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Autore: Hermes    26/10/2010    4 recensioni
Le 'dis'avventure di Edward in versione umana...e playboy! Cosa succederebbe se cercasse di sedurre Bella??? Parodia senza pretese dove tutti i personaggi sono umani...in origine questa storia faceva parte di 'Missing Bites'!!!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight, Contesto generale/vago
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8. Now I'm Here
A baby I was when you took my hand
And the light of the night burned bright
And the people all stared didn't understand
But you knew my name on sight
Whatever came of you and me?
America's new bride to be
Don't worry baby I'm safe and sound
Down in the dungeon just Peaches and me
Don't I love her so?
Yes she made me live again Yeah!
Queen ~ Now I'm Here

Cauto, mi guardavo attorno…quasi aspettandomi qualche agguato kamikaze.
Era ora di cena ed mi ero alzato dal tavolo con una scusa qualsiasi.
Quatto quatto stavo per salire le scale e, come nei migliori film di James Bond, tenevo una pistola (ad acqua) in mano come diversivo.
Saltai cautamente fino alla porta della camera di Alice e l’aprii…perfetto nessuno in vista!
Chiusi a due mandate e poi mi guardai attorno con occhio critico…che sospetta pila di libroni…
Mi avvicinai, sedendomi sul copriletto lilla della mia sorellina e ne presi uno in mano aprendolo…gli occhi mi schizzarono fuori dalle orbite…
Ma da che parte stava Alice?! Aveva intenzione di far vedere a Bella le foto di quando Esme mi faceva il bagnetto!!!
Richiusi con uno scatto l’album e mi guardai attorno frenetico, cercando un nascondiglio…devo disfarmi di queste prove scomode…
Lanciai il gigantesco album nella stanza armadio di Alice e ritornai verso la torre di Babele che ancora aspettava…ho poco tempo per togliere tutte le foto compromettenti…
Poi, per caso s’intende, il mio occhio si fermò sul comodino…una copia del Kamasutra?!
Meno male che Alice aveva giurato di non aver ancora combinato niente…hai capito il folletto e Jasper! Dolcettosi i miei due fratellini…
Il libro svanì nel cassetto del comodino in un lampo e tornai ad occuparmi delle foto.
Mentre sfogliavo distrattamente le pagine vidi gli scatti di quando eravamo tutti alla spiaggia di La Push, e giocavamo con cinque o sei bambini Quileute; tutti uguali con la loro pelle color cannella e i lunghi capelli scuri.
Una foto catturò tutta la mia attenzione, era il gruppo di mocciosi al gran completo.
Una Alice in miniatura mi teneva per un braccio mentre cercavo di avvicinarmi con sguardo mortale alla coppia di bambini in prima fila, un bambino della riserva e una bambina dalla pelle chiara e dai soffici boccoli bruni.
Sentivo il sangue scendere dal mio viso come un’onda di risacca…quella bambina era Bella!

Un paio di minuti dopo…
“Edward, tesoro! Sei così pallido!” Esme, mani alla bocca, si avvicinò al figlio adolescente…sembrava che l’avessero appena preso sotto!
Ma Alice lo immaginava già e sospirò, scuotendo la testa “Edward…”
Lo sguardo smeraldo di lui si spostò dalla sua parte, il resto del suo corpo rimase rigido ed immobile.
Io te l’avevo detto…” il folletto spinse il coltello nella piaga, spargendo sale.
A questo Edward pensò bene di darla vinta ai propri istinti e, come nelle peggiori sit-com, svenire.
~
Stava correndo verso la spiaggia più veloce che poteva ma riusciva a fare solo un metro ogni tre passi…
Con orrore si rese conto che era tornato bambino!
Si fermò, osservando le proprie manine paffute…ad occhio e croce direi che ho il corpo di un mocciosetto di quattro anni…
Un altro indizio sulla sua ritrovata infanzia era la maglietta di Winnie The Pooh e il capellino rosso che gli schermava gli occhi dal sole di Agosto, la scritta ‘The Best’ faceva la sua sporca figura su un lato della stoffa.
