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Autore: Morea    23/10/2010    16 recensioni
Quando un compleanno può essere 'strano' addirittura per Luna Lovegood.
E cosa ci fa Theodore Nott, alla corte di Xenophilius?
[...] Luna scartò un ciondolo fatto di liane intrecciate, con una pietra stranamente brillante al centro. - Es est un amuleto, dela mia familie. -
A Theodore Nott cadde la mandibola. - Bonne annivérsaire – concluse Amandine, con un grande, bianchissimo sorriso. [...]
Storia classificatasi prima al "The Eighteen Contest" di Maeve e Mizar19.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Rolf Scamandro, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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loony

Contest: The Eighteen Contest di Maeve e Mizar19: Descrivere la festa dei 18 anni di un personaggio della saga
Titolo: Loony Parents

Pacchetto scelto: giallo canarino, ovvero:
- festeggiato: Luna Lovegood
- invitato: Theodore Nott
- regalo: amuleto
- oggetto: pista da ballo
Genere: Commedia, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: -
Note: Tutte le parole inesistenti, che si riferiscono alle Creature ed alle Piante create dal Cavillo, sono mie invenzioni. Amandine parla volutamente in un inglese/italiano sgrammaticato, quindi spero non mi verranno tolti punti per questo. :) Forse ho dato poca rilevanza alla pista da ballo, ma dato che è lì che avvengono il primo ed il secondo scambio di parole con Rolf, futuro marito di Luna, direi di averle dato apposta un così implicito rilievo. In poche parole, voglio dire che gli 'accenni' sono voluti, volevo far considerare la pista un luogo importante, senza per questo sbandierare ai quattro venti che lì sarebbe sbocciato l'amore tra i due. :D











Theodore Nott era sempre stato troppo intelligente per credere agli articoli del Cavillo.
Nutriva verso quella spazzatura la stessa disapprovazione malcelata di Hermione Granger, che si era sforzata di rivalutare il giornale solo in occasione dell'intervista rilasciata da Harry sul ritorno di Voldemort. Del resto, Il Cavillo era considerato alla stregua di un almanacco comico da parecchi maghi, che lo acquistavano per farsi due risate, e ritenuto un superficiale passatempo anche da qualche strega eccentrica, che collezionava soddisfatta i bijoux all'avanguardia disegnati e realizzati da Loony in persona.
L'indifferenza di Theodore verso quella carta straccia aveva però dovuto subire un brutto colpo quando suo padre aveva deciso senza possibilità d'appello che una giovinetta francese, naturalmente Purosangue, sarebbe diventata la sua degna compagna di vita. Amandine Délphine de La Roche, nata e cullata nella bambagia dei dintorni di Notre Dame e cresciuta tra le buone maniere di Beauxbatons, non era francese solo nel modo di discorrere o di nutrirsi. Era francese soprattutto nel vestire, e, come tale, interessata alla moda quasi più di quanto fosse lecito. Sapeva sempre quali colori sarebbero andati di moda nella stagione successiva, con mesi e mesi d'anticipo rispetto alle comuni mortali, era disposta ad ordinare abiti dei migliori stilisti – Babbani, con sommo scorno di tutta la sua onorata Casata dal sangue limpido e splendente – e non badava mai a spese se si trattava di primeggiare in sfarzo ed eleganza tra le sue altezzose amiche altolocate. Inutile dire che ad Algernon Absalom Nott era preso un accidente non appena – perfino ad Azkaban – gli erano giunte voci sulla mania della futura nuora di dilapidare montagne di galeoni con somma nonchalance: al pensiero della sua stracolma camera blindata alla Gringott presa d'assalto da quelle mani Galliche, aveva sperato in un repentino ritorno dei Dissennatori per ricordare eventi meno drammatici di ciò che si prospettava come una vera catastrofe.
Theodore Nott, futuro marito e quindi futuro gestore del patrimonio, aveva tirato un mezzo sospiro di sollievo solo quando Amandine Délphine aveva deciso di sana pianta di interessarsi all'arte povera. Pochi zellini e riusciva ad accaparrarsi orecchini, braccialetti, collane realizzati con materiali particolari e - soprattutto - economici. In particolare, durante una passeggiata romantica – ovvero di shopping – tra le vetrine di Diagon Alley, la graziosa strega aveva posato gli occhi su una copia del Cavillo. Lungi da lei il comprendere cosa ci fosse scritto sopra, dato che mai e poi mai si era sognata di imparare a biascicare anche mezza parola inglese estranea al gergo di una fashion victim, neanche come atto di carità nei confronti del povero Nott che si sforzava di imparare il francese infilando erre mosce ovunque: il suo occhio di lince si era semplicemente innamorato a prima vista dell'allegato, un bracciale ambrato realizzato con Essenza Raggelata di Sturvinello Raperonzoloso, che, come Nott lesse storcendo sempre più il naso, era una rara pianta ornamentale reperibile solo in Bangladesh. A dire il vero, la spedizione per il Bangladesh finanziata da Xenophilius Lovegood non poteva fisicamente aver importato in Gran Bretagna Sturvinelli Raperonzolosi a sufficienza per creare allegati per una tiratura di cinquemila copie, ma dopotutto, i lettori di un obbrobrio simile non potevano porsi questioni così realistiche: sicuramente si limitavano a comprare stupidaggini fidandosi ciecamente della buona fede del vecchio Editore. Una ragazza intelligente come Amandine Délphine non poteva...
Poteva, eccome.

