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Autore: elyl    23/10/2010    14 recensioni
"Tu mi chiedi perché dovresti essere diversa, perché non sei una < schifosa Mezzosangue >.” Deglutì, alla ricerca delle giuste parole. “Tu sei diversa da qualsiasi maga abbia mai conosciuto, Mezzosangue o Puro Sangue. Non mi importano le tue origini, mi importi tu.” Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per quanto aveva appena detto.“Sei diversa da tutte perché io ti amo.” "
Lily Evans e Severus Piton stanno finalmente insieme e subito dopo la fine del loro settimo anno vanno a vivere insieme. Dopo 9 mesi nasce loro figlio, Alistair. Sono felici, ma la loro felicità non è destinata a durare. Infatti Severus decide di unirsi ai Mangiamorte e Lily si sente costretta a lasciarlo. Così Severus si ritrova solo con suo figlio e a lavorare per il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Una sera è al Testa di Porco e assiste all'enunciazione della Profezia di Sibilla Cooman. Subito riferisce a Lord Voldemort ciò che ha sentito e questi crede che il bambino sia Harry Potter ed è deciso ad uccidere chiunque si metta contro di lui. Severus allora si rivolge ad Albus Silente e lo prega di salvare la madre di suo figlio, l'unica donna che ama, l'unica donna che abbia mai amato. Silente accetta, ma i suoi sforzi non valgono a nulla, poichè quando Harry ha solo un anno Lord Voldemort ucciderà i suoi genitori. Questa è la storia di Harry Potter e il suo fratellastro, Alistair Piton.
Quinto anno per Harry, Hermione e Ron, settimo per Alistair Piton. Il Signore Oscuro è tornato, ma nessuno crede a Harry. Severus è alle prese con il suo doppiogioco e deve proteggere il proprio figlio e quello di Lily Evans e James Potter. Cosa farà quando il Signore Oscuro gli chiederà di Alistair? Come reagirà Alistair quando scoprirà la verità?
Ormai il destino del giovane Piton è segnato. Cosa succederà?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Chi mi ha tra le amicizie in facebook, sa che impresa è stata scrivere questo capitolo: è stato un parto lungo e doloroso. Le idee c'erano, ma non appena iniziavo a scriverle non mi sembravano adatte, mi sembravano tutte sbagliate. Diciamo che ho avuto una mezza crisi: persino ora che l'ho finito, non sono per nulla convinta. A tratti trovo che sia un capitolo importantissimo, riuscito benissimo, per poi cambiare subito idea e reputarlo inutile, superfluo e riuscito malissimo. Sono veramente impazzita (tant'è che qualcuno [sapete bene chi siete] ha dovuto sopportarmi con tutte le mie pare mentali). In più l'aver ricominciato l'università non aiuta. E come se non bastasse mi sono beccata anche l'influenza.


Bon, detto tutto ciò vi avviso: il capitolo, in word, è venuto lungo 23 pagine, carattere Trebuchet MS grandezza 11. Di conseguenza, prendetevi tempo per leggerlo u.u


Che altro vi posso dire? Ah, sì! Le foto dei “nuovi” personaggi:


Beh, direi che ora posso anche lasciarvi alla lettura di questo capitolo che posto anche in ritardo xD Spero di non avervi deluso u.u


Buona lettura :D



P.S.: George Weaponhands= Giorno Armani. Play Wizard: Play Boy. Capirete durante la lettura :D





Chapter XXI:

Christmas At Heartmann Manor


Stand my ground,

I won't give in,

no more denying,

gotta face it,

won't close my eyes and hide the truth inside”

-Stand my ground, Within Temptation-


Era una giornata fredda, le strade erano bianche e la neve continuava a cadere senza sosta da ormai quarantotto ore. Ci fu una folata di vento e Severus Piton rabbrividì, stringendosi nel mantello. Si voltò e vide che il figlio era rimasto indietro.

Alistair, muoviti.” Lo incitò con un cenno del capo, aumentando il passo.

So arrivarci anche io. Tu va' avanti, non mi perderò.” Ribatté.

Inspirò profondamente e si morse la lingua per evitare di dire qualcosa che avrebbe sicuramente peggiorato la situazione. Erano passati due giorni da quando avevano litigato per la Granger ed erano sempre sull'orlo di scoppiare.

Almeno per oggi potresti evitare di fare l'adolescente rabbioso?” Gli chiese irritato.

E tu, almeno per oggi, potresti lasciarmi vivere la mia vita?” Fece una smorfia, dando un calcio ad un mucchietto di neve.

Severus contò fino a dieci e riprese a camminare.

Sì, bravo vattene.” Sibilò Alistair. “L'unica cosa che sai fare è dare ordini e scappare.”

Fece schioccare la lingua e, fermo in mezzo alla strada, iniziò a guardarsi attorno come faceva quando era piccolo: era circondato da grandi case con enormi giardini e recinzioni elaborate ricoperte da addobbi natalizi. Quando aveva cinque anni rimaneva incantato alla loro vista. Stringeva la mano al suo papà e gli chiedeva se un giorno anche loro avrebbero abitato in una casa così. Sorrideva, gli scompigliava i capelli, lo prendeva in braccio e gli diceva che da grande avrebbe vissuto dove voleva, che avrebbe ottenuto qualsiasi cosa desiderasse; doveva semplicemente dare sempre il massimo e non permettere mai a nessuno di dirgli chi fosse e cosa dovesse fare. Ed ora era il primo a dirgli cosa doveva fare, chi doveva frequentare e chi doveva essere.

Sbuffò sonoramente, diede un calcio ad un altro mucchietto di neve e mise le mani in tasca, poi si affrettò. Improvvisamente Severus si fermò e sul suo volto comparve un sorriso.

Che c'è?” Gli domandò Alistair, guardandolo diffidente.

Niente.” Rispose riprendendo a camminare. “Solo un ricordo.”

Quale?”

Avevi quindici anni, stavamo venendo qui e ad un certo punto ti sei impuntato che non volevi più camminare. Ti sei fermato proprio qui...” Indicò una grande quercia poco distante. “...hai incrociato le braccia al petto e mi hai messo il muso. Proprio in quell'istante ti è caduta addosso della neve.” Sorrise. “Ti sei messo ad urlare e mi hai raggiunto correndo.”

Non è stato divertente.” Borbottò, sentendo freddo solo al ricordo. “Mi si era infilata tutta la neve nel coppino.”

Io te l'avevo detto di non fermarti lì.” Si strinse nelle spalle e corrugò la fronte: erano arrivati.

Davanti a loro si ergeva la grande e maestosa villa della famiglia Heartmann.

Casa...” Sussurrò il ragazzo sollevato, stringendo il ferro del cancello.

Questa non è casa tua.” L'uomo digrignò i denti, infastidito.

Beh, si dia il caso che qua ci sono cresciuto. Sai, quando tu non c'eri e la baby sitter non poteva tenermi ero qua.” Si fece pensieroso. “A ben pensarci, ho passato più tempo con Priscilla e Crono che con te.”

Dovevo lavorare.” Ringhiò, iniziando a perdere la pazienza.

Già. Dovevi lavorare.” Azzardò un ghigno sarcastico.

Sapeva di essere ingiusto con lui, ma non poteva farne a meno. Da quando gli aveva detto che non voleva che frequentasse Hermione coglieva ogni occasione per ferirlo. Aveva sempre accettato ciò che gli veniva imposto, ma questa volta non avrebbe ceduto per nulla al mondo.

Alistair, lo sai perfettamente.”

Si, va bene, va bene!” Sollevò le mani in segno di resa.

I due restarono in silenzio ad osservare la villa che si ergeva alla fine di un lungo viale alberato.

Allora, andiamo?” Propose il ragazzo.

Prima dobbiamo parlare.” L'uomo si rabbuiò.

E di cosa?” Inarcò un sopracciglio, lanciandogli un'occhiata.

Lucius è un Mangiamorte, Crono un simpatizzante per il Signore Oscuro e Priscilla è la sorella...”

Di Evan Rosier, lo so.” Concluse annoiato Alistair.

E' di fondamentale importanza che tu capisca la situazione.” Sistemò meglio il mantello.

Il Signore Oscuro è tornato, Lucius è al suo servizio, gli Heartmann lo sostengono e tutti credono che tu sia un Mangiamorte che spia Silente, quando in realtà sei tu che fai la spia per lui.” Spiegò gesticolando. “Non devo lasciarmi sfuggire una parola sull'Ordine. Lo so.” Concluse esasperato.

Soprattutto, non devono sapere che sei a conoscenza dell'Ordine.” Puntualizzò.

Ho capito.” Roteò gli occhi al cielo.

Severus passò una mano sul viso, poi lo guardò.

Alistair, lo sto dicendo per te.”

Perchè, cosa potrebbero farmi?” Corrugò la fronte.

Lascia perdere.” Scosse il capo e fece un cenno. “Fa' solo come dico. Intesi?”

Alistair non rispose e si voltò.

Intesi?” Chiese nuovamente l'uomo, senza ottenere risposta. “Questa è una cosa seria.”

Sì, ho capito!” Sbottò, portandosi le mani alle tempie. “L'ho capito, per la miseria. Vuoi lasciarmi un po' in pace?”

L'uomo fece per dire qualcosa, ma rinunciò. Estrasse la bacchetta, picchiettò contro il cancello e questo si aprì. Subito il ragazzo lo varcò ed iniziò ad incamminarsi verso l'edificio.

Che stai facendo?” Gli domandò.

Secondo te? Faccio una passeggiata.” Rispose secco, incamminandosi.

Torna immediatamente qui.” Ordinò, iniziando a perdere seriamente la pazienza. “Non puoi farti tutta quella strada a piedi, la carrozza sta arrivando.”

Prendila tu la carrozza. Con te non ci salgo.” Urlò voltandosi verso di lui, rabbioso, con le braccia spalancate, senza mai smettere di camminare.

ALISTAIR!” Lo richiamò.

Alistair gli diede le spalle, infilò le mani in tasca e si allontanò, senza dargli ascolto.

Inspirò profondamente, le narici dilatate, poi ripose la bacchetta nel mantello ed incrociò le braccia al petto in attesa della carrozza che arrivò dopo qualche istante.

Salve signor Piton.” Lo salutò il cocchiere.

Grugnì, aprì la portiera e salì, mettendosi comodo. Si appoggiò allo schienale, chiuse gli occhi e si godette il tepore che regnava mentre gli unicorni iniziavano a muovere il convoglio. Non era mai stato famoso per essere un uomo paziente: la sua pazienza era ormai esaurita.

Suo figlio?” L'uomo lo riportò alla realtà.

Ha deciso di andare a piedi.” Rispose gelidamente.

Ma...”

Sono affari suoi.” Lo interruppe bruscamente: non aveva bisogno di uno sconosciuto che gli dicesse cosa fare. “Muoviamoci.”

Si strinse nel mantello e chiuse gli occhi per riaprirli subito e guardare fuori dal finestrino. Alistair camminava arrancando sul bordo della strada, affondando nella neve, le mani sotto le ascelle, i denti che battevano per il freddo.

Fermo.” Ordinò e senza aspettare che si fermasse, aprì la portiera.

Il ragazzo continuò imperterrito per la sua strada, come se non si fosse accorto che una carrozza trainata da due unicorni si era fermata accanto a lui.

Sali.” Gli disse. “Alistair, sali.”

No.”

Sali immediatamente.” Ripetè l'uomo chiudendo gli occhi.

Ho detto di no.”

Non è una domanda, è un ordine.” Puntualizzò.

Il mio è un rifiuto, e allora?” Gli lanciò un'occhiata di sfida.

Severus inspirò profondamente, scese con un balzo e gli si affiancò.

Non mi importa, non puoi fartela a piedi.”

Sì che posso, invece. E te lo dimostro anche.” Aumentò il passo.

Fra tutte le qualità che aveva, dovevi proprio ereditare la testardaggine di tua madre?” Sibilò più a se stesso che al figlio, scuotendo il capo. “Senti, sali immediatamente.” Aggiunse a voce più alta.

H-O-D-E-T-T-O-D-I-N-O.” Scandì ogni singola lettera, pieno di rabbia.

In pochi attimi gli si piazzò davanti, mise le sue mani sulle sue spalle e lo fece fermare.

Guardami negli occhi.”

Lasciami in pace.” Abbassò il viso per non guardarlo. Non voleva parlargli, voleva stargli il più lontano possibile: ogni volta che lo guardava anche solo di sfuggita tornava a pensare al discorso che gli aveva fatto su Hermione e sul fatto che non la potesse frequentare perchè nata babbana.

Si morse la lingua e strizzò gli occhi, quando suo padre lo obbligò a sollevare il viso facendo forza sotto il suo mento con due dita.

Apri gli occhi e guardami.” Disse, più calmo.

Lentamente, si arrese ed obbedì.

Non rimangerò quello che ho detto, né oggi né mai. Quella non è la ragazza giusta per te, dovresti starle il più lontano possibile, ma so benissimo che per quanto te lo ripeta, non posso certo impedirtelo, anche se mi piacerebbe.” Fece una pausa. “Vorrei ma non posso.” < E se lo facessi sarei un ipocrita, in più tua madre mi ucciderebbe > aggiunse tra sé e sé.

Continua.” Lo incitò titubante Alistair, un sopracciglio inarcato.

Non accetterò la tua relazione con lei, sappilo.”

Quando la smetterai di essere così cieco?” Ringhiò.

Quando so che non correrai più pericoli.” Ribatté, stringendo la presa sulla sua spalla.

E che pericoli correrei stando con lei, sentiamo!” Esclamò, allargando le braccia.

Sono cose di cui non posso parlare, non ora.” Maledì Silente e la promessa che gli aveva fatto quattordici anni prima. “Adesso sali su quella carrozza, non farmi arrabbiare ed obbedisci.”

Le labbra del giovane si incurvarono in un ghigno e si liberò dalla sua presa.

No.” Si strinse nelle spalle e si avviò nuovamente verso la grande villa.

Se non fosse stato suo figlio, lo avrebbe già ucciso. Come poteva essere così stupido? Avrebbe camminato nella neve per almeno un altro quarto d'ora prima di arrivare, si sarebbe bagnato e si sarebbe ammalato sicuramente.

Alistair!” Lo chiamò, cercando di non far trasparire la sua rabbia.

Il ragazzo sollevò un braccio, fece un cenno e continuò per la sua via.

Andiamo.” Ordinò furente al cocchiere.

Severus tornò sulla carrozza, si sedette e sentì gli unicorni muoversi. Quando passarono accanto ad Alistair non lo guardò nemmeno. Aveva preso la sua decisione da solo ed ora ne avrebbe pagato le conseguenze.

Siamo arrivati.”

Il pozionista scese, fece un cenno col capo all'uomo e cercò con lo sguardo il figlio, ancora a metà strada. Si voltò, salì in fretta gli scalini e si ritrovò davanti ad un portone.

Severus.” Lo salutò gentilmente Priscilla Heartmann con un sorriso, aprendo la porta prima che suonasse il campanello.

Priscilla.” Accennò un inchino all'alta donna dai capelli corti argentei e gli occhi come il ghiaccio.

Entra prima che lo faccia il freddo.” Si fece di lato e chiuse la porta non appena l'uomo febbe varcato la soglia.

E' un piacere vederti.” Le strinse la mano e la baciò sulle guance.

Hai le guance gelide.” Si allontanò, poi battè le mani e comparve un elfo domestico.

Ha chiamato, signora?” Domandò reverente, inchinandosi.

Prendi il mantello di Severus.” Rispose la donna guardandosi in uno specchio antico.

L'uomo si tolse il mantello e lo porse alla creatura che si allontanò silenziosa. Si avvicinò ad una finestra, scostò le tende e cercò suo figlio in mezzo alla neve: era ancora lontano.

Non dovrebbe esserci anche un certo giovanotto insieme a te?” Domandò Priscilla, sistemandosi i capelli.

Già, dovrebbe.” Ringhiò.

Qualcosa mi dice che avete discusso.” Inarcò un sopracciglio e picchiettò la punta dell'indice contro il mento.

E' uno stupido, ecco cos'è.” Scosse il capo e con uno scatto si allontanò dal vetro. “Quando si mette in testa una cosa nessuno riesce a togliergliela, nemmeno se è per il suo bene.”

Mi ricorda qualcuno.” Le sue labbra si incresparono in un sorriso.

Che cosa vuoi dire?” Si voltò di scatto verso la donna che lo guardava divertito. “Io non sono così.”

Oh, sì che lo sei.” Annuì. “Lo sei eccome: sei tra le persone più testarde che conosca.”

Fece per ribattere, ma si bloccò, sapendo che Priscilla aveva ragione.

La signora Heartmann gli si avvicinò e gli posò delicatamente una mano sul braccio.

Severus, ha diciassette anni. E' normale che discutiate.”

Non so cosa fare con lui, Priscilla.” Si rabbuiò. “Sono preoccupato.” Ammise sottovoce.

Cosa c'è da preoccuparsi?”

Si frequenta con una ragazza che non fa per lui.” Rispose dopo qualche attimo di esitazione. < Bugiardo > si disse. La Granger era l'ultima delle sue preoccupazioni, ma non poteva certo dire alla sorella di Evan Rosier che aveva paura che suo figlio fosse costretto a diventare un Mangiamorte.

Tutto qui?” Scoppiò a ridere, divertita.

Continuiamo a discutere per questo, non vuole capire che non deve vederla. Lo dico per il suo bene.”

Severus...” Iniziò con tono dolce. “...Alistair ha diciassette anni: vuole divertirsi. Lascia che lo faccia! Sai quante ragazze cambierà?”

Temo che questa sia una cosa seria.” Le sue labbra si assottigliarono.

Cosa te lo fa credere?” Si ravvivò i capelli.

Dice che è una cosa seria.” Senza volerlo digrignò i denti.

Ah, Severus, Severus!” Scosse il capo. “Sai quante volte Nathaniel ha detto che era una cosa seria?”

E' diverso.” Si ostinò il professore, iniziando a camminare avanti e indietro. “So per certo che Alistair ha avuto svariate, tante ragazze. Non ha mai, mai fatto sul serio.”

Perchè sei convinto che sia una cosa importante?” Domandò la donna.

L'ho visto nei suoi occhi.” Rispose sussurrando.

Ne sei sicuro?” Chiese improvvisamente seria.

Assolutamente.” Annuì.

La padrona di casa si passò una mano tra i capelli.

Accidenti.” Si morsicò il labbro inferiore. “Non si può fare nulla?”

Appena provo a farlo ragionare si chiude a riccio.” Sistemò le maniche del suo completo. “Non voglio che soffra.”

Magari è la ragazza giusta.”

L'uomo scosse il capo e strinse i pugni.

Per quanto noi genitori vorremmo impedirlo, è impossibile che i nostri figli non soffrano.” Lo guardò negli occhi. “Fa parte della vita: si nasce, si cresce, si combatte, si litiga, si soffre. Si diventa adulti.” Gli strinse dolcemente la mano. “Come genitori, possiamo semplicemente stargli accanto e dargli tutto il nostro appoggio. Fargli sapere che ci saremo sempre.”

Quindi dovrei guardarlo soffrire?” Domandò voltandosi. < Anche se ne sono la causa? > aggiunse tra sé e sé.

Purtroppo sì.” Gli diede una pacca sulla spalla. “Non possiamo farci niente.”

Severus fece per parlare, ma fu interrotto dal suono del campanello che rimbombò per l'atrio immenso.

Si sentì un forte rumore che indicò l'arrivo dell'elfo domestico e la porta si aprì.

Cia', Crab.” Alistair salutò, guardando il padre con un sorriso vittorioso.

Signorino Piton, signore, salve.” L'elfo si inchinò mentre il ragazzo gli dava delle piccole pacche sulla testa liscia e spelacchiata.

Da quando si saluta prima l'elfo domestico?” Lo ammonì Priscilla, le braccia incrociate al petto.

Priscilla.” Il sorriso del ragazzo si allargò: era la cosa più vicina ad una madre che avesse mai avuto.

Dai, vieni qui, giovanotto!” Scosse la testa divertita ed allargò le braccia, emozionata.

Non se lo fece ripetere due volte. In pochi attimi percorse la distanza che li separava e l'abbracciò, sentendo la donna accarezzanrgli dolcemente la schiena.

Fatti vedere un po'.” Posò le mani sulle sue spalle e lo fece allontanare. “Aspetta che metto gli occhiali.”

Dai, non c'è bisogno degli occhiali.” Scoppiò a ridere come un bambino piccolo.

Alistair, per quanto tu possa lusingarmi, sappi che non sfuggirai alla mia ispezione.” Prese gli occhiali che teneva al collo grazie ad una catenina e li indossò. “Sì...” Mise due dita sotto il mento del ragazzo e gli fece voltare il viso prima da una parte, poi dall'altra. “Devi fare più attenzione quando ti radi, hai dimenticato un pezzo qui...” Glielo indicò. “...e qui.”

Ero di fretta.” Si giustificò.

Se ti fossi svegliato prima non avresti dovuto fare tutto di corsa.” Gli ricordò Severus assistendo alla scena. Spesso si era chiesto se avesse dovuto trovare un'altra donna, dare la possibilità a suo figlio di avere una < mamma >, ma per quante donne avesse incontrato, con quante si fosse frequentato e soddisfatto i suoi bisogni carnali, nessuna era mai stata all'altezza di Lily. Nessuna era Lily. Alla fine si era arreso e avevo smesso di fingere di cercare qualcuna che la potesse sostituire: non avrebbe mai smesso di amarla. Non voleva smettere.

Alistair fece per ribattere, ma Priscilla lo precedette.

Ti devi tagliare i capelli, ragazzo mio.” Afferrò una ciocca, bloccando sul nascere la discussione che sicuramente sarebbe nata tra i due Piton. “Sono troppo lunghi.

Ma a me piacciono.” Roteò gli occhi al cielo: ogni anno era la stessa storia.

Non mi importa.” Estrasse la bacchetta dalla tasca interna del magnifico e pregiato vestito rosso che indossava.

Non li voglio tagliare!” Si lamentò, cercando di allontanarsi, ma la presa della donna era ben salda.

Non fare il bambino e stai fermo.” Ordinò arricciando il naso.

Alistair le lanciò un'occhiataccia ed incrociò le braccia al petto, mettendo il broncio.

Dai che sarai più bello.” Scherzò. “E poi nessuna ragazza ti resisterà.”

Non mi importa piacere alle ragazze.” Borbottò.

Male, dovrebbe essere l'unica cosa che dovrebbe interessarti alla tua età.” Si voltò verso Piton Senior e gli fece l'occhiolino. “Ora stai fermo, mi raccomando.”

No, dai, non voglio tagliarli: mi piacciono così!” Protestò.

Alistair Piton, non obbligarmi ad usare le maniere forti.” Lo minacciò divertita.

Devi proprio?” Chiese quasi sull'orlo delle lacrime.

Sì, sono troppo lunghi per un giovanotto come te. Ti arrivano addirittura alle scapole!” Esclamò.

Ma sono belli.” Biascicò.

Lascia fare a me.”

E va bene. Ma non corti corti, ok?” Si assicurò.

Era ora che ti arrendessi.” Annuì.

Priscilla lo obbligò a voltarsi, arricciò il naso, diede un colpo di bacchetta e i capelli di Alistair iniziarono a cadere. Il ragazzo strizzò gli occhi, salutando ogni singolo capello, terrorizzato da quello che la donna gli stava facendo.

Ecco, ora va molto meglio!” Esclamò soddisfatta.

Puoi pure aprire gli occhi.” Aggiunse Severus. “Hai fatto un ottimo lavoro, Priscilla.”

Grazie, Severus.” Lo ringraziò con un sorriso. “Guardati allo specchio.” Ordinò invece al giovane Piton.

Alistair sbuffò, aprì gli occhi e, dopo quella che parve un'eternità, trovò il coraggio di specchiarsi, rimanendo sbalordito. Priscilla aveva davvero fatto un ottimo lavoro: i capelli arrivavano tre dita sopra le spalle, ordinati e sfoltiti.

Wow.” Disse semplicemente, ammirandosi.

E tu che eri scettico.” Fece schioccare la lingua, poi batté le mani e subito si materializzò l'elfo. “Crab, pulisci.”

Sì, padrona.” Si piegò ed iniziò a pulire.

E prendi anche il mantello di Alistair.” Aggiunse, avvicinandosi al ragazzo.

Me ne ero scordato.” Scosse il capo e se lo tolse velocemente. “Dove lo metto?”

Dallo a Crab.” Osservò attentamente il giovane.

A cosa stai pensando?” Le domandò, piegando di lato la testa.

Per tutta risposta, la donna iniziò a toccargli le braccia. Con un balzo si allontanò.

Priscilla?”

I tre si voltarono verso la nuova voce.

Crono.” Il voltò di Alistair si illuminò alla vista del padre del suo migliore amico. Indossava un elegante completo color verde scuro e guardava allibito la moglie.

Stavo semplicemente constatando che i vestiti di questo mascalzone sono bagnati fradici.” Si voltò verso l'uomo ed afferrò la mano che gli tendeva mentre veniva baciata su una guancia.

Non l'avrei mai detto.” Ringhiò Severus.

Non. Sono. Bagnati.” Sibilò Alistair, lanciando un'occhiataccia al padre.

Sono bagnati e sporchi.” S'intromise la donna. “Niente storie, togliti le scarpe.” Ordinò, facendo apparire delle pantofole. “Indossa queste, poi vai a farti una doccia calda: non voglio che ti ammali.”

Ma...”

Niente ma. Obbedisci.” Lo interruppe prontamente.

Non ho alternative, vero?” Si privò delle scarpe ed indossò le ciabatte.

Assolutamente.” Sorrise dolcemente. “Dai, prima di salire abbracciami ancora una volta.” Lo incitò gesticolando.

Ed io non vengo salutato?” Crono inarcò un sopracciglio, fingendosi offeso.

Certo.” Si avvicinò all'uomo, tendendo rispettosamente la mano.

Ciao, Alistair.” Gli afferrò la mano e la strinse con forza, scosse il capo e lo attirò a sé per abbracciarlo velocemente, liberandolo subito.

Sveglia anche quel mascalzone di mio figlio e digli di far sparire la puzza di alcool dalla sua stanza.” Gli sussurrò la donna, approfittando del fatto che il marito e Severus si stavano salutando.

Cosa?” Spalancò gli occhi, incredulo.

Non sono nata ieri.” Sorrise, fingendo di parlare del più del meno. “Non dirgli che te l'ho detto io. Dovrà sembrare una tua idea, capito?”

Signorsì, signora.” Si liberò dall'abbraccio.

Bene, fila a fare una doccia!” Gli diede una pacca sulla spalla.

Ci vediamo dopo.” Annuì vigorosamente, avviandosi verso la grande ed elegante scala in marmo.

Mi sembrava di aver sentito una voce familiare.”

Alistair alzò di scatto il capo e, appoggiata alla balaustra del pianerottolo del secondo piano, vide il bellissimo viso di Selene Antares Heartmann. I capelli castani con riflessi biondi le incorniciavano il volto, gli occhi color miele lo guardavano attentamente e le sue labbra erano incurvate in un sorriso.

Selene Antares Heartmann.” Si fermò sull'ultimo gradino, appoggiandosi al corrimano.

Alistair Piton.” Gli mise una mano sulla spalla e lo baciò dolcemente sulla guancia. “Ti sei tagliato i capelli, vedo.” Aggiunse, incrociando le braccia al petto.

Non è che me li sono tagliati.” Si grattò la nuca. “Tua madre mi ha costretto.”

Ti stanno bene.” Gli fece l'occhiolino.

Grazie mille.” Le lanciò una rapida occhiata: il vestito color terra aderiva al suo corpo in modo perfetto, la scollatura a v evidenziava le sue forme e la gonna le fasciava le cosce. “Anche tu stai...” Fece una pausa. “Beh, dire che stai bene è dir poco.”

Sei sempre troppo gentile, Al.” Si lasciò sfuggire una risata, coprendosi la bocca con una mano.

Allora, che cosa mi racconti, Lene?” Le chiese gentilmente.

Niente di speciale.” Si strinse nelle spalle, ravvivandosi i capelli.

Sempre alla ricerca di un marito?” Inarcò un sopracciglio.

Cos'altro vuoi che faccia?”

Lavorare?” Azzardò.

Ma stai scherzando?” Domandò scandalizzata. “Io che lavoro? Rovinerei le mie bellissime manine! Guarda che manicure perfetta.” Gli mostro le unghie, dipinte di rosso fuoco.

Molto belle, ma non fanno per me.” Mostrò le sue, mangiucchiate. “E poi non mi dona il rosso, lo sai.”

Dovresti smetterla di mangiarti le unghie.” Lo ammonì, ricordandogli Priscilla: tale madre, tale figlia.

E' più forte di me, mi spiace.” Si difese.

Ti farai male, lo sai.”

Esagerata.” Minimizzò le parole della ragazza con un gesto della mano.

Sono seria.” Lo guardò negli occhi.

E hai trovato qualche pretendente?” Sorrise a trentadue denti, cambiando discorso.

Diciamo che non è nulla di definitivo.”

Ma c'è qualcuno.”

Diciamo.” Annuì. “Ma questo non mi impedisce di...” Scese lo scalino, trovandosi al suo stesso livello, e gli posò entrambe le mani sulle spalle, fissando le sue labbra.

Lene, che stai facendo?” Sbattè le palpebre, incredulo.

Questo.” Sussurrò.

Prima che se ne rendesse conto e potesse impedirlo, Selene lo baciò. Passò una mano tra i suoi capelli, ad occhi chiusi, assaporando le labbra del migliore amico di suo fratello.

Alistair spalancò gli occhi, scioccato. L'afferrò per i fianchi e cercò di respingerla dolcemente.

Sel...” Iniziò, ma non appena aprì la bocca la ragazza ne approfittò.

Lo strinse a sé, giocando con la sua lingua, facendo aderire i loro corpi, scendendo con una mano sul petto, verso i suoi pantaloni.

Ripresosi dallo shock, le bloccò la mano, allontanandola da sé.

Non ti piace?” Sussurrò sensualmente, guardandolo negli occhi. “A Pasqua non ti sei certo lamentato. Anzi, direi che ti è piaciuto abbastanza.”

A Pasqua, appunto.” Si liberò dal suo abbracciò e si allontanò infastidito.

E cos'è cambiato da allora?” Sistemò le maniche del proprio vestito. “Non ti sei mai lamentato dei baci o delle nostre altre attività.”

Quello era l'anno scorso.” Protestò, lanciandole un'occhiataccia.

Non era l'anno scorso, erano solo 8 mesi fa.” Gli ricordò.

Sto uscendo con una ragazza, va bene?” Sbottò, passando una mano sul viso.

Tu?” Corrugò la fronte, scettica. “Che esci con una ragazza?”

Sì.”

Alistair Piton, tu non puoi uscire con una ragazza!” Esclamò scandalizzata. “Tu sei quello che insieme a mio fratello esce con più ragazze possibili. Non sei uno che si fidanza o cose del genere.”

Sono cambiato.” Alistair mise le mani in tasca.

Vuoi dire che l'era delle cose a tre è finita?” Domandò Selene dispiaciuta.

Esatto.” Rispose semplicemente, facendo spallucce.

Niente più Mary, tu ed io?”

Chiuse gli occhi e gli tornò in mente una sera delle vacanze di Pasqua quando, tornato nella camera gli Heartmann gli riservavano durante i suoi soggiorni, aveva trovato sdraiate sul suo letto Selene e la sua amica Mary, mezze ubriache. Ci aveva messo qualche secondo a capire se fosse un'illusione o la realtà: Selene era sempre stata un suo sogno, come lo era trovare due bellissime ragazze nella sua stanza. < La chiudi o no, quella porta? > aveva chiesto la padrona di casa, facendogli un cenno col capo: non se lo fece ripetere. Chiuse a chiave, si avvicinò alle due e ben presto si ritrovò con le loro mani che percorrevano il suo corpo, sentendo le loro bocche baciare ogni centimetro di pelle priva di vestiti.

No.” Scosse il capo, per scacciare i ricordi di quella notte di fuoco. “Niente più Mary, tu ed io.”

Neanche una scappatella?” Propose, facendo gli occhioni dolci.

Ma mica avevi un pretendente?” Le ricordò, facendo un altro passo indietro.

Non abbiamo l'esclusiva.” Si strinse nelle spalle.

Non fa niente, io sono fuori mercato.” Mostrò i palmi delle mani. “Mi spiace.”

Alistair Piton, sei davvero cotto.” Sussurrò la ragazza.

Ho intenzione serie.” Disse semplicemente il giovane Piton.

Beh, è una ragazza fortunata.” Passò la lingua sulla labbra. “Molto.”

Il fortunato sono io.” La corresse, con un sorriso sognante, ricordando il volto di Hermione.

Ti preferivo in versione puttaniere.” La voce di Selene lo riportò alla realtà.

Cosa?”

Eri più trasgressivo.” Sorrise maliziosa. “Sappi che sono sempre qui.” Gli fece l'occhiolino.

Selene, non cambierai mai, vero?” Sbuffò.

Assolutamente no.” Rispose orgogliosa, sistemando il vestito, mostrando la scollatura.

Alistair fece per dire qualcosa, ma un forte starnuto glielo impedì.

Cavolo.” Strofinò il dorso della mano contro il naso.

Ti sei preso il raffreddore?”

Ho fatto tutto il viale a piedi e sono bagnato fradicio.” Starnutì di nuovo.

Forse è meglio che ti vada a cambiare.” Gli consigliò la ragazza, allontanandosi: l'ultima cosa che voleva era ammalarsi. Per Capodanno aveva comprato un fantastico completino intimo che doveva assolutamente sfoggiare con Jean Luc Roullier, ricco rampollo di una delle famiglie più antiche di Francia.

Era quello che volevo fare prima che tu mi placcassi.”

Adesso sarebbe colpa mia?” Roteò gli occhi al cielo.

Non ribatto solo perchè i miei piedi si stanno congelando.” Borbottò.

Bravo, bravo, scappa.” Gli fece l'occhiolino. “Dai, vai.” Gli diede le spalle e scese i primi gradini. “Ah, Alistair.” Lo chiamò.

Dimmi.” Si fermò, il piede su un gradino, pronto ad avviarsi verso la soffitta in cui si trovava la camera di Eric.

Se avessi bisogno di qualcuno che ti tiri su...” Fece un gesto allusivo, continuando a percorrere le scale.

Non ce ne sarà bisogno.” Scosse il capo divertito.

Immaginavo l'avresti detto. Ci si vede a pranzo.” Lo salutò, sparendo alla sua vista.

Sorrise incredulo e si incamminò, stentando a credere di aver davvero rifiutato Selene Antares Heartmann, la sorella del suo migliore amico, ragazza per cui aveva una cotta da quando aveva dieci anni, protagonista dei suoi sogni erotici più osceni.

Alistair, sei proprio cotto, eh.” Si disse, realizzando completamente solo in quel momento quanto fossero veritiere quelle parole.

Se un anno prima gli avessero detto che non avrebbe avuto nessuna reazione ad un bacio del genere, sarebbe scoppiato a ridere. Era davvero cambiato, ancora non riusciva a credere che pensasse solo a Hermione, desiderasse solo lei, volesse baciare lei soltanto. La cosa che più lo lasciava stupito, era il fatto che non sentisse il bisogno di sfogarsi con nessuna, cosa impensabile per lui fino pochi mesi prima: se non si intratteneva con almeno una ragazza a settimana stava male. Erano passati quattro mesi dall'ultima volta che aveva fatto sesso e non ne sentiva il bisogno, nemmeno gli era passato per la testa di farlo con qualcuna che non fosse la Grifondoro. Ovviamente aveva fatto certi pensieri su loro due, aveva diciassette anni e provava una forte attrazione per lei, ma per la prima volta, oltre che ad essere semplicemente fisica, era anche e, soprattutto, mentale.

Giunse all'ultimo pianerottolo che si allargava in uno più grande e subito si diresse alla porta sulla sua sinistra. La varcò ed iniziò a salire la scala in legno che portava alla mansarda.

Eric?” Chiamò, entrando nella stanza, strizzando gli occhi per cercare di scorgere l'amico nel buio.

Chiuse silenziosamente la porta, facendo sprofondare la camera nell'oscurità.

Lumos.” Borbottò dopo aver estratto la bacchetta.

Subito dall'estremità si sprigionò un fascio di luce. Era una stanza enorme il cui soffitto seguiva la conformazione del tetto nel quale erano stati ricavati due abbaini e al centro era presente una grossa trave di legno a cui era appeso un elegante lampadario. Il pavimento era ricoperto da parquet in legno scuro e le pareti da pannelli in quercia. Appena entrati, sulla sinistra, si trovava una porta che conduceva al gigantesco e lussuoso bagno personale. Sul fondo della stanza erano presenti un divano ed una poltrona in pelle nera, una grossa scrivania in legno di mogano ed una libreria dove Eric nascondeva le riviste porno, proprio dietro a grandi classici magici risalenti al Medioevo. Poco distante si trovava un grosso armadio che, non appena si aprivano le ante, si rivelava essere un'altra stanza ricavata magicamente. La parte sinistra della camera era stata adibita a palestra per potersi sempre allenare in ogni momento mentre quella destra era quasi interamente occupata dal colossale letto ricoperto da stoffa verde scuro. Le pareti erano tappezzate da poster delle Sorelle Stravagarie, di diverse ragazze in pose sensuali, i simboli di Serpeverde e una gigantografia, proprio sopra il letto, di Evan Rosier.

Abbassò la bacchetta e, abbandonate ai piedi del letto, vide svariate bottiglie di Vodka Magica, coperte in parte da vestiti.

Eric.” Disse semplicemente, tenendo bassa la luce.

Non ottenne risposta, così si avvicinò e, da sotto il pesante piumone nero, vide sbucare la testa bionda di Eric.

Ehi, Eric.” Lo chiamò di nuovo, invano.

Sbuffò, disse < Nox > nella propria testa e la luce si estinse, poi si voltò e, con un rapido movimento sollevò le tapparelle, permettendo ai raggi del sole di illuminare la stanza, ma neanche questo bastò a svegliare il suo migliore amico.

A mali estremi...” Sussurrò, infilando la bacchetta nella tasca interna della giacca.

SVEGLIA!” Urlò, scostando le coperte, scoprendolo. “Oh merda.” Spalancò gli occhi incredulo e fece un salto all'indietro.

Eric era completamente nudo, prono, un braccio abbandonato sul corpo di una ragazza, anch'ella nuda, dai lunghi capelli castani, le cui gambe erano intrecciate a quelle del ragazzo.

Ma che cavolo...?” Borbottò il biondo, sollevando leggermente il capo. “E tu chi diavolo sei?” Aggiunse, notando la sua compagna di “dormita”.

Eric!” Sibilò Alistair avicinandoglisi.

Girò il viso in direzione del moro, aprì un occhio e dopo qualche istante sembrò aver capito chi avesse di fronte.

Ciao Al.” Sorrise in modo ebete. “Vuoi unirti a noi?”

Chi cavolo è questa?”

Chi?” Sbadigliò rumorosamente.

Mia nonna!” Roteò gli occhi al cielo, esasperato. “La tizia che è nel tuo letto, chi sennò?”

Ah.” Si puntò coi gomiti e con uno scossone la svegliò.

La castana si svegliò all'improvviso, guardò assonnata Eric e sorrise soddisfatta.

Ciao stupendo.”

Chi sei?” Chiese senza troppi giri di parole.

Che simpatico.” Le si raggomitolò contro.

No, tesoro, hai capito male.” L'allontanò bruscamente, con una risata. “Sono serio. Chi diavolo sei?”

La ragazza fu improvvisamente sveglia.

Ma...” Lo guardò confusa. “Ieri sera...”

Ieri sera ero ubriaco fradicio.” La interruppe. “Ricordo solo che ti sei inginocchiata, siamo venuti qui e ci abbiamo dato dentro per tutta la notte.”

Ma...”

Non rompere, alza quel tuo culo sodo e vestiti.” Le ordinò, sedendosi sul bordo del letto. “Ti vuoi muovere?” La incitò dopo pochi attimi.

Eric, non fare il bastardo.” Intervenne Alistair, infastidito dal comportamento dell'amico.

E...e...t-tu chi s-sei?” La castana spalancò gli occhi e cercò di coprirsi con le mani, arrossendo violentemente, accorgendosi solo in quel momento della presenza del moro.

Piccola, non fare la santarellina che non lo sei proprio, eh.” Il biondo fece schioccare la lingua e si alzò, stiracchiandosi emettendo dei gemiti.

Non potresti smetterla di fare il deficiente?” Alistair incrociò le braccia al petto, irritato.

Sto dicendo solo la verità!” Si piegò, afferrò i vestiti della ragazza e glieli lanciò. “Non hai idea di quello che mi ha fatto.”

Scusalo, ragiona solo con il suo organo riproduttivo.” Le disse.

M-ma t-tu c-chi s-sei?” Lo guardò preoccupata, sull'orlo delle lacrime.

No, tranquilla, non è successo niente tra noi.” La rassicurò.

Ma tra me e te si.” Le ricordò il biondo, girandosi verso di lei, passando una mano sugli addominali.

Il moro portò una mano alla fronte e scosse il capo disperato, non sapendo se piangere o ridere: Eric non sarebbe mai cambiato.

Ma che ore sono?” Lanciò un'occhiata all'orologio sul suo comodino. “Per i perizomi di Morgana! E' già l'una!” Si grattò la fronte pensieroso, poi si voltò. “Aspetta un secondo.”

Cosa, Eric, cosa?” Sbuffò sonoramente.

Se tu sei qui...vuol dire che anche tuo padre....e che i Malfoy....e i miei...” Iniziò, gesticolando.

Esattamente, ce ne hai messo di tempo.” Roteò gli occhi al cielo.

O merda.” Guardò la ragazza. “Tu.”

C-cosa?” Chiese facendosi piccola piccola, chiudendo la camicetta che aveva indossato mentre i due ragazzi parlavano.

Uno: chi sei. Due: la tua discendenza. Tre: muoviti.” Le puntò un dito contro.

Non...non ricordi davvero niente?” Strinse gli occhi, alzandosi dal letto.

Prontamente Alistair si girò, per non guardare le sue nudità.

Ovvio che no, sennò non te lo chiederei.” Le fece notare lanciandole le sue scarpe.

Che razza di...” Le sue narici si dilatarono. “...idiota, deficiente e con un pene al posto del cervello!” Concluse, finendo di vestirsi.

Baby, se vuoi un cavaliere dall'armatura splendente che venga a salvarti in sella ad un unicorno non puoi aspettarti di trovarlo in un ragazzo ubriaco che ti propone di spassartela.” Alzò un sopracciglio, ironico.

Non cerco certo il cavaliere dall'armatura splendente come dici tu. Non dico tanto, ricordarti almeno come mi chiamo!” Esclamò.

Per quanto possa concordare con te...” S'intromise Alistair, mettendosi in mezzo ai due. “...è meglio che tu vada. E tu che ti vesta.” Indicò l'amico

Già, è meglio che te ne vada.” Gli fece eco Eric.

Sei uno schifo, te l'hanno mai detto?” Disse lei con disprezzo, indossando le scarpe.

Non potevi farmi un complimento migliore.” Sghignazzò.

Eric, piantala.” Intervenne il moro.

Spero di non rivederti mai più.” Sibilò rabbiosa avviandosi verso la porta.

Ehy, no aspetta!” La bloccò spalancando gli occhi, afferrandola per un polso.

Che cosa vuoi?”

Le sorrise e piegò la testa di lato.

Crab.” Chiamò, senza mai smettere di guardarla mentre con un sonoro pop appariva l'elfo domestico.

Ha chiamato, padroncino Eric?” Si inchinò, andando a sfiorare il parquet con la punta del lungo naso.

Sì. Accompagna la signorina fuori casa.” Ordinò.

La signorina è stata ospite del padroncino?” Le si avvicinò e l'afferrò per la camicetta.

Esatto. Come al solito non devi farti vedere da nessuno.” La guidò verso l'entrata della stanza. “E appena puoi sistema anche questo porcile.” Aggiunse

Sarà fatto.” S'inchinò ancora ed iniziò a scendere le scale, trascinandola.

Ciao ciao.” La salutò con la mano e sbattè la porta. “Che c'è?”

Idiota.” Sibilò rabbioso Alistair, afferrando le bottiglie e buttandole sul piumone, rovesciandoci sopra le poche gocce rimaste all'interno di esse.

Spalancò gli occhi, corse al letto e lo liberò in fretta e furia, controllando che non ci fossero macchie sulle lenzuola.

Che cavolo hai in testa?” Gli domandò offeso, guardandolo di sbieco.

Una cosa che tu non hai: materia grigia.” Scosse il capo, disperato. “E mettiti almeno un paio di mutande, sono stufo di vedere il tuo piccolo amico svolazzare.”

Il grande E.! Non insultarlo!” Gli puntò un dito contro.

A dire il vero mi sembra un po' piccolino.” Sorrise perfidamente aprendo l'anta dell'armadio.

No, grande E., non ascoltare Alistair.” Lo sentì borbottare. “Alistair è brutto e cattivo. Ed invidioso perchè lui ha un piccolo A. Tranquillo, su.”

E' inutile, tanto rimane piccolo.” Lo prese in giro, osservando la sua immagine riflessa in uno dei grandi specchi: Priscilla aveva fatto davvero un ottimo lavoro.

No, Grande E., è cattivo, non lo ascoltare. Tu sei bravo, bello, forte, prestante e duraturo.”

Il giovane Piton si passò una mano tra i capelli, poi strinse gli occhi e starnutì.

Accidenti.” Sussurrò, strofinando il naso con il dorso della mano.

Tutto a posto?” Domandò il biondo infilando la testa nella stanza magica.

No.” Rispose con il naso tappato, notando con sollievo che l'amico aveva indossato dei pantaloni della tuta.

Raffreddore?”

Spero di noo. Se ho il raffreddore mio papà mi uccide.”

Perchè?” Gli si avvicinò. “Ma sei bagnato!” Esclamò, notando i suoi pantaloni. “Che hai combinato?”

Sono venuto a piedi.” Si strinse nelle spalle.

Ora chi è quello che ha materia grigia?” Fece schioccare la lingua, prendendo un elegante completo.

Sempre io, mi spiace per te.” Si passò nuovamente una mano tra i capelli, osservandosi ancora una volta. “Non mi sono mai bruciato i neuroni con erba allucinogena e affini.”

L'ho fatto solo un paio di volte.” Si giustificò il biondo stringendosi nelle spalle.

Te li sei bruciati lo stesso.”

Si vabbè. Piuttosto fatti una doccia e mettiti questo.” Gli lanciò i vestiti, che finirono sul suo viso, coprendolo.

Il completo di George Weaponhands?” Spalancò gli occhi, incredulo. “Stai scherzando?”

No. Mettitelo.” Disse semplicemente, continuando a cercare qualcosa che lo soddisfacesse.

Ma...”

Niente ma, Al.” Lo interruppe, sparendo all'interno di un armadio.

Sei sicuro?” Domandò sottovoce, abbassando lo sguardo su giacca e pantaloni in seta color cenere, accompagnati da una pregiata camicia bianca.

Assolutamente, a me fa schifo.”

Grazie.” Sussurrò, sorridendogli per ringraziarlo.

Che vuoi che sia?” Fece un gesto con la mano per sminuire le sue parole. “Ed ora vai a farti una doccia.”

Alistair annuì ed uscì dalla stanza magica, dirigendosi nell'enorme bagno in cui dominava il verde acqua. Appoggiò delicatamente il completo su uno dei vari banconi e rimase ad osservarlo ancora qualche istante, stupendosi del fatto che Eric non lo amasse, ma si ricordò che per lui era un vestito come tanti che marciva nel suo armadio dopo essere stato indossato una volta.

Si guardò attorno e per l'ennesima volta si rese conto di quanto le loro vite fossero diverse. Eric era cresciuto in un maniero, servito e riverito, ed aveva sempre ottenuto ciò che desiderava, a prescindere da quanto costasse. Voleva un giocattolo? Sua madre lo faceva comprare e recapitare. Voleva l'ultimo manico di scopa uscito? Suo padre gliene ordinava almeno due. Aveva sempre ottenuto il meglio che i soldi potessero comprare. Essendo il più piccolo era sempre stato accontentato, viziato e coccolato da tutti.

Sbuffò provando un leggero senso di invidia per l'amico e passò una mano tra i capelli, scompigliandoli. Sfilò la giacca e la lasciò cadere sul pavimento dopo aver estratto la bacchetta dalla tasca interna ed averla posata sul marmo bianco del mobile, quindi allentò la cravatta e la mise accanto al lavello. Sbottonò la camicia e la lanciò dietro di sé. Sfilò pantaloni e calze, abbandonandoli a terra. Strinse i bordi dell'elegante mobile in mogano dove era incassonato il lavandino, abbassò il capo e chiuse gli occhi: non riusciva a non invidiare Eric. Al contrario, lui era cresciuto a Spinner's End in una casa con un salotto minuscolo, una cucina, un bagno, la camera di suo padre ed una minuscola soffitta che era diventata la sua stanza. La adorava, ma crescendo si era spesso chiesto perchè vivessero in una via abitata esclusivamente da Babbani, lontani dal mondo magico, ma non aveva mai ottenuto una risposta da suo padre e non era riuscito a darsene una.

Fece una smorfia, irritato, ed andò ad aprire il rubinetto dell'acqua calda.

Suo padre. Il suo professore di pozioni. Un Mangiamorte. La spia di Silente. Non gli aveva mai detto nulla e continuava a mantenere il suo silenzio. Non sapeva niente di sua madre, della sua famiglia, delle sue origini e del suo passato: era una cosa che lo innervosiva. Voleva sapere, era un suo diritto, ma sembrava che non concordasse. Era un uomo taciturno che non mostrava mai le sue emozioni e suoi sentimenti, ma sperava sempre che si aprisse, almeno con lui: era suo figlio, se non lo faceva con lui con chi avrebbe dovuto farlo? Non gli aveva mai fatto mancare nulla, sapeva benissimo che era la persona più importante nella sua vita, ma gli sarebbe piaciuto avere qualche dimostrazione d'affetto in più. Gli aveva dato tutte le attenzioni che poteva dargli, ma sentiva che mancava qualcosa, ad entrambi. E quel qualcosa era sua mamma.

Suo padre l'amava molto, lo sapeva e lo vedeva. Non si era mai ripreso dalla sua morte ed era sicuro che non l'avrebbe mai fatto. Non si sarebbe mai innamorato di nessun'altra donna e così facendo gli aveva precluso l'opportunità di avere una mamma. Non avrebbe dovuto incolparlo, ma aveva sempre sentito la mancanza dell'amore materno. Per quanto Priscilla lo trattasse come tale, non era suo figlio. Di sua mamma non sapeva veramente niente a parte il suo nome e qualche ricordo rubato al padre durante le lezioni di Occlumanzia. Ancora adesso, prima di addormentarsi, si domandava come sarebbe stata la sua vita se fosse stata ancora viva. Sarebbe stato uguale? Si sarebbe comportato allo stesso modo? Il suo approccio alle ragazze sarebbe stato diverso? Ed ora che aveva messo la testa a posto, che cos'avrebbe pensato di Hermione? Sarebbe stata felice? L'avrebbe accettata? Gli avrebbe fatto storie per il suo essere di origini Babbane?

Un forte suono lo riportò alla realtà.

Al?” Si sentì chiamare.

Si voltò e sulla soglia vide Eric.

E' tutto a posto?” Gli chiese preoccupato. “E' uscito un Avvicino dal lavandino e ti ha affogato nel gabinetto? Sei qui dentro da un'eternità.”

No, nessuna creatura.” Alistair si schiarì la voce. “E' tutto a posto.”

Sicuro?”

Sì.” Sorrise rassicurante.

Il biondo lo guardò attentamente, come se non si fidasse.

Ok.” Disse dopo un'attenta valutazione. “Allora torno di là.” Si strinse nelle spalle e tornò in camera, chiudendosi la porta alle spalle.

Si specchiò un'ultima volta, si privò dei boxer e s'infilò sotto la doccia, godendo quando il getto bollente colpì il suo corpo. Quando ebbe finito usò un incantesimo per asciugarsi e si vestì: il completo che gli aveva prestato Eric gli calzava a pennello. Fece il nodo alla cravatta, sistemò velocemente i capelli, raccolse i suoi vestiti ed uscì dal bagno.

Finito?” Domandò Eric, sdraiato sul suo letto.

Sì.” Rispose. “Che leggi?” Aggiunse curioso, notando la rivista che stringeva tra le mani.

Niente di speciale.” L'abbandonò sul copriletto, si alzò, gli si avvicinò e gli strappò i suoi vestiti bagnati dalle mani.

Che fai?”

Li metto a lavare.” Si strinse nelle spalle. “Mi faccio una doccia e arrivo.”

Mi raccomando, lavanti bene che l'odore di alcool si sente a miglia e miglia di distanza.” Scherzò.

Tranquillo, mammo.” Annuì e sparì all'interno del bagno. “E scegli un paio di scarpe ed una cravatta.” Aggiunse urlando per farsi sentire.

Ok.”

Alistair?”

Il giovane Piton si voltò e vide che Eric lo guardava con un sorriso fraterno, riservato esclusivamente a lui.

Sì?” Mise le mani in tasca.

Fa' come se fossi a casa tua.”

Sarà fatto, fratello.” Gli sorrise in risposta.

Il biondo si portò due dita alla fronte, annuì e tornò in bagno, facendo sbattere la porta.

Rimasto solo, Alistair si avvicinò allo stereo e lo accese. Subito la stanza venne invasa dalle note di una canzone delle Sorelle Stravagarie e la sua mente tornò a Halloween, quando aveva ballato con Hermione. Da quando suo padre li aveva scoperti nella sua aula, non si erano più visti. L'aveva cercata in Sala Grande, ma essendo arrivato tardi non l'aveva trovata e il giorno dopo non l'aveva vista sull'Espresso per Hogwarts. Appena fu a casa le aveva mandato un gufo e quella mattina, poco prima che partissero per il Maniero, era arrivata la sua risposta in cui diceva che stava bene, si era scusata per essere sparita ma aveva dovuto andarsene prima con Harry e i Weasley e che gli augurava un buon Natale, accennando al fatto che aveva voglia di vederlo. Nonostante si fosse tranquillizzato, l'idea che fosse insieme al rosso lo inquietava: sapeva benissimo che provava qualcosa per lei, persino un cieco se ne sarebbe accorto, ma se l'avesse sfiorata anche solo con un dito lo avrebbe ucciso a suon di Crucio. Cruciare Weasley che ci provava con Hermione valeva una condanna a vita ad Azkaban. Sorrise, divertito all'idea. Non era uno che amava la violenza, ma per lui avrebbe fatto volentieri un'eccezione: guai a chi toccava la sua ragazza.

Alistair si morse la lingua, ricordando che non aveva nessun diritto di considerarla < sua > dal momento che non era neanche riuscito a sfiorare le sue labbra.

Al, Al, Al: sei messo proprio male, vecchio mio!”

Si passò una mano tra i capelli e s'infilò nell'armadio magicamente ampliato. Scelse una cravatta dello stesso colore della giacca ed optò per un paio di scarpe nere. Tornò in camera, batté le mani e si guardò attorno, rendendosi conto solo in quell'istante che le bottiglie erano sparite e il letto era stato rifatto: ancora una volta, Crab aveva svolto il suo lavoro in modo impeccabile.

Alistair posò lo sguardo sulla rivista e, incuriosito, la prese in mano: era l'ultimo numero di < Play Wizard >. Scosse il capo, rassegnato, andò alla libreria e la nascose insieme alle altre quando la sua attenzione fu catturata da un grosso libro. Piegò la testa di lato, posò l'indice sulla rilegatura e lesse il titolo: < Storia riveduta e corretta dell'importanza della supremazia del sangue >. Arricciò il naso, indeciso, poi lo afferrò, si lasciò cadere sulla poltrona nera ed iniziò a leggere, allentando la cravatta.

Pianeta Terra chiama Alistair, pianeta Terra chiama Alistair.”

Alistair sobbalzò, sollevò il viso e davanti a sé vide Eric. Indossava un completo bianco d'alta sartoria e la camicia nera aveva i primi bottoni slacciati, lasciando intravedere il petto.

Ti stavo chiamando da mezz'ora.” Gli passò davanti e si accomodò sul divano.

Ma quanto cavolo di profumo hai messo?” Storse il naso, disgustato. “Sembra che tu sia appena uscito da un bordello.”

Non ho bisogno di pagare per del sesso, ne faccio già abbastanza, anche se non è mai troppo.” Sorrise maliziosamente, indossando delle scarpe nere. “Tu invece ne avresti bisogno.”

Cosa stai dicendo?” Chiuse il libro, irrigidendosi.

Da quant'è che non hai incontri ravvicinati con il genere femminile?”

Fine agosto. E no, non ne sento il bisogno.” Lo anticipò.

La Sangue Sporco deve averti lanciato qualche strana maledizione, allora. L'Alistair che conosco io non può stare senza una ragazza per più di tre giorni.”

Non la chiamare così.” Ringhiò il moro, scattando in piedi.

Non ci sono altri modi per definirla.” Si strinse nelle spalle con aria di sufficienza. “Piuttosto che stavi leggendo?” Si alzò e con le mani in tasca lesse il titolo del libro. “Ah, sì. Me l'ha regalato la prozia Katrina per il mio compleanno: sono arrivato alla seconda riga.”

E' pura propaganda. Ogni singola parola inneggia all'odio per i nati Babbani.” Amareggiato, rimise a posto il tomo e si sistemò.

Come è giusto che sia.” Il biondo si stiracchiò rumorosamente ed andò a specchiarsi. “Stavo pensando di farmi crescere i capelli.”

Non so quanto tua madre possa essere d'accordo.” Sorrise, immaginando Priscilla che piangeva disperata alla visione di un Eric con i capelli lunghi fino alle spalle.

Lo penso anch'io.” Passò la lingua sui denti, poi si voltò. “Andiamo?”

Alistair annuì ed insieme si avviarono, chiacchierando del più e del meno quando, sulle scale, incontrarono Draco Malfoy, anche lui ospite degli Heartmann insieme ai genitori.

Tua mamma mi ha detto di venirvi a chiamare.” Disse, lanciando un'occhiata preoccupata ad Alistair.

Ah, cara donna.” Esclamò Eric, mettendo un braccio attorno alle spalle del giovane Malfoy, continuando a camminare. “Tutto a posto, Dra?”

Sì, tutto bene.” Rispose, guardando di soppiatto Piton Junior.

Il moro sorrise, sapendo perfettamente che il piccolo Malfoy aveva paura di una ritorsione per averlo interrotto con Hermione.

Tranquillo, amico.” Eric gli sorrise, stringendolo a sé. “Non ti ucciderà. Al limite ti torturerà e basta.” Sussurrò nel suo orecchio, entrando nell'enorme ed illuminato salone.

Draco si irrigidì, sbiancando, mentre Alistair ed Eric scoppiarono a ridere, raggiungendo le loro famiglie.

Iniziavamo a chiederci dove foste.” Esordì Priscilla, porgendo la guancia al figlio.

Ciao mamma. Al ci ha messo un'eternità a farsi la doccia.” Spiegò baciandola.

La colpa è sempre mia, vero?” Il moro scosse il capo, avvicinandosi. “Ciao Lucius.” Tese la mano al capofamiglia Malfoy.

Ciao Alistair.” Gliela strinse con forza, per lasciargliela quasi subito.

Salutarono anche Narcissa, chiacchierarono un po' con Selene, Nathaniel e la moglie Aislinn, poi tutti insieme cambiarono stanza e si riunirono attorno al gigantesco albero di Natale dove si scambiarono i regali. Subito dopo andarono in sala da pranzo e si accomodarono attorno ad un lungo tavolo apparecchiato. Alistair si sedette alla destra di Priscilla, capotavola, alla sua destra Eric e davanti a sé aveva Selene affiancata dalla moglie del fratello, Aislinn, mentre Severus si era seduto accanto a Crono, seduto all'altra estremità. Aveva scelto appositamente quel posto, voleva stargli il più lontano possibile per evitare di litigare.

Quando tutti si furono accomodati, Crono si alzò in piedi, stringendo in mano un calice di vino, brindando agli amici, alla famiglia, al futuro dei loro figli e soprattutto al suo primo nipote, il cui arrivo era previsto per i primi di marzo. Una volta che si fu seduto, la tavolata si riempì improvvisamente di piatti pieni di leccornie preparate da Crab.

Allora, Draco...” Iniziò Crono, rivolgendosi all'erede di casa Malfoy. “...ti sei trovato una brava ragazza Purosangue?”

Er...” Il biondo giocherellò con una polpettina che aveva nel piatto, prendendo tempo.

Allora?” L'uomo si versò del vino.

Più o meno.” Borbottò.

Come più o meno?” Si lasciò sfuggire una risata divertita.

Quello che sta cercando di dire...” Lucius lo fulminò con lo sguardo. “...è che nutre un forte interesse per la giovane Greengrass.”

Daphne?” Inarcò un sopracciglio.

Astoria.” Corresse velocemente il ragazzo.

L'uomo lisciò la barba, meditabondo, poi gli sorrise entusiasta.

Ottima scelta, ragazzo!” Esclamò con un gran sorriso. “E come procedono le cose?”

Siamo amici.”

Amici...”

Crono!” Lo richiamò Priscilla. “Draco ha quindici anni ed Astoria solo tredici.” Gli ricordò, roteando gli occhi al cielo.

Me l'ero scordato. Mica posso ricordarmi l'età di tutti.” Borbottò portandosi il calice alla bocca, suscitando le risate negli altri commensali.

Perchè non fai la stessa domanda a tuo figlio?” Gli chiese Priscilla, un sorriso divertito sulle labbra.

Madre, la risposta è semplice.” Eric si strinse nelle spalle, quasi annoiato. “Nessuna ragazza Purosangue ha catturato la mia attenzione.”

Nessuna ragazza Purosangue?” Ripetè Lucius, appoggiandosi allo schienale, allungando il braccio su quello della sedia della moglie. “Intendi dire che c'è una Sangue Sporco che ti interessa?”

Alistair mise i gomiti sul tavolo ed intrecciò le dita delle mani, poggiandovi le labbra quasi come se stesse pregando. Doveva contare, fare respiri profondi e mantenere la pazienza.

No, mai.” Il ragazzo allontanò schifato il piatto. “Preferirei morire.”

Tuo figlio ha capito tutto dalla vita.” Si congratulò Malfoy con Crono.

Ha preso dai genitori.” Disse orgoglioso, brindando al figlio.

Però andare a letto con le babbane non ti fa così schifo.” Sibilò rabbioso Alistair, portando alla bocca il bicchiere pieno d'acqua.

Non fare stronzate.” Sussurrò il biondo avvicinandoglisi. “Non dire niente della tua sbandata, sai con chi stiamo parlando.” Aggiunse serio.

E tu sai benissimo come la penso.”

Si guardarono negli occhi a lungo, poi Eric scosse il capo, prese un pezzo di pane ed iniziò a giocherellarci.

Non fare stupidate, Alistair.”

All'altro capo del tavolo, Severus fingeva una tranquillità che non provava. Per tutto il pranzo, senza darlo a vedere, aveva lanciato occhiate al figlio, sperando non facesse mosse false o dicesse qualcosa di azzardato. Fino a quel momento le cose erano andate bene, ma non aveva intenzione di abbassare la guardia. Sentiva che presto la tempesta si sarebbe scatenata: temeva quel momento. Per quanto si fidasse di lui e fosse maturo, Alistair rimaneva un adolescente sul piano di guerra, pronto a scattare ed aggredire senza pensare alle conseguenze.

Tu invece, Al?” Domandò Nathaniel accendendosi una sigaretta.

Nate, tua moglie è incinta e le fumi accanto?” Priscilla estrasse la bacchetta e fece apparire accanto al figlio un posacenere. “Non ti permetto di fare del male al mio primo nipotino.”

Ti preoccupi più per Ares che per me?” Domandò quasi offeso, aspirando del fumo.

Se mio figlio vuole distruggersi i polmoni in modo stupido che lo faccia, ma mio nipote non deve subirne le conseguenza.” Rispose.

Nathaniel sbuffò, diede un ultimo tiro e spense la sigaretta.

Ora va meglio.” Disse soddisfatta la donna.

Quindi chiamerete il bambino Ares?” Chiese Severus, sperando di lasciare in sospeso la questione < Alistair e ragazza >.

Esatto.” Aislinn sorrise e posò la mano su quella del marito. “Ares Crono, in onore dei nonni.”

Sì, sì, fa niente.” Crono si versò dell'altro vino. “Lasciamo queste questioni alle donne, torniamo alle cose serie.”

Severus serrò la mascella, maledicendo Crono e la sua curiosità dettata dall'alcool.

Allora, Alistair, la ragazza?” Sorrise malizioso, le guance rosse.

Il ragazzo cambiò posizione sulla sedia e guardò suo padre che scosse impercettibilmente il capo, come ad ordinargli di non dire niente o, per lo meno, mentire. Non avrebbe dovuto farlo, l'aveva sfidato. Non gli importava se era tra sostenitori della Purezza del Sangue che molto probabilmente erano al servizio dell'Oscuro Signore, avrebbe espresso le sue idee e non avrebbe mai cambiato il suo modo di pensare, né tanto meno i suoi sentimenti. Non avrebbe finto. E suo padre doveva capirlo, in un modo o nell'altro.

La ragazza?” Ripetè pensieroso Alistair, poi fissò lo sguardo su suo padre e sorrise. “Ne sto frequentando una, sì.”

Che bella notizia!” Crono batté le mani.

Severus tirò un sospiro di sollievo, ringraziando il cielo che non avesse aggiunto altro.

Una ragazza i cui genitori sono due dentisti Babbani.” Si affrettò ad aggiungere.

Nella stanza calò il silenzio. Priscilla si morse il labbro inferiore e lanciò un'occhiata preoccupata al marito che si era bloccato con il bicchiere a mezz'aria, la bocca spalancata. Nathaniel scosse il capo, stringendo la mano della moglie, e Selene inarcò un sopracciglio con un sorriso divertito sul viso, ammirando il coraggio del ragazzo. Narcissa e Lucius si voltarono di scatto, increduli, Draco si fece piccolo piccolo nella sua sedia ed Eric prese il viso tra le mani, insultando l'amico. Severus era pallido, livido di rabbia, le narici dilatate, e respirava lentamente, fulminando il figlio con lo sguardo.

Alistair sorrise, soddisfatto: aveva rovesciato la pozione, ora non doveva far altro che aspettare le reazioni.

Una...una Sanguesporco?” Domandò Crono quando finalmente ritrovò la facoltà di proferir parola.

Nata Babbana.” Lo corresse.

Non importa come la chiami, rimane sempre una Sanguesporco.”

Tu non esci con una Mezzosangue.” Intervenne Severus, sperando di chiudere in fretta la faccenda.

Alistair sorrise amaramente ed incrociò le braccia al petto.

E chi lo dice?”

Io.” Rispose.

Non sei nessuno per dirmi chi frequentare.”

Sono tuo padre.” Gli ricordò, digrignando i denti.

Avere i tuoi stessi geni non fa di me tuo figlio.” Disse gelidamente, sapendo quanto fossero crudeli le sue parole, ma non gli importava. Non era disposto a rinunciare a Hermione, all'unica ragazza che gli avesse mai fatto desiderare una relazione fissa e stabile.

Severus sentì il fiato mancargli. Cos'era successo? Come era potuto succedere? Da quando Alistair lo odiava? Erano sempre andati d'accordo, non avevano mai avuto grosse discussioni, avevano sempre risolto tutto, arrivando a dei compromessi. Com'era possibile che non lo reputasse suo papà? Improvvisamente venne assalito dalla rabbia. Come osava parlargli in quel modo? Non aveva alcun diritto di odiarlo, non ancora almeno: finché non avesse scoperto la verità non ne aveva alcun diritto.

Tu non uscirai con quella ragazza.” Ribadì glaciale.

Mi sa che non hai capito. Io. Uscirò. Con. Lei.” Ringhiò.

No, non lo farai. Te lo puoi scordare.” Picchiò con forza una mano contro il tavolo, facendo sobbalzare tutti.

Sei tu che lo puoi scordare!” Esclamò il ragazzo, scattando in piedi, stringendo il tovagliolo.

Siediti immediatamente.” Ordinò Severus, cercando di non perdere completamente il controllo e rimanere lucido.

Ho smesso di prendere ordini da un uomo che si reputa mio padre quando non lo è mai stato.” Sibilò, tremando per la rabbia.

Alistair, calmati.” Cercò di tranquillizzarlo Priscilla.

No, mi sono stufato.” Guardò Severus. “Dov'eri quando avevo bisogno di te? Dov'eri quando mi facevo male? Dov'eri quando ti chiedevo aiuto?” Si fermò un attimo, il respiro affannoso. “Dov'eri mentre crescevo? Ho passato più tempo in questa casa con Crono e Priscilla che con te.”

Alistair!” Esclamò Crono, scioccato.

C'eri solo per sgridarmi e darmi ordini...” Continuò, ignorando l'uomo. “...ma se si trattava di starmi accanto sparivi.” Scosse il capo, sentendo tutte le cose che non aveva mai detto premere per uscire. “Mi ricordo di aver festeggiato i miei compleanni insieme a te solo da quando sono arrivato a Hogwarts.”

Severus lo guardò, spaesato per la prima volta: non aveva mai sospettato quanto la loro lontananza durante la sua infanzia lo avesse ferito.

Sorpreso, papà?” Fece una smorfia sarcastica. “Non mi stupisco. Sei senza parole? Non è una novità: non ne hai mai.” Sibilò.

Comportati da adulto.” Riuscì semplicemente a dire.

Dovresti farlo anche tu. Tira fuori il coraggio, smettila di piangerti addosso ed inizia a rispondere alle mie domande.”

Si guardarono negli occhi, poi Severus distolse lo sguardo.

Dici di essere mio padre, ma l'unica cosa che vedo è un uomo ancora al passato ed incapace di andare avanti.” Lo accusò.

Alistair!” Priscilla si coprì la bocca con entrambe le mani, sconvolta dalle parole del giovane.

Sei mio padre quanto un qualsiasi professore di Hogwarts.” Concluse.

Severus chiuse gli occhi e fece appello a tutto il suo autocontrollo per non scattare in piedi ed urlargli contro come stavano le cose.

Non riesco neanche odiarti perchè, purtroppo, sei mio padre.” Sussurrò guardando il suo piatto, sentendo le lacrime prudergli gli occhi. Scosse il capo ed abbandonò il tovagliolo accanto al bicchiere. “Scusatemi.” Spostò la sedia ed abbandonò la stanza alla velocità della luce.

Eric lo seguì con lo sguardo e fece per alzarsi.

Non muoverti.” Lo bloccò Priscilla.

Ma..”

Ti ho detto di star fermo.” Ripetè.

Ma...”

Obbedisci a tua madre, Eric.” Intervenne nervoso Crono: la discussione a cui avevano assistito lo aveva turbato.

Il ragazzo sbuffò, lanciò un'occhiata preoccupata alla porta e si passò una mano tra i capelli.

Tu, invece, Selene? Ti stai frequentando con qualcuno?” Domandò Narcissa dopo qualche minuto, cercando di alleggerire l'atmosfera.

Selene iniziò a parlare con allegria, come se non fosse successo nulla, ma Severus non sentì una parola di ciò che disse, troppo impegnato ad azzittire l'urlo di dolore che andava via via crescendo nel suo petto. Non aveva mai sospettato nulla, era l'ultima cosa che si aspettava. Certo, non avrebbe mai vinto il premio < papà dell'anno > ma pensava di essere stato un buon papà: si era sempre preoccupato che fosse al sicuro, che qualcuno si prendesse cura di lui quando era a Hogwarts, che indossasse la canottiera sotto la maglietta per evitare di prendere freddo, che i calzini fossero coordinati e non spiati, quando era piccolo continuava a controllare che stesse dormendo nel suo lettino e man mano che cresceva gli aveva lasciato i suoi spazi, guardandolo crescere, pronto ad intervenire alla prima difficoltà. Non riusciva a capire perchè Alistair lo avesse aggredito in quel modo.

Scusatemi.” Priscilla si pulì la bocca con il tovagliolo, lo posò accanto al piatto e con infinita eleganza si alzò.

Dove vai?” Le domandò il marito.

A cercare Alistair.” Rispose tranquilla.

Lascialo stare.” Intervenne Severus. “Gli passerà.” Sussurrò a fatica.

Non ti preoccupare, Severus.” Posò una mano sulla sua spalla in modo rassicurante. “Ci penso io.” Gli fece l'occhiolino ed uscì dalla sala da pranzo.

Priscilla si fermò qualche istante nell'ingresso, si specchiò velocemente sistemandosi una ciocca di capelli, prese un mantello e si incamminò verso il retro della casa, sapendo benissimo dove si era rifugiato Alistair.


Il giardino d'inverno era stato costruito su desiderio di Priscilla come dono di nozze. Crono non aveva esitato un attimo, affidando alla giovane moglie l'incarico di supervisionare i lavori. Il risultato era stato eccellente. Era situato poco distante dalla villa, su un isolotto del piccolo laghetto dell'enorme parco. Per raggiungerlo era sufficiente percorrere il vialetto ed attraversare un ponticello in legno. All'interno della costruzione in vetro, l'aria era scaldata magicamente, rendendo piacevole qualsiasi soggiorno anche nel pieno di dicembre. Al centro era presente una piscina, circondata da qualche comoda sdraio, dei tavolini e delle sedie. Inoltre si trovava anche una vera e propria serra, piena di piante esotiche.

Alistair adorava quel posto, fin da quando era piccolo. Non gli importava la piscina, quella era la parte preferita di Eric: lui preferiva in assoluto la serra, molto più tranquilla e nascosta, perfetta per rimanere in silenzio e godersi il tepore. Non conosceva posto migliore per isolarsi dal mondo.

Così, dopo aver litigato con suo padre, era corso lì. Si era seduto su una panchina in marmo davanti ad una grossa vetrata che dava sul laghetto e il bosco innevato.

Alistair.”

Sobbalzò, terrorizzato, sentendo una mano posarglisi sulla spalla. Si voltò e vide Priscilla Heartmann.

P-Priscilla.” Balbettò con voce rotta.

La donna sospirò, scosse il capo e si sedette accanto a lui, rimanendo in silenzio, aspettando che fosse lui a parlare per primo.

Imbarazzato, si asciugò le guance col dorso della mano, cercando di fermare le lacrime che continuavano a sfuggire al suo controllo: non piangeva in quel modo da quando aveva sei anni.

S-scusa.” Si scusò, tirando su col naso, guardandosi le punte dei piedi.

Per cosa?” Domandò Priscilla.

Per come mi sono comportato prima.”

Tesoro, non devi scusarti con me.” Gli disse dolcemente. “Non sei stato molto carino con lui.” Aggiunse dopo qualche istante di silenzio.

Lo so.” Sussurrò, sentendo il suo stomaco contrarsi dal senso di colpa. “Sono stato un vero e proprio stronzo.”

Le parole.” Lo richiamò.

Scusa, ma non avrei saputo in quale altro modo definirmi.” Abbozzò un sorriso.

< Sono stato crudele, ingiusto, cattivo, malvagio >: tutte parole che descrivono perfettamente il tuo comportamento.”

Alistair sbuffò, appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si prese il viso tra le mani.

Perchè l'hai fatto?” Chiese con una punta di accusa nella voce.

Non lo so neanche io.” La guardò. “Ho parlato senza pensare. Tutto quello che ho detto neanche lo penso!” Si alzò in piedi ed iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro, proprio come faceva suo padre: quei due si somigliavano più di quanto credessero. “Per me era sempre lì, anche se non poteva, mi ha sempre aiutato. Se mi facevo male era il primo ad arrivare. Mi ricordo che quando avevo sei anni Eric ed io stavamo giocando qui in giardino, ci arrampicavamo sugli alberi. Ad un certo punto sono caduto e mi sono rotto il braccio. Mi avete portato in camera, fatto cambiare e ancora prima che arrivasse il medimago papà era lì. Aveva lasciato Hogwarts appena ricevuto il messaggio, fregandosene del fatto che dovesse fare ancora lezione. E vogliamo parlare dei miei compleanni?”

Calmati.” Priscilla lisciò la gonna del vestito.

Gli ho detto che non ricordo un compleanno che sia uno passato insieme prima di Hogwarts. Come cavolo ho fatto? Ricordo ogni singolo compleanno!” Si diede una piccola pacca sulla fronte. “Non andava a scuola, rimaneva a casa insieme a me. Mi veniva a svegliare, facevamo colazione, aprivo i regali e facevamo tutto quello che volevo io, persino mangiare il Pudding di Natale anche se non era Natale.” Si passò una mano tra i capelli. “Come ho fatto a dire tutte quelle cose? Gli ho detto che non mi sento suo figlio.” La guardò incredula. “L'ho detto davvero?”

Sì, Alistair, l'hai detto.” Confermò.

Non ci credo ancora.” Si lasciò cadere accanto a lei e si prese il viso tra le mani, disperato. “Lui è mio papà.” Fece una piccola pausa, cercando le parole giuste. “E' colui che mi ha insegnato a vivere, a distinguere il bene dal male, il giusto dallo sbagliato, a ragionare con la mia testa. Mi ha fatto capire che tipo di uomo voglio essere.”

Che tipo d'uomo vuoi essere?” Chiese Priscilla, guardandolo intensamente.

Voglio essere come lui.” Rispose senza esitazione.

La donna sorrise emozionata e lo attirò a sé, stringendolo in un abbraccio.

Hai detto una cosa stupenda, Alistair.”

Il ragazzo chiuse gli occhi, si appoggiò alla donna e sospirò, godendo del contatto: Priscilla era la cosa più vicina che avesse ad una madre.

Perchè ho detto quelle cose?” Si strofinò il naso con il dorso della mano.

Un'idea l'avrei.” Mise una mano sulla sua spalla e l'altra sulla sua guancia. “In quel momento il tuo cervello era andato in bagno. Possibile?” Gli fece l'occhiolino e riuscì a strappare un sorriso al giovane. “Seriamente parlando, le cose che hai detto sono state cattive. Non esiste cosa più brutta che sentirti dire quelle cose dalla persona più importante della tua vita. E tu sei la persona più importante per tuo padre, lo sai?”

Sì, lo so.” Annuì, prestando la massima attenzione.

Non sei giustificato, non avevi nessun motivo di parlargli in quel modo. Sei stato crudele ed ingiusto. Senza ragione.” Lo rimproverò.

Lo so.” Ripetè, vergognandosi.

Nessuna motivazione, per quanto fondata possa essere, giustifica parole del genere.” Priscilla sistemò le maniche della sua veste. “Ed ora passiamo alla vera ragione per cui ti sei comportato come uno stupido Troll.”

Ovvero?” Alistair sbattè le palpebre, senza capire cosa intendesse.

La Sanguesporco.”

Ah.” Involontariamente serrò la mascella, infastidito.

Non fare così, figliolo. Vengo da una delle più importanti famiglie Purosangue del nostro mondo, i miei figli sono Purosangue, nessunissimo schifoso Babbano ha infangato il nome della mia famiglia e mai lo farà. Mio fratello è morto per il Signore Oscuro, lo sai benissimo. E' morto per quello in cui credeva, per quello in cui credo anche io.” Gli ricordò.

Lo so, ma non mi piace. E' una strega esattamente come me e te.” Ribatté. “E' una delle studentesse migliori di tutta Hogwarts.”

Non mi importa quanto brava possa essere: non cambia la sua natura.” Fece un gesto con la mano. “Ma non è il caso di parlare di queste cose, sei ancora un ragazzino: hai tutto il tempo di questo mondo per cambiare idea. Parlami di lei.”

Alistair sbuffò, sapendo benissimo che non era il caso di mettersi a discutere.

Si chiama Hermione ed è al quinto anno.” Sorrise, mentre la vedeva radiosa davanti ai suoi occhi. “Mi piace, e parecchio. A dire il vero penso proprio di essermi preso una cotta di quelle pesanti.”

Alistair Piton con una cotta: wow. E' da segnare sul calendario.” Inarcò un sopracciglio, sorridendo. “Fra te e mio figlio non so chi è peggio.”

Beh, io ho messo la testa a posto.” Si strinse nelle spalle.

Questo è vero.” Concordò. “Ma non posso scordarmi di tutte le ragazze con cui sei stato.”

Giusto.” Annuì.

Comunque, continua.” Lo incitò.

Siamo usciti insieme per la prima volta a Halloween, poi abbiamo continuato a vederci ed ogni volta che cercavo di baciarla arrivava qualcuno ad interromperci.” Ricordò infastidito.

Severus come l'ha scoperto?” Domandò pensierosa.

Ci ha trovati nell'aula di pozioni mentre stavamo per baciarci.” Rispose colpevole.

Per tutti gli Ippogrifi, Alistair! Anche tu! Andare nella sua aula!” Roteò gli occhi al cielo. “Molto furbo.”

Cosa ci posso fare, papà non torna mai dopo che ha finito una lezione.” Spalancò le braccia e le lasciò ricadere lungo il corpo.

C'è sempre una prima volta, ricordatelo.” Accavallò le gambe. “Poi cos'è successo?”

Abbiamo discusso e mi ha detto che non posso uscire con lei.”

Capisco.” Priscilla annuì, pensierosa. “Tutto torna, adesso.”

Che cosa?” Alistair le lanciò un'occhiata interrogativa.

Non solo è una Sanguesporco, ti ha trovato mentre la stavi per baciare nel suo regno e non gli avevi detto niente. Penso che se trovassi Eric insieme ad una così lo ucciderei all'istante.”

Il giovane iniziò a tossire per mascherare la risata che stava nascendo contro la sua volontà: Priscilla avrebbe dovuto uccidere suo figlio già da tempo.

Scusa.”

Niente. Penso che avresti dovuto dirglielo.” Picchiettò l'indice della mano destra contro il mento.

Così mi avrebbe rinchiuso nei sotterranei e legato con le catene di Mastro Gazza?” Incrociò le braccia al petto, scettico. “No, grazie.”

Gli avresti dato tempo per metabolizzare la cosa.”

Tu come avresti reagito?” Le domandò. “Come avresti reagito se Eric ti avesse detto una cosa del genere?”

Alistair, non può succedere, lo sai benissimo anche tu.” Gli sorrise con affetto. “Per quanto tu ed Eric abbiate frequentato gli stessi ambienti e siate praticamente cresciuti insieme, siete completamente diversi.” Sospirò. “Per quanto non mi piaccia questa tua relazione, non posso fare niente per impedirla: né io né tuo padre.”

Cosa?” Spalancò gli occhi, incredulo. Non era Priscilla Heartmann: da dove le erano uscite quelle parole?

Hai sentito bene.” Corrugò la fronte.

Vuoi...vuoi dire che lo accetti?” Sbattè le palpebre.

Non ho alternative. Posso solo sperare che tu apra gli occhi.” Gli diede un buffetto sulla guancia.

Perchè tu la accetti e papà no?” Borbottò il giovane Piton.

Semplice: con me ti sei aperto.” Gli posò una mano sulla spalla. “Mi hai detto come stanno le cose. Con lui non lo hai fatto.”

E cosa avrei dovuto dirgli?”

Dimmi, come ti senti quando sei con lei?” Chiese la donna.

Alistair si alzò e si avvicinò ad una bouganville.

Quando la vedo smetto di pensare, mi lascio andare completamente. Sono rilassato, sto bene. Sembrerà banale, ma mi batte forte il cuore anche solo vederla di sfuggita.” Allungò la mano e sfiorò i bellissimi petali viola. “Mi basta sentire la sua voce per scordarmi del resto del mondo. E' strano, non riesco neanche a descriverlo. Non mi è mai venuta voglia di conoscere a fondo le ragazze con cui passavo poche ore ma con lei è diverso: adoro parlarle, discutere, scambiarci opinioni. La voglio conoscere, voglio sapere ogni particolare della sua vita, quali siano i suoi piatti preferiti, se le piace il profumo dei libri nuovi o se preferisce quello dei libri antichi. Voglio sapere ogni cosa.” Accarezzò dolcemente la pianta, perdendosi nei suoi pensieri. “Non mi importa nessun'altra, voglio solo lei.” Fece una pausa. “Mi rende felice.” Si voltò a guardare la donna. “Da quando l'ho conosciuta sento di essere completo. E' come se fossi stato un puzzle a cui mancava un pezzo e lei è quel pezzo. Perchè mi guardi così?” Aggiunse nervosamente, notando che Priscilla continuava a sorridergli emozionata.

E' questo che devi dire a tuo padre.” Si alzò e gli posò le mani sulle spalle. “Ti fa davvero sentire così?”

Sì.” Sorrise.

Sono contenta.” Lo abbracciò stretto.

No, aspetta.” Spalancò gli occhi e la guardò. “Priscilla, stai bene?”

Sì, Alistair, sto bene.” Gli scompigliò i capelli. “Avrei preferito che fosse una Purosangue, ma posso sempre sperare che sia la tua prima cotta, che la lascerai e ti troverai una brava ragazza.”

Mi sembrava strano.” L'abbracciò ancora una volta, poi spalancò gli occhi e portò una mano alla bocca. “Crono! E Lucius! E Narcissa!”

Cosa?”

Non dovevo dirlo davanti a tutti loro.” Mise le mani tra i capelli e si sedette di nuovo.

Ah, non devi preoccuparti per quello.” Fece un gesto per minimizzare le cose. “A questo ci penserò io.”

Cioè?” Sollevò il viso, speranzoso.

Oh beh, ricorderò loro che sei un adolescente e che tutti commettono degli sbagli.” Sul suo viso apparve un ghigno. “Comunque, direi che è ora di tornare, se ci sbrighiamo riusciamo a mangiare il dolce.”

Giusto.” Annuì, rabbuiandosi.

Tranquillo, andrà tutto bene.”

Priscilla mise un braccio attorno alle spalle di Alistair ed insieme uscirono dal giardino d'inverno. Percorsero velocemente la strada che li separava dalla casa, poi, una volta che furono rientrati, la donna estrasse la sua bacchetta e con un rapido gesto asciugò i loro vestiti.

Eccoci qua!” Esclamò radiosa, varcando la soglia della sala da pranzo.

I presenti si voltarono ed osservarono i due andarsi a sedere. Alistair sentiva lo sguardo di tutti su di sé. Narcissa e Lucius lo guardavano scettici, chiedendosi come potesse aver detto quelle cose. Crono era incuriosito, ma aveva un sorriso bonario sulle sue labbra. Nathaniel e la moglie erano completamente indifferenti mentre Selene, al contrario, lo guardava orgogliosa.

Non appena si fu seduto, Eric gli diede una pacca sulle spalle e gli si avvicinò.

Amico, sei stato fortunato. Mi chiedo come fai ad essere ancora vivo.” Sussurrò scherzoso.

Già.” Abbozzò un sorriso, tenendo lo sguardo basso.

Dopo pochi attimi, nei piatti degli astanti comparve una fetta di torta al cioccolato bianco, ricoperta di scaglie di cioccolato al latte, ornata con mandorle e noci. La stanza si riempì subito di un allegro chiacchiericcio in cui tutte le voci si fondevano, faticando a riconoscerle. Fra tutte, però era sicuro che mancasse quella di suo padre. Da quando era arrivato non aveva ancora trovato il coraggio di guardarlo. Fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e si decise. Con un enorme sforzo sollevò lo sguardo dal piatto, percorse tutto il tavolo e si soffermò sull'uomo. Severus giocherellava con un tappo in sughero, lo sguardo fisso, la fronte corrugata e continuava a contrarre la mascella.

Alistair deglutì, abbassò il viso ed iniziò a torturare con la forchetta la propria fetta di torta, sentendosi tremendamente in colpa per come l'aveva trattato: non se lo meritava. Sollevò di scatto il viso, pronto a parlare, ma in quel momento Crono si alzò.

Signori, che ne dite se ci ritiriamo a fumarci un buon sigaro e discutere di affari?” Domandò abbottonando il gilet.

Solo se mi offri un bicchiere di Whiskey Incendiario invecchiato di cinquant'anni.” Scherzò Lucius, alzandosi.

Nathaniel, caro, tu rimani un po' a chiacchierare con la tua vecchia madre?” Chiese gentilmente Priscilla.

Certo, madre.” Rispose, accarezzando la mano di Aislinn.

Possiamo venire anche noi?” Intervenne esaltato Eric, sperando di poter finalmente partecipare ad una delle tanto famose chiacchierate degli adulti che si svolgevano dopo ogni cena.

No.” Disse fermamente Crono. “Severus, ti unisci a noi?”

L'uomo guardò il capofamiglia Heartmann spaesato, poi fece cenno di sì, allontanò la sedia dal tavolo e si alzò. Crono gli mise una mano sulla spalla ed insieme a Lucius si allontanarono.

Tranquillo, arriverà il momento giusto per parlargli.” Sussurrò Priscilla ad Alistair che guardava triste suo padre allontanarsi.

Già.” Appoggiò il gomito sul tavolo e continuò a giocherellare con il dessert.

Allora, Alistair...” Iniziò Selene, sorridendo maliziosamente. “...perchè...”

Perchè tu, Eric e Draco non andate a discutere di cose di ragazzi mentre parlo con mio figlio, la sua fantastica moglie e la mia unica figlia?” La interruppe prontamente la donna, fulminandola con lo sguardo.

Recepito il messaggio, madre: vuoi che noi ragazzi ci leviamo dalle scatole.” Eric alzò entrambi i pollici, poi fece un cenno col capo agli altri due. “Andiamo?”

Alistair lanciò un'occhiata alla porta dietro cui erano spariti i tre uomini, annuì e si alzò. Aspettarono Draco, poi lasciarono la sala da pranzo e si diressero in camera di Eric.

Passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare, ridere, scherzare e giocare a sparaschiocco. Inizialmente Draco rimase un po' in disparte, terrorizzato da Alistair, ma alla fine questi sorrise e gli disse di stare tranquillo, che non lo avrebbe ucciso e di rilassarsi. Verso le sei del pomeriggio, quando si abbandonarono stravolti su poltrone, divano e letto, apparì Crab con una cioccolata calda mentre dallo stereo si diffondevano le note delle canzoni di Alice Cooper.

Allora, Draco, come va con la piccola Astoria?” Domandò Eric, accendendosi una sigaretta, stravaccato sul suo letto.

Siamo amici.” Draco tolse la cravatta e sbottonò il primo bottone della camicia.

Male, molto male.”

Perchè?” Chiese.

Secondo Eric non devi essere amico di una ragazza, devi solo portartela a letto.” Intervenne Alistair, mezzo sdraiato sulla poltrona, accarezzandosi lo stomaco.

Sagge parole, amico, sagge parole.” Confermò annuendo solennemente. “Se vuoi portartela a letto, inizia a trattarla male. Trattale male e ti adoreranno. Guarda me: ho tutta Hogwarts ai miei piedi.”

Alistair roteò gli occhi al cielo, afferrando un libro a caso dalla libreria.

Ma io non voglio solo portarmela a letto.”

Eric spalancò gli occhi ed iniziò a tossire, dandosi dei colpi al petto.

Tu...tu cosa?”

A me piace parlarci.” Si strinse nelle spalle.

Al, che diavolo gli hai fatto?” Puntò un dito contro l'amico.

Ehy, io sono innocente.” Il moro mostrò i palmi delle mani.

Draco, mio piccolo amico, com'è mai possibile che un giovane prestante come te con così tante potenzialità pensi a parlare?” Chiese scandalizzato Eric, spegnendo la sigaretta.

Mi piace.” Rispose semplicemente.

Per la miseria, il mondo sta finendo.” Scosse il capo, disperato. “Prima il mio migliore amico se la fa con una Sanguesporco, poi il giovane rampollo Malfoy pensa solo a parlare con una ragazza. Non ci sono più i maghi di una volta.”

Il mondo non sta finendo, sta solo evolvendo.” Ribatté annoiato Piton Junior.

Ma allora hai davvero intenzioni serie con la Sanguesporco?” Chiese Draco, come se non ci volesse credere.

Chiamala ancora una volta così e puoi dire addio al tuo bellissimo visino liscio.” Rispose senza scomporsi, girando pagina.

Draco impallidì; si sentì un forte crack, scattò in piedi e si nascose dietro il divano.

Crab lanciò un'occhiataccia al giovane Malfoy, poi si inchinò.

Signorino Piton.”

Sì?”

Suo padre lo attende per andare a casa, signorino.”

Alistair chiuse gli occhi, inspirò profondamente e li riaprì. Appoggiò il libro sul divano, indossò le scarpe e si alzò.

Digli che sto arrivando.” Ordinò.

Signorsì, signore.” S'inchinò e con un altro crack sparì.

Te ne vai?” Chiese Eric.

Sì.” Annuì iniziando ad abbottonarsi la camicia.

Sei sicuro? Non vuoi rimanere qua stanotte?” Propose.

No.”

Sicuro?”

Sì.”

Sicuro, sicuro, sicuro?” Insistette il biondo.

Sì.” Prese la giacca e la indossò.

Sai rispondere solo a monosillabi?” Inarcò un sopracciglio, infastidito.

Forse.”

Alistair.”

Che vuoi, Eric?” Domandò esasperato, guardandolo negli occhi.

Eric aprì e chiuse la bocca, incapace di dire qualsiasi cosa, rendendosi conto di quanto stesse male.

Niente.” Scosse il capo. “Ti accompagno giù.”

No.”

Sei sicuro?” Chiese, mordendosi il labbro.

Sì.” Si voltò verso Draco che era tornato a sedersi. “Ci si vede, Dra.”

Eric si alzò, sistemò i pantaloni e guardò l'amico.

Ci si sente via gufo, allora.”

Già.” Confermò il moro, passandosi una mano tra i capelli.

Stai tranquillo, Al.” Sussurrò.

E' facile dirlo.” Sbuffò. “Tu non hai insultato tuo padre senza motivo.”

Andrà tutto bene.” Gli mise una mano sulla spalla e gliela strinse incoraggiante.

Grazie, Eric.” Abbozzò un sorriso, ma non riuscì a scacciare l'ansia che gli attanagliava lo stomaco.

Ci si sente.”

Sì.” Alistair annuì e, senza sapere perchè, abbracciò l'amico.

Eric rimase interdetto per qualche istante, poi ricambiò, dando una pacca sulla schiena a suo < fratello >.

Alistair fece un passo indietro, allontanandosi.

Ci...” Si schiarì la voce. “Ci sentiamo.”

Ovviamente.” Annuì e mise le mani in tasca.

Alistair fece un cenno al biondo, aprì la porta e lasciò la stanza, scendendo le scale sempre più lentamente, sentendo il cuore accelerare i battiti. Cosa avrebbe detto a suo padre? Gli avrebbe parlato? Sarebbero rimasti in silenzio per tutto il viaggio di ritorno?

Saltò l'ultimo gradino e vide Priscilla e suo padre che si stavano salutando con un abbraccio.

Eccomi.” Disse, avvicinandosi ai due, stando bene attento a non guardare l'uomo.

Crab.” Disse Priscilla e con un secco crack l'elfo apparve. “Il mantello di Alistair. Subito.”

Si padrona.” Si inchinò e sparì, per poi riapparire dopo pochi istanti. “Signorino Piton, Signore.” Il ragazzo afferrò il mantello che Crab gli porgeva, lo indossò e lo legò sotto il mento.

Grazie per aver festeggiato il Natale con noi anche quest'anno.” Sorrise radiosa. “Vi faccio arrivare a casa i regali.”

Sempre gentile, Priscilla.” La ringraziò Severus.

Figurati.” Gli sfiorò il braccio con una mano. “Ed ora, ometto, dammi un bacio per salutarmi.” Allargò le braccia, in attesa che Alistair eseguisse l'ordine.

Odio quando mi chiami ometto.” Borbottò, abbracciandola.

Andrà tutto bene, piccolo mio. Digli quello che hai detto a me e andrà tutto bene.” Sussurrò, stringendolo a sé.

Grazie.” Si allontanò, sorridendole insicuro.

Priscilla piegò la testa di lato e gli diede un buffetto sulla guancia, gli occhi pieni d'affetto.

Mi raccomando, fate buon viaggio e mandatemi un gufo non appena arrivate.” Si raccomandò.

Sarà fatto.” Disse Severus, aprendo la porta. “A presto, Priscilla.” Fece un cenno ed uscì rapidamente.

Alistair lo guardò e gemette: non lo aveva neanche aspettato.

Stai tranquillo.” La donna gli mise una mano tra le scapole e gli diede una piccola spinta. “Andrà tutto bene.”

Già, l'ha detto anche Eric.” Sospirò e le regalò un sorriso. “Grazie di tutto.”

