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Autore: AnImoR_7    26/10/2010    16 recensioni
E se Edward avesse conosciuto Bella il giorno stesso della sua nascita?
"Infine mi decisi a guardare dentro il lettino, presi un lungo respiro e abbassai il capo verso quella che secondo mia sorella sarebbe diventata la mia futura compagna, mentre per me era solo un'umana in fasce che mi apprestavo a scorgere esclusivamente per farle piacere...La scorsi e fu l'inizio della fine.
E poi quando una volta grande Bella incontrerà Edward...
"A quel punto, ebbi voglia di fare quello che per nessuna ragione al mondo avrei dovuto. Mai
Perchè ho un ragazzo
Perchè lo conosco da otto ore
Perchè romperà il già fragile equilibrio della mia vita
Perchè niente sarà più come prima
Perchè mi sta facendo ammattire
Perchè non gli ho chiesto cosa ci fa qui
Perchè sto sognando e tutto ciò non può essere reale
Perchè non ha senso, perchè...
Non trovai più motivazioni da aggiungere al mio elenco e di slancio lo baciai.
La pioggia il vento, lo scorrere del tempo, il sogno la realtà, la pazzia la coerenza, non volli sentire nè pensare ad altro se non al gelido e appassionato tocco delle sue labbra sulle mie, il resto del mondo sparì nell'esatto momento in cui mi avvinghiai a lui" Cap.7
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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Cap. 10 Innamorati Ed eccoci al capitolo numero 10, i nostri protagonisti si ritrovano innamorati pazzi nel giro di due giorni, è una situazione  strana specialmente per  Bella che non riesce a capacitarsi di quanto sia grande ciò che prova per Edward.
Vi anticipo che in questo capitolo prenderete in antipatia anche qualcun'altro oltre a Jacob, e quest'altra persona avrà un ruolo molto importante per l'evolversi della storia, okay basta così.
Per rispondere  ad alcune  vostre domande:
Flippy83, sorella hai ragione c'è un pò di Kris nella mia Bella, così come c'è un pò di Rob nel mio Edward. Ma d'altronde mi chiedo quando sarà possibile (almeno per me) scindere gli uni dagli altri?
TurchiCat, non ho idea di quanti capitoli scriverò, perchè da quando i due protagonisti si sono incontrati sono passati solo due giorni e la storia deve andare avanti...quindi al momento non so proprio. Tu quanti ne vorresti?
Passo ai ringraziamenti:
G R A Z I E    A    T U T T E
 di cuore, davvero grazieeeeee
Romi
ps assaggio cap 11 

"Ed, io voglio stare con te" gli confessai guardandolo adorante, mentre la mia mano giocava con il profilo ruvido dei suoi pantaloni, lo sentii fremere

"Bella io..." sussurrò



CAPITOLO 10

                                                        INNAMORATI

   
                                                                                                            



Pov Edward

L'avevo sempre immaginato così il momento in cui avrei confessato a Bella d'amarla, perfetto.
La cosa che non avrei mai e poi mai considerato però è che sarebbe stata lei per prima a rivelarmi i suoi sentimenti.
"Io...io credo di amarti" disse guardandomi negli occhi, con la voce incerta per l'emozione. Ero riuscito a sconvolgerle la vita nel giro di 24 ore, ed era successo tutto così in fretta e in modo così naturale che non mi stupii per nulla della grandezza delle sue parole. Neppure la mia assoluta padronanza della situazione mi sconvolse, la timidezza e l'imbarazzo d'improvviso scomparvero lasciando il posto alla determinazione.
L'amavo, la volevo e desideravo che si legasse a me. Per sempre.

Nell'esatto momento in cui pronunciò la frase, ebbi la sensazione di cogliere un velo di paura sul suo viso, come se fosse stato mai possibile che io non ricambiassi i suoi sentimenti. Allora per fugare qualsiasi dubbio le risposi
"Io non lo credo Bella, io lo so per certo...ti amo" 

"Oh Eeed..." fece un urletto di gioia e si fiondò tra le mie braccia "non sai quanto sono felice, sono al settimo cielo...stringimi forte ti prego" non me lo feci ripetere, l'adagiai di nuovo sull'erba umida e la strinsi riempendola di coccole.
La sentii fremere per i miei baci, rabbrividire per le mie carezze e sospirare per tutte le volte che le ripetei di amarla quel pomeriggio. Nulla sembrò più naturale per noi che restare avvinghiati per ore, fino a quando la luce del giorno lasciò il posto alla semi oscurità e Bella fremette di nuovo, questa volta per il freddo improvviso e pungente.
"Ti riporto a casa" le sussurrai sulle labbra ancora incollate alle mie
"Eeed..no, non voglio"  rispose capricciando come una bambina  "restiamo ancora così, solo un altro pò, per favore"
Sfregò il suo naso gelido sul mio, che lo era altrettanto, ma non certo per  un fattore climatico
"Ha il naso gelido e stai tremando, dobbiamo andare" le ribadii
"Primo, se io ho il naso gelido, tu lo hai addirittura di ghiaccio" e prese la punta del mio naso fra l'indice ed il pollice stringendolo, provocandomi il solletico  "si decisamente di ghiaccio. Secondo, sei tu che mi fai tremare, non il freddo.."  questa seconda considerazione la fece stringendo la mia mano e portandosela sul cuore.
Risi di gusto, ero lusingato da quella ennesima confessione e sorvolai sulla causa del mio naso di ghiaccio, come l'aveva definito
"Grazie, è bello sapere che ti faccio questo effetto, ma adesso tremi perchè hai  freddo signorina e poi non hai fatto ancora i compiti per domani e poi..." aggiunsi sentendo il suo stomaco brontolare  "non mangi dalla 11 e 30 di stamattina e la colpa è mia"
"Beh, se per questo sei a pancia vuota anche tu"      touché
"Io salto sempre il pranzo" mentii "preferisco abbondare con la cena"
Questa sarebbe stata la prima bugia di una lunga serie, in fatto di pranzi e cene, fino quando Bella non avesse saputo della mia identità e di conseguenza della mia particolare dieta.

"Davvero?" rispose stupita "questa è la prima cosa che mi dici di te...Vorrei tanto sapere altro...dove sei nato? Dove hai vissuto fin'ora, che musica ascolti, il tuo colore preferito...cosa ti piace leggere?" si zittì un istante, eccitata e smaniosa di soddisfare la sua crescente curiosità "Ed"
"Dimmi angelo.." pensai che la sua testolina stesse elaborando un lungo elenco di domande a cui presto mi avrebbe sottoposto
"Non sappiamo nulla l'uno dell'altro, se non...che ci amiamo" invece disse  "ma ti pare possibile una cosa del genere? Ti pare razionalmente e umanamente possibile? Non sò niente di te apparte il fatto che ti guardo e mi sento scoppiare il cuore per quanto è colmo d'amore"
"Oh...Bella" la baciai, poi le presi il mento fra due dita e le dissi "prometto che ti racconterò tutto di me, tutto" mi sforzai di usare il tono di voce più sincero possibile. Ma era vero l'avrei fatto "piano piano, impareremo a conoscerci...piano piano la situazione ti apparirà chiara, non angustiarti amore mio, ti prego" presi qualche secondo per cercare le parole adatte, era plausibile la sua confusione, il suo smarrimento di fronte a questo sentimento così grande ed improvviso.

"Nel frattempo questa pazzia fra noi, questa magia, questo sentimento che sappiamo essere amore...consideriamolo un regalo del destino. Da qualche parte hanno scritto che dovessimo incontrarci ed amarci fin da subito.  Qualcuno lassù ti ha destinata a me, magari l'esatto giorno in cui sei nata"
"Forse è andata proprio come dici tu" rispose "forse il fatto che io ti abbia riconosciuto come il ragazzo che incontrai tanti anni fa nel bosco è solo un pretesto che il destino ha utilizzato, per avvicinarmi a te"
Lei non lo sapeva ma era andata proprio così, le stavo dicendo la verità, era stata destinata a me fin dal giorno della sua nascita
"Beh è possibile, d'altronde neanch'io so nulla di te, tranne che sei brava in spagnolo e una frana a pallavolo" a questa ultima affermazione mi diede un buffetto sulla testa "e che...hai un ragazzo di nome Jacob"
"Già, questo il destino non lo ha considerato però" fece un sorriso amaro e s'intristì, mi dispiacque, non era certo mia intenzione farla intristire ma l'argomento mi stava troppo a cuore, lei ormai era mia e di nessun altro
"Andiamo adesso, non voglio parlare del tuo ragazzo, non voglio rovinanare questo momento così bello, ci penseremo domani, va  bene?"
Annuì, l'avevo rassicurata, anche se il presentimento che Jacob Black sarebbe stato una spina nel fianco per entrambi,  sembrava sempre più evidente.
Giunti davanti casa la salutai stringendola e baciandola come se non dovessi rivederla per un mese intero, mi pesava il fatto di non poter trascorrere più tempo con lei, adesso che ci eravamo dichiarati.
"Mi raccomando, mangia"  dissi scostandole una ciocca di capelli che le ricadeva ribelle sul viso. Gliela sistemai dietro all'orecchio e presi a carezzarle il lobo tenero come burro, avevo sempre sognato di farlo. Lei a quel contatto rabbrividì di nuovo,
questa cosa dei brividi iniziava a piacermi, non sò ma la sentivo più mia.