Nello stesso momento in cui pagò dieci zellini – dieci! - per quell'abominevole spreco di carta, Amandine Délphine de La Roche strappò la cordicella che teneva insieme numero ed allegato, indossando per la prima volta un articolo by Loony, ed innamorandosene.

In realtà, Luna Lovegood non aveva mai realmente accettato di diventare ideatrice e creatrice di gioielli direttamente alle dipendenze del padre, e molto probabilmente non si era neanche mai accorta di esserlo, dato che Xenophilius le portava Il Cavillo del mese in anticipo e scevro da qualsiasi abbellimento. Non sapeva quindi neppure che fine avessero fatto i suoi manufatti a cui si dedicava nelle estati lontane da Hogwarts, e nemmeno lontanamente immaginava che Xenophilius li clonasse in modo da ottenerne migliaia di esemplari identici.
In definitiva, non credeva certamente di essere la Loony tanto amata dalle streghe più in di tutta Londra.
E non credeva che la sua fama fosse perfino giunta alle orecchie di qualche dama d'Oltremanica.
E non credeva che Xenophilius Lovegood avesse organizzato per quel diciannove agosto una festa con i fiocchi proprio per presentarla come Loony alla sua clientela affezionata.
Ma anche se l'avesse saputo, non le sarebbe importato granché.
Qualcosa le diceva che doveva davvero dedicarsi alla disinfestazione della sua camera dai Bollaschizzi, aveva già rimandato troppo a lungo. Si armò di pazienza e maionese, e partì senza bacchetta alla volta dell'armadio, pronta a riempirlo con tonnellate di salsa.

