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Autore: Pick    26/10/2010    3 recensioni
Il 20 novembre era arrivato anche quest'anno, portando con sé quel pizzico di tristezza. Ma forse non tutti i 20 novembre sono così negativi. Forse alcuni di questi possono portare delle novità inaspettate.
Piccolo avvertimento: questa è la mia prima Fan Fiction. Secondo avvertimento: in questa storia sono tutti umani (non esistono vampiri, licantropi, ecc). Terzo avvertimento: buona lettura!
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buongiorno! Anzi... Buonasera ormai xD Eccoci qui con il quinto capitolo di questa storia. Ammetto che ho avuto qualche ritardo nel postarlo ma questa settimana è stata proprio impegnativa O.O Lo studio, la scelta per Halloween ( voi avete scelto i vostri piani? xD Io una finta ferita e basta xD), danza, una mega novità *-* il tatuaggio, shopping per la stagione invernale per lo snowboard aaaaahhhh... Che settimana e questa qui ancora peggio cavolo O.O

Comunque evitando di rompervi le scatole con le mie storielle ora vi lascio al capitolo sperando come al solito che sia di vostro gradimento *-*

Ringraziamenti e risposte alle recensioni le potete trovare alla fine della storia ;)

Buona lettura!!

 

Capitolo 5.

 

« Lo vedi che cosa hai fatto?! »

La sua voce tuonava nella mia testa mentre con la mano tenevo stretto il mio braccio più o meno ad altezza gomito. Era una bella giornata di sole ed io ne avevo approfittato per fare un giretto in bicicletta nel giardino di casa. Più che giardino sembrava una discarica dove erano riposti gli attrezzi più remoti.

Non ero un asso con la bicicletta, spesso perdevo l'equilibrio e fu così che non appena la mia ruota anteriore sfiorò appena la superficie di un sasso, caddi a terra facendo sbattere il braccio contro una lastra di vetro che si trovava nel momento sbagliato, nel posto sbagliato. O forse lo ero io.

Mio padre spesso si “divertiva” ad aggiustarsi le automobili da solo e per questo teneva per tutto il giardino ogni singolo pezzo, comprese le lastre di vetro per sostituire i lunotti posteriori.

« Lo sai che non devi giocare da queste parti! »

E dove altro potevo giocare?!

Il suo tono di voce aumentò decisamente facendomi sobbalzare maggiormente, il mio corpo era già leggermente scossi da piccoli sbalzi dovuto al pianto che stavo trattenendo. Un po' per il male, un po' perchè non volevo che papà si arrabbiasse, un po' perchè mi faceva paura.

« Sto parlando con te mi stai sentendo?! »

La sua mano afferrò il mio braccio strattonandomi bruscamente.

« Sì signore...»

Dissi con un filo di voce pochi istanti prima che le sue forti braccia non mi trascinarono dentro casa.

In maniera molto goffa cercò di disinfettarmi la ferita, che continuava a perdere un po' di sangue e che un semplice cerotto non sembrava voler fermare il male. Avevo sempre pensato che mio padre mi tenesse solamente perchè era obbligato e che di amore fra figlio e padre non ne avesse mai sentito parlare.

« Mi fa male...»

« La colpa è tua. E lo sai! »

Mi ammonì lui lanciandomi un pezzetto di garza che appoggiai subito sulla ferita. Ma bruciò, cominciò a bruciare intensamente.

« Papà brucia! »

Alzai leggermente il tono della voce mentre il telefono di casa cominciò a suonare. Ma lui sembrava non ascoltare né me né il telefono che continuava a suonare. Si era allontanato da me e si era messo a sedere su di una sedia accanto al lavandino della cucina. Aveva il braccio sinistro posto leggermente in avanti, con uno elastico legato poco più in basso dell'ascella. Nell'altra mano teneva stretta un aggeggio che fece uscire da una specie di busta.

« Papà brucia! »

Urlai nuovamente alzandomi in piedi sul tavolo come a richiamare la sua attenzione.

Nulla.

« Papà! »

« Piantale! Finiscila di lamentarti! »

Urlò lui alzandosi bruscamente dalla sedia facendola cadere all'indietro e lanciando nel lavandino quell'aggeggio.

Qualcosa di caldo e di umido scivolò nel mio volto costringendomi a chiudere gli occhi e con le mani mi tappai le orecchie per non sentire nulla.

 

Mossi a destra e a sinistra la testa sentendo ancora il telefono squillare e sentendo ancora quella cosa quasi viscida sul volto. La spostai con la mano alzandomi dal divano e non appena capì di cosa si trattava dissi con un tono di voce di rimproverò:

« Diamine Spike! »

Quel cane mi aveva svegliato nel bel mezzo della mia dormita pomeridiana. E ora come avrei fatto a riprendere sonno? Mi raggirai dall'altra parte del fianco spostando con la mano il cagnolino che continuava a scodinzolare con la lingua a penzoloni.

« Oh merda! »

Scattai in piedi rendendomi conto che quel suono metallico non era solo nel sogno, ma il telefono squillava anche nella realtà. La coperta che mi avvolgeva si infilò in mezzo alle gambe facendomi quasi rischiare di cadere a terra, mentre continuavo a ripetere ad alta voce:

« Ti prego chiunque tu sia non riattaccare, ti prego, ti prego, ti prego! »

Pochi secondi e partì la segreteria, proprio nell'istante in cui la forza malefica della coperta mi fece cadere a terra. Nel momento esatto in cui cercavo di togliere il nemico dal mo corpo ascoltai quella voce che venne trasmessa dall'apparecchio.

« Casa Hale? Salve sono la signorina Collins, l'insegnate di Jenny...»

La signorina Collins? Andy? La signorina Andy aveva sempre aiutato me e la mia famiglia, tanto che ormai sia io che Rosalie le parlavamo tranquillamente dandole a volte del tu. Era una ragazza sulla trentina d'anni, una donna amata da quasi tutti i bambini, compresa mia sorella.

Mi liberai da quella presa e con un balzo afferrai il telefono in modo che la signorina potesse parlarmi direttamente.

« Pronto? »

« Jasper? Sono Andy va tutto bene? »

« Sì certo, è successo qualcosa? »

« No certo che no, ma ormai la scuola è finita da più di un'ora e...Jenny è ancora qui...»

Ancora lì? Guardai l'orologio appeso alla parete e sgranai leggermente gli occhi mentre in sottofondo sentivo la voce di Andy dire:

«...Io non posso più attendere quindi se non potete venire posso portarla io a casa. »

« No! No, no sto arrivando, pochi minuti e arrivo! »

E senza attendere una risposta riattaccai il telefono. Ma Rosalie? Era lei che oggi doveva andarla a prendere o sbaglio? Sì, era proprio lei ma in quel momento dov'era?

« Spike andiamo! »

E in tutta risposta il cagnolino abbaiò ed uscì dalla porta pochi istanti prima che la chiudessi e cominciassi a correre verso la scuola elementare.

Continuai a correre a grandi falcare affiancato dal cucciolino che mi seguiva senza problemi. In pochi minuti arrivammo davanti all'edificio scolastico e senza attendere varcai l'entrata ormai deserta. Mi diressi verso la classe di Jenny dove la trovai seduta al suo posto mentre era impegnata con i colori e un pezzetto di carta.

« Jasper...»

La mano di Andì si appoggiò sulla mia spalla comparendo da dietro.

« Hei scusa per il ritardo ma doveva venire Ros ma... »

Già, dov'era in quel momento dannazione?!

« Non preoccuparti! Avrei aspettato ancora ma purtroppo ho un impegno. Tranquillo, non è per niente arrabbiata, credo che al posto di una sorellina tu abbia una persona adulta in miniatura! »

Disse lei facendomi sorridere mentre spostai lo sguardo su mia sorella che aveva cominciato a raccogliere le sue cose non appena mi vide.

« Ora scappo, ci vediamo presto! Salutami Ros! »

«Certo, grazie infinite...»

Risposi io salutandola agitando la mano mentre attraversava il corridoio. Nello stesso istante Jenny arrivò con il suo zainetto fra le braccia e lo lasciò cadere a terra prendendo in braccio Spike.

« Ciao! Finalmente sei arrivato eh! »

Disse lei sorridendomi ed accarezzando il cagnolino.

« Mi sono addormentato...»

Risposi io afferrando lo zaino che aveva appoggiato per terra mettendomelo in spalle. Jenny scoppiò a ridere guardandomi e scuotendo la testa.

« Dai andiamo irresponsabile...»

« Ma sentitela lei! »

Continuammo a punzecchiarci per buona parte del tragitto fra classe ed uscita.

« Che cosa hai fatto oggi? »

Le domandai mentre cominciammo a camminare fuori dell'edificio diretti verso casa.

« Esercizi ed esercizi. Non ce la facevo più! Però una cosa un po' diversa è stato...mmm...vediamo... Ah sì! La maestra Teresa ha dato una nota a Lucas perchè continuava a disturbare! Ah questi uomini! »

Sbattei qualche volte le palpebre sentendo quelle parole.

« Per la cronaca io sono un maschio e sto cominciando a pensare che la presenza di Ros ha una brutta influenza per te! »

Lei incrociò le braccia al petto voltando lo sguardo verso destra con un movimento deciso sbuffando leggermente.

« Chi è quello che oggi si è addormentato sul divano?! »

Strillò lei fulminandomi con lo sguardo e puntandomi il dito contro.

« E tu vorresti condannarmi per questo?! »

Replicai io alzando il tono di voce, raggiungendo il suo, mentre con le mani afferrai la giacca come a voler mostrare la mia innocenza. Non stavamo litigando, ogni tanto ci divertivamo a punzecchiarci l'uno contro l'altro.

« Hei, hei non osare a fare la faccina dolce o il labbrino tremolante! Primo è da bambini, sbaglio o tu sei abbastanza grande?! »

Disse lei che mi ammonì poco prima che potessi dissuaderla con una faccina dolce.

Con un balzo salto sulla panchina che si trovava alla mia sinistra in quell'istante raggiungendo così la mia altezza.

« Secondo... Bè te lo ripeto! Sei tu che ti sei addormentato! »

« Un gelatino? »

Domandai alzando un sopracciglio guardandola dritto negli occhi, notando ogni piccolo cambiamento del suo volto.

« C'è un po' di freddino, come offerta non è poi così allettante...»

Dissi lei cercando di fare la preziosa. Sbuffai un po' allargando leggermente le braccia lungo i fianchi.

« Due palline, cioccolato, cono! »

« Agli ordini sergente Jenny! »

Risposi io soddisfatto portando la mano ad altezza fronte nel saluto militare. Cominciammo a camminare a passo spedito. A pochi metri di distanza c'era una gelateria che però si perfezionava anche nelle sue abilità di serviva una squisita cioccolata. Ma noi eravamo lì per un gelato!

Non appena arrivammo ordinai un cono con due palline di cioccolato per Jenny ed una coppetta con una pallina di liquirizia per me. Ah! Per non dimenticare una coppetta con una pallina di fior di latte per Spike. Non dite nulla, sono stato torturato da quella peste di Jenny!

Non appena avemmo fra le nostre mani quelle piccole squisitezze uscimmo dal locale per gustarci il nostro premio. Fuori c'era freddo, vero ma conoscevo perfettamente sia me che Jenny: adoravamo stare fuori. Preferivamo patire il freddo piuttosto che rimanere chiusi in quattro mura opprimenti!

Mentre continuavamo a punzecchiarci ci ritrovammo alla stessa panchina di pochi secondi prima. In pochi istante spazzai via il mio bottino mentre Jenny continuava a gustarsi il suo gelato e Spike continuava a camminare avanti e indietro perchè la coppetta continuava a muoversi, ogni tanto fermandosi per abbaiargli contro, come a volerla criticare perchè continuava a spostarsi.

« Hei voi due non avete freddo? »

Nel bel mezzo del silenzio, nello stesso istante in cui mi ero deciso di aiutare Spike prendendo la coppetta in mano, una voce fece alzare lo sguardo sia a me che a Jenny, mostrandoci così la figura di Alice davanti a noi.

« Ciao Alice! »

Esclamò immediatamente mia sorella alzando le mani in alto per salutarla.

« Certo che no! Noi siamo forti! »

Continuò mia sorella alzando leggermente il mento. Scossi la testa, sorridendo, come a voler criticare quel suo comportamento e solo allora quando alzai nuovamente la testa mi accorsi che Alice non era sola. Aveva il braccio sinistro avvolto dietro la schiena di qualcuno e la mano destra appoggiata al centro del torace di quel ragazzo. Sapevo di averlo già visto da qualche parte a Forks,ma naturalmente non ero un asso nel ricordarmi i nomi degli altri.

« Oh immaginavo! »

Rispose Alice strizzandole l'occhio. Dopo qualche istante si schiarì la gola e allontanandosi leggermente da quel ragazzo guardò prima lui, poi mia sorella ed infine me, mentre con un tono deciso presentò il ragazzo, il quale da quando era arrivato, la sua faccia non era cambiata nemmeno di una virgola. Né un sorriso, né una smorfia, niente di niente, come se fosse impassibile.

« Joseph, loro sono Jenny e Jasper... »

Disse indicandoci con la mano. Joseph? Ah sì, aveva chiesto il permesso a Carlisle di uscire con lui quando ero andato per iscrivermi a scuola. Poi si voltò verso di noi e in quell'istante sentì quasi come se lo stomaco si capovolgesse. Avrei voluto interrompere tutto e non sentire nient'altro e d'istinto mi stupì di quella mia volontà.

« Jenny, Jasper, lui è Joseph. Il mio ragazzo...»

Mio sorella non fece una piega, rimanendo ferma ed immobile. Io, con fare titubante mi alzai in piedi allungando leggermente la mano per potergliela stringere. Di norma, si fa così no?

Lui la guardò alzando leggermente la testa e dopo avermi guardato dritto negli occhi afferrò appena la mia mano stringendola in una morsa senza forza. Ebbi quasi il timore di avergliela stretta fin troppo!

« Ah, Jasper. Ora capisco...»

Disse lui con un filo di voce rilasciando la presa e sfoderando un sorriso strano. Alice con un gesto quasi impercettibile gli diede una piccola gomitata richiamandolo per nome in un sussurro. Corrugai leggermente la fronte non capendo che cos'era tutto quel confabulare.

Feci un passo all'indietro raggiungendo così la panchina, mantenendo lo sguardo fisso negli occhi di quel ragazzo, mentre Jenny si aggrappò al cappotto che indossavo.

« Noi andiamo a bere una cioccolata calda, volete venire anche voi? »

Ci domandò Alice tornando a guardarci e a sorriderci. Ma il suo compagno non sembrava del tutto felice della sua proposta. Fulminò con lo sguardo Alice, ma lei sembrò non badarci, nemmeno quando lui la richiamò sussurrandole il suo nome.

Stupido sì, ma non così imbecille.

Avevo afferrato il concetto: non eravamo invitati o almeno da parte di Joseph. Mi sarebbe piaciuto accettare, mettendo così i bastoni fra le ruote a quel colosso che aveva più o meno le stesse dimensioni di Emmett, il fratello di Alice. In fin dei conti non mi aveva fatto nulla per subire una mia punizione ma, non mi piaceva il modo in cui mi aveva sorriso e mi aveva stretto la mano. E leggermente mi dava fastidio il fatto che si trovasse lì, in quel posto, in quel momento, con una persona che sinceramente sembrava l'opposto di lui.

« Mi dispiace dobbiamo andare...»

Dissi con un tono di voce freddo e distaccato, abbassandomi leggermente sulle gambe. Jenny afferrò il concetto al volo e agilmente si arrampicò sulle mie spalle salendomi in groppa.

« Ah... Mi dispiace...»
Alice sembrava davvero dispiaciuta da quella risposta. Possibile? In fin dei conti perchè doveva essere triste? Alla fin fine io ero solamente una specie di estraneo per lei.

« Già. A presto, buona giornata... »

« Ciao Alice! »

Rispondemmo io e mia sorella voltandoci dalla parte opposta diretti verso casa. Feci una decina di passi e affilando leggermente l'udito sentì una risata possente e ne dedussi dal timbro della voce, che quella risata apparteneva a Joseph.

Spesso accade alle persone. Sentono commenti, parole, risate ed inevitabilmente si pensa che esse siano attribuite a noi. Una presa in giro, un complimento, un rimprovero? Non si sa, forse alla fin fine non è nemmeno rivolto a noi, però ti senti coinvolto e d'istinto aumenti la velocità per scappare da quelle risate e senza domandarti se è realmente così, ti senti avvolgere dalla vergogna e dall'imbarazzo e il rossore prende il sopravvento sul tuo volto, assieme a quel desiderio di fare dietro front e scaraventare un pugno in faccia a quella persona.

Ma ti trattieni e con la testa chinata verso il basso continui per la tua strada.

 

 

Eravamo tornati a casa ma nessuna traccia di Ros. Avevo cercato di rintracciarla chiamandola sul cellulare, ma quella voce meccanica di quella donna che mi riferiva che il telefono era spento cominciava ad essere davvero snervante!

Inutile dire quanto era alto il livello di preoccupazione dentro di me. Ma cercavo di smascherarlo, per non coinvolgere anche Jenny.

Ordinammo due pizze per cena. No, non ero per niente bravo in cucina, il mio si poteva definire solamente come un modo per sopravvivere.

Non appena la cena terminò Jenny andò a guardarsi un cartone animato che era trasmesso alla tv. A giudicare dalle voci, ormai era un film che lei aveva già visto e rivisto tanto che riusciva ad anticipare le parole prima delle scene del film.

Cominciai a lavare quelle poche posate e piatti che si trovavano nel lavandino. Un po' perchè dovevo farlo, un po' perchè così avevo l'opportunità di pensare in generale. In alcuni momenti cercavo di ritagliarmi un po' di tempo per me, per pensare a quello che era accaduto durante la giornata. E che giornata! Ero cambiato era cambiata buona parte di me. Lavoro e scuola, che cosa potevo chiedere di meglio? Ancora non riuscivo a credere che era accaduto proprio a me, proprio a Jaspe Hale.

Ma se da una parte ero veramente felice, dall'altra sentivo come se non fossi del tutto felice. Come se mi mancasse qualcosa che fino a qualche giorno fa non ne sentivo la necessità.

I miei pensieri però furono interrotti dall'arrivo di una macchina che illuminò la finestra che avevo davanti a me. Appoggiai il piatto che stavo asciugando guardando Rosalie uscire da quella macchina, da una Jeep. Fantastico il ragazzino si è comprato una macchina nuova? Non ne ha abbastanza?!

Rosalie entrò in casa con il sorriso stampato in volto e con in mano due borse con sopra la scritta di due negozi differenti. Lasciò cadere a terra tutto ciò che aveva nelle mani e nel momento esatto in cui andai in salotto la vidi abbracciare Jenny.

« Scusa, scusa, scusa! Scusate tanto! »

Bè per lo meno si era resa conto della dimenticanza.

« Non preoccuparti, Jazz è venuto e prendermi e siamo andati a mangiare un gelato insieme! »

Rispose Jenny abbassando leggermente il volume della televisione.

« Stai bene? »

Domandai io catturando l'attenzione di Rosalie. Va bene, non aveva avvertito del suo impegno, ma la prima cosa che volevo assicurarmi è che stesse bene. Il resto poteva aspettare.

Lei sorrise ed annuì con un cenno della testa raccontando quello che le era accaduto quella giornata, lasciandomi letteralmente di stucco.

« Sono uscita dall'asilo e mentre tornavo a casa ho deciso di passare a bere un caffè in un bar. Fidatevi sarei passata a prendere Jenny ma, sono stata costretta a passare una giornata intera nel centro con Emmett, Emmett Cullen...»

Sgranai gli occhi sentendo quel nome.

« Mi ha incontrata nel bar e abbiamo passato un pomeriggio insieme. Avrei voluto avvertire ma il cellulare era scarico e...Bè scusate se siete arrabbiati con me lo capisco! »

Calò il silenzio. Jenny sorrideva a Rosalie la quale mi guardava mordendosi il labbro inferiore. Avevo il volto letteralmente sorpreso, la bocca semi aperta e gli occhi sgranati. Buffo? No, ma oserei dire...strana come notizia.

« Quindi...niente Royce? »

A quel nome Rosalie sospiro ma mantenendo il sorriso sul volto, come se fosse contenta della risposta che stava per dare.

« No niente giornata con lui e non gli ho detto nulla...»

Dovevo ammetterlo, dire che ero stupito era poco e soprattutto non capivo come mai tutta quell'attenzione ma, per lo meno stava bene e sembrava veramente felice della giornata e quello era l'importante.

« Ben tornata a casa...»

Dissi infine sciogliendo quella faccia da imbecille che avevo e sfoderandole un sorriso.

« Ah, Jenny è ora di andare a letto. Filare...»

Aggiunse Rosalie con un tono leggermente autoritario pochi istanti dopo avermi ringraziato. In effetti era un po' tardi per lei ma dovevo dire una cosa.

Con una falcata veloce raggiunsi il divano dove era seduta la “sorellina adulta” e afferrandola ai fianchi le bloccai ogni movimento.

« Ah ah! Ferma immobile prima devo dirvi una cosa! »

Dissi attirando l'attenzione di tutti. Anche Jenny doveva saperlo, faceva parte della famiglia e la famiglia era tutta coinvolta.

« Questa mattina sono andato da Carlisle e... Bè sarò breve, mi ha offerto un posto di lavoro sicuro nell'ospedale. Niente di che, nulla di impegnativo, ma qualcosa di semplice. »

Jenny si alzò in piedi applaudendo e sfoderando un mega sorriso. Rosalie mi sorrise e si sedette accanto a me domandandomi come mai quell'aiuto.

Io feci spallucce e in tutta sincerità risposi alla sua domanda:

« Non lo so, cioè...ha detto che vuole aiutarmi. In cambio però devo andare a scuola...»

E non appena Rosalie sentì quel nome il suo sorriso si spense leggermente, ma prima che potesse cancellarsi completamente aggiunsi:

« Già iscritto, domani mattina inizio scuola...»

La reazione fu simultanea. Le braccia di Rosalie si avvolsero attorno a me seguite a ruota da quelle di Jenny e tutti insieme cominciammo a ridere per la notizia. Passammo qualche minuto a parlare del più e del meno, di quanto fossero tutte e due felici della mia scelta e più di una volta mi dissero che avevo fatto veramente bene ad accettare.

« Quindi domani due di noi andranno a scuola. Quindi, filate immediatamente a letto se non volete guai! »

Rosalie strillò, cercando di assumere un tono autoritario, ma non lasciando il sorriso dalle sue labbra.

Inevitabilmente risi a quel suo comportamento e prendendo in spalle Jenny cominciai a salire le scale dicendo:

« Andiamo prima che Hitler cominci a dettare altri ordini! »

Portai Jenny nella sua camera e dopo essermi assicurato che non avesse bisogno d'aiuto mi infilai nella mia. Indossai il solito vestiario, che non poteva nemmeno considerarsi pigiama. Una T-shirt e un paio di bermuda.

Evviva l'eleganza!

Alzai le coperte per infilarmici dentro quando la porta si spalancò e Jenny si catapultò sul letto in piedi, bella pronta con il suo pigiama.

Sbattei più volte le palpebre guardandolo sorpreso.

« Desidera? »

« La buona notte signore...»

Ammise lei con un tono di voce quasi altezzoso.

Non potei non sorridere a quelle parole e caricandomela su una spalla ritornai nella sua camera e delicatamente feci scivolare il suo corpo sotto le coperte.

« Buona notte piccola madame..»

E come al sempre le diedi il solito bacio sulla fronte.

« Dì a Ros che aspetto anche la sua, notte Jazz grazie della giornata ti voglio bene...»

Mi sussurrò non appena mi alzai e cominciai a dirigermi fuori dalla sua stanza. Non appena richiusi la porta Rosalie passò davanti sorridendomi e indicandole la porta dietro alle mie spalle dissi:

« Aspetta la tua buona notte...»

« Grazie, notte Jazz e complimenti ancora! »

E strizzandomi l'occhio entrò nella cameretta di Jenny.

Finalmente il letto, il mio letto. Dove avrei potuto rilassarmi e riposarmi. Giornata diversa, quasi impegnativa per il mio essere, non ero abituato a tutti quei cambiamenti. Il giorno seguente avrei cominciato scuola. Scuola dopo anni. Era buffo dirlo e mi faceva sorridere, molto sorridere: ero agitato. Agitato per il mio nuovo inizio scuola. Agitato come un bambino, come se quella fosse la primissima volta che mettevo piede in una scuola.

Mi raggirai sul fianco destro impostando la sveglia per il giorno dopo e dopo averla riposta sul comodino mi rilassai completamente, lasciando che la stanchezza e prendesse il potere su di me, facendomi così addormentare, e dopo tanto tempo, potei affermare che mi addormentai con il sorriso sulle labbra felice delle mie scelte e di quello che stava accadendo in quel momento.




 


Lo so, lo so, lo soooo... Vi starete chiedendo: ma parla tanto di andare con calma quando Rosalie ed Emmett sono già usciti una volta? Voglio quindi cercare di spiegare e dopo aver letto la mia risposta potrete condannarmi xD 
La mia scelta della calma l'ho scelta una perchè secondo me è una cosa che accade spesso, ma accadono anche i colpi di fulmine nella vita, ma sono meno frequenti.
Altro motivo molto più motivato è questo: vedo di più un carattere come Emmett innamorarsi di qualcun'altro. Mi spiego meglio, secondo me i ragazzi come Emmett, simpatici, scherzosi, sono quelli che si spingono di più nella vita. Che provano le cose con più grinta e più coraggio. Io me lo sono immaginato così Emmett, non che voglia approfittare di Rosalie, ma... Oh insomma questa è la mia motivazione xD
Invece per Jasper lo vedo più tranquillo, senza quello sprint che ha Emmett nel provare nuove cose (:
Ora che ho spiegato condannatemi pure xD
Mi rendo conto anche che questo capitolo non è ha portato nuove novità nella storia (o forse una sola) ma spero comunque che vi sia piaciuto e di non avervi fatto perdere tempo (:


Passiamo alle risposte alle recensioni:

 

@ mary whitlock Sono scoppiata a ridere quando ho letto questa parte xD “e il piccolo jazz va a scuola!! oh, crescono così in fretta

Comunque sono stra felice di leggere una tua nuova recensioni *-*

Ri-comunque sono contenta che ti sia piaciuto e che ti siano piaciuti alcuni particolari come Alice che dipinge o semplicemente la mancata sfuriata di Jasper quando sente il nome di Joseph! Vedo che anche te la pensi come me: Alice non è nata per aspettare solo Jasper. La storia parla anche di loro ovvio, e si sa, formeranno la coppia che tutti vorrebbero avere (o forse no?? :O ), ma come avrò già detto “no pappa pronta” xD

Sarò sincera... Forse ho un po' esagerato con i sensi di colpa di Jazz. Mh... Ci avevo già pensato di affievolire leggermente questo punto delicato. Mh. Dai vedremo xD

Sono stra contenta che ti sia piaciuta quella frase *-* Mi si sono illuminati gli occhi non hai idea che effetto fanno i vostri complimenti *-*

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e soprattutto spero di non averti farti rattristare con l'interruzione della storia lasciandoti a “bocca asciutta” ;)

Grazie mille ancora per aver recensito! (:

Un mega abbraccio!

 

@EDVIGE86 Vediamo, mh, come potrei iniziare? Oh bè sarò ripetitiva ma lo dico: grazie mille *-* E sarò sincera, leggera la tua prima recensione è stato bellissimo e quando ho letto il secondo, fidati, mi ha fatto ancora più piacere. Rileggerla, cavolo, io... Oh Cristo non so che dire se non grazie cavolo xD

Nella tua recensione ci sono tantissimi complimenti che mi hanno fatto arrossire xD

Sono contenta di riuscire a trasmettere qualcosa, per me è un traguardo veramente importante non ne hai idea!

Sono contenta che ti sia piaciuto il mio allungamento nella risposta alla tua recensione sull'argomento libro preferito e film preferito. Scriverti quello mi pare? Mh, ti prendo sul serio! xD

Oggi non hai idea di quanto ho studiato biologia! Oh la testa che mi scoppia e fra Homo di qui e Homo di là ho una specie di crisi d'identità. Per non parlare del resto! Io dico, adoro Dante mi piace (non prendermi per stupida eh xD) ma perchè non trattare solo l'inferno e il purgatorio? Il paradiso è noioso >.>

Domani probabilmente, ok dai basta ho sclerato abbastanza xD

No a parte gli scherzi ti ringrazio ancora per la tua recensione e spero ardentemente che questo capitolo ti sia almeno un pochetto piaciuto ;)

Un mega abbraccio!

 

@ Alex_Lestrange Ciao carissima! Non preoccuparti, la tua recensione ha sostituito anche quella che non hai scritto xD Ma non preoccuparti, non obbligo nessuno a recensire ;)

Che dire, ti ringrazio molto e sono felice di vedere che alcuni punti che ho scelto per questa storia ti siano piaciuti per esempio la scelta di far proseguire tutto con tranquillità!

Fidati cara, hai proprio centrato il bersaglio: Joseph darà un po' di filo da torcere al nostro Jasper xD Dici che forse sto esagerando con tutte questa difficoltà?? O.o

Leggere la tua recensione è stato veramente bello anche perchè in una sola hai racchiuso il tuo commento a ben due capitolo quindi io ti ringrazio per avermi fatto capire quello che ti piace sia del quinto che del quarto capitolo! (:

Tu non hai idea di quanto sia felice nel leggere che almeno qualcosina riesco a trasmettere, come ho già detto per me è un grandissimo traguardo *-*

Ancora una volta spero che questo capitolo ti sia piaciuto e soprattutto se hai suggerimenti o cose che non ti piacciono ti prego, ti supplico fammelo sapere *-*

Ancora un grazie infinito, stai praticamente recensendo ogni capitolo e per me e moltissssimo! *-*

Un mega abbraccione!

 

 

Come sempre spero che il capitolo sia piaciuto a tutti! (:

Mi dispiace ma questa volta niente anticipazione, non perchè sono crudele e non voglio dirvi nulla xD, ma perchè sono di corsa e non ho molto tempo! (:

 

Alla prossima a tutti quanti, e grazie a tutti quanti!! :D

   
 
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