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Autore: herms    24/10/2010    6 recensioni
Tratto dal capitolo 3:
Allora, dovete sapere che questa è la terza volta nella storia di Hogwarts che il Ballo di Eris e Eirene ha luogo. Avvenne per la prima volta tre secoli dopo che la Scuola fu fondata. Ci fu un periodo di grande discordia tra le Case, gli scherzi si fecero pesanti e alcuni ragazzi rimasero feriti. Così la Preside di quel tempo, Katherine Graam, inventò un evento che avrebbe portato gli alunni a collaborare assieme.
Il nome dell'evento, come alcuni di voi avranno già realizzato – aggiunse, soffermandosi con lo sguardo su Hermione – deriva dal greco antico Ἐρις , la Discordia, e Ειρήνη, la Pace. Entrambe dee figlie di Zeus, Re degli Dei, ma di madri diverse, furono sempre in conflitto tra loro, e Katherine decise di dare questo nome al Ballo per ricordare quanto i due elementi debbano compensarsi tra loro in modo da non creare squilibri.
Così otto giovani meritevoli, due per ogni Casa, si prestarono per la realizzazione dell'evento. Vissero assieme per dei mesi e poco alla volta impararono a rispettarsi.
dal capitolo 23:
Era la prima volta che non si interessava a una ragazza solo per il suo aspetto fisico. Certo, lui la trovava bella, ma quale ragazzo innamorato non crede che l'oggetto del suo interesse sia la più bella ragazza che ha mai visto? Ma quella sua intelligenza e capacità di saper individuare l'unico dettaglio che avrebbe voluto omettere durante le loro conversazioni, la facevano apparire terribilmente intrigante ai suoi occhi, e anche un po' Serpeverde. Ma questo non gliel'avrebbe detto mai, non voleva restare secco, per quello che lui riteneva un complimento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'errore più grande'
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Ecco il quindicesimo capitolo! E' un po' più lungo del precedente, ma vi lascio subito alla lettura perchè parla da se'.

Solo una cosa: ho appena scritto una one-shot sempre su Dra e Herm, e mi farebbe molto piacere se aveste un minutino per leggerla e magari lasciare un commento. Questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=586614&i=1 .

Buona lettura!!

Herms <3


CAPITOLO QUINDICESIMO: Katherine.





- Grazie - disse semplicemente.
- Non importa... -
- Perché lo hai fatto? -
- Perché mi piace vederti felice -


**********************


1 giorno prima.



Tra dieci minuti davanti all'ufficio del Preside.

Muoviti.


H. G.


Salasar, che palle quella donna! E' una settimana che non mi guarda nemmeno, figuriamoci parlare... pensava Draco raccogliendo le sue cose per dirigersi all'appuntamento.

In effetti Hermione, da quando si era lasciata con Roger, non aveva più nemmeno guardato il biondo in faccia, cosa che lui attribuiva, erroneamente, a quello che era successo in biblioteca e a tutte le conseguenze derivanti.

In realtà la Grifondoro non se la sentiva di guardarlo perché riportava a galla un dolore ancora presente, ma soprattutto un enorme senso di colpa nei confronti del Corvonero.

Draco percorse i lunghi corridoi perso nelle sue riflessioni, mentre si portava ritmicamente una sigaretta alle labbra.

In meno di cinque minuti arrivò davanti allo studio, e, ovviamente, lei era già la.

Si prese un attimo per osservarla e la trovò più bella che mai. Indossava la solita divisa, senza nemmeno l'ombra di una piega e i capelli erano raccolti con una matita dietro la testa, tranne una ciocca, troppo corta per essere legata, che continuava a tornarle sugli occhi. Lei la scostava con un gesto automatico, mentre sfogliava lentamente le pagine di un libro. Gli occhi dorati erano attenti e scorrevano le pagine come se volessero divorare ogni singola parola, come se tutte le informazioni che registravano non fossero mai abbastanza.

Riuscì a legger di striscio il titolo del volume, Metis, che gli pareva fosse la Memoria, se non andava errando.

- Come va con la Memoria? - chiese comparendole accanto.

Si aspettava che sobbalzasse, ma questa volta doveva averlo sentito arrivare.

- Bene – disse sorridendo, dopo aver capito a cosa si riferiva il ragazzo.

Era il primo sorriso che faceva da una settimana e più, o perlomeno il primo che rivolgeva a lui.

- Sto tracciando un profilo psicologico e fisico delle varie divinità, devo portare più di otto proposte, meglio abbondare.-

- Chi hai selezionato fin ora? -

- Zeus, Era, Atena, Apollo e Artemide, Ares, Afrodite, Ebe, Poseidone, Ermes.. pensavo di non proporre Ade, perché nell'antichità si diceva...-

- Che portasse sfortuna – concluse lui per lei.

- Non fare quella faccia sorpresa Granger, ti ho già dimostrato di saperne di mitologia – commentò lui, quando notò la sua espressione stupita.

- Va bene, scusa, è che non me l'aspettavo. Ad ogni modo che ne pensi?-

- Secondo me potresti aggiungere anche Demetra e Proserpina, che sarebbe perfetta per la Lovegood..-

- Hai ragione!! Questa me la segno e alla prossima riunione cominciamo a pensarci. -

- D'accordo, ora andiamo, il vecchio ci aspetta – rispose lui, felice che avessero ricominciato a parlarsi.

Arrivarono davanti al Gargoyle e dopo che Hermione ebbe detto la parola d'ingresso – Piume di zucchero -, salirono le scale e bussarono all'ufficio.

- Entrate pure ragazzi – esordì una voce profonda.

- Buongiorno signor Preside – risposero i due in coro.

- Come state ragazzi? -

- Un po' stanca, ma per il resto tutto a posto..- rispose velocemente la ragazza.

- E tu Draco? - chiese nuovamente Silente, versando loro del te'.

- Potter è uno stress, ma per il resto tutto bene – rispose, mentre cercava di non far capire al vecchio che i veri problemi al momento erano con Roger, altro che con lo Sfregiato.

- Sono certo che qualunque problema sia sorto nell'ultimo periodo si risolverà per il meglio – li rassicurò il preside, sorridendo gentile.

Lui sa... pensò Hermione, non so come ma deve essere così.

I suoi sospetti furono confermati quando le fece un cenno d'assenso quasi impercettibile, appena Draco si distrasse un momento. Ma come aveva fatto a capire quello a cui stava pensando? Quell'uomo sarebbe sempre stato un mistero.

Parlarono ancora per qualche minuto del più e del meno, bevendo te' e assaggiando de biscotti al cioccolato che Hermione trovò deliziosi.

- Direi che ora potremmo cominciare a parlare di cose serie. Avete qualche aggiornamento da riferirmi? -

- Decisamente sì – rispose la Grifondoro – nell'ultimo periodo direi che abbiamo fatto discreti passi avanti. Abbiamo cominciato con lo scegliere..-

Draco si mise comodo nella poltrona, sapeva che la Mezzosangue ci avrebbe messo del tempo a raccontare tutti i progressi al vecchio, per cui cominciò a osservare la stanza che tante volte l'aveva ospitato.

Tutto era sempre uguale, tutto al suo posto.

Il cappello parlante che borbottava tra se' e se', quella bellissima fenice che si puliva le piume seduta sul suo trespolo, e i ritratti dei vari Presidi che ascoltavano interessati il discorso della riccia.

Notò una donna che aveva l'aspetto di una cinquantenne, gli occhi verdi e i capelli biondi e ricci quasi come quelli di Hermione. Dietro gli occhiali verdi lo sguardo luminoso seguiva con attenzione tutte le mosse dei ragazzi. Sprigionava felicità e interesse e sembrava che quello di cui stava parlando la Grifondoro fosse fondamentale per lei.

- Katherine? - mormorò il ragazzo senza pensarci.

- Cosa stai dicendo Malfoy? - chiese Hermione un po' infastidita per esser stata interrotta.

- Tra i quadri, la donna dagli occhi verdi... è Katherine Graam vero? - concluse rivolgendosi a Silente, ma senza mai staccare gli occhi dalla donna.

- Esatto Draco - rispose il preside sorridendo, - Vi presento Miss Katherine Graam, preside di Hogwarts e prima ideatrice del Ballo di Eris e Eirene -.

Cominciarono a parlare col ritratto che rispose entusiasta a ogni questione che i ragazzi le sottoposero, e che gli consigliò persino alcuni incantesimi per l'ambiente della festa.

Passata mezz'ora i due giovani si congedarono e salutando Silente e la recente conoscenza e si chiusero la porta alle spalle.

