Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Fuffy91    23/10/2010    5 recensioni
“ Ehi, avete sentito la novità? Quest’anno ci saranno nuovi arrivati ad Hogwarts.”
Disse Ginny, sedendosi accanto ad un’assorta Hermione.
“ Come ogni anno.”
Disse laconico Ron, con la bocca impegnata a masticare l’ennesimo boccone di brioche.
“ Non intendo solo i bambini del primo anno, ma proprio di nuovi studenti.”
“ Sono ragazzi provenienti da un’altra scuola, esattamente la Woodgreen High Magic School.”
Specificò Hermione, riponendo il giornale di lato.
“ La cosa?!”
Esclamarono Harry e Ron in contemporanea.
“ La Woodgreen High Magic School. E’ una scuola molto prestigiosa, che possiede gli stessi metodi di insegnamento di Hogwarts, solo più duri ed impegnativi. È divisa anche lei in case, ma sono solo due. Questo vi fa capire quanto sia altolocata. So anche che gli studenti del primo anno, vengono sottoposti ad un test per essere ammessi e se non lo superano, vengono rimandati al prossimo anno.”
SALVEEEEEEEEEEEE!!! SI, NON E' UN FANTASMA CHE VI PARLA, SONO PROPRIO IO, LA VOSTRA FUFFY91!!XD ASCOLTATE, TRATTENETE IL FIATO E FATE RULLARE I TAMBURI, PERCHE' STO TORNANDO! PER FARMI PERDONARE PER LA PROMESSA MANCATA, AGGIORNERO' SABATO 6 AGOSTO!! NON MANCATE! BACIIIIIIIIIIII!!! FUFFY91!! ^________^***
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

“ Cos’hai Harry?”

Harry si destò per un attimo dal suo stato di trance, rinunciando al ricordo, ancora vivo nella sua mente, dell’uccello aggraziato dalle piume blu che veleggiava distrattamente intorno al castello, focalizzando con due battiti frettolosi di ciglia, il volto preoccupato di Ginny, chino sul suo.

“ Nulla, perché?”

Le chiese, cercando di sovrastare il fragore di applausi della Casa di Corvonero, che accoglieva una bambina con lunghe trecce nere di nome Tracy Warner al suo tavolo. Lo Smistamento delle Case era quasi finito. Come ogni anno, il Cappello Parlante, rattoppato e logoro come sempre, aveva quasi terminato il suo compito.

Al lungo tavolo degli insegnanti, la professoressa McGrannit, impeccabile nel suo abito lungo color verde smeraldo, il cappello a punta reclinato da un lato, sedeva sul seggio alto del Preside al centro, mentre ai suoi lati c’erano il professor Vitius e il professor Lumacorno, corpulento e sogghignate più del solito. C’era anche Hagrid, accanto alla professoressa Sprite, intenta a versargli la seconda bottiglia di idromele nel suo grande calice dorato. Con delusione di Hermione, le sedie degli insegnanti di Difesa contro le Arti Oscure e Trasfigurazione, erano vuote.

“ Sei strano, Harry. Non hai più detto una parola da quando siamo scesi dalla carrozza. L’ho notato anch’io.”

Gli disse Hermione, scrutandolo apprensiva, come se si aspettasse di vederlo urlare o scoppiare a piangere da un momento all’altro.

“ Sto bene. È l’emozione di ritrovarmi di nuovo ad Hogwarts, per la prima volta senza avere il timore che qualcuno, compreso Voldemort, tenti di uccidermi.”

Sorrise, contagiando anche le due ragazze, che si distesero. Non era una bugia, in parte era vero che una sensazione di calma e benessere lo aveva avvolto da quando aveva ricominciato a respirare a pieni polmoni, l’aria satura di magia di Hogwarts. Ma era anche vero, ciò che aveva omesso di dire alla sua migliore amica e alla sua fidanzata, che l’immagine di quell’uccello lo tormentava.

Forse era stato solo suggestionato dai racconti stravaganti di Luna Lovegood. Eppure, per quanto si sforzasse, non riusciva a togliersi di dosso quella strana sensazione di inquietudine, come se avesse trascurato un dettaglio importante, per completare il puzzle della piena comprensione.

La cicatrice a forma di saetta incisa sulla sua fronte non bruciava, segno che una improvvisa resurrezione di Voldemort fosse improbabile. Eppure, la sensazione di ansia ed aspettativa era la stessa degli anni passati, che provava sempre, faccia a faccia con il nemico.

“ Guardate. La McGrannit sta per fare il suo discorso.”

Annunciò Ron, mentre un applauso rigoglioso risuonò sulle pareti della Sala Comune, proveniente dalle Case di Grifondoro, Corvonero e Tassorosso, mentre quello proveniente dal tavolo di Serpeverde sembrava un debole sibilo sinistro e contrariato.

Sorridendo a tutti, vagamente emozionata, schiarendosi la voce, la McGrannit chiese il silenzio con un solo cenno della mano destra.

