Mezzosangue

Capitolo 1

“Aiutami…”

…

“Chi sei? Cosa vuoi da me?”

…

“Voglio solo vederti… Guardarti… Lasciare che la tua luce incontri l’oscurità di cui sono invaso…”

…

“Dove sei? Non riesco a trovarti…”

…

“Sono qui, non mi vedi…? Aiutami…”

…

“Ma come…?”

…

“Aiutami… Sono solo… Completamente solo…”

…

“Non fare così… Dimmi solo chi sei e verrò ad aiutarti…”

…

“Perfavore… Aiuto…”

…

“Dove sei?”

…

“Dove sei TU?! Perché mi hai lasciato solo tanto a lungo?”

…

”Non volevo… Ma adesso…”

…

“Sono qui…”

…

“Sì, ti sento… Ti percepisco… Ma non ti vedo…”

…

“Le tenebre mi hanno accompagnato per tanto tempo che ormai sono parte di me… Nessuno può vedermi per ciò che sono… Non sono più nessuno…”

…

“Dimmi il tuo nome…”

…

“Perché non sei arrivata prima? Ti sto aspettando.. da tanto tempo…”

…

“Ora rimedierò… Ma dimmi prima chi sei, ti prego!...”

…

“Il mio nome è…”

-          Hikari? HIKARI! Svegliati avanti!

-          AH!...- un mezzo strillo le uscì dalle labbra, mentre si rizzava a sedere di scatto, il respiro spezzato. Si voltò verso il fratello, che la fissava stralunato, e balbettò:- T..Tai… Cos’è successo? Dove siamo?

Taichi inarcò un sopracciglio:

-          Che cosa dici, sei impazzita? Siamo nella nostra stanza, e tu dovresti esserti già vestita… Oggi finiscono le feste, ricordi…?

Hikari lo fissò per qualche secondo intontita , quasi senza vederlo, poi portò le ginocchia al petto e vi nascose il viso, sotto lo sguardo stupito del fratello.

Aveva un mal di testa tremendo e lo stomaco in subbuglio. Si premette con forza le mani sugli occhi, pensando… Cercando di ricordare ciò che aveva scatenato in lei quella reazione…

Quando la sera prima era andata a letto non era successo nulla di strano o di diverso dal solito; si era tolta i vestiti e li aveva ripiegati sulla sedia, insieme a quelli che avrebbe indossato il giorno dopo, poi si era infilata il pigiama e si era sistemata sotto le coperte, addormentandosi quasi subito lasciando il lumetto acceso, come faceva sempre. I primi istanti di sonno erano stati piacevolmente occupati da un vasto giardino fiorito in cui tanti digimon giocavano con altrettanti bambini, mentre lei stava placidamente distesa sotto un albero prendendo il sole con  Gatomon… Poi, senza quasi accorgersene, tutto era stata offuscato da una coltre nera, bambini, prato e digimon risucchiati via dal buco di un’inesistente serratura… Erano rimaste solo lei.. e quella voce implorante… Che pareva provenire da ogni direzione in quell’ipogeo buio…

Non era riuscita a vedere nulla, nemmeno se stessa, tutto era composto solo da nero… Sentiva soltanto.. Il proprio respiro affannato, quella voce che la cercava, la sua rispondere e poi… Strizzò gli occhi, lasciando che le sue guance di arrossassero nello sforzo di ricordare…

No, qualcosa aveva visto… O meglio qualcuno…

Una sagoma sottile.

…

Rilasciò il respiro, permettendo all’ossigeno di arrivare di nuovo al cervello, fino a quel momento isolato dalla concentrazione.

Riappoggiò il capo sul cuscino, insieme al resto del corpo. Certo che doveva essere davvero stanca per sognare cose del genere! Come se Digiworld non desse già a lei e agli altri abbastanza problemi!

Però era strano… La sera prima non aveva mangiato nulla di pesante, ed era anche andata a letto presto poiché la mattina dopo sarebbe stato il primo giorno di scuola dopo le vacanze di Natale…

Ehi, un secondo…

Il primo giorno di scuola..?!

Hikari sgranò gli occhi e spiccò un salto giù dal letto, agguantando i suoi vestiti e scappando in bagno. Taichi era svanito dalla stanza, probabilmente deciso a lasciarla alle sue fisime fregandosene che potesse far tardi…

Proprio un caro fratellino…

*****

-          Un sogno?- chiese Takeru, perplesso.

