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Autore: scarlett666    29/10/2010    4 recensioni
...la catena degli Uchiha.
Da oggi comincia una nuova era, la mia strada è cambiata. Una strada che percorreranno i miei figli, e i figli dei loro figli, lastricata di sacrificio, dolore e crudeli rinunce, seguendo un destino fatto d’odio ed insaziabile sete di vendetta. Tutte le generazioni a venire saranno contaminate da questo male inarrestabile che li infetterà fin nel profondo dell’anima, oscurando ogni altro sentimento d’amore o comprensione.
Il loro credo ninja sarà sempre e solo il rancore.
Questa è la mia maledizione, fratello.
1-L'Eremita delle sei vie della trasmigrazione.
2-Madara e Izuna.
3-Madara e Hashirama.
4-La valle della fine.
5-Obito e Kakashi.
6-Obito e Kakashi, II° parte.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Itachi, Obito Uchiha, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più contesti
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il primo anello

Salve! 

Eccomi puntuale (avevo detto due giorni giusto?) per la pubblicazione del primo capitolo. Sinceramente il dubbio che l’idea di fondo non sia proprio brillante mi è rimasto, considerando anche il fatto che, a fronte di 41 persone che hanno letto l’introduzione, solamente 2 hanno espresso apertamente il loro parere con un commento (ma io avevo bisogno di voi ç_ç ). Ora, quale sarà il motivo? Non vi interessa, vi siete addormentati già solo leggendo l’intro, siete tutti giustamente di fretta oppure con l’arrivo dell’autunno siete andati già in letargo? I misteri…

Va beh, pazienza! Io non demordo e continuo per la mia strada, sia per chi legge che per la soddisfazione di scrivere in se, convinta di poter catturare la vostra attenzione con il procedere degli eventi…forse!! Altro da dire non ho…ci vediamo in fondo al capitolo!

Buona lettura!!

 

Quando il primo anello prese forma – 1

I figli della leggenda

 

…due, tre, quattro piccoli cerchi concentrici, come minuscole e perfette scatole cinesi di un grigio opalescente parevano racchiudere al loro interno il più grande dei poteri, rendendo magnificenti quegli occhi ipnotici e penetranti. Quasi impossibile sostenerne lo sguardo.

Persino io, figlio primogenito del grande Eremita delle sei vie della trasmigrazione non vi ero mai riuscito, ed ogni giorno scendevo a compromessi con l’incapacità di compiere un gesto apparentemente così semplice ed essenziale come guardare negli occhi il mio stesso padre. Semplicemente ne ero atterrito, il timore e la soggezione m’imprigionavano ogni volta in una morsa capace di togliermi il respiro. La sua fama, il suo sconfinato ed ineguagliabile potere, l’attitudine al comando ed il forte senso della giustizia, tutto in lui contribuiva a renderlo ai miei occhi una figura dalla perfezione intaccabile, degno d’incondizionata ammirazione, il modello al quale tendere al di sopra di ogni aspirazione personale. Ogni giorno, ogni singolo gesto, ogni pensiero costantemente volti ad ottenere un suo gesto d’approvazione, un semplice segno di quell’amore paterno che tanto generosamente elargiva a tutta l’umanità, ad ogni singolo essere vivente di questa sterile terra smarritosi nell’orrore della guerra; non a me, il suo primo figlio, colui che un giorno gli succederà alla guida di questo sconsiderato gregge di anime cieche e spaurite.

Una sconfinata moltitudine di egoisti, gretti individui capaci di parlare di pace, amore e fratellanza solo quando hanno la pancia piena, pronti a scannarsi per un centimetro di terra, piccole menti incapaci di provvedere a se stesse senza condannarsi all’autodistruzione, inadatte alla convivenza pacifica: meri animali con la presunzione di una tanto decantata quanto inesistente intelligenza superiore. Solo una guida decisa, intransigente, dal pugno deciso, può riportare tali bestie all’ordine, addossandosi l’onere di decidere per il loro bene, garantendone la sopravvivenza, ma privandoli necessariamente di ogni sconsiderata libertà. La forza è l’unica soluzione per gli uomini che, solo sottomessi ad una forza superiore, guadagneranno la pace.

Inutili le illusioni, a nulla valgono tutti i bei discorsi sulla forza della perseveranza, della volontà di cambiare, di lottare per potersi finalmente comprendere l’un l’altro, che solo perseguendo la via dell’amore si potrà raggiungere una pace duratura, l’unica e vera pace degna di quel nome. Una comunione d’obiettivi tra le diverse popolazioni, un desiderio di capirsi e venirsi incontro nonostante le apparenti diversità, perché solamente dall’unione e dalla collaborazione nasce la vera forza.

Che pensiero dolce, sembra quasi una dichiarazione d’amore al mondo, ne fratellino?

Si, decisamente solo lui può credere ancora a queste belle favole, quando la realtà che ogni giorno si palesa davanti ai nostri occhi non fa altro che mostrarci odio, invidie, guerre e distrizione. Per carità, voglio bene a mio fratello, ma è proprio senza speranza; presto o tardi si farà molto male, andando a sbattere contro l’evidenza dei fatti e precipitando inesorabilmente dall’alto dei suoi tanto poetici ideali. Quanto più i nostri principi sono nobili ed alti, tanto maggiore sarà il dolore ed il danno subito dall’inevitabile caduta delle speranze.