"Si, sta tranquillo mangio" rispose, chiudendo gli occhi e  godendosi il mio tocco sull'orecchio, le facevo scorrere i polpastrelli sù e giù, sfiorandola appena
"E tu..." primo tentativo a vuoto "e...tu" riprovò per la seconda volta.
Non potei fare a meno di ridere sommessamente, tentava di mettere una parola dietro l'altra, ma io le rendevo l'impresa piuttosto
ardua, e la cosa mi piaceva da morire.
"Edduardd..." biascicò alla fine
"Si, Bella?" risposi continuando la mia tortura
"Emh...sta atten...to per str...ada, emh...anzichià-mamì-appè-naaarriviii" okay poteva bastare, a malincuore smisi di farla rabbrividire.

"Certo lo farò, però.." piccolo dettaglio  "non ho il tuo numero"
"Oh che stupida, hai ragione" presi il cellulare dalla tasca e segnai il numero che mi dettò, il mio lo avrebbe memorizzato alla prima chiamata.
"Notte angelo"  la salutai
"Mi piace quando mi chiami così"  disse
"A me piace chiamarti così.."  restammo a guardarci sospesi a mezz'aria per qualche secondo, occhi negli occhi, nessuno dei due aveva la voglia nè il coraggio di distogliere lo sguardo per primo, e andar via. Poi notai che la luce del salotto di casa sua era accesa, evidentemente suo padre era rientrato dal retro, era meglio andar via e subito.
"Ti chiamo dopo" sussurrai sfiorandole la fronte con le labbra, fece sì col capo e poi mi fissò di nuovo per qualche secondo con quei suoi occhioni di cioccolata e fui tentato di riprenderla fra le braccia, ma non lo feci. Alla fine si incamminò verso il portico, attesi che entrasse in casa e andai via.


Pov Bella
Quando Jacob mi baciò per la prima volta ne rimasi entusiasta, mi piacque, considerai che baciasse bene, non è che io avessi tutta questa esperienza nel campo e potessi paragonarlo ad altri. Fu il mio secondo bacio in assoluto, il primo lo diedi ad un compagno delle scuole medie, esperienza per altro disastrosa, comunque Jacob mi parve un gran baciatore. Reputai di essermi innamorata di lui, non solo per questa sua capacità ma anche perchè mi piaceva fisicamente, mi piaceva che lui a sua volta mi definisse molto carina e mi piaceva che fosse possessivo nei miei confronti (almeno all'inizio fu così).
Mi faceva sentire protetta ed amata.
Con Edward la storia fu totalmente diversa, i suoi non erano baci, erano piccoli tizzoni ardenti che delicamente si spegnevano sulla mia pelle. Ogni suo bacio mi sconvolgeva, mi marchiava, sentivo il suo nome tatuarsi su ogni singolo lembo di me stessa, con le labbra disegnava ghirigori e simboli di appartenenza e devozione assoluta. Ed erano soltanto baci. Che effetto mi avrebbe  fatto avere di più? La sua velata timidezza mi faceva impazzire, il suo imbarazzo mi induceva a stuzzicarlo, il suono della sua voce mi stordiva, il suo odore di uomo (benchè fosse ancora un ragazzo) mi inebriava, il suo corpo esile ma allo stesso tempo ben proporzionato, mi spingeva ad osare e varcare il famoso confine tracciato con Jacob.
Lo amavo, lo desideravo e lo volevo...con tutta me stessa.  
Non avrei resistito molto, quando ero fra le sue braccia avevo voglia di esplorare il suo corpo in lungo e in largo, ma mi costringevo a limitarmi. Ero già andata oltre i canoni della decenza, saltandogli addosso solo dopo poche ore che lo conoscevo e non volevo spaventarlo e neppure fargli pensare che fossi una ragazza avventata. Di sicuro lui non mi avrebbe chiesto nulla, sarei stata io a pretendere qualcosa di più, avrei preso l'iniziativa. Di questo ne ero più che certa.
Ti manca solo questa e poi brucerai davvero fra le fiamme dell'inferno per l'eternità.
Avevo un ragazzo e non potevo amarne e addirittura desiderarne un altro, ma dopo quel secondo pomeriggio con lui, dopo le nostre confessioni reciproche e dopo le meravigliose sensazioni che mi fece provare, non avrei più potuto stare con Jacob.
Per nessuna ragione al mondo, almeno questo era quello che credevo.

Quando entrai in casa mio padre mi aspettava in salotto

"Ciao Bells, alla buon'ora" disse picchettando il dito sul suo precisissimo orologio svizzero, erano le 19 e 30 passate "si può sapere dove sei stata? E magari se non chiedo troppo, anche con CHI?"
Ignorai entrambe le domande "Scusa papà, preparo subito la cena"
"Bella non è per la cena...ha chiamato Jacob" istintivamente cercai il cellulare nella tasca interna della  mia giacca a vento, e diedi uno sguardo: cinque chiamate perse, ommiodio!
Non avevo messo la suoneria c'era solo la vibrazione
"Avete litigato di nuovo e hai fatto due passi?" Il mio cervellino vagava in cerca di una risposta plausibile, ma vagava nel vuoto e basta.

Quindi non emisi alcun suono e mi limitai a fissarlo, con aria colpevole. Mio padre era pur sempre uno sceriffo e se mentivo, alla lunga mi avrebbe scoperto. Di contro non sapevo cosa rispondere.
"No papà non abbiamo litigato, io...io..."
"Tu cosa Bella? Che nascondi?"
"Nulla!!!" risposi forse con troppa foga. Inarcò un sopracciglio, si stava innervosendo, mi conveniva accennargli qualcosa
"Papà sono confusa, non so ma da un pò...con Jacob le cose non sono più come una volta, io forse..."
"Lui chi è?" strabuzzai gli occhi

Merda! Perchè perchè  imprecai non sono figlia di un impiegato delle poste? O di un idraulico o di un imbianchino? No invece no! Sono figlia di un polizziotto, e pure bravo...

"Lui?" Chiesi facendo la faccia più credibile e innocente che potessi "Ma lui chi?"
"Quello per cui hai preso una sbandata ragazzina, guarda che ti ho capita...Bella stai attenta" il dito indice della sua mano destra puntava dritto verso il mio naso  "a non rovinare tutto, Jacob è un bravo ragazzo"
"Scusa ma per caso ho detto il contrar..." non mi lasciò concludere
"Ascoltami bene Isabella Marie Swan, quando tua madre ebbe la felice idea di andarsene dall'oggi al domani portandoti via con sè, mi cadde il mondo addosso" noo la storia dell'abbandono  nooooooo, che colpo basso
"Questo non è corretto papà..."  sapevo già dove sarebbe andato a parare
"L'unico che mi aiutò a riprendermi fu Billy, trascorse nottate intere a consolarmi, sua moglie fino a quando la malattia glielo  consentì preparò le mie cene e lavò le mie camicie...e Jacob anche se piccolo riusciva sempre a farmi distrarre, quindi te lo ripeto: stai attenta Bella, non ti azzardare a far soffrire quel ragazzo"
Non potevo crederci stava facendo leva sul mio senso di colpa, io andai via da lui, lo abbandonai anch'io in un certo qual modo. Billy Black e la sua famiglia lo aiutarono a risalire dal pozzo nero della sofferenza, causata da mia madre e di riflesso da me.
"Ma papà tu non puoi...obbligarmi"  ma cosa stava dicendo? Non riuscivo a crederci
"Oh siii, io posso eccome ragazzina, non vuoi stare più con Jacob? Bene, fa pure, lascialo. Ma non ti azzardare a portare  qualcun'altro in casa mia, perchè non l'accetterò nè oggi nè mai" in quel preciso istante il cellulare stretto ancora fra le mie mani vibrò, feci l'indifferente, poteva essere Edward e non volevo certo rispondere davanti a Charlie.
"Vado a cambiarmi" dissi cercando di riprendere il controllo di me stessa, anche se le mani tremavano e le  gambe  erano molli come gelatina "scendo subito".
Avrei voluto urlare e strepitare, non riuscivo davvero a capacitarmi di ciò che mio padre aveva detto. Da come la vedevo in quel momento, era un ricatto bello e buono.
Salii i gradini a due e due precipitandomi in camera mia e sbattendo la porta, ma prima lo udii urlare ancora "guarda che non ho finito con te, ne riparleremo Bella, hai sentito? Ne riparleremo...e comunque TI TENGO D'OCCHIO" ignorai le ultime minaccie e guardai il display, non era Jacob. Ricacciai indietro, almeno momentaneamente le lacrime e risposi alla chiamata