“ Ringrazio tutti voi per questa calorosa riconciliazione. Come nuovo preside di Hogwarts, mi impegnerò con tutte le mie forze, affinché l’operato del mio predecessore, il professor Albus Silente, non sia stato vano. Auguro a voi tutti, alunni vecchi e nuovi, un felice ed istruttivo anno scolastico. Vorrei solo ricordarvi, soprattutto voi studenti del primo anno, di rispettare i divieti del signor Gazza e di rientrare nei vostri dormitori, entro gli orari prestabiliti. Ed ora, prima di dare inizio al nostro sontuoso banchetto, vorrei invitarvi a fare un bell’applauso agli studenti e alle studentesse della scuola di magia Woodgreen High Magic School, ai loro due insegnanti e alla loro straordinaria Preside.”

Alle parole della McGrannit, le porte della Sala Grande si aprirono e dalla soglia entrarono ragazzi e ragazze del sesto e del settimo anno, alcuni ridenti e gioiosi, altri seri e compiti. Harry notò che quelli più sorridenti indossavano una divisa nera, con uno sfavillante maglione rosso scarlatto, come lo stemma dagli intarsi dorati, ricamato sui mantelli svolazzanti, mentre quelli dall’espressione dura ed inflessibile, indossavano, al contrario, una camicia color argento, con gilè blu cobalto, gli stessi colori del loro stemma.

La Preside Camilla Taylor, che capeggiava il gruppo assortito degli studenti delle due Case, era una donna alta, dai lineamenti materni e dal fisico asciutto, nonostante l’età sicuramente avanzata, date le ciocche castane striate di grigio dei suoi lunghi capelli, intrecciati e fissati alla sommità del capo.

In gioventù, doveva essere stata sicuramente molto bella e l’intensità emanata dai suoi occhi azzurro alba, oltre all’ampio sorriso con cui abbracciò la McGrannit, lo confermarono.

Era avvolta in un elegante abito color porpora, che le donava moltissimo.

“ Carissima Minerva! Sono emozionatissima e lietissima di essere qui, ad Hogwarts.”

Disse e la sua voce risuonò gioviale e vibrante nella stranamente silenziosa Sala Grande. Si voltò ad osservare i suoi studenti e quelli di Hogwarts, fissando ogni volto ed ogni espressione, assorta ma sorridente.

“ Sembra che abbiate visto un fantasma, miei cari. Eppure, ce ne sono quattro nella sala.”

Seguirono risate divertite a quelle parole, anche da parte dei veri fantasmi delle Case. Nick Quasi-Senza-Testa rise più fragorosamente di tutti e nonostante la sua risata fosse allegra, risuonò lugubre fra le altre.

Improvvisamente, in sala, entrò una donna dai lunghi capelli neri, lisci e lucenti, avvolta da un lungo mantello nero, da dove sbucavano, ad ogni passo, due sottili gambe con calze a rete e alti stivali in pelle di drago, il volto pallido quanto gli spazi di pelle visibili dal tessuto del mantello fluttuante, la bocca rossa come il sangue, gli occhi a mandorla brillanti di un nero profondo, ma freddo. Era una strega bellissima, quanto temibile.

“ E’ la vampira.”

Disse trasognata Luna dal suo tavolo, guadagnandosi molti sguardi interrogativi, molti altri rassegnati, altri spaventati, come il singulto tremulo di Neville, che si ritrasse quando la donna gli passo accanto.

“ Oh, Cassandra! Sei già qui?”

Le chiese la Preside Taylor, accogliendola come una vecchia amica. Mentre passava fra i suoi studenti, quelli con lo stemma rosso si scostavano quasi impauriti o disgustati, mentre quelli con lo stemma blu si inchinavano e si scostavano con garbo, quasi riverenti.

“ Si. Il signor Gazza mi ha trattenuto sulla soglia del portone principale. Aveva timore di lei.”

La sua voce risuonò calma e serafica, anche se Harry non riusciva a capire a quale ‘lei’ si riferisse, finché non sentì gridare di paura.

Si voltò e si pietrificò alla vista di una pantera nera che si muoveva sinuosa ad ogni passo, contorcendo la lunga coda magra, gli occhi di un singolare colore d’oro liquido, come la striscia che partiva dalla sua fronte per terminare sull’estremità della coda e anelli, simili a bracciali, attaccati alle sue caviglie. Emettendo versi da gatto sazio, ignorando i presenti, superando gli studenti di Woodgreen, che non si scomposero al suo passaggio, si fermò accanto alla strega dallo sguardo glaciale, che le accarezzò la testa, in un gesto ordinario.

“ Tranquilli. Non è cattiva. Iska, come vi spiegherà la professoressa Bane, è uno Yuta, uno spirito egizio pacifico, solo molto protettivo.”

Spiegò la McGrannit, calmando la folla agitata. Molti studenti con lo stemma blu risero e sghignazzarono irrisori. Ad Harry non piacque affatto quella reazione. In fondo, non avevano mai visto uno Yuta, e anche Hermione aveva rivelato di non averne mai sentito parlare.

“ Deve essere una creatura molto antica.”

Ipotizzò, osservandola crucciata.

“ Vi annunciò che la professoressa Bane, sarà la vostra nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Quindi,vi consiglio di stare molto attenti durante le sue lezioni e di dimostrarvi ben preparati e bramosi di conoscenza, senza arrecarle fastidio.”

