…:FIVE
LETTERS:…
CAPITOLO NONO
Si sentì le guance sempre più accaldate, mentre abbassava la testa.
Non riusciva a sostenere lo sguardo di Draco; e se anche ci fosse riuscita, non l’avrebbe guardato: aveva troppa paura di scoprire cosa avrebbe letto negli occhi di lui. Aveva paura di scoprire che dopo quello che gli aveva detto e come lo aveva trattato, la odiasse; o, ancora peggio, di scoprire che a lui non importava nulla, né di quello che era successo – forse pensava solo lei che fosse una cosa importante? Non sapeva cosa credere, adesso – né del fatto che lei si era preoccupata tantissimo e che era venuta a vedere come stava. Che non provasse niente, insomma. Per lei.
Ho sbagliato. Non avrei dovuto farlo, non sarei dovuta venire, si disse. Quanto sono stupida! Aggiunse, stringendo le mani a pugno, desiderando sempre di più di poter farsi un incantesimo e scomparire da lui.
- Come sei riuscita ad entrare?
La sua voce la fece sussultare, riscuotendola dai suoi pensieri. Si sentì stringere il cuore avvertendo il suo tono piatto.
- La… la dottoressa ha detto che potevo.
Disse in preda all’imbarazzo, pensando che non poteva certo dirgli che aveva detto che era la sua fidanzata. Sentì il frusciare delle lenzuola, e alzò la testa verso di lui; si era girato di nuovo verso la finestra, adesso. Da una parte si sentì improvvisamente sollevata.
- Come mai sei venuta?
- Mi… mi ero preoccupata per te. – disse in un sussurro, senza staccargli gli occhi di dosso.
-
Non ce n’era bisogno, - disse lui amaro – cos’è, avevi
paura che ti saresti sentita in colpa, se io avessi tirato le cuoia e l’ultima
cosa che mi avevi detto non era esattamente – come dire – gentile?
Il fatto che lui la pensasse così la colpì come una pugnalata in mezzo allo stomaco, ed improvviso le sue gambe si mossero verso il letto, mentre, scuotendo la testa, diceva: - Non è così! Come puoi credere che l’abbia fatto per un motivo del genere?!
Lui si girò velocemente verso di lei, fissando i suoi occhi nei suoi, le sopracciglia aggrottate.
- Non parlare come se fosse mio dovere sapere cosa pensi! Cosa vuoi che ne sappia io, di quello che senti, di quello che provi…non so neanche chi sei.– aggiunse sottovoce, abbassando lo sguardo sul lenzuolo.
Stette zitta, impietrita, come se le parole le scivolassero addosso. Non sapeva cosa dire o fare. Si rendeva conto che quello che lui diceva era vero anche per lei - anche perché era quello che si stava ripetendo da un mucchio di tempo: non sai neanche chi è.
Si mise velocemente una ciocca rossa dietro le orecchie, riabbassando lo sguardo; dopo un po’, disse:
- E’ meglio che vada…
E così fece, silenziosamente, col cuore a pezzi. Lui aveva ancora la faccia rivolta alla finestra.
FINE
Bè, ecco qui l’ultimo capitolo. Spero che vi sia
piaciuta la storia. Alla prossima!
XDDDD scherzo,
vi pare che vi lasciavo così? Ecco che ricomincia XD
- Come l’hai visto?
- Mmh? Oh. Sì, bene.
- E lo dici così?
- Come dovrei dirlo, Ron?
- Non so, un po’ più… felice?
- Perché ci stiamo facendo domande su domande?
- Perché tu eviti di rispondermi.
- Non è vero!
- Cosa vi siete detti?
- Niente di speciale.
- … senti, credo che ora lui se ne tornerà a casa, tra una settimana, appena viene dimesso, insomma. Cioè, a casa sua, quella vera. Non ha più bisogno di essere protetto, ora che i Mangiamorte sono stati catturati.
- …
- Gin?
- ...Cosa?
- Hai capito quel che ho detto?
- Sì, non sono scema, grazie.
- …
- …
- …
- E’ meglio per tutti che se ne vada, no? Così, lui tornerà a casa sua, e… io… non…
… è giusto così, vero?
*
Se ne stava chiusa in casa, seduta sul divano. Il giardino era rimasto come lui l’aveva lasciato, anche la staccionata, mezza rossa e mezza bianca. Voleva che rimanessero così, anche se nello stesso tempo desiderava che tutto scomparisse dalla sua vista.
A volte si sentiva estranea a tutto; le sembrava di galleggiare in quei momenti, di non pesare niente, le sembrava di essere invisibile e incorporea.
*
E’ seduta alla sua scrivania, in ufficio, lo sguardo fisso alla parete bianca di fronte a lei, l’unico rumore il ticchettio dell’orologio. Non riesce a concentrarsi; è seduta lì da praticamente tutta la giornata senza concludere quasi nulla, e appena si riscuote cerca di mettersi al lavoro, ma dopo un po’ senza rendersene conto smette e si ritrova con lo sguardo perso, ancora una volta.
Una settimana è passata da tre giorni; fa finta di non farci caso, ma è così.
Si riscuote di nuovo quando l’orologio comincia a suonare, per segnare le cinque; lentamente si alza, mette in ordine le scartoffie sul tavolo e chiude gli occhi. In un attimo si Smaterializza a casa.
Risale il vialetto, entra e posa il cappotto. Poi sale in camera, si mette dei vestiti più comodi e scende nuovamente in cucina per prepararsi un tè.
Mentre l’acqua bolle, esce un attimo in giardino.
In mezzo ai cespugli, c’è Draco Malfoy, i capelli scompigliati e un barattolo di vernice rossa a fianco, piegato sulla staccionata. Le labbra le si socchiudono e gli occhi le si allargano per lo stupore e la gioia improvvisa, e si blocca subito, con il cuore che le batteva sempre più veloce in petto.
Sentendola arrivare, lui si gira; si ritrovano occhi negli occhi. Poi lui si alza, si avvicina lentamente, e poggia le labbra sulle sue. Quando si staccano, la abbraccia.
- Ti volevo venire a trovare sempre.
- Anche io.
- Io di più, però.
Non sa cosa pensare; sa solo che si sente felice, stretta nelle sue braccia, e che vorrebbe rimanere così per sempre. Dopo un po’, lui parla di nuovo, a bassa voce.
- Non riesco a toglierti dalla mia testa.
Lei aumenta la presa sulle sue spalle e chiude gli occhi.
- Neanche io ci riesco, con te.
- Cosa devo fare?
Lei alza la testa, lo guarda sorridendogli. Gli accarezza il viso; poi torna seria, distoglie lo sguardo da quello di lui.
- Amami.
Questa volta è lui a sorridere; le alza il viso e fissa gli occhi nei suoi ancora una volta.
- Questo lo faccio già. Ma non capisco perchè. Come!
- E’ lo stesso per me; ma poi ho cercato di capire. Deve esserci un perchè, o un come? È così. Basta.
Abbassa di nuovo la testa. Poi lentamente si alza in punta di piedi, andando a coprire la bocca di Draco con la sua.
- Ti amo.
E mai quelle cinque lettere le erano sembrate più vere e semplici da pronunciare.
FINE
Ecco, ora è finita! Lo dico subito: non ne sono
affatto soddisfatta -.- non so il perchè, ma sento che poteva uscirne qualcosa
di meglio... ma ogni volta che provavo a cambiare qualcosa, quando poi mi
rimettevo al lavoro avevo la testa completamente vuota; ma va bene così, dai,
per essere la mia prima long fiction non mi poso lamentare, viste anche le mie
ridotte capacità date dalla mia età...
Passiamo ai ringraziamenti.
Romen Evans: Ecco qui! *__* spero che ti
sia piaciuta la fanfiction ti voglio
benissimo!
Call: eh, lo so, lo so, che ci vuoi fare,
sono una persona molto cattiva XD però spero di essermi, dicaimo, ‘rifatta’ per
il dispettino del capitolo prima con questo ^__-
Eva_elamela: ho cercato di aggiornare il
più possibile ^_______^ questa volta ho anche cercato di allungare il più
possibile XDDD
Ladydoll: una persona che apprezza la mia
sinteticità XD grazie, nipote *_* luce dei miei occhi XD
Aletheangel: Oh, grazie... stupenda,
addirittura *///*
Hermia: Bè, ecco qui cosa si fa XD si
finisce tutti felici e contenti, già già XD
Mary: devo dirti, la dottoressa giovane
mi ha fatto saltare in testa idee un po’ balzane mentre descivevo la secna XD
[della serie: ora Draco ha una storia con lei, Ginny lo scopre e la storia va
avanti ancora per trentacinue capitoli XD] ma se lo facevo sconvolgevo tutto il
mio delicato e labile equilibrio mentale, e andava a finire che non sapevo più
come andare avanti poi... e, in più, preferisco che sia andata così XD
Elektra: eccoti qui l’aggiornamento! Sono
contenta che ti sia piaciuta, spero che non ti deluda la fine ^__-
Liliblack: XDDD non ti preoccupare, il
gene dell’insanità mentale si è insediato nella mia mente da mooolto tempo
oramai, quindi questi scatti di pazzia non mi turbano XD piuttosto, sono
contentissima che ti piaccia così tanto!
Acchan: bè, Ron ha capito che Draco non è
una persona tanto male, in fondo – e poi non è più un bambino; capisce che
Ginny lo ama, e le vuole bene: logicamente, la incoraggia ^__^
Karry: Oh, Karry, grazie mille per avermi
lasciato un commento, mi ha fatto moltissimo piacere! Come dico sempre, Draco
nelle fanfiction DracoXGinny è un po’ impossibile, oltre che comunque molto
difficile, non farlo uscire dal personaggio... io cerco, ma non mi riesce XD
Per il fatto di essere andata letto con Dean, no, non era la prima volta...
considerando che sono stati fidanzati in passato, ho pensato che magari
‘qualcosa’ potesse essere accaduto... ora, la cosa più difficile: il lavoro di
Ginny; all’inizio, la storia era completamente diversa, e Draco e Ginny
s’incontravano sul lavoro o una cosa simile – ora sinceramente non mi ricordo
neanche XD ma non mi veniva per niente in mente un lavoro adatto per Ginny...
diciamo che lei è un personaggio troppo ‘poco’ conosciuto per darci [o darmi?]
un’ idea di cosa vuole fare da adulta... e la Rowling, dalla sua parte, non ha
descritto molti lavori... nel senso: o si lavora nel Ministero, cosa che
proprio non volevo che facesse, anche perchè abita in una cittadina piccola
ora, e non più a Londra; oppure si ha un negozio o una cosa simile... poi, sarò
io stupida o poco fantasiosa, ma non mi veniva proprio in mente niente XD
quindi, ho cominciato a scrivere la storia in questo modo, all’inizio, proprio
perchè avevo delle idee ma non volevo scrivere del lavoro di Ginny... in parole
povere: neanche io lo so XD
VI RINGRAZIO
TANTISSIMO: sia quelli che hanno commentato, sia quelli che hanno
solo letto; mi avete fatto molto felice!
Alla prossima
^___^
Lollo