***

- Luna! Ci sono gli ospiti! -
Luna Lovegood finì di appuntarsi un paio di spille a forma di Barbaviola Selvaggia sul vestito lilla, dopodiché scivolò leggiadramente fuori dalla stanza. Era curiosa: non aveva mai festeggiato prima un compleanno, non avendo amici con cui spartire fette di torta, ma non credeva neppure che Xenophilius avesse chiamato estranei, per condividere con altri quello che per diciassette anni era stato il loro momento.
Si dovette ricredere non appena si affacciò in quello che una volta era il loro salotto.
Era improvvisamente diventato ampio, spazioso, e riccamente decorato, il soffitto sembrava rialzato di qualche metro e recava motivi di Creature Magiche più o meno mitiche e Piante Acquatiche dall'aspetto innocuo; non vi era traccia del loro piccolo, spartano tavolino di legno scortecciato, ma al centro della sala vi era una rotonda pista da ballo e tutto intorno, sedie e pouf d'ogni tipo, e lunghe tavole addobbate con tovaglie variopinte e colme di pietanze dall'aspetto invitante ma misterioso.
- Papà? Non c'è nessuno. -
Luna Lovegood non perdeva mai tempo a sottolineare la cosa più ovvia. Che del loro vecchio salotto non ci fosse traccia, era troppo lampante per esserci la necessità di rimarcarlo. Era più importante far notare ad uno Xenophilius su di giri che l'aveva convocata giù con un pretesto falso, e che sarebbe potuta rimanere su per un altro po' di minuti, magari fondamentali per scovare qualche Muppino nascosto sotto al letto.
- Arriveranno presto tutti i tuoi fans – esclamò l'Editore, colmo d'orgoglio.
Luna sgranò gli occhi, rendendoli se possibile ancora più immensi e stralunati.
- Vuoi dire che hanno pubblicato il mio romanzo sugli Astromici Fuffolosi? -
Xenophilius scacciò quella domanda come fosse una mosca fastidiosa. - No. - Sorrise, e Luna si fece immediatamente più mesta. - Sei una... -
- Mon Dieu, elle est Loony! - cinguettò una voce fiorita da qualche parte in fondo alla sala. - Theò! Rapide! -
- Ci siamo solo noi, Amandine... - sbuffò un ragazzo dalle fattezze conigliesche che la seguiva a poca distanza. A Luna pareva di averlo già visto, ma non ricordava proprio dove.
- Per ora, caro mio, per ora! - squillò Xenophilius, pensando a tutti gli abbonati al suo giornale che di lì a poco avrebbero riempito la sala, mangiando, ballando e divertendosi, e quindi, rimpolpando le casse del suo Cavillo.
Amandine Délphine de La Roche strinse la mano a Luna talmente tante volte che rischiò di staccargliela, balbettando francesismi a più non posso e non riuscendo neppure a riprendere fiato tra un Parbleu e l'altro. Theodore Nott se ne stava invece in disparte, in attesa che quell'incubo finisse: lui, a casa di Luna Lovegood, per compiacere la sua fidanzata dalla dote faraonica. Il Settimanale delle Streghe ci avrebbe ricamato per mesi.
- Luna cara, vai a salutare i nuovi arrivati! -
Un'orda di famelici maghi d'ogni tipo era giusto appena entrata in casa loro, e tutti avevano qualcosa di particolare addosso...
- Visto, mia cara? - Il sorriso a trecento denti di Xenophilius Lovegood riluceva più del lampadario stesso, mentre osservava le creazioni della sua figlia prediletta che adornavano gli abiti dei suoi ospiti.
- Ladri! - urlò Luna, facendo sprofondare la sala nel panico. Se credevano di farla franca... si sbagliavano di grosso. Aveva pur sempre combattuto contro dei Mangiamorte, cavolo, non si sarebbe fatta fregare la sua roba sotto il naso. Oh beh, non più, almeno, ora che nessuno poteva più nasconderle vestiti e cancelleria l'ultimo giorno di scuola.
Mentre un borbottio sommesso si faceva largo nella sala, l'Editore del Cavillo si apprestò a prendere la parola. - Mia figlia scherza, ovviamente... - dichiarò sorridendo.
Luna si trattenne dal replicare, per quel giorno si era già agitata abbastanza, e non ci era proprio abituata. Si limitò a tendere le orecchie verso il padre, in attesa di ascoltare le sue spiegazioni.
- Come sapete, i gioielli di Loony sono al momento i più amati da tutti voi. -
Un 'C'est vrai!' riecheggiò da qualche parte, seguito ed imitato da altri cenni d'assenso.
- E' con sommo piacere che quindi vi presento Loony, la mia adorata figlia Luna! -
La sua adorata figlia Luna continuava a non capire, mentre Lavanda Brown continuava a cinguettare 'Era con me ad Hogwarts, sapete? Io l'avevo detto che aveva talento!'.
- Ringrazio tutti voi affezionati abbonati al Cavillo per il vostro sostegno e la vostra fiducia, e mi auguro di passare un altro anno di successi insieme a voi! In alto i calici! - esclamò, dando il via al brindisi.
In un baleno, gli ospiti si lanciarono sul buffet, si lanciarono in pista al ritmo delle Sorelle Stravagarie, mentre qualcuno si lanciò su Luna, cercando di estorcerle qualche notizia sulle sue prossime creazioni.
- A cosa ti ispirerai? - continuava a chiedere Cho Chang.
- E' vero che il tuo colore preferito è il viola? - domandava curioso un allampanato uomo non più giovane, ma con una grazia tutta femminile nella loquela.
- Siete più incantevole dei vostri gioielli, sapete? -
Mentre la conduceva al centro della pista da ballo, Luna guardò l'ultimo interlocutore con aria smarrita, sicura di averlo già visto da qualche parte.
- Ma non era vera Essenza Raggelata di Sturvinello Raperonzoloso, quella del braccialetto – le sussurrò sornione in un orecchio, per poi rivolgerle un occhiolino ed iniziare a condurre la danza.
- Faites place! Faites place! - sbraitò una voce femminile, mentre la sua proprietaria spingeva da un lato quello strano tizio che aveva messo in dubbio l'autenticità del suo braccialetto.
Amandine Délphine de La Roche si fermò ad un passo da lei, la guardò negli occhi con fermezza, e, con un immenso sforzo, parlò. - Questo est per te. -
Mentre Theodore Nott ribolliva come una teiera, immensamente arrabbiato per il dono delle prime parole inglesi della sua fidanzata a Luna Lovegood, Amandine le porse un pacchettino. - Mi sono inspirée a te – balbettò.
Luna Lovegood, ricordandosi improvvisamente del suo compleanno, sbatté le ciglia. - Per me? Un regalo? -
Amandine si limitò ad annuire, molto probabilmente non aveva ancora imparato a dire ''.
Scartò un ciondolo fatto di liane intrecciate, con una pietra stranamente brillante al centro. - Es est un amuleto, dela mia familie. -
A Theodore Nott cadde la mandibola. - Bonne annivérsaire – concluse Amandine, con un grande, bianchissimo sorriso.

