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Autore: MiaStonk    27/10/2010    2 recensioni
Le mura di Hogwarts accolgono i ragazzi della nuova generazione e sebbene non sembrano ritrovarsi ad affrontare gli stessi pericoli dei genitori,hanno comunque il loro ben da fare tra amori acerbi, rivalità e sentimenti di complicità e amicizia.
'Rose si limitò a scuotere il capo e sospirare,salutando con ritrovato buon umore il resto della famiglia.
Hugo e Lily confabulavano animatamente di qualcosa,di cui Rose non avrebbe voluto sicuramente saperne nulla poiché come Prefetto avrebbe di certo avuto il compito di fermare qualsiasi stramba iniziativa.
Si voltò e alla sua destra ciò che vide peggiorò solamente la sua preoccupazione.
Roxanne,degna figlia di George Weasley armeggiava con due o tre ampolle contenenti liquidi dai colori più svariati e che senza dubbio avrebbero provocato al malcapitato di turno i capelli di un colore inimmaginabile o l’alito pestilenziale.
Ignara della reale gravità di ciò che questo avrebbe comportato,Rox rialzò gli occhi scuri su Rose rivolgendole il più radioso tra i sorrisi e al tempo stesso il più inquietante.
Dominique,dall’altro lato della panca imburrava una fetta di pane tostato con la sua solita flemma,lontana da tutto ciò che el accadeva intorno.
Rose Weasley spostò la sua attenzione a qualche tavolo più in là,quello della casata dei Serpeverde dove l’odiato biondino prendeva posto accanto ad un ragazzo dalla chioma nera e in disordine,sul cui volto brillavano due occhi di un meraviglioso e vivace verde: Albus Severus Potter,suo cugino.
La ragazza non potè evitare una smorfia nell’osservare i due ridere e scherzare amichevolmente,da veri amici quali erano. '
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Buon Sangue Non Mente'
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5. Equivoci, ronde e prime volte

 

Rose era felice.  Felice per James, per Lisa. Lo era per Roxanne il cui rapporto con Lysander sembrava aver preso una piega strana: trascorrevano assieme più tempo di quanto avessero mai fatto e lei sembrava farsi meno beffe di lui, cosa che convinse Rose che qualcosa fosse cambiato. Lo era anche per Dominique, che sembrava aver trovato modi più audaci per tener lontano le decine di ammiratori.

 

Amava ognuno di loro allo stesso modo e gioiva nel vederli sereni. E poco le importava se negli ultimi giorni riusciva a malapena a concentrarsi durante le lezioni, se a stento riusciva a finire un tema e si sentiva fortunata se non faceva esplodere il proprio calderone.

 

Aveva decisamente la testa altrove e ne era ben consapevole. Sapeva bene a chi e a cosa pensasse, ma ciò che la turbava era l’incertezza di ciò che provava. Infondo non era difficile, avrebbe dovuto fermarsi un istante e domandarselo, chiedersi se fosse o meno innamorata di lui. Ma il solo pensiero la terrorizzava, la possibilità che la risposta fosse stata affermativa l’agitava forse più di quanto avrebbe dovuto.

 

L’idea di amare qualcuno che probabilmente la detestava, riusciva solo a paralizzarla. Lui l’avrebbe derisa, umiliata e lei avrebbe solo sofferto, più di quanto soffrisse ora, immersa nei dubbi e nelle paure.

 

Era riuscita ad evitarlo, a cambiare strada nei corridoi quando lui sembrava volesse andarle incontro e a convincere Albus a non fare domande. Era conscia che questo fosse un comportamento che non si confaceva per niente ad una Grifondoro, ma non riusciva ad agire in maniera diversa, almeno non per il momento.  

 

Ma quel giorno, alla riunione dei Prefetti, avrebbe dovuto forzatamente vederlo e trovarsi nella sua stessa stanza almeno per un’ora buona. Nei primi minuti, poco attenta a ciò di cui Lysander blaterava, sperò che egli non si facesse vivo. Certo, non era da Scorpius Malfoy arrivare puntuale ma era trascorsa quasi mezz’ora e di lui e suo cugino non v’era ombra.

 

Proprio quando sembrò convincersi di quella sua speranza, i due Serpeverde si unirono agli altri, giustificando il loro ritardo con l’imminente partita contro i Grifondoro, ragion per cui si erano allenati fino a pochi minuti prima. Scorpius si sedette accanto a Rose, sull’unica sedia lasciata libera, tuttavia non sembrò far minimamente caso alla ragazza, si mostrava annoiato come sempre e ora dopo gli allenamenti anche visibilmente stanco.

 

<< Lysander ci vuole ancora molto? Ormai i turni delle ronde sono gli stessi da mesi e… >>

 

Qualcuno intervenne per il sollievo degli altri, incitando il Corvonero a concludere la riunione il prima possibile.

 

<< Non per questa sera... ci sarà un piccolo cambiamento nei turni >>  Iniziò, lanciando un’occhiata ad Albus, il quale sembrò sprofondare ancora di più nella sua sedia.

 

<< Potter deve essere sostituito, dal momento che sarà impegnato a scontare la sua punizione >>

 

Tutti lo guardarono basiti, più di tutti Rose che si domandava cos’altro avesse combinato il ragazzo. 

 

<< Quindi, vediamo…  sarà Malfoy ad accompagnare Weasley nella sua ronda >> 

 

Fu solo in quel momento che Scorpius sembrò accorgersi di dov’era, rialzò il capo annuendo con noncuranza. Rose intanto aveva rapidamente spostato lo sguardo su Lysander, boccheggiando.

 

<< Ma… >>   Si schiarì la voce, prendendo a torturarsi le dita.

 

<< C’ è qualche problema Rose? >> 

 

Chiese il Corvonero, senza rialzare il capo dalle pergamene che stava esaminando. La ragazza indugiò, accorgendosi che intanto Malfoy la stava guardando. Abbassò gli occhi, arrossendo.

 

<< No,no... va tutto bene Lys >>  

 

Terminata la riunione tutti lasciarono l’aula frettolosamente e visibilmente sollevati, tutti tranne la giovane Weasley che, pallida come un cencio, avanzò verso al sala Comune dei Grifondoro.

 

                                                                       ***

 

Dopo che Rose ebbe lasciato la Sala Comune, sì incamminò verso quella che Lisa aveva chiamato l’ora della verità, beccandosi le occhiatacce truci dell’amica. La Baston era la sola a non essersi rintanata ancora nella sua stanza, decisa ad aspettare che l’amica terminasse la sua spiacevole ronda. 

 

Non rimase sola a lungo, James varcò il ritratto della Signora grassa, avvicinandosi e accasciandosi sul divano che lei occupava. Stancamente le rivolse un sorriso, rialzando con fatica lo sguardo sulla ragazza. Lisa prese ad accarezzargli i capelli, lasciando che egli posasse il capo sul suo grembo.

 

<< Questa volta in che modo hai scontato la tua punizione? >> Chiese la Baston, ridendo.

 

<< Quel  vecchio di Gazza mi ha costretto a lucidare dei vecchi trofei >>   Sospirò, chiudendo gli occhi.     << Credevo che non mi avrebbe più lasciato andare… quello mi odia! >>

 

<< Bhè stavolta te lo sei meritato! >>  Lisa finse un tono grave, sebbene il sorrisino divertito purtroppo la tradisse.  << Hai coinvolto anche quel poverino di Al , senza che sapesse nulla, e lui è un Prefetto! >>

 

<< Non è di certo colpa mia se lui è passato di lì proprio nel momento in cui stavo per. .mhh...agire, ecco! >>  

 

Sghignazzò, ricordando la faccia dei fratello nell’essere stati beccati dal vecchio custode. Lisa non potè evitare di unirsi all’ilarità del ragazzo, non mancando però di assestargli un pugno sulla spalla.

 

<< Ahi ! >>      James si rialzò avvicinandosi pericolosamente alla ragazza.    << Non sono mai riuscito a capire come potesse avere tanta forza una ragazzina minuta come te! >> La fece distendere sul divano, posandosi su di lei che lo accolse tra le sue gambe, e sorridendole nel suo solito modo da furbastro.

 

<< La ragazzina minuta ti ha soffiato il boccino all’ultimo allenamento di Quidditch, pur non essendo una Cercatrice! >>  Lo canzonò, mostrandogli la lingua, divertita.

 

<< Te l’ho lasciato fare, è questa la verità! >>  

 

Ammise il giovane Potter, posando le labbra su quelle di Lisa, impedendole di replicare.  James la baciava con dolcezza, lasciando le labbra per posare le sue sul mento, fino ad arrivare al collo su cui indugiò a lungo, mordendone la morbida pelle. 

 

Lisa, protetta dal corpo del ragazzo, portò le mani alle robuste spalle, scivolando sulla sua schiena e stringendo con forza il tessuto della sua camicia. La mano del ragazzo, prima ferma su un fianco, arrivò rapidamente sotto la camicia di Lisa, carezzandole la pancia e rallentando sul bordo della gonna.

 

La giovane sembrò smettere di respirare,si irrigidì, tentando di rimettersi seduta. James dovette accorgersene perché si fermò, rialzando su di lei uno sguardo confuso. Lisa riuscì ad allontanarlo ed entrambi si ritrovarono non più distesi. James continuava a fissarla, evidentemente ansioso di ascoltarla.

 

<< Ecco io... non sono pronta >>

 

Era la prima volta che Lisa si sentiva tanto a disagio e  al contempo tanto stupida. L’espressione del ragazzo non mutò, ma continuava a guardarla dando l’impressione di non capire.

 

<< Pronta per cosa? >>      La giovane gli lanciò un’occhiata seccata, sospirando.

 

<< Per…per quello! >> 

 

Arossì violentemente e non riuscì più a reggere quello sguardo. James sembrò stranamente più tranquillo, portò le braccia ad incrociarsi dietro la nuca e replicò.

 

<< Io non ho mai avuto l’intenzione di spingermi fino a quel punto con te! >>

 

Ciò che per James voleva essere un modo per rassicurare la ragazza, provocò invece l’esatto contrario. Il volto di Lisa si contorse in un cipiglio che non prometteva nulla di buono. Il giovane Potter deglutì, disorientato.

 

<< Mi stai dicendo che non mi vuoi? >>

 

Lo disse tutto d’un fiato, sperando che fosse comunque giunto alle orecchie del ragazzo, che sembrò forse più sconcertato di prima. Pensò che le donne dovessero essere davvero delle creature strane, le uniche capaci di contraddirsi da sole nel giro di pochi secondi, e Lisa a quanto sembrava,  non faceva eccezione

 

<< Lisa ti sei accorta  che solo pochi secondi fa mi hai fatto sentire un depravato che voleva approfittare della sua ragazza, ed ora mi accusi di non desiderarti?>>     Si rialzò, affondando le mani in tasca.      << Non mi sembra sia un discorso molto coerente >> 

 

Non ebbe finito che sbiancò, indietreggiando appena. Il viso di Lisa, dalla rabbia, aveva preso un colorito tendente al viola. La vide scattare in piedi e aprire la bocca diverse volte nell’intento probabilmente di lanciargli una maledizione, ma pochi attimi dopo la vide voltarsi e risalire le scale del dormitorio femminile, non accennando a fermarsi, nonostante James urlasse il suo nome.

 

                                                                      ***

 

Tutto sembrava fin troppo tranquillo, nessun ragazzino trovato a girovagare per i corridoi e nessuna coppietta impegnata in qualcosa di decisamente inappropriato avevano interrotto la pesante tensione che si respirava tra i due Prefetti che, ignorandosi l’un l’altro continuavano a perlustrare le aree del castello.

 

Rose si ritrovò persino a sperare che quel combinaguai di suo cugino James stesse per farne una delle sue e nonostante non sarebbe stata entusiasta di togliere punti alla sua casa, sarebbe di certo stato meglio che continuare a girovagare con quel peso sul cuore.

 

Alzò il capo, posando lo sguardo sul ragazzo che camminava a pochi metri davanti a lei. Sembrava tranquillo e imperturbabile come sempre, tanto che la ragazza si ritrovò ad invidiarlo per la prima volta in vita sua. Immersa nei suoi pensieri, sussultò nell’udire un rumore sordo provenire da una delle aule che avevano appena oltrepassato.

 

 Scorpius tornò indietro, avvicinandosi alla stanza. Vi entrò, impedendo a Rose di seguirlo con un’occhiata che non ammetteva repliche. Una volta dentro si accorse che altro non era che una finestra lasciata aperta, sbattuta dal vento. Si apprestò a chiuderla rapido,voltandosi verso la ragazza che come lui aveva emesso un sospiro di sollievo.

 

<< Che stupidi >> 

 

Rose ruppe il silenzio, accennando ad un sorrisino. Malfoy le si avvicinò,mani in tasca, camicia fuori dai pantaloni e cravatta allentata. Riusciva ad essere estremamente affascinante, nonostante l’aria trasandata. La fissò coi suoi intensi occhi grigi. Alla luce della luna i suoi capelli sembravano ancora più chiari.

 

<< Già, siamo due stupidi >>

 

Il tono di voce quasi nostalgico convinse la ragazza che egli non si stesse riferendo al recente spavento. Arrossì, distogliendo lo sguardo.

 

<< Scorpius io… >>

 

<< Rose Weasley senza parole… ricorderò questo istante per tutta la vita >>

 

<< Senti un po’… >> 

 

Ma non ebbe modo di continuare. Malfoy l’aveva spinta contro la fredda parete e si era impossessato della sua bocca, senza chiedere alcun permesso.  La spingeva contro il suo corpo con prepotenza cosicchè ella potesse percepire lo smisurato desiderio di possederla. Baciava con foga ogni centimetro del suo viso accaldato, mordeva le labbra rosse e carnose fino a farle male.

 

Le mani esperte affondavano nei capelli rossi e disordinati, scendevano lungo il suo corpo fino a fermarsi sulle cosce, la sollevò senza sforzo e l’attimo dopo Rose si ritrovò distesa su un banco. Stava accadendo troppo velocemente, lo sapeva, ma nonostante tutto non ebbe la forza di fermare l’irruenza di Scorpius.

 

Desiderava ancora le sue labbra sulla sua pelle, le mani che vagavano senza meta sul suo corpo. Il ragazzo aprì con impazienza la camicia bianca della sua divisa, scoprendole il piccolo, ma perfetto seno, su cui posò il volto. Rose portò la testa all’indietro inarcando la schiena e guidando le mani tra i biondi capelli.

 

Gemette, accrescendo l’irruenza del ragazzo che la spinse con forza contro la sua eccitazione. Un altro gemito, i respiri affannati che si mischiavano l’un con l’altro, parole sussurrate nel buio e poi accadde. Scorpius la fece sua, e dopo l’iniziale dolore, il seguente fastidio Rose si abituò alla sua presenza dentro il suo corpo.

 

Ad ogni spinta un gemito, uno sguardo ,un bacio finchè lei sentì il suo cuore perdere un battito e poi accelerare in maniera incontrollabile. Si aggrappò alle sue spalle, premendo le unghie nella carne e soffocò un lamento nell’incavo del suo collo. Un dolce piacere la pervase, inebriò ogni senso.  Non era mai stata così bene, non si era mai sentita così felice. E quando anch’egli raggiunse il culmine e si accasciò su di lei, l’estasi sembrò avvolgere entrambi. Strinsero i loro corpi a quello dell’altro, in un connubio che sembrava non volesse sciogliersi. 

 

Nei minuti successivi Rose, risistemata la divisa, cercava di rendere decenti i suoi capelli, senza successo. Scorpius tentava di rifare un nodo alla cravatta che la ragazza gli aveva sfilato con poca pazienza.  Si guardarono, distogliendo entrambi lo sguardo, rapidamente.

 

<< Forse dovremmo capire cosa proviamo l’uno per l’altra >> 

 

Fu ancora la giovane Weasley a rompere il silenzio, guardandolo avvicinarsi a lei.

 

<< Io so già cosa provo e so quello che voglio >>

 

Il tono deciso di Malfoy, unito al suo sguardo intenso, riuscirono a farla rabbrividire. Non l’aveva mai visto così serio, probabilmente nemmeno durante una partita si Quidditch contro i Grifondoro. Ricambiò il suo sguardo senza riuscire a replicare. Lui attese diversi minuti, poi oltrepassò la ragazza allontanandosi dall’aula, da Rose.

 

 

 

 

 

 

 

 

Per HERMIONE :  Ti ringrazio,sei stata davvero gentilissima!  Oddio,perfetta.. mi fai arrossire!  Sono contentissima che ti sia appassionata così tanto alla mia storia, a cui ammetto sono particolarmente legata! Capisco cosa intendi quando dici di leggere solo storie complete,mi è capitato troppe volte di restare delusa quando una storia veniva abbandonata! Lo trovo assurdo,davvero.. e puoi stare certa che non capiterà con questa,come con nessuna delle mie prossime fanfiction! Scrivere è qualcosa che mi rilassa in modo particolare,quindi solitamente lo faccio prima di andare a dormire salvo impegni vari.  Spero che i prossimi capitoli siano di tuo gradimento!  E mi auguro di leggere ancora le tue opinioni…    ti abbraccio!

 

 

   
 
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