"Pronto"
"Sono io" a quelle due semplici parole, mi sentii sollevata anche se smisi di respirare e il cuore cominciò a fare salti mortali carpiati senza rete di protezione.
"Ciao, sono contenta di sentirti"
"Anch'io" rispose lui completando l'opera di rincitrullimento "hai magiato?" mi nutrirei solo di te se potessi
"Stavo per preparare la cena"
"Sei una brava cuoca?"
"Mmh mio padre non si è mai lamentato, quindi suppongo di sì"
"Bene una cosa nuova che conosco di te" sentendo questa frase non riuscii a trattenermi, e cominciai a piangere, mio padre non avrebbe acconsentito al fatto che volessi lasciare Jacob, e comunque avrebbe reso la vita difficile a chiunque avesse preso il suo posto, il messaggio era chiaro.
"Ed.." la mia voce tradì l'emozione 
"Che c'è angelo? Qualcosa non va?"
"Ti amo" dissi "non voglio sapere altro, davvero...non m'importa dove sei nato o che musica ascolti, non m'importa" gli argini si ruppero e cominciai a singhiozzare
"Ti amo anch'io Bella, perchè piangi? Cosa è successo?"
"Nulla, è come dici tu era scritto nel destino, e noi ci conosceremo giorno per giorno" almeno spero "mi spiace ma adesso devo andare, mio padre reclama la sua cena" mentii asciugando il fiume di lacrime che scorreva sul viso
"Va bene, ne parliamo domani, Bella io non voglio causarti guai nè voglio farti soffrire, non sopporto di saperti triste per colpa mia"
"Oh ma non è colpa tua...solo che non sarà facile per noi due...dovrai avere pazienza e apettare. Avrai pazienza Ed? E soprattutto mi aspetterai?"
"Lo farò, ti aspetterò e saprò essere paziente. Mi basta sapere che mi ami e che mi vuoi quanto ti voglio io"
"Di più...molto di più"  lo sentii ridere
"Mi sembra impossibile, ma okay, sogni d'oro amore mio"
"Se ci sarai tu, lo saranno sicuramente" chiusi la chiamata,  sono l'amore suo.
Per un attimo assaporai la felicità,  anche se durò lo spazio breve di un sbattito di ciglia, perchè le dure parole di mio padre tornarono a ronzarmi nelle orecchie.
Non sarebbe stato facile lasciare il mo ragazzo, l'unico genitore che avevo disponibile, era contro di me, non mi avrebbe appoggiato e lui Jacob...rabbrividii, non avevo neppure considerato il suo punto di vista. Lo avrei chiamato, dopo cena però, avevo detto ad Edward che avrei mangiato e non volevo di certo rovinarmi ulteriormente l'appetito.
Come avrei fatto a trovare una soluzione? Non lo sapevo, brancolavo nel buio più assoluto.
Anche quella notte non riuscii a chiudere occhio, continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto convinta che forse era la posizione  che assumevo a non farmi riposare, oppure la colpa era del cuscino, troppo basso e consumato. No in realtà avevo paura, era la paura a non farmi dormire, paura che la felicità che avevo soltanto assaporato svanisse per incanto. Per incanto era arrivata e allo stesso modo sarebbe andata via.

"Aspettami Eeed, aspettami..." mormorai prima di assopirmi sfinita.
continua...


   
 
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