedevano cosa voleva sapere. La bambina aprì le labbra, quando bussarono alla porta.

-Sire, dovete andare alla sala del trono.

Arthur sospirò, si alzò e si diresse vero la porta, ma fu fermato dalla voce della piccola.

-Voglio sapere come hai detto a papà che eri innamorato di lui.

-Ah, sì! Ricordi, Arthur?

Il Re arrossì fino alla punta dei capelli biondi.

-Sì, ma, Merlin, non glielo raccontare.

Così dicendo, Arthur uscì, correndo verso la sala del trono. Merlin sospirò, mettendosi seduto meglio sulla sedia. I due bimbi guardarono il papà con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

-Papà, ce lo racconti... ti prego...

La figlia si avvicinò al mago, sguinzagliando la sua espressione più innocente e dolce del repertorio. Merlin chiuse gli occhi per non vedere la bimba, ma il solo ricordare l'espressione lo faceva cedere. Nel giro di trenta secondi, il mago aveva già cominciato a raccontare la storia.

-Al contrario di quello che vi può dire vostro padre, lui mi ha fatto una dichiarazione vera e propria, con tanto di atmosfera! Me la ricordo ancora, parola per parola. Mi ricordo il giorno, il luogo, l'espressione... E' stato un momento importantissimo...

 

Sentivo il leggero peso dei cuscini fra le mie braccia. Li dovevo portare da Arthur: li avevo appena lavati ed erano pronti pronti per essere messi sul letto a baldacchino. Mi ricordo che, pensando ad Arthur, sorridevo. Sapevo di amarlo e non mi aspettavo di essere ricambiato: intorno a lui c'erano tante belle dame. Io, invece, ero e sono molto goffo. Io inciampavo, facevo cadere tutto e, a dirla tutta, non ero neanche molto bello. Quando entrai nella camere del principe, il fuoco scoppiettava allegramente nel camino. Arthur stava seduto su una sedia accanto al tavolo. Appena attraversata la porta, vostro padre scattò in aria e mi si avvicinò. Io in un primo momento fui piuttosto spaventato dalla sua reazione, ma tutto fu soffocato da lui che chiudeva la porta a chiave e mi fissava intensamente.

-Sire...?

Provai a interrompere il silenzio che avvolgeva la stanza. Arthur, in tutta risposta, non smetteva di fissarmi. Improvvisamente vostro padre mi baciò, ma solo per un attimo, per poi portarmi vicino al camino. Io, personalmente, non mi sarei mai aspettato qualcosa del genere... era stato bellissimo. Ci fu un minuto di silenzio: io ero molto imbarazzato.

-Sai...

Cominciò Arthur.

-Avrai già capito che... non sono un tipo di tante parole: io sono una persona che passa subito ai fatti. Ti voglio dire solo una cosa. Ti...

Io lo incoraggiai con lo sguardo a continuare.

-Ti...

-Amo?

-Sì, sì, esatto, quello. Ti amo.

Per lui era stato molto difficile da dire e lo sapevo. Penso che se non avessi saputo che me lo stava per dire, non l'avrei capito: lo ha detto a voce molto bassa.

-Anch'io ti amo...

Lui sorrise e mi abbracciò, posandomi un bacio sulle labbra.

-Sembravamo fatti per essere incastrati, come se nulla, prima di noi, avesse mai davvero combaciato.

Io sorrisi a quella frase e lo baciai ancora, avendo la certezza che Arthur sarebbe stato con me per sempre.

 

La bimba sorrise dolce, mentre Emrys si metteva una mano davanti alla bocca facendo fiinta di sentirsi male.

-E' bellissimo...

La biondina andò fra le braccia del padre, mentre Arthur rientrava.

-Padre?

-Sì?

Il biondo avvicinò il viso a quello della figlia.

-Papà ci ha raccontato quando vi siete dichiarati.

-E cosa vi ha raccontato?

-Che gli hai detto una cosa bellissima...

Il Re sorrise, mentre i figli uscivano dalla stanza. Arthur si chinò sul viso di Merlin, baciandolo dolcemente.

-Suppongo che tu non gli abbia raccontato come sono andate le cose precisamente.

-No, ho tolto delle parti non adatte per la loro età.

I due sorrisero baciandosi ancora.

-Ti ricordi cosa mi hai detto?

-Sembravamo fatti per essere incastrati, come se nulla, prima di noi, avesse mai davvero combaciato... Ricordo, Merlin, ricordo...

   
 
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