- Finalmente! - Esclamò Draco sollevato, una volta scese le scale.

- Direi che è andata bene, no? In più sono contentissima di aver conosciuto Katherine, è una persona, anche se non so se si possa definire così un dipinto, veramente gentile e disponibile. Sai non credo che chiunque avrebbe risposto alle nostre domande, e anche Silente è molto collaborativo e io.. - disse la ragazza parlando a una velocità incredibile e dimenticandosi quasi di respirare.

- Respira Mezzosangue, è abbastanza importante sai? - la interruppe il Serpeverde, posandole le mani sulle spalle, e facendo perdere un battito al suo cuore.

Si allontanarono come se si fossero scottati con quel contatto e guardarono con ostinazione da parti opposte, finché Draco decise di prendere in mano la situazione.

- Mezzosangue devo parlarti – esordì, - vieni con me.- continuò con uno sguardo che sembrava implorala.

- D'accordo – bisbigliò lei senza chiedere spiegazione alcuna.



************************************


Era sera, i corridoi di Hogwarts erano silenziosi e tranquilli, si sentiva solo il basso vociare di tre serpi che si dirigevano verso la Sala Comune degli organizzatori del Ballo.

- Daph, sei stata veramente una pessima amica nell'ultimo periodo! Non stavi mai con me, non posso credere che preferissi la compagnia di quegli sfigati alla mia! - sentenziò con voce irritante Pansy Parkinson, mettendo a dura prova la sopportazione dei due che la accompagnavano.

- Però invitandomi qui dal mio Dracuccio direi che ti sei fatta perdonare – concluse la ragazza con un sorriso palesemente forzato.

Blaise strinse la mano di Daphne, facendole capire con lo sguardo di stare calma, mancava ormai poco.

La bionda sorpassò i due ed entrò nella stanza per prima salutando i corvi e i tassi con un cenno del capo. Seguita da Blaise, e da una Pansy un po' titubante, si diresse verso i divanetti salutando con allegria gli altri.

- Harry, Ginny! Come state? - chiese sorridendo.

- Bene Daph, grazie rispose la rossa ghignando all'espressione dell'altra serpe che era rimasta basita dalla scena.

- Ehi Ron! Come va, fratello? - chiese Blaise battendo una pacca sulla spalla al rosso che giocava a scacchi con Luna.

- Tutto bene, bello. Tu? -

- A posto. Ehi Pansy perché non ci raggiungi? - domandò girandosi verso la bruna ancora impalata all'ingresso.

- Io... dov'è Dra? - chiese balbettando.

- Sono qui – rispose una voce che proveniva dal divano, e anche se lei non poteva vederlo da lì, si diresse a passo sicuro verso di lui, contando sul suo appoggio.

- Oh Draco mi sei mancato tanto in questi giorni..- disse con tono melenso avvicinandosi al gruppetto.

- Anche tu ci sei mancata. Tantissimo... - esordì una voce femminile, proveniente anch'essa dal divano, sottolineando l'ultima parola con evidente sarcasmo.

- Mezzosangue? Ma dove...- cominciò lei, pietrificandosi sul posto quando arrivò in vista degli occupanti del divano.

Hermione era accoccolata sul divano di pelle, accanto a Draco, e con la testa appoggiata alla spalla di lui.

La Serpe a sua volta aveva il braccio dietro il collo di lei, e con la mano le accarezzava ritmicamente la spalla.

- Dra-a? - mormorò lei con voce tremante.

- In carne ed ossa – rispose lui ghignando.

- Non è possibile. Non è possibile. Non è possibile. NON E' POSSIBILE – gridò alla fine – Non dopo tutto quello che ho fatto! Non puoi farmi questo, non dopo tutto quello che ho dovuto fare per noi! E soprattutto non con lei – concluse sibilando e cercando di scagliarsi alla gola di Hermione, per per ritrovarsi una decina di bacchette puntate addosso, e una appoggiata sulla gola.

- Cosa intendi esattamente con “ tutto quello che ho dovuto fare”? - cominciò il biondo sciogliendosi dall'abbraccio e avvicinandosi alla mora, che fece istintivamente un passo indietro abbassando lo sguardo colpevole.