Non è tagliato per il comando, ed i tempi sono ormai maturi; presto uno di noi dovrà succedere al nostro vecchio padre, il suo verdetto non tarderà a farsi sentire poiché la morte gli è vicina. Quale sarà la scelta è fin troppo facile da intuire.

Destino sereno e predeterminato accettato passivamente o scelta consapevole ma priva di certezze di un percorso comune?

Pacifica assenza di libertà o tumultuosa autodeterminazione?

Controllo sicuro o preannunciato caos?

La concretezza della Forza o l’intangibile sfuggevolezza dell’Amore?

Imponenti colonne di fumo denso e acre avvolgevano in lente spire ogni cosa, soffocando grida strazianti colme di odio e disperazione.

Grotteschi presagi della mia imminente vittoria.

Questa realtà non può che darmi ragione.

Un'impercettibile increspatura delle labbra, la lingua umida che ne delinea con lentezza i contorni con movimenti volutamente studiati, un sorriso bieco e malcelato.

Provo quasi pena.

 

Senza rancore, fratello.

È giunto il momento che io guidi con la Forza questa terra priva di giudizio.

 

 

 

Pallida, lontana ed immobile, questa nuova luna riempie inaspettatamente il cielo notturno, avvolgendo in un bagliore fioco e freddo questa terra sconsiderata, che per la prima volta riluce quasi evanescente, riflettendo di luce fasulla. Sale la nebbia dai campi ormai nudi, densa e opalescente mi ricorda i suoi occhi, ammirati quasi sempre di sfuggita. Ha lasciato tutto a questa terra, dedicando ogni briciola di se stesso alla salvezza di questi uomini, i ninja che in futuro porteranno la pace. Estremo ed imperituro segno del suo amore è questa rassicurante presenza celeste che, ogni notte per i secoli a venire, veglierà silente sul sonno di ognuno di loro, ignari oggetti di tanta devozione.

Racchiuso tra le lunari rocce, giace esanime l’inutile carcassa di Juubi, padre dei demoni, il principe fra le mostruose creature. La sua devastante potenza è ormai decimata, suddivisa in nove frammenti sapientemente dispersi, distribuiti sull’intera area delle potenti terre ninja, in modo da esser più facilmente controllati. Ognuno di loro sigillato all'interno del corpo di un Jinchuruki, uno shinobi prescelto e destinato a governarne la furia. Riunificare un tale potere porterebbe a conseguenze letali, inimmaginabili; mai più nascerà su questa terra altro essere in grado di controllare e sconfiggere una tale potenza, e l'intero universo ninja verrebbe raso a suolo, spazzato via come la fina sabbia del deserto di Suna.

Mh, prevedibile. Come c’era da aspettarsi dal grande Rikudo Sennin, nulla è stato lasciato incompiuto: nemici sconfitti, ordine ristabilito, pace solida e duratura…successore designato.

Ecco il punto esatto in cui la perfezione abbandona il suo tanto articolato disegno.

Il caos, l’indetermitatezza, l’appello ad un’inesistente coscienza e forza d’animo.

Ha scelto l’amore, la comprensione reciproca…ha scelto mio fratello.

Il secondogenito.

Quell’illuso sognatore col sorriso da idiota. Non c’è nulla di divertente nella gestione di un intero mondo di bestie prive del lume d’intelletto. Non serve appellarsi ai bei sentimenti quando i paesi vicini si annegano nel sangue in preda all’istinto. Non ha senso dare libertà di scelta ad un popolo cieco.

Le unghie affondano nel palmi, piccoli solchi sulla pelle ruvida e callosa delle sue mani.

 Che fallito.

Un solo istante, un singolo battito d’ali, e tutto il lavoro del mio tanto stimato quanto stupido padre sarà completamente ed irrimediabilmente vanificato. Finissima cenere che si perderà nell’aria satura dell’odore del sangue, scomparendo nella nebbia. Il troppo amore per queste bieche creature vi ha resi entrambi ciechi come loro, incapaci di vedere all’orizzonte le nefaste conseguenze delle vostre ingenue scelte.

Già avverto, in lontananza, terribili echi di morte e distruzione, un intero mondo che implode e si autodistrugge. Una vita gettata al vento.  Ero io il predestinato,  solo io ho il potere oculare.

Un sinistro stridio di denti serrati fino allo spasmo. E’ rabbia che esplode, furia che dilaga.

Ogni singola fibra del mio essere grida vendetta, per il torto subito, per il cieco odio che lo avvelena, per la rabbia della sconfitta, per la delusione di un figlio tradito. 

Da oggi comincia una nuova era, la mia strada è cambiata. Una strada che percorreranno i miei figli, e i figli dei loro figli, lastricata di sacrificio, dolore e crudeli rinunce, seguendo un destino fatto d’odio ed insaziabile sete di vendetta. