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Autore: Akuma    28/10/2010    2 recensioni
« Su la mano, chi non si è mai chiesto come ci si senta ad essere onnipotenti?
Non onnipotenti come il Padre Eterno, quella è roba superata! No, io parlo dell’illimitata facoltà di disporre di denaro e persone a proprio piacimento, di viaggi, di auto di lusso, di cibo prelibato, di donne mozzafiato.
Andiamo, chi non si è mai posto la questione?
Beh, a tutti coloro che almeno una volta hanno sognato tutto ciò, io posso rispondere senza troppa difficoltà.
E senza arroganza o presunzione, gente, semplicemente perché io sono Ryoma Hino, forse la rockstar più quotata di tutti i tempi dopo Angus Young.
Lui era stato eletto “individuo di bassa statura più importante del mondo”, io mi sono guadagnato il titolo di “persona dai capelli ossigenati più influente del pianeta”.
Persino Eminem è stato costretto a capitolare al mio cospetto.
Sono praticamente un mito, quindi fate largo, sarò io a rispondervi! »
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Juan Diaz, Luis Napoleon, Ramon Victorino, Ryoma Hino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2ND TRACK - Fight for All the Wrong Reasons
Atterrai a Los Angeles con jet lag da paura.
Mi ci vollero un paio di Long Island per riprendere più o meno una parvenza normale.
Come vuole la tradizione, il telefono squillò proprio nel momento in cui stavo per sprofondare nella mia poltrona preferita di fronte al finestrone con vista sull’oceano.
- Sì.- risposi, alzando gli occhi al cielo e massaggiandomi le tempie.
- Amico, sei tornato?- la voce piacevolmente conosciuta di Ramon Victorino mi persuase dai miei propositi assassini.
- Fratello! Sì, appena due ore fa, e tu? Come butta?- con rinnovata allegria, salutai il mio migliore amico con l’euforia di chi non si vede da mesi. Il che poi era vero.
- Alla grande, allora, com’è andato il tour?- mi chiese lui, in sottofondo il susseguirsi ritmico del passaggio di auto, segno che probabilmente era in taxi.
- Un successo, Diaz l’aveva previsto! Faticoso come sempre, ma ora che è concluso ti posso dire, amico, che non c’è niente di meglio della folla in delirio.-
Adoravo la folla in delirio.
Tutti cantavano canzoni che io avevo composto, ripetevano parole che io avevo concepito, ballavano al ritmo della mia chitarra, compravano il mio merchandising, io ero il loro idolo.
Quando suonavo ero al centro del mondo, in un mix di furiosa adrenalina e travolgente frenesia che dava le vertigini e mi faceva sentire senza limiti e senza freni.
Stringevo in pugno migliaia di persone con il potere di una sola nota: quando il mio plettro, nel silenzio, sfiorava le corde, un boato delirante si levava al cielo. Violento e improvviso, puro delirio.
La gente mi lanciava lettere, fiori, poesie, effetti personali di ogni genere.
Mi capitava di essere bersaglio persino di qualche mutandina.
- Fenomeno!- rise lui, di quella sua risata solare e genuina che stregava - La prossima settimana ho la prima del mio nuovo film, Scott è entusiasta. Tu ci sarai?-
Scott, nel senso di Ridley Scott. Ovviamente.
- Puoi contarci!- annuii convinto come se ce l’avessi di fronte - Quant’è quotato al botteghino?-
Ramon rise di nuovo e mi parve di vederlo scoprire i suoi denti bianchi, così in contrasto con la pelle abbronzata del suo volto, nel quale erano incastonati due occhi smeraldini mozzafiato. Dico davvero, sembrava quasi finto da quant’era bello.
D’accordo, questo commento mi farebbe propendere per l’altra sponda latente di cui non sono un fedele seguace, ma c’era da ammetterlo, il fascino di Victorino risiedeva in queste sue peculiarità.
Non per niente era uno dei volti più famosi di Hollywood. E, già, dei più talentuosi, certo.
Aveva cominciato da giovanissimo, insieme ad una splendida Susan Sarandon, che all’epoca della primissima pellicola aveva impersonato la sua complessatissima madre. La storia era una specie di mattonazzo psicologico, che ammetto non essere ancora riuscito a terminare di vedere - ed ovviamente questo Ramon non lo sapeva, dal momento che mi ero sempre impegnato a lodarne una volta la sceneggiatura, una volta la fotografia, eccetera, eccetera.
E’ più forte di me, se non ci sono sesso o sparatorie, che ci vado a fare al cinema?
Comunque ne avevano parlato così bene da lanciare l’attorino esordiente che era direttamente sulla Walk of Fame. Ora, quindici anni dopo, si ritrovava protagonista di “Black Panther”, il nuovo kolossal di Ridley Scott, in pratica un successo annunciato.
- Non faccio previsioni.- mi rispose il finto modesto - Piuttosto, trovati un’accompagnatrice seria, questa volta.-
- Che dici? Le mie donne sono tutte serie!- fu la mia protesta, una palese panzana.
- Devo ricordarti Kana? Annabella? O Donna e la sua passione smodata per il Gin Tonic? O forse Jodi, che se ne faceva di tutto quel borotalco? E Rebecca, è guarita dalla gonorrea?-  [2]
- Gesù, Ramon! Non erano mica storie serie!- protestai, più per volontà di interrompere la lista infinita che stava snocciolando, che per ribellione vera e propria sui miei gusti in fatto di donne.
- D’accordo, d’accordo. Ma niente spogliarelliste, questa volta.-
- Sì, capitano.- annuii, facendo il segno militare - Cercherò di fare anche il nodo alla cravatta.-
- Ottimo. Ora devo lasciarti, Ryoma. Ci si vede alla prima. E non scappare subito, ti voglio nel dopo serata.-
Un clack di portiera e Ramon era già balzato giù dall’auto.
- Ciao piccolino, fai il bravo bimbo.-
Feci appena in tempo a chiudere la conversazione, che il telefono squillò di nuovo.
- Sì.- risposi all’appello, sospirando.
- Bomber!- l’esclamazione acuta di Juan Diaz peggiorò il mio malessere da jet lag - Allora, tutti pronti?-
- Eh?-
Il mio acume non aveva limiti. Ma ero scusato, dopotutto mi ero appena sparato Londra - Los Angeles senza l’ombra di uno scalo.
- Prooonto?- lo sentii far scattare lo zippo e soffiare via il fumo dalle labbra - Domattina ti voglio bello scattante per l’incontro in sala di registrazione.-
- Domani mattina?!-
Non avevo un attimo di respiro, a quanto pareva.
- Ovvio. Le rockstar non dormono mai, figurati i loro agenti! Quindi fatti una bella dormita, devi essere pronto per l’incontro del secolo. Ho stretto un patto col diavolo pur di organizzarti un duetto con Napoleon, quindi porta le tue chiappe qui con già in vena due o tre buone dosi di caffeina!-
- Qui? Vuol dire che sei già in sala? Ma cosa sei, una specie di cyborg?- protestai - Sei tornato con me da Londa, come diavolo fai a essere così pimpante?!-
- Certo che sono in sala, mi hanno appena confermato l’appuntamento! Hai mai sentito parlare dei vampiri?-
Alzai gli occhi al cielo.
- Oh, andiamo, Diaz!-
- Ti confesso che prediligo le giovani vergini. Sono loro che mi danno la carica con il loro sangue fresco.- fui certo che ammiccò come faceva di solito quando parlava di donne - Hai presente le due hostess che mi hanno sistemato la zona notte?-
- Diaz...- ripetei, ma lui imperterrito doveva per forza fare la sua uscita.
- Ecco, diciamo che non mi hanno sistemato solo quella!- poi scoppiò in una risata esilarata, come se fosse in preda all’effetto di qualche acido.
- Oh, beh, si sarà trattato sicuramente di vergini dal sangue fresco, allora!- mi lasciai trasportare dall’ironia - Ciao, cacciatore, a domani.-
- Ti voglio puntuale, bellezza.-
- Sissignore.-
Se essere una rockstar non aveva prezzo, d’altro canto non ti lasciava neanche un attimo di tregua.
Così, evitando di cedere ai barbiturici, preferii addormentarmi naturalmente e ronfare fino alla mattina dopo. Una ventina di ore filate, che sicuramente avrebbero avuto l’insana conseguenza di rendermi più frastornato che mai e quindi non mi avrebbero di certo aiutato.
Comunque, Juan Diaz mi voleva puntuale. Ed io fui tempestivo come la moglie che si intromette sul più bello tra amante e marito.
Inutile dire che lui era già la, questa volta in un completo di lino color crema che faceva risaltare parecchio la sua carnagione scura.
Accanto a lui c’era un tizio dall’aria fiera e boriosa, il naso all’insù come la cresta di capelli biondi che portava con orgoglio: Louis Napoleon in persona.
- Ecco il nostro chitarrista!- esordì Diaz, facendosi vicino e tendendomi la mano. Gli strinsi il pugno, poi lasciai che si voltasse verso Louis.
- Napo, questo è Ryoma Hino, è un piacere assistere alla nascita di un featuring dalle uova d’oro!- rise, buttando indietro il capo ricciuto.
Quando faceva così sembrava la bambola assassina. Inquietante.
- E’ un piacere conoscerti.-
Gli tesi la mano e ricevetti indietro una stretta decisa ma non invadente. Quel tizio mi piacque subito.
- Lo immaginavo.- fece lui, sul volto quel mezzo scaltro sorriso che avevo visto solo nei cartoni di Lupin.
Allora risposi alla stretta, dando inizio a quella che sarebbe stata una collaborazione coi fiocchi.
In tutti i sensi.



[2] Riuscite ad indovinare da dove arrivano questi nomi? xD Vi sssfido! No, no, facciamo che ve lo dico subito, se no rischio di combinare i miei soliti casini causa troppe note: cooomunque, sono le donne menzionate da Sean Paul nella sua “Get busy”... yeah! Shake that thing!! xD
 
   
 
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