- Sai che ad ogni modo glielo dirò io, se non lo farai tu.. e non guardarmi così, non avrai seriamente creduto che non avrei scoperto quello che avevi fatto, vero? - continuò in risposta al suo sguardo stupito, ma lei continuava a tacere.

- D'accordo glielo spiegherò io allora, però una cosa la voglio sapere... perché? Perché prenderti il disturbo di organizzare tutto ciò? - le chiese veramente interessato a sapere la risposta.

- Per te – rispose lei, parlando per la prima volta. - Non capisci? Io e te siamo sempre stati destinati a stare assieme, e con questa pagliacciata tutti hanno cominciato a dire che ti saresti messo con quella lurida Mezzosangue, e io non potevo permetterlo. Ma non è così che doveva andare. Lei avrebbe dovuto odiare te per quello che avevi fatto e che l'aveva portata a litigare col suo migliore amico, per poi rifugiarsi tra le braccia del suo patetico fidanzatino, non tra le tue – concluse lei ringhiando.

Il gelo calò sulla stanza, mentre tutti aspettavano la ribattuta del biondo.

- Hai veramente creduto che sarei stato con te? Questo non sarebbe mai potuto succedere. Neanche se fossi stata l'ultima donna sulla terra. - le sibilò lui, - mi hai sempre ripugnato, sei sempre stata troppo stupida e superficiale per intrigarmi veramente. - concluse sputandole addosso tutto il suo disprezzo.

La ragazza sconvolta corse fuori dalla stanza urlando che tutti loro gliel'avrebbero pagata, che nessuno poteva trattarla in quel modo e poi restare impunito.

Passò qualche minuto, mentre Malfoy riprendeva fiato per calmarsi e Hermione lo trascinava a sedere sul divano, per assicurarsi che non decidesse di andare a dare la caccia alla Parkinson e ucciderla.

- Malfoy ti dispiacerebbe spiegarci che cazzo è successo, allora? - domandò Harry stufo di quel silenzio ingombrante.

- D'accordo Potty, ecco la storia – cominciò il biondo.

Raccontò dei suoi sospetti, dello strano comportamento della ragazza, della pozione che aveva trovato, del consulto con Piton e lentamente vide la comprensione farsi strada in Hermione.

- Stai cercando di dirci che quella ha preparato la Venenum Coactum dentro la scuola e l'ha dato a Ron senza che nessuno se ne accorgesse? - chiese la riccia scandalizzata.

- Esattamente -

- Quella stronza! Se la becco la faccio fuori! -

- Calma i bollenti spiriti Granger, ci sono modi più salutari per scaricare la tensione, se vuoi te ne posso spiegare qualcuno.. – la provò il biondo ricevendo un cazzotto sul braccio.

- Idiota – commentò lei borbottando divertita.

- Scusate un attimo – li interruppe Ginny – vi dispiacerebbe spiegare anche a noi cosa sarebbe questa pozione? -

- In poche parole è una delle pozioni proibite in tutto il mondo magico, che per un breve periodo da' a colui che la crea il controllo sulla mente di colui che la beve. - spiegò Draco spiccio.

- Miseriaccia – imprecò Ron – ve l'avevo detto io che non volevo dire quelle cose!- continuò sollevato e per nulla arrabbiato con gli amici. Probabilmente infatti anche lui si sarebbe comportato così se Harry avesse fatto una cosa del genere.

- Direi di brindare! - propose Zabini.

- E' la migliore idea che tu abbia avuto ultimamente Zabs – commentò Draco.

- E ne vado fiero! - esclamò quello alzando in aria la burrobirra che aveva appellato dalla camera di Draco e Harry.
- Alla salute - brindarono i ragazzi in coro, invitando a partecipare i tassi e i corvi che accettarono entusiasti, compreso Roger, che passò la serata a giocare a scacchi magici con Ron, che gli diede del vero filo da torcere.

- Non ti facevo così bravo Weasley - commentò il moro quando Ron gli fece scacco matto.
- Probabilmente è la cosa in cui sono più bravo - commentò il rosso ridendo.
La serata passò tra risate, battute e fiumi di alcol che fu poco alla volta appellato dalla stanza del biondo, passando dalla BurroBirra alla vodka.
In qualche ora i ragazzi caddero tutti addormentati in Sala; Ron sulla poltrona rossa accanto al fuoco, Harry e Blaise abbracciati a Ginny e Daphne, Luna, Roger e i Tassi su due divanetti neri, e infine Hermione e Draco abbracciati sul divano nella stessa posizione in cui si erano presentati a Pansy.