Sono qui apposta.” Gli fece l'occhiolino.

Il ragazzo annuì, la salutò con la mano e seguì il padre, fermo all'inizio della scalinata, in attesa della carrozza. Non appena lo raggiunse, questa arrivò. Subito Severus salì a bordo, lasciando aperta la portiera che Alistair si chiuse alle spalle. Il cocchiere diede ordine agli unicorni di iniziare a muoversi.

Severus non riusciva a guardare suo figlio, nonostante fosse l'unica cosa che desiderasse fare. Incrociò le braccia al petto ed iniziò a guardare fuori dal finestrino il paesaggio che lento scorreva. Cosa avrebbe fatto una volta arrivati a casa? Gli avrebbe parlato? No, non poteva. Soprattutto, non se la sentiva. Per tutto il pomeriggio, invece che ascoltare i discorsi razzisti e conservatori di Crono e Lucius, era rimasto seduto in poltrona a pensare alle parole di suo figlio, sorseggiando Whiskey Incendiario. Aveva ripensato ad ogni compleanno di Alistair, a quando aveva avuto bisogno e lui non c'era, senza capire a quale episodio si riferisse. Che avesse una memoria così scarsa? Per la prima volta nella sua vita, non sapeva che cosa dire. Aveva sempre saputo quali parole usare, anche se non poteva rivelargliele, ma quella volta non ne trovava. Era disposto a tutto pur di sopperire al male che, seppur involontariamente, gli aveva fatto con la sua lontananza. Persino accettare la sua relazione con la Granger, anche se significava esporlo a maggiori pericoli e vederlo soffrire se... Scosse il capo, incapace di concludere il pensiero.

Papà?” Lo chiamò titubante Alistair.

Severus chiuse gli occhi, poi li riaprì dopo qualche istante ed annuì impercettibilmente, facendogli capire che lo ascoltava.

M-mi dispiace.” Balbettò.

L'uomo si voltò di scatto e lo guardò. Stava tremando, si stava torturando le mani, aveva gli occhi spalancati e lucidi.

Mi dispiace, non dovevo dire quelle cose.” Iniziò. “Non stavo pensando, ero arrabbiato per Hermione e ho detto cose a caso. Ricordo ogni singolo compleanno, quando venivi a svegliarmi e mi preparavi le uova col bacon e il pane fritto bello croccante come piace a me. Mi ricordo quando ti assicuravi che mettessi i calzini dello stesso colore ed avessi la canottiera per non prendere freddo. Ero arrabbiato, ho detto cose che non pensavo.” Fece una piccola pausa, per riprendere fiato. “Non volevo dire quelle cose. Sono più che orgoglioso di essere tuo figlio, voglio essere come te.”

Ok.”

Cosa?” Alistair lo guardò spaesato.

Ho detto ok.” Ripetè.

Ma non ho finito di chiederti scusa!” Protestò. “Mi sento uno schifo per come ti ho trattato. Il fatto è che a Hermione io ci tengo davvero. Sento il bisogno di conoscerla. Quando non la vedo, mi sento male, fisicamente. Non so cosa voglia dire ed è' una cosa che mi terrorizza, ma ormai non posso più tirarmi indietro. So che non ti piace, anche se non riesco a capire perchè, ma io devo conoscerla. Voglio stare con lei.” Deglutì. “Posso farlo anche senza la tua approvazione, ma sarebbe tutto più difficile. Papà, io ho bisogno di te perchè non ho idea di quello che devo fare.”

Ok.” Lo interruppe Severus, emozionato.

Ed io non voglio litigare con te.” Continuò imperterrito.

Alistair.” Lo bloccò.

Cosa?”

Ok.”

Si guardarono negli occhi.

Va bene.” Disse Severus.

Davvero?”

Sì.” Annuì.

Alistair, sollevato, non riuscì a trattenere un sorriso radioso, mentre suo padre tornava a guardare fuori dal finestrino.

Quello che Alistair non sapeva, era che dicendo < sono più che orgoglioso di essere tuo figlio, voglio essere come te > aveva reso Severus Piton, suo papà, l'uomo più felice sulla terra, facendogli dimenticare tutto: il Signore Oscuro, Silente, Potter. Tutto era sparito.

Alistair?” Si voltò verso di lui.

Dimmi, papà.” Lo guardò incuriosito.

Che ne dici se stasera mangiamo solo Pudding di Natale?”

Alistair sorrise a trentadue denti, felice come non mai: quando era piccolo chiedeva sempre se per cena poteva avere solo quello.

E c'è da chiederlo?”

Severus annuì e sorrise, poi tornò al paesaggio che scorreva rapido.

Per un giorno, la guerra magica avrebbe aspettato.





Adesso potete anche vedere come sono i capelli di Alistair adesso: http://img716.imageshack.us/img716/9205/benbarnesbiggathanben08.jpg


Bene, siete giunti alla fine di questo capitolo che ancora devo capire se mi piace o no u.u


Vorrei fare un ringraziamento particolare a due persone che per me sono molto speciali: mia moglie (<3<3<3) e la mia “mentore” (l'unica che riesce a farmi adorare le Dramione). Ringrazio inoltre chi mi ha favorita come autrice, chi ha Father tra le preferite, seguite e ricordate: GRAZIE MILLE!


Bene, ora i commenti :D

  • moko: già, Sev l'aveva preso proprio bene, vero? XD Alistair ha puntato i piedi, tirando fuori il coraggio che ha ereditato da sua madre :D

  • Panty96: la risposta alle tue domande l'hai avuta nel capitolo :) Tranquilla, prima o poi si baceranno questi due! Il momento si avvicina :D

  • lauletta: allora, ti ha soddisfatta il capitolo con Eric? La sua visione di nudo integrale? :D Grazie mille per i complimenti :D :D :D

  • Nami_san: eh sì, ha tolto addirittura punti alla sua Casa. Diciamo però che lo schiaffo se l'è meritato, dai xD Grazie mille *_* Sono contenta che ti piaccia come descrivo le cose <3 Scusa...chi ti dice che faranno...? BUAHAHAHAHA. Però come hai visto da questo capitolo Alistair resiste! In effetti hanno proprio gli stessi gusti, entrambi innamorati di due nate babbane, Grifondoro per di più! Alistair non sa se è innamorato o cosa, non sa descrivere quello che prova: sa solo che non riesce a fare a meno di lei. Guarda...la fic sarà bella lunga, già già :D Siamo sui 55 capitoli u.u Spero che ti soddisfi :D Rispostina: tutto a tempo debito, tutto a tempo debito :D Eric ha i capelli corti, ma trovo solo foto in cui ha i capelli lunghi xD Ma vabbè, apprezzo lo stesso u.u

  • neptunia: non potresti farmi mai del male, poi non avresti la fine della fiction u.u E dovresti vederla con le altre lettrici :D Eh mi spiace, ma non ti perdono, Sev non si può insultare u.u A dire il vero la scena del “togliamo i punti agli Slytherin” non dovrebbe far ridere ma far capire quanto sia critica la situazione XD Sono tanto contenta che la scena della loro litigata ti sia piaciuta <3 Lui vuole ostacolare la storia con Hermione per proteggere suo figlio da Voldie, non perchè Hermione è Nata Babbana. Meno male che pensi che Sev sia IC! Inizio ad aver paura di incappare nell'OoC xD E non devi neanche sognarti di provare a rubarmelo: Lui. E'. Mio u.u Alistair: eh si, Al è stato proprio un amore *_* Anche se un po' testa di quiz u.u E non osare dire che sia un Grifondoro mancato! MAI! Al è una Serpe dentro, fuori e tutt'intorno! Silente: beh, è un vecchio pazzo geniale u.u Sappi che adoro i tuoi papiri, quindi continua pure <3

  • lilyblack: lily cara, sono la prima ad aver rischiato di morire u.u Me tanto felice che ti sia piaciuto quello precedente <3 Tranquilla, non ci saranno le solite peripezie, riusciranno a parlarsi *_* Non succederà nulla di ciò che temi u.u E direi che in questo capitolo le persone parlano e senza contrattempi :D

  • neviens: waaaa, grazie *_* Non è che è più umano perchè è riuscito ad amare e farsi amare da Lily, lui è sempre stato così, anche nei libri. O almeno, io amo pensarla così. Sev è un uomo distrutto, con una grande capacità di amare, ucciso per un errore che ha commesso da giovane. E' anche un grandissimo bastardo, ma lo amo anche per questo. Come vedi in questo capitolo che hai appena letto ho messo in evidenza la sua parte da “papà” :) Il motivo per cui non approva la relazione con Hermione è per Voldie, esatto :) Per quanto riguarda quella frase...non posso dirti niente, mi spiace u.u Lo si scoprirà tra qualche capitolo :)

  • JuliaSnape: grazie, pecora nera della famiglia Cavendish :P

  • Niki_Black: crucio <3 Dato che ti piacciono i litigi anche il capitolo che hai appena letto ti piace u.u Mi spiace, il copione era proprio quello giusto u.u C'era scritto “Severus Snape” u.u Eh Silente è un genio u.u E Al somiglia a sua mamma, già già <3 Ovvio, è innamorato di una Nata Babbana, ma Hermione mette in pericolo Alistair: è la migliore amica di Potty! Beh, sarebbe stupido a non ammettere che quei sono in love u.u

  • Hanon: esatto, tutto ciò che fa lo fa per il figlio u.u Silente non è un guardone, semplicemente sa sempre tutto di tutti u.u Spero che i gorgosprizzi ti lascino in pace, sono terribili in questo periodo dell'anno u.u

  • La_Ari: grande Ari *_* Quando gli scende la lacrimuccia *_* Che bello il mio amore <3 Al è stra tenero u.u Ed in effetti avrebbero bisogno entrambi di un buon psicologo u.u Terapia di famiglia u.u

  • piperina: darling <3<3<3<3<3<3<3<3 La scena al ralenty LoL Sarebbe bellissima *_* Ovviamente sarebbe tutto in sequenza u.u La povera piccola Hermione che è tanto terrorizzata *_* In effetti hai ragione, sembrano una banda di bambocciosi babbuini balbuzienti u.u Spero di aver rimediato con questo capitolo (Anche se sono sicura che a questo giro ci sarà qualche ripetizione o si stringeranno troppo nelle spalle o metteranno troppo spesso le mani in tasca o se le passeranno tra i capelli :D <3 ). La risata a crepapelle l'ho risolta *_* La litigata...sai, mi sto specializzando nelle litigate, mi diverto a far dire cose cattive e senza cuore u.u Me tanto soddisfatta che ti sia piaciuta la litigata *_* E' stata davvero dura u.u Per i punti esclamativi, in questo capitolo mi sono limitata u.u O almeno, ci ho provato u.u Alistair (strano ma vero non mi è ancora venuto da scrivere Altair *_* ) tira fuori gli attributi. Si impunta. Fa l'adolescente incazzoso u.u Non sa proprio nulla del vero motivo per cui suo papà vuole ostacolare questa relazione, come te d'altronde che non sai maaaaaaaaaaaaai nulla di nulla u.u Beh, insultare Silente è un'ottima valvola di sfogo u.u Già mi sono prostata ai due piedi per quell'errore madornale T_T Mi sono punita inginocchiandomi sui ceci, frustandomi T_T In più infierisci con quell'errore che feci in gioventù, quello su Moccia T_T PERDONO! Sai, l'altro giorno stavo andando a prendere la macchina all'Esselunga e continuavo a ripensare a quella ripetizione: ma quanto sono stata cretina? -__- Ma proprio bacata eh! Eh si, povero Sev! Sta facendo di tutto per proteggere Alistair ma gli sembra di proteggere solo Potty: poraccio, legato a lui T_T Non lo invidio u.u Ma sei crudele! Come puoi dire che è divertente vederlo disperarsi per la storia di Alistair e Hermione? T_T Sei crudele, già già u.u E no, non si suiciderà mai u.u Ovviamente, non sai quanto mi renda felice, contenta ed orgogliosa di me il fatto che ti piaccia il capitolo *_* E sai quanto siano più che importanti i tuoi complimenti e le tue critiche <3<3<3 Grazie per tutto, darling <3 Però ti prego, dimmi cosa devo fare per farmi perdonare di aver letto Moccia T_T Me ne vergogno dal più profondo T_T Non smetterò mai di ringraziarti xoxo <3<3<3<3<3<3<3<3<3

  • eveine: ti capisco, che gran brutta roba lo studio T_T Grazie mille per i complimenti <3 Sono felice che ti piacciano i miei personaggi, in particolare per Eric ed Alistair! Ci tengo molto a questi due (anzi, diciamo che li adoro <3 ). Per il bacio...ti tocca aspettare ancora un po' :D

  • MelCullen: eh si, il professor Piton l'ha presa proprio male XD Hermione ha rischiato un infarto, sì u.u Silente è un po' fuori di testa però xD Anche se in effetti è un mito u.u grazie mille per i complimenti <3<3<3

  • StarlessNight: essì, perdoniamogli la sua incoerenza <3 Povero lui <3 Vuole solo che Al non soffra u.u E come dargli torto? Il rapporto Severus-Silente lo sto facendo parecchio paterno, lo ammetto, ma è solo perchè mamma Row aveva gettato le basi per un rapporto del genere <3 Awww, ma grazie per i complimenti per i miei lavoretti di grafica *_* grazie mille per tutti i complimenti <3

  • alida: eh sì, l'ha presa tanto male xD Beh, non poteva essere sincero, avrebbe infranto la promessa fatta a Silente anni prima. Non è ancora il momento della verità ;) Grazie per i complimenti ;)

  • Phoebe76: waaaaa, ma grazie *_* Addirittura fenomenale *_* La scena...da oscar? Davvero? *_* beh, grazie, grazie, grazie! Diciamo che quelle di Sev non erano “fantasie”...piuttosto veri e propri incubi xD Hai perfettamente ragione, purtroppo mi sono fatta sfuggire un po' troppa balbuzie :D E spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento :D


A questo punto non mi resta che salutarvi :D

A settimana prossima!

elyl

   
 
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