Riprese a correre goffamente sotto il solleone, oggi era un giorno speciale!
Qualche minuto dopo aveva raggiunto un gruppetto di bambini tutti accompagnati dalle rispettive mamme…c’era anche Esme sotto ad un ombrellone, più giovane, ed Alice che sfogliava una rivista di moda per bambine con sguardo critico.
“Edward, tesoro…dove sei stato?” gli chiese lei con una leggera disapprovazione.
“Regalo!!!” esclamò con la sua vocina acuta, saltellando sul posto…Dio che vergogna!
E una delle sue braccine scattò in avanti, porgendole una margherita un po’ sgualcita…il sorriso un tantino sdentato ma già affascinante.
“Grazie...”
Edward versione marmocchio corse più avanti, urlando “BIBI!!!” Una bambina dalla pelle chiara, seduta a qualche metro di distanza si voltò, guardandolo con curiosità. Stava costruendo un castello di sabbia bagnata con altri bambini della riserva.
Si sedette accanto a lei e le porse l’altra margherita, arrossendo tutto.
“È…è per te!” balbettò, timoroso che rifiutasse.
La miniatura di Bella Swan però arrossì tutta, afferrando con delicatezza lo stelo e osservando la corolla bianca.
La sua testolina si voltò e gli dette un piccolo bacio sulla guancia, ancora rossa come un gambero.
“Grazie, Ed!”
~
“ED!!! ED?!!! TERRA CHIAMA EDWARD!” qualcuno lo scuoteva.
Il freddo del pavimento contro la schiena.
“Non fargli sbattere la testa, Emmett! Non c’è bisogno di lavare col suo sangue il pavimento!” questa era Rose…ne era certo!
Uno di loro gli alzò di forza le palpebre e si ritrovò a fissare Jasper, che gli teneva su le gambe…ditemi che non sono svenuto di nuovo…
“Tu hai davvero bisogno di un check-up completo, Eddie…se continui così un giorno o l’altro ti farai male sul serio!” esclamò Alice, lasciando cadere di nuovo le palpebre “Tienigli le gambe su, Jazz che tra un po’ emerge. Esme?”
“Cioccolata calda appena fatta!” rispose lei, avvicinandosi.
Al profumo di cacao tutto il mio corpo reagì e mi ritrovai di scatto in posizione seduta, occhi aperti ed acquolina in bocca.
“Meglio dei sali!” disse vittoriosa Esme, posandomela fra le mani.
Le manone di Emmett mi premevano gentilmente contro la schiena, per evitare che avessi una ricaduta.
A tutto quell’affetto Edward Cullen, se non fosse stato maschio, si sarebbe messo a piangere.
Osservò la cioccolata fumante che aveva iniziato a bruciargli le mani attraverso la ceramica…gli pizzicavano davvero gli occhi!
“Adesso basta!!!” esclamò una voce al suo fianco. Bella ormai aveva perso le staffe dalla preoccupazione “Domani niente scuola e vieni con me in ospedale! Ti farai visitare…non voglio sentire scuse! Non puoi continuare a farmi prendere questi spaventi!”
“Bib-…Bella non-”
“Non cercare di farmi cambiare idea, Edward!” concluse lei decisa, se era spaventata a morte dalla situazione non lo mostrava.
A quel punto decise di non replicare e, dopo altre due tazze di cioccolata, Em e Jazz lo presero per le spalle portandolo in camera sua di peso mentre borbottava “Io sto benissimo…”
I due fratelli sospirarono all’unisono e il biondo continuò per lui “…Eddie facci il santo piacere di chiudere!”
“Se non avessi saltato le tue sessioni di allenamento tutto questo non sarebbe successo!!!” ululò Emmett con tono scontroso.
Quando fu scaricato sul suo letto e i due ebbero chiuso la porta lasciandolo al buio, Edward si rivoltò, sguardo al soffitto. Si sfregò la faccia con le mani…come aveva fatto a dimenticarsi di lei?!
Misteri imperscrutabili della sua psiche idiota!
Adesso però sapeva le notizie di Alice…
Quella buona era che Bella, ora che si ricordava, aveva sempre avuto un debole per lui…adesso però non era più proprio convinto, con tutte le figuracce che era riuscito a fare in sua presenza.
Quella cattiva era che l’aveva ferita. Probabilmente pensava che l’aveva presa in giro di proposito, facendo finta di non ricordare…iniziava a capire il perché delle domande di Bella sull’amnesia.
“Bibi…” mormorò incredulo.
Avrebbe pagato oro per tornare indietro…riavvolgere il nastro fino al momento nel quale le aveva chiesto per la prima volta di uscire assieme quel Settembre.
Dietro le sue palpebre chiuse poteva vedere il suo passato nitido, cristallino e strappalacrime.
Bella, da bambina, era solita passare un mese a Forks nelle vacanze estive e lui non poteva far altro che aspettare ogni estate per rivederla.
Poi, un bell’anno, lei non tornò ed ogni giorno lui continuava ad aspettarla…
Il suo primo amore e primo cuore infranto!
Ci era stato talmente male che aveva addirittura rimosso una precisa parte dei suoi ricordi.
Probabilmente era anche il motivo per cui aveva iniziato a fare il dongiovanni…
È deciso!!! Domani, qualsiasi cosa accada, devo raddrizzare questa situazione!!!

All’alba del giorno dopo…
Sarà stata l’aspettativa…
Sarà stata l’ansia…
Sarà che la pioggia aveva martellato insistentemente tutta la notte…io dico che erano Alice e Jasper!
Il nostro beniamino non era riuscito a chiudere occhio.
Lo specchio gli dette il buongiorno, riflettendo il volto di un ragazzo ormai alle strette, in emergenza di qualche buona notizia o segno divino durante la doccia…
Dopo essersi vestito uscì dalla propria camera e ci trovò Bella, mano alzata a mezz’aria nell’atto di bussare.
“Dobbiamo proprio andare all’ospedale?” domandò timidamente, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta.
“Sì!” e ti pareva!
Saltarono entrambi la colazione (Bella lo fece per par condicio), e lei insistette per guidare personalmente la Volvo, temendo forse una ricaduta.
Lui però temeva nella catastrofe e, per tutta la durata del tragitto, tenne le dita incrociate e nelle tasche dei jeans.
L’ospedale di Forks era un semplice edificio a due piani in mattoncini rossi e dall’aspetto non proprio rassicurante.
Entrati al check-in Bella si rivolse all’infermiera di turno al bancone che quando sentì la parola ‘Cullen’ si voltò di scatto…o Signore, ti prego è di mezz’età…
Ma niente…lei ormai si era persa a fissarmi.
A svegliarla dalla sua trance fu Bella che le schioccò bruscamente in faccia le dita.
“Le ripeto…Edward vorrebbe farsi visitare da suo padre. È possibile?” riformulò, leggermente acida.
L’infermiera prese in mano la cornetta del telefono, digitando un numero interno e non togliendomi gli occhi di dosso. Dopo una breve conversazione ci disse di sederci nella sala d’aspetto.
E Bella si sedette accanto a me con il broncio “Dico, ma l’hai vista?! Sembrava quasi che volesse mangiarti!”
Avrei voluto rassicurarla…ma in quel momento entrò nella sala d’aspetto un dottore e si mosse nella nostra direzione, il camice bianco che gli svolazzava dietro.
“Edward Cullen!!! Finalmente ci conosciamo!” esclamò con un sorriso smagliante, afferrando la mia mano e scuotendola eccitato.
Era un uomo alto e giovane, probabilmente nei suoi primi trent’anni, dalla fronte ampia. Portava i capelli legati con un codino dietro la testa.
“Tuo padre mi ha parlato molto di te! Io sono James, un suo collega del reparto chirurgia generale. Purtroppo Carlisle sta operando in questo momento…” non mi aveva ancora mollato la mano “Ma credo che noi due andremo molto d’accordo!” …e Bella?
Veloce come un fulmine mi aveva preso sottobraccio guidandomi fuori dalla stanza, mi voltai verso Bella che mi faceva il pollice all’insù e scandiva muta “Ci vediamo dopo!”
Omiodioomiodioomiodio…non lasciarmi da solo con questo! C’è qualcosa di strano in lui lo sento!!! Bellina ti supplico!!!
Dopo aver girato l’angolo, la sua stretta sul mio braccio si rafforzò notevolmente e flautò “Sai…sono veramente contento che tu voglia entrare a far parte del mondo Medico, c’è sempre bisogno di gente nuova…te l’ha mai detto nessuno che sei veramente carino?”
Ho un dubbio atroce… Intanto aveva aperto la porta di un ambulatorio dove stava una scrivania e un lettino coperto da un foglio di carta scricchiolante.
“Qui non verremo disturbati…” e questo mi preoccupa.
Mi sfilò la giacca…sbaglio o sta facendo di tutto per continuare a toccarmi?!
Poi si sedette dietro alla scrivania, fissandomi “Allora cosa ti succede?”
“Ecco…” trovaunascusatrovaunascusa!!! Defilati finché sei in tempo!
“Non farti frenare dall’imbarazzo, Edward…le confidenze per un dottore sono sacre!”
“Ho provato delle emozioni forti di recente e sono svenuto più volte…” riassunsi, cercando di rimanere discreto.
“Sei sicuro non ci sia qualcosa di più serio? Mal di testa, capogiri, dolorini?”
“No.” L’unica via di fuga è la porta alle mie spalle…non c’è una finestra qua dentro!
“Per scrupolo ti sottoporrò agli esami di routine e ad una tac…se non riscontriamo niente allora non c’è nulla di cui preoccuparsi e ti insegnerò un metodo per non restare succube delle tue emozioni così spesso.” il suo sguardo non si era mosso di un millimetro…aveva detto qualcosa Carlisle a casa ma per adesso mi sfugge…
Maledette amnesie!!!
Uscimmo dall’ambulatorio e mi portò nella stanza prelievi, lasciandomi alle cure di un omaccione nerboruto che, a suo dire, aveva delle mani da fata. Uno sguardo alla sua faccia truce però mi dava da pensare il contrario…
E così iniziò il mio check-up…e spero che finisca presto ed indolore!

Author’s Note:
Ecco l'ottavo capitolo dopo tipo un'eternità d'attesa...xD
Colpo di scena...by the way...James è proprio il James di Twilight con qualche piccola modifica che scoprirete nel prossimo chappy, non era previsto ma l'idea è troppo buona per essere scartata...hehe...
*Hermes si sfrega le mani con espressione diabolicissima, in testa un cerchietto con le corna da diavolo*
La canzone di oggi potete ascoltarla qui: Queen ~ Now I'm Here
Si ringraziano le anime pie che hanno continuato a seguirmi e a recensire il precedente cappy nonostante i miei logorroici tempi d'aggiornamento, ovvero:
Elve89 -> avrei voluto dare un anticipo a suo tempo...il fatto è che non avevo ancora scritto una sola sillaba. Scrivo ad una lentezza impressionante (sarà colpa della vecchiaia che avanza). Comunque seguimi che, a dispetto dei ritardi, questa storia la finirò!
oO_Oo -> non ho ancora deciso niente per il finale quindi tranquilla^^...e poi non pensavo di divertirmi così a scrivere questa cosa demenziale xD
Giada is owned by Edward -> il capitolo ha già risposto alle tue domande...per il finale, boh! Qualcosa mi inventerò...
Prudence_78 -> il finale di questa storia mi evita...ma prima o poi lo acchiapperò! ^^" Per adesso godiamoci l'in between finché c'è...
Un ultimo saluto a tutti i lettori...sperando che la mia musa ispiratrice si risvegli dal letargo...
A presto!
Hermes

  
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