*****************

Il sole cominciava a spuntare oltre alla finestra, quando Hermione si svegliò, allungando il braccio per prendere la bacchetta e oscurando le finestre con un colpo di polso. Era domenica mattina e i suoi amici avrebbero decisamente avuto bisogno di dormire un bel po'.
Lei era stata quella che aveva bevuto meno, ma comunque sentiva la testa che scoppiava, e la luce le dava un gran fastidio.
Si strofinò gli occhi e improvvisamente realizzò la posizione in cui era messa.
Durante la notte doveva essersi mossa, ed ora si trovava con la testa appoggiata al petto di Malfoy che continuava a dormire beatamente, mentre il suo braccio la circondava stringendola a se'.
Inspirò il suo profumo e per un attimo desiderò di non spostarsi più da quella posizione, ma facendo appello a tutta la sua forza di volontà, scostò delicatamente il braccio da lui, e sfilandosi dalla presa si allontanò dal gruppetto, attenta a non fare rumore.
Si sedette sulle scale che davano sul corridoio deserto all'alba di una tranquilla domenica mattina, e per un attimo considerò seriamente la possibilità di buttarsi sotto il suo piumone e non alzarsi per tutto il giorno.
- Come mai già sveglia? - le chiese Draco con voce assonnata stirandosi le braccia e mettendo in evidenza il suo fisico scolpito, gesto che causò uno scompenso ormonale ad Hermione.
Lei scosse le spalle e rispose semplicemente - mi sono svegliata e non sono capace di stare ferma a non fare niente la mattina presto. E tu? Non dovresti essere ancora in coma dopo tutto l'alcol che hai ingerito ieri sera? -
- Sono abituato a bere, lo reggo molto meglio di quei pivello di là - spiegò lui.
Si sedette a sua volta sulle scale accendendosi una sigaretta, senza provare nemmeno a offrirne una a lei, sapeva già cosa gli avrebbe risposto.
- Sai, sono contenta di aver scoperto il motivo del comportamento di Ron, e lo devo a te - esordì lei dopo qualche minuto.
- Non è stato difficile -
- Grazie – disse semplicemente.
- Non importa... -
- Perché lo hai fatto?-
- Perché mi piace vederti felice -

******************



E siamo di nuovo alla fine di un capitolo... Per cui.. che ne pensate? So di averla tirata un po' in lungo questa spiegazione, ma mentre scrivevo mi venivano in mente nuove scene e dovevo metterle prima di questa =)

So che la spiegazione potrebbe apparire un po' povera, ma ho fatto affidamento sulla vena psicopatica di Pansy, o meglio, della Pansy che mi sono immaginata pe questa ff.

Ora passiamo ai ringraziamenti:


leilah lent: mi dispiace averti complicato le cose con quell'errore nel nome, ma l'altro mi sembrava veramente brutto u.u

Comunque anche io inizialmente avevo pensato di far durare di più la storia tra Herm e Roger, ma dopo che mi sono immaginata la scena della biblioteca, non me la sentivo più di far fare al mio Roger la parte del fesso, dopo tutto è un Corvo!

Ed ecco la spiegazione sul comportamento di RonRon, spero non faccia troppa pena =)

Alla prossima!!


Kya10: grazie mille per il complimento, di nuovo =D

Sì, sono al secondo anno al classico, ma non ho mai pensato di scrivere un libro, questo è solo un primo tentativo di scrittura =)

Tu che anno fai?

A presto!!


Zia Voldy: Grazie cara <3

E' esattamente quello che cerco di fare, far ridere e a volte far pensare, e sono felice di sapere di riuscire, almeno in parte, nel mo intento =)

Nemmeno io potrei scegliere un capitolo preferito, ma non vale dato che sono la scrittrice =)

A presto, bacii <3


barbarak: Già finalmente Roger ha capito, però devi comprendere che ci abbia messo un po', non è così facile lasciar andare la nostra Herm =)

Comunquemente e sempremente ( come dice Albanese :D ) non è possibile che lei salti addosso a Draco non appena si è mollata con Roge, non sarebbe giusto, e in più ha il suo orgoglio grifondoro!

Alla prossima!!




Baci a tutti voi fantastici che mi seguite,

Herms <3


   
 
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