Disse la McGrannit, con lo sguardo, stranamente, puntato su di lui, quasi accusatorio. Harry non seppe spiegarselo, dato che non conosceva ancora la nuova insegnante, che li scrutò silenziosa, accarezzando con le dita  il collo villoso di Iska, che si stiracchio soddisfatta.

All’improvviso, le porte si riaprirono e comparve una nuova persona, una strega avvolta da un lungo abito rosso rubino, in dissonanza con i capelli color del tramonto, attorcigliati alla sommità del capo, in una elaborata acconciatura, con alcune ciocche sfuggenti ad accarezzarle i lati del viso ovale, ma delicato. Ciò che più colpì Harry, della sua figura esile, fu la luminosità del suo sorriso e la brillantezza dei suoi occhi grandi e verde acqua. Era davvero una donna incantevole e il colorito rosato della sua pelle le conferita un aspetto fatato.

“ Scusate il ritardo. Ho perso il treno.”

Si scusò e il tono dolce della sua voce, ebbe il potere di rassicurare gli studenti con lo stemma rosso, che risero divertiti. La nuova arrivata sorrise allegra a tutti loro, mentre si arrestava al cospetto degli insegnanti. La Preside Taylor la accolse gioviale, mentre una sorridente McGrannit, mostrava scetticismo nello sguardo.

“ Dov’è la novità?”

Fu il commento sprezzante della sua collega, che voltò lo sguardo penetrante altrove. La strega la guardò, sfilandosi i guanti in pelle rossa che indossava.

“ Devi scusarmi, Cassandra. Ma mi conosci, sono molto smemorata. E’ il mio unico difetto.”

Disse, ridendo cristallina, mentre le sorrideva cordiale. Poi, rivolgendosi alla McGrannit, tendendole una mano.

  Signora Preside…incantata di conoscerla. Sono la professoressa Bell. La vostra nuova insegnante di Trasfigurazione.”

Il volto della McGrannit, a quella presentazione, si rischiarì e fu con vigore che afferrò la sua mano, in una salda stretta.

“ Ah, bene. Piacere di conoscerla. La Preside Taylor mi aveva informato che foste giovane ma, a dirla tutta, non credevo così tanto.”

Si schermì. Ma la professoressa Bell si scompose, togliendola dall’imbarazzo con un gesto vago della mano destra.

“ Ho ventisette anni, non sono poi così giovane. Comunque sia, sarò felicissima di insegnare ai vostri studenti e continuare ad istruire i miei. Sento che questo, sarà un anno splendido.”

“ Si, come tutti. Lo dici sempre. Sei monotona.”

Commentò ancora una volta Bane, scrollandosi dalla spalla un lunga ciocca di capelli neri. Iska, irritata dallo stesso sdegno velato della padrona, sbuffò rumorosamente, contrariata.

Per la seconda volta, Bell non si irritò con la collega, sorridendola sincera. Forse era abituata ai sui continui stuzzicamenti.

“ Be’, sono solo molto ottimista.”

Disse, reclinando il capo da un lato, in un gesto morbido. Molti ragazzi di Hogwarts e Woodgreen la osservarono ammaliati, compreso Ron, che distolse subito lo sguardo, tossendo e schiarendosi la voce, ad uno sguardo glaciale di Hermione.

“ Bene, non ci resta che presentare gli allievi delle nostre Case, cara Minerva.”

La invitò la Preside Taylor e subito la McGrannit fece un passo avanti, allargando le braccia, come ad abbracciare i due gruppi divisi.

“ Molto bene. Studenti di Hogwarts, è con piacere che vi presento gli studenti della Casa di Fenicerossa…” disse, indicando con la mano destra i ragazzi con lo stemma scarlatto in cui , ora che Harry lo osservava meglio, vide ricamato una fenice che spiccava il volo: “ E quelli della Casa di Scorpioneblu.” Indicò, questa volta, quelli con lo stemma blu, con ricamato in argento uno scorpione quasi pronto a balzare fuori per attaccare.

“ Gli studenti di Woodgreen verranno ospitati nelle vostre Case di appartenenza, divisi in quattro gruppi di venti. I due di Fenicerossa alloggeranno nelle Case di Grinfondoro e Corvonero, mentre quelli di Scorpioneblu in Serpeverde e Tassorosso. Tutto chiaro?”

Si elevò un ‘si’ generale in tutta la Sala. La McGrannit annuì, sorridendo soddisfatta.

“ Bene. Ed ora, che abbia inizio il banchetto.”

E subito, mentre i ragazzi di Woodgreen si sistemavano fra quelli di Hogwarts, secondo la divisione della McGrannit, apparvero nei piatti vuoti d’argento ed oro pietanze di tutti i tipi, deliziosi solo a vedersi. Accanto ad Hermione si sedette una ragazza di colore dall’aria timida, mentre accanto a lui un ragazzo di bell’aspetto, con un singolare colore di capelli, castano ramato.

Si voltò, sorridendogli cordiale. Harry lo ricambio, contagiato da quel sorriso ampio.

“ Salve.” Lo salutò soltanto, cominciando a riempire il suo piatto.

“ Ciao.” Lo ricambiò Harry, imitandolo. Non aveva trasalito vedendolo, né tantomeno si era stupito urlando il suo nome, come molti ragazzi e ragazze di Hogwarts avevano fatto, durante il viaggio in treno e all’entrata nella scuola, osservandolo furtivi, indicandolo o bisbigliando il suo nome in gran segreto.  E fu per questo motivo che a Harry, il nuovo conoscente, gli fu subito simpatico.

Si riempì il piatto di rosbif e patate arrosto, mangiando affamato.

“ Mi chiamo Daniel Sandford.”

Gli disse, deglutendo un pezzo di bistecca alla brace, porgendogli la mano.

“ Harry Potter.”

Si presentò a sua volta, riponendo la forchetta nel piatto. La ragazza seduta accanto ad Hermione, si strozzò quasi con un boccone di salsiccia, portandosi una mano alla bocca, tossendo. Hermione, agitata, le dette vari colpi sulla schiena, mentre Daniel le porgeva il suo calice d’acqua, che la ragazza afferrò svelta, bevendo veloce. Quando lo ripose sul tavolo, trasse un gran sospiro, guardandolo sorpresa.

“ Tu, sei Harry Potter?”

Gli chiese esitante.

“ L’ha appena detto. Perché tante scene, Mary?”

Le disse spazientito Daniel, bevendo dal proprio calice. La ragazza di nome Mary si accigliò, irritata dal tono brusco del compagno di Casa.

“ Si da’ il caso, che lui abbia ucciso uno dei maghi oscuri più potenti del mondo. Mi sembra logico, che sia un po’ sorpresa di vederlo!”

“ Be’, ma essendo ad Hogwarts, è logico che lo avremmo incontrato. Non capisco il tuo stupore. E poi, non giustifico affatto il tuo modo di fare. E’ un mago come altri, solo un po’ più potente. Ma è un ragazzo come noi, non un fenomeno da circo.”

Harry fu sorpreso di essere difeso da un perfetto sconosciuto. Quel ragazzo gli stava sempre più simpatico. Anche Ron sembrò apprezzarlo.

“ Ben detto, amico. Ah, a proposito, io sono Ron, Ron Weasley. E lei, è mia sorella, Ginny.”

Si presentò a sua volta, indicando Ginny, che gli sorrise, tendendogli poi la mano, che lui afferrò con calore.

“ Piacere.” Poi, guardando Hermione, le chiese:

“ E tu sei?”

“ Hermione Granger.”

Harry si voltò, sorpreso del suo tono brusco. In effetti, aveva un’espressione contrariata e con una mano poggiata ancora sulla schiena di Mary, ora con la testa china sul piatto, con aria molto mortificata. Forse non aveva gradito il comportamento di Daniel nei riguardi di Mary.

“ Mi…mi dispiace, Harry. Io, non volevo…”

La sentì bisbigliare. Harry colse l’occasione per tranquillizzarla.

“ Non preoccuparti, Mary. Sono felice di conoscerti.”

A quelle parole, Mary sembrò tornare alla normalità, sorridendogli entusiasta e ricominciando a mangiare la sua salsiccia.

“ Comunque, sei stato poco carino.”

Fece notare a Daniel, con la bocca piena e puntandogli la forchetta contro. Daniel rise, ritornando a mangiare indisturbato.

“ Voi fate parte della Fenicerossa?”

Chiese Hermione a Mary.

“ Si, e voi di Grifondoro. La professoressa Bell ci ha parlato bene della vostra Casa e, in generale, degli studenti di Hogwarts. Conosce il vostro Guardiacaccia, com’è che si chiama?”

“ Hagrid?! Hagrid conosce la Bell?”

Si chiese sorpreso Ron, scrutando il tavolo degli insegnati, fino ad individuare Bell ed Hagrid che ridevano entusiasti, mentre lei gli porgeva un vassoio di polpette alla salsa di zucca.

“ Si, e da molto anche. Si sono conosciuti ai Tre Manici di Scopa ad Hogsmead. Me lo ha detto in una lettera, quando gli ho scritto per sapere qualcosa dei nuovi insegnanti.”

Spiegò a tutti loro Hermione.

“ Quindi tu sapevi della Bell, e non ce lo hai detto?”

Le domandò Ron, vagamente ironico. Hermione arrossì, mentre beveva un sorso di succo di zucca dal suo calice.

“ Si, be’, Hagrid non ne era sicuro. E poi, non sapevo come o cosa insegnasse.”

Ron annuì, ridendo tra sé e sé.

“ Lei insegna Trasfigurazione da tre anni. Per un anno ha insegnato Incantesimi, ma Trasfigurazione è sempre stata la sua ambizione. Ed ora che il professor Wolf è andato il pensione, lei ricopre la sua cattedra con molto entusiasmo. E’ una strega molto dotata e versatile.”

“ Danny ha una cotta per lei dal terzo anno, cioè da quando ha iniziato a insegnare a Woodgreen. Quindi, è anche un po’ di parte.”

Daniel, imbarazzato, si passò una mano fra i capelli, in un gesto nervoso, portando la sua attenzione al piatto.

“ Non è vero, non ho una cotta per lei! L’ammiro solamente per le sue doti, tutto qui.”

Ci tenne a precisare Daniel,  nervoso. Mary lo scrutò maliziosa e divertita allo stesso tempo, ricominciando a mangiare indisturbata.

“ Com’è da voi, a Woodgreen?”

Chiese Ginny a Mary.

“ Be’, è più o meno come da voi. La scuola è un castello che sorge in una vallata, mentre al lato est sorge la Foresta Notturna. Lì ci è proibito andare fino al terzo anno, per via delle Piante Stritolanti di Valle Brucosa e dell’Antro del Diavolo.”

Harry, Ron, Hermione e Ginny si osservarono stupefatti, ricordando le descrizioni dettagliate di Luna.

“ Allora, è vero che nell’Antro del Diavolo si annida il Serpente Due Facce!”

Esclamò tremante Neville, guadagnandosi un’occhiata smarrita di tutti. Daniel e Mary si guardarono confusi.

“ Il Serpente Due Facce? E cosa sarebbe, esattamente?”

Gli chiese Mary. Neville impallidì, come ad averne una conferma.

“ Esiste, allora?”

Daniel gli sorrise.

“ Ne dubito fortemente. L’Antro del Diavolo è solo ricco di corridoi in cui ci si potrebbe smarrire per giorni o forse anni. È un vero e proprio labirinto ma che io sappia, non ospita nessun serpente di quel genere, ma solo ratti e pipistrelli, al massimo qualche Molliccio nascosto in qualche anfratto.”

Neville sembrò tranquillizzarsi, tirando un sospiro di sollievo e ritornando a masticare il boccone di pancetta affumicata con tranquillità., borbottando:

“ Meno male. Non mi piacciono le creature magiche, soprattutto i serpenti magici.”

Il gruppetto rise sottovoce, per poi riprendere il discorso originario.

“ Da voi, le lezioni sono molto dure, vero?”

“ Si, Hermione, ma del resto anche da voi non scherzano. Detto tra noi, quelle più insostenibili sono proprio quelle della Bane.”

Mormorò Mary, guardandola di sbieco, mentre sorseggiava con aria rigida dal suo calice di vetro.

“ E’ terribile, vero? Vi confesso, che quando è entrata in Sala Grande, ho avuto i brividi. È davvero inquietante, nonostante sia di bell’aspetto.”

Confessò Ron, anche lui bisbigliando.

“ Si, è davvero antipatica. E poi, predilige sempre la sua Casa.”

“ Fammi indovinare…Scorpioneblu?”

Disse Ron. Mary annuì.

“ Si, proprio quella. La Bell è la nostra Capocasa, però non fa mai favoritismi, anzi, è sempre disponibili con tutti, ed è pronta ad elogiare anche quelli meno bravi, quando combinano qualcosa di buono. La Bane, invece, è esattamente il contrario. È intollerante a qualunque errore e se vede che qualcuno contesta il suo operato, si accanisce con lui, fino a farlo cedere. E’ davvero snervante.”

“ E’ vero che è una ex-maga oscura? Il cugino di Neville ritiene di si. Voi ne sapete qualcosa?”

Chiese incuriosito Harry. Fu Daniel a rispondergli.

“ In verità, non si sa molto di Cassandra Bane, prima che chiedesse alla Preside Taylor di insegnare nella sua scuola. Certo è, che il suo passato è molto oscuro e il suo comportamento rigido e severo, non lascia adito a dubbi. Chiunque, guardandola, penserebbe che appartenga al lato oscuro della magia, ma non possiamo mai esserne sicuri. Non ci ha mai insegnato a rispettare le Arti Oscure, pur malvagie che siano, né a padroneggiare maledizioni o qualcosa di simile. Però, è anche vero, che quando fa lunghi discorsi sulla magia oscura, ne parla quasi con una nota di riverenza nella voce e questo, vi posso assicurare, è molto più inquietante della sua apparenza vagamente sinistra.”

Mary, inaspettatamente, rise di gusto, strappandoli a quell’atmosfera di tensione in cui le parole di Daniel, li aveva trascinati.

“ Scusate, ma mi sono ricordata delle parole di Erin. Lei è quella che più la detesta, e quando ne parla, la descrive come ‘quella brutta fattucchiera acida e frustata’, aggiungendo ‘ora capisco perché è ancora una zitella inaridita.’ Ah ah ah, è magnifica.”

E a questo, seguirono altre risa, che finirono per contagiarli.

“ Bene, state già ridendo alle spalle di un vostro professore. Ma che bravi.”

Li interruppe una voce strascicata, modulata ma irritante. Ron, Hermione e Mary alzavano lo sguardo, mentre Harry, Ginny e Daniel si voltarono per osservare una ragazza di media altezza, dai capelli lunghi, sciolti e arricciati in larghi boccoli color biondo platino. Indossava la divisa della Casa di Scorpioneblu, la gonna lunga fino al di sopra del ginocchio, rigorosamente nera a pieghe, era in netto contrasto con le calza bianche merlettate che indossava e le scarpette blu cobalto che calzava ai piedi. Il viso aveva i tratti delicati e sereni di chi è stato molto curato e vezzeggiato, nonostante il pallore della sua pelle e gli occhi erano dello stesso colore del ghiaccio, freddi ed affilati come la punta di un iceberg. Nel complesso, era molto avvenente, se non fosse stato per l’aria altera e superba che traspirava da tutta la sua persona e per quel sorrisino sprezzante che incurvava la sua bocca rosata e fine.

Daniel e Mary non erano molto felici di vederla.

“ Cosa vuoi, White?”

Le chiese Mary che, con il colorito scuro della sua pelle, gli occhi neri ma caldi, la bocca carnosa e i ricci stretti ed indomabili della criniera scura che aveva al posto dei capelli, era esattamente il suo opposto.

“ Niente, a parte questa.”

Rispose, allungando il braccio ed afferrando una bottiglia di succo di zucca, ancora piena.

“ Al tavolo dei Serpeverde è finita, così mi sono alzata per prenderne una da voi. Non vi dispiace, vero?”

“ Ormai, l’hai già presa.”

Ignorando il commento di Mary, che la osservava come se volesse fulminarla, spostò lo sguardo su Harry, Hermione, Ron e Ginny, che le riservò lo stesso sguardo truce di Mary. Intanto, quello della ragazza, si posò nuovamente su Harry.

“ Ah, vedo che avete fatto nuove conoscenze.”

Disse, allungando una mano a scostare la frangetta di Harry, per mostrare la cicatrice a forma di saetta, per poi sentire i ciuffetti corvini ritornare a ricoprirgli la fronte. Harry sentì Ginny quasi ringhiare a quel gesto, mentre rinsaldava la presa sulla sua mano sinistra. Il tocco della ragazza era stato leggero, ma freddo.

“ Brown, Sandford, non credete che siano un po’ troppo per voi?”

Continuò, per nulla intimorita dalle loro occhiate contrariate, rivolgendosi rispettivamente a Mary e a Daniel.

“ Hai preso quello che volevi. Ora puoi anche ritornartene da dove sei venuta.”

Le disse, cordiale ma freddo Daniel. La ragazza, per la prima volta, si voltò ad osservarlo direttamente, un’espressione sdegnosa distorceva il suo viso.

“ Non osare parlarmi con quel tono, Sandford. Non sei nessuno, per permetterti di farlo. Cerca di ricordartelo, o dovrò pensarci io.”

Sibilò minacciosa, per poi ritornare a sorridere con scerno a Mary, che stava già per alzarsi, una mano pronta a sfoderare la bacchetta.

“ Cosa vuoi fare, Brown? Scatenare una lotta proprio al banchetto di inizio anno, con tutti i professori e le Presidi presenti? Siediti, sei ridicola.”

Borbottando una sfilza di imprecazioni e dopo un richiamo amichevole di Daniel, Mary finalmente sedette.

 “ Ma guardatevi, la coppietta felice! Mi stavo chiedendo dove fosse finita la vostra amichetta del cuore. Non è con voi, per chiudere il quadretto?”

Mary e Daniel si guardarono, adombrandosi improvvisamente. Soddisfatta del risultato ottenuto, la ragazza continuò:

“ Spero non le sia capitata una disgrazia. Sarebbe davvero una terribile pena da sopportare, per me.”

Disse, con tono falsamente angosciato. Ad Harry era sempre più antipatica.

Visto che nessuno sembrò aggiungere altro, compiaciuta di aver avuto l’ultima parola, la ragazza si voltò salutandoli vaga, ritornando al tavolo dei Serpeverde, che la accolsero con entusiasmo.

L’unico che non sembrava molto entusiasta di lei, inaspettatamente, era Draco Malfoy, che la guardava con un misto di esasperazione e rabbia.

“ Ma chi è quella smorfiosa arrogante?”

Chiese Hermione, subito dopo. Mary le rispose ancora immersa nei suoi pensieri.

“ E’ Lucinda White. Una ragazza viziata e superba. Riescono a sopportarla solo quelle della sua cricca.”

Disse, con una smorfia.

“ Chi è la ragazza di cui parlava?”

Chiese Ginny, ancora infastidita.

“ Erin Allen, l’amica di cui vi abbiamo parlato prima, a proposito di Bane.”

Continuò Mary, sospirando amareggiata.

“ Chissà dove è finita. Non ha preso il treno con noi. Spero non le sia successo nulla.”

Disse Daniel, teso per la preoccupazione.

“ Non potete mandarle un gufo? Per constatare almeno che stia bene.”

Suggerì Harry. Ma Daniel scosse la testa.

“ No. Erin non è un’amante dei gufi. Da piccola un gufo reale l’aggredì, graffiandole il viso e le braccia e d’allora, diffida di tutti i gufi che incontra.”

“ E come fate a mandarle delle lettere?”

Domandò Ron, la fronte aggrottata dallo sconcerto.

“ Grazie a Derek.”

“ Chi?”

Chiesero in coro.

“ Derek…”

“ Derek!”

Esclamò Mary, puntando l’indice destro al cielo. Harry alzò il capo al soffitto incantato e vide, stupefatto, una splendida fenice rossa volare al di sopra delle candele sospese, stuzzicando con le ali le stelle, che cominciarono a cadere.

Tra gli artigli portava un bagaglio logori e pieno di etichette colorate, che lasciò cadere con gran fracasso. Poi, inaspettatamente, entrò dalla porta d’ingresso spalancata, una scopa volante, cavalcata da una figurina indistinta, per via dell’eccessiva velocità con cui viaggiava. Seguendo lo stesso percorso della fenice, la scopa sfrecciò fra le candele, spegnendone le fiammelle e quando rallentò, fra le grida sorprese della folla, solo allora, nella penombra, Harry riuscì a scorgere il proprietario di quella scopa impazzita.

Era una ragazza dalla figura sottile, ma slanciata, dal viso affilato e dagli occhi nocciola traspariva una grande vivacità. Aveva un taglio di capelli corto e sbarazzino e le punte ai lati del viso, si alzavano elettrici all’insù, di un colore castano scuro. Sembrava un folletto dispettoso che aveva appena compiuto uno scherzo divertente. Non indossava la divisa di Woodgreen, né quella di Hogwarts, ma un semplice blue-jeans scolorito e una t-shirt rossa, con scollo a barca, che le lasciava scoperta una spalla. Sul capo, portava un cappellino da baseball, rosso anch’esso, con una ‘E’ dorata al centro.

Si guardò intorno, mentre tutti i presenti la guardavano incuriositi. La fenice, intanto, aveva fatto il giro della stanza, posandosi, infine, sulla sua spalla destra, coperta.

“ Grazie, Derek.”

La ringraziò la ragazza, anzi, lo ringraziò. Lusingato, l’uccello levò il capo, emettendo un dolce verso musicale.

“ Erin!”

Esclamarono in coro, nel silenzio attonito generale, Daniel e Mary.

La ragazza si voltò alla tavola di Grifondoro, individuando subito con lo sguardo i due amici, regalando loro un ampio sorriso.

“ Salve, ragazzi. Scusate, ho perso il treno.”

Disse semplicemente, lasciando andare bagaglio e scopa a terra, ed avanzando sicura verso di loro. Ma la sua strada, venne interrotta da Iska che, con un tre balzi, aveva raggiunto Erin, ringhiandole contro e ruggendo selvaggia ed arrabbiata, i muscoli tesi e pronti allo scatto. Alcune ragazze urlarono terrorizzate, mentre Erin guardava l’animale completamente inespressiva.

“ E pensavi veramente che dopo questa bravata, te l’avremmo fatta passare liscia, Allen?”

Disse serafica la professoressa Bane, avanzando a passo misurato verso di lei, i tacchi dei suoi stivali che ticchettavano sul pavimento.

Erin si voltò lentamente verso di lei, non dando comunque le spalle alla pantera, ancora ringhiante. La ragazza, sembrava circondata.

“ No di certo. Ma forse è più giusto dire, ‘te l’avrei fatta passare liscia, Allen’. Perché è lei che mi punirà, vero?”

Bane sorrise senza allegria.

“ Esattamente.”

“ Invece no.”

Tutti si voltarono verso la Preside Taylor, anche Erin che la guardò sbigottita. Con tranquillità, la donna si alzò, raggiungendo il trio al centro della Sala, con un gran sorriso ad illuminarle il volto segnato.

“ Signora Preside, questa ragazza non merita la vostra protezione. È indegna anche solo di calpestare il suolo di Hogwarts. Per me, la punizione che più le si addirebbe, sia quella di ritornare all’istante a Woodgreen, nella sua casetta, a compiangere la sua condizione e a rimuginare sulle sue colpe, che sono molte, a mio avviso.”

“ E tutto questo, solo per aver perso un treno?! Non le sembra un po’ eccessivo, professoressa? In fondo, ho peccato di smemoratezza anch’io. Capita, nella vita.”

Si intromise nella discussione la professoressa Bell, affiancandosi accanto alla sua allieva, poggiandole una mano sulla spalla, in segno di solidarietà.

“ Sono pienamente d’accordo con lei, professoressa Bell.”

E a una nuova interruzione sdegnosa della Bane, la Preside Taylor continuò:

“ Tuttavia, concordo anche con lei, professoressa Bane. La signorina Allen merita un castigo. Però, sarà la Preside McGrannit a decidere chi di voi due dovrà punirla, dato che siamo nient’altro che ospiti nella sua scuola.”

Bane distolse lo sguardo contrariata, ma non replicò, mentre Bell annuì, sorridente.

“ Prego, Minerva. A te la scelta.”

La invitò Taylor, con un placido cenno della mano.

La McGrannit guardò entrambe le streghe, ed infine la diretta interessata, che le sorrise educata. La McGrannit strabuzzò gli occhi e fece spallucce.

“ Bene. Ritengo, alla luce degli avvenimenti, che sia la professoressa Bell a decidere la punizione adatta alla studentessa, in quanto immagino sia un’allieva della sua Casa, dato l’abbigliamento.”

Bell annuì, sorridente.

“ Si. Erin fa parte della Fenicerossa. Ed aggiungerei, che sia anche una delle studentesse più dotate alla quale abbia mai avuto il piacere di insegnare.”

Disse, ammiccando in risposta ad un suo sorriso grato.

“ Bene, è deciso allora. Minerva, è stato un piacere partecipare a questo banchetto delizioso. Mi auguro che i miei studenti siano all’altezza delle tue aspettative e che si comporteranno bene.”

Calcò le ultime parole, dando un’occhiata veloce ad Erin, che canticchiò a bassa voce.

“ Ne sono certa, Camilla. Ti auguro un felice anno a Woodgreen.”

Disse, stringendole calorosamente la mano.

“ Altrettanto, mia cara.”

Subito dopo, le due anziane donne si abbracciarono e dopo un applauso generale, la Preside Camilla Taylor scomparve dietro la porta della Sala Grande.

Iska venne richiamata dalla sua padrona, che si avviò al tavolo degli insegnanti per consumare il dolce, insieme alla professoressa Bell, che congedò la sua studentessa con l’annuncio di rivederla dopo il banchetto, nel suo ufficio, per concordare la punizione.

Quando fu liberata, Erin venne accolta da sorrisi di giubilo dai suoi amici, Daniel e Mary, che la invitarono a sedersi al loro tavolo. Erin si sedette fra Harry e Daniel, mettendo nel suo piatto subito una fetta di torta ai mirtilli. La fenice Derek, volò via dalla sua spalla, per raggiungere, forse, la gufiera.

“ Ragazzi, sto morendo di fame! Come è andata l’estate? Hai fatto ancora sub Daniel? E tu, Mary? Sei andata di nuovo in Canada a trovare tua zia Margaret?”

Dopo questa carrellata di domande, si voltò verso Harry, che la guardava sbalordita, mentre una goccia di marmellata violacea le colava all’angolo destro della bocca, leggermente carnosa, lungo il mento.

“ E tu, chi sei?”

 

 

 

Angolo dell’autrice.

 

Salve a tutti, amici e amiche di efp!!! Come state??? Vi sono mancata???

Innanzitutto, grazie mille ai molti lettori e alle molte lettrici che hanno letto il primo capitolo della storia!!! Mi fa molto piacere! Mi avete resa molto felice!!!

Very very happy, gooooo!^______^*
E adesso, passiamo ai…

 

Ringraziamenti a…

EleDT: Ciao!!! Grazie mille per il tuo commento! E’ stato il primo di tutti, e mi ha resa molto entusiasta!! Spero con questo nuovo capitolo di aver soddisfatto la tua curiosità! Grazie infinite anche per i tuoi complimenti! Ti aspetto anche al prossimo cap! Spero che continuerai a seguirmi e a commentarmi! Baci baci, Fuffy91!^__^*

Sydelle Keat: Ciao, Sydelle!!! I tuoi complimenti mi hanno davvero lusingata, soprattutto per la scena d’amore Harry/Ginny, che tu hai ammesso di non gradire particolarmente! Mi dispiace, ma io sono molto conforme alla storia originale, anche se aggiungo sempre qualcosa di personale!!! No, non so ancora di quanti capitoli si comporrà la storia! Grazie per aver apprezzato l’originalità del contesto e spero di aver soddisfatto quasi tutte le tue curiosità! Posterò preferibilmente durante il week-end, perché frequento l’università e non ho tempo per scrivere o per pensare nuove idee! Grazie ancora e spero di conoscere altre tue opinioni e curiosità in un nuovo commento! Baci baci, Fuffy91!

PS: Qual è la tua coppia preferita, invece?

PSS: Per conoscere la data del mio nuovo post, guarda in fondo alla nota Prossimamente a…!!!^___^*
Beuzz94: E poteva mancare la mia fan N°1?! XD Beuzz, carissima, sono felicissima di ritrovarti in questo nuovo contesto, lontano da Edward e Bella!!! Come stai?? E’ da molto che non ci sentiamo, ma ti ringrazio per tutti i commenti che mi lasci!!! Sono sempre molto graditi!!! Spero di aver soddisfatto la tua innata curiosità, a proposito dei nuovi studenti di Hogwarts e grazie mille per i tuoi complimenti sull’originalità della storia!!! Baci baci e a prestissimo Fuffy91!!^__^*
Mattamaty: Ciao, Mattamaty!! Devo farti i complimenti per il nick! È molto orecchiabile!!!XD Grazie per avermi lasciato un commento così positivo! I tuoi complimenti mi hanno fatto molto piacere, come anche il tuo interesse immediato per la storia! Ti piacciono i nuovi personaggi??? Fammelo sapere presto! Baci baci, Fuffy91!^__^*

 

Attenzione a tutti i lettori! Nota speciale dell’autrice!

 

Prossimamente a…

Ragazzi e ragazze, ci vediamo sabato prossimo, con un nuovo entusiasmante capitolo!! Ehi, aspettatevi anche un bis! A sabato!!!

 

Baci baci, Fuffy91!!!

 

^____________________^***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fuffy91