Da qualche parte nei dintorni di Notre Dame, un'altezzosa ma squillante voce francese urlò tutto il suo disappunto e – soprattutto – la sua disperazione per la scomparsa del più grande tesoro appartenente alla sua famiglia, tramandato da secoli e con la millantata proprietà di portare fortuna a chiunque lo possedesse.

Da qualche parte nel Mare del Nord, il sesto senso di Algernon Absalom Nott presagì una nuova trovata della futura nuora. Il signor Nott non credeva di avere sangue di Veggente nelle vene, ma quello strano presentimento lo dilaniò a tal punto da non farlo dormire per tutta la notte, sicuro che un'altra tonnellata di galeoni fosse stata fatta incautamente evanescere dalle mani più bucate d'oltremanica.

Finita la festa, al termine della quale Luna Lovegood aveva racimolato addirittura un centinaio di pensierini più o meno preziosi, lo strano tizio non accennava a volersene andare, rimanendo fermo al centro della pista. Xenophilius era già tornato nelle sue stanze da tempo, ma Luna si era incantata ad osservare il vuoto, in cui credeva di riconoscere chissà quale Creatura.
Fu al termine della sua meditazione che lo raggiunse, con in mano l'amuleto donatole da Amandine. - Questo è chiaramente un Sassosplendor Brillettoso, osi mettere in dubbio anche questo? - chiese con astio non troppo recondito.
Lo strano tizio la guardò negli occhi, sforzandosi di non mettersi a ridere. - Dovrei studiarlo nel mio laboratorio, posso riportartelo domani? -
Luna annuì distratta, porgendogli il ciondolo ed avviandosi su per le scale.

Rolf Scamandro si allontanò da casa Lovegood con un diamante da trecentomila galeoni in tasca, felice di aver trovato un modo per uscire con Luna.

A Parigi, dopo indagini sommarie, qualcuno diseredò Amandine Délphine de La Roche.

Ad Azkaban, grazie ad una Preveggenza inaspettata, Algernon Absalom Nott tentò di suicidarsi soffocandosi con il contratto matrimoniale stipulato per suo figlio, che si era portato in cella per pensare ai futuri tempi felici.

Quella notte, Luna si addormentò senza aver ben capito cosa c'entrava lei con tutta quella gente.




















Il Responso delle Giudicesse :D



1° POSTO: Morea – Loony parents (Mizar19)

Grammatica, lessico e sintassi: 9/10
Stile: 9/10
Originalità: 15/15
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Uso dei prompt: 3/3 per il pg festeggiato + 3/3 per il pg obbligatoriamente presente + 3/3 per il regalo + 3/3 per l’elemento sorpresa
Giudizio personale: 5/5

Totale: 58

Non so nemmeno cosa dire esattamente. Come avrai potuto senz’altro notare, la tua storia è stata ampiamente apprezzata: da premiare senz’altro l’originalità e la caratterizzazione dei personaggi, ma anche l’uso dei prompt! Geniale l’idea dei monili fatti a mano come allegati al Cavillo! Luna è perfetta: la solita stordita, avulsa dalla realtà, spaesata, sempre intenta a combinarne di nuove per esorcizzare la sua stanza o quelle degli altri. Anche il personaggio di Amandine si sposa perfettamente con Theodore: le mani più bucate d’oltremanica, complimenti! E’ così stravagante, sopra le righe, un ottimo personaggio! E anche l’alone di suspance che hai lasciato sulla pista da ballo è intrigante.
E’ una commedia ben scritta, divertente, assolutamente non banale, che rileggerei ancora volentieri!
L’unica cosa che vorrei segnalarti è che Xenophilius è fin troppo esaltato nella sua piccolezza d’animo e avidità: certamente non era un cuor di leone o un samaritano, ma nemmeno così opportunista e sfruttatore. Infine, rinnovo i miei complimenti e spero che deciderai di scrivere qualcos’altro su Amandine (magari sulla sua vita da diseredata barbona!), non lasciar morire quel bellissimo personaggio!

Loony Parents – Morea (Maeve)

Grammatica, lessico e sintassi: 10/10 Tutto assolutamente perfetto. Complimenti!
Stile: 9/10 Il punteggio altro è pienamente meritato anche qui! La prima impressione che si ha leggendo è quella di avere davanti un allegro caleidoscopio di personaggi e situazioni che non hanno niente a che vedere gli uni con gli altri, ma proprio qui si rivela tutta la tua bravura: intrecci con maestria tutti questi elementi, incastrandoli perfettamente nel racconto. Tutta ha un senso e nulla è lasciato al caso, anche gli elementi apparentemente “superficiali” si rivelano importanti. Straordinario il finale, in cui esplode tutta la tua bravura in una climax irresistibile di comicità e, perché no, anche un pizzico di tenerezza.
Originalità: 15/15 Anche qui mi hai lasciato davvero senza parole: la tua è senza dubbio la storia più originale di questo concorso, tanto che sei l’unica ad aver ottenuto il massimo del punteggio da parte mia. E’ una continua sorpresa che lascia il lettore piacevolmente stupito e felice!
Caratterizzazione dei personaggi: 6/10 Unica nota dolente: Xenophilius Lovegood. Sinceramente l’ho visto un po’ troppo avido e sfruttatore nei confronti della figlia, caratteristiche che nei libri non emergono per niente. Sinceramente non ho visto il padre di Luna, ma un uomo arido e avido, che vive solo per il suo giornale. Questa può essere solo una mia impressione, quindi sei liberissima di dissentire se ti sembra un po’ esagerata.
Uso dei prompt: 12/12
Giudizio personale: 4.5/5 L’ho divorata dalla prima riga all’ultima e non mi stancherei mai di rileggerla (non è che per caso la farai diventare una long? *.*). Il personaggio di Amandine è veramente delizioso e si sposa alla perfezione con Theodore Nott, un carattere abbastanza difficile da trattare. E’ una commedia davvero spassosissima e soprattutto ben scritta, che ti lascia un sorriso sincero sulle labbra e nel cuore. Complimenti!

Totale: 57.5


Totale effettivo: 57.75








Già! Dimenticavo, vi attendo qui.    :)
  
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