Hikari annuì, con aria avvilita:

-          Già, proprio così… Ah, non ho niente fuori posto, vero?- chiese, angosciata, facendo un mezzo giro su se stessa. Non aveva avuto molto tempo per controllare che fosse tutto a posto, quando era uscita. Era riuscita ad agganciare il bus per puro miracolo.

-          Stai benissimo!- la rassicurò lui.

-          Però è strano…- commentò Daisuke, ignorando le romantiche occhiate che si spedivano i due- Non ricordi di aver visto proprio nulla? Sentivi solo quella voce?

-          Te l’ho detto, era molto buio…- disse Hikari- Però…- aggiunse, ripensandoci- Prima che Tai mi svegliasse mi è sembrato d’intravedere una sagoma.. A pensarci…- si fermò, pensierosa- Sembrava un ragazzo…

-          Un ragazzo?- Tk si voltò verso di lei, inarcando un sopracciglio- Devo essere geloso?- scherzò.

-          Ma piantala!- esclamò lei, arrossendo. Lei e Takeru non erano esattamente una coppia, non ancora almeno. Non si sentiva pronta per una storia, e Tk accettava la sua decisione.

-          Sbrighiamoci! Fra poco suona!- esclamò Daisuke, udendo il primo campanello d’avviso e mettendosi a correre attraverso il cortile della scuola, seguito dagli altri due.

*****

-          Uffa! Proprio davanti alla cattedra dovevamo metterci?- sbuffò Daisuke, fissando con aria preoccupata il prof che sfogliava il registro di classe.

-          Erano gli unici tre posto liberi vicini!- spiegò Takeru, piuttosto a disagio anche lui. Abbassò la voce, aggiungendo:- Con tutto il casino che è accaduto a Digiworld, durante le vacanze, non ho avuto il tempo di ripetere quasi niente… Spero non abbia intenzione d’interrogare…

L’unica tranquilla del trio sembrava proprio Hikari. Era ancora troppo persa nei ricordi del suo sogno, per preoccuparsi dei problemi scolastici. Non riusciva davvero a spiegarselo… Cos’era quel posto..? Così strano…

-          Allora ragazzi!- esclamò il professore- Prima di iniziare la lezione vorrei presentarvi un nuovo alunno che sarà con noi dall’inizio di questo trimeste…

Tutti gli studenti si voltarono incuriositi verso la porta, aperta ma senza nessuno visibile sulla soglia.

-          Ehr.. Vieni pure avanti…- richiamò l’insegnante, tra il perplesso e l’imbarazzato.

Finalmente, agli occhi dei ragazzi fece capolino un giovane.

Hikari, che teneva ancora la testa appoggiata alla mano, vide solo un paio di gambe che avanzavano trascinandosi dietro di malagrazia uno zaino.

Un moto tra la sorpresa e la perplessità sembrò scuotere l’intera classe. Tra gli altri, Hikari udì il verso stupito di Takeru e il borbottio infastidito di Daisuke, e sembrò finalmente risvegliarsi dal suo mondo di sogni. Alzò il viso…

Due occhi tra i più straordinari che avesse mai visto incontrarono i suoi, rubandole per sempre l’anima.

Nota dell’autrice:

Uffi… -.-;

Chiedo scusa per la mia lunga assenza… E’ un periodo no… Soprattutto (non so perché) per RD… Mi sento come se non avesse senso continuare la storia… ç.ç

Beh, quanto a questa… Questo 2° cap avrebbe dovuto essere più lungo, ma alla fine ho deciso di cambiare il finale e di postarlo così, tanto per dimostrare ai miei lettori che sono viva… =__=;;;;

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato; cavolo se eravate tanti! O.O

Dico “eravate” perché probabilmente troverò a leggere questo cap solo la metà o meno… ^^; Beh, lo capisco, è un secolo che non aggiorno… Ma avevo avvertito che questa fic sarebbe rimasta in sospeso per molto, e a dire il vero, se non avessi questo blocco con RD probabilmente non avrei mai postato questo cap…

Spero che nella sua brevità ed inutilità vi sia piaciuto…

Incrociate le dita perché il blocco della scrittrice mi passi e possa pubblicare al più presto il 13° cap di RD, il 5° di Royal Digiworld e il 2° di Dio perdona, io no… ^.^;;;

(ho iniziato troppe fic tutte insieme, ecco la verità… ç___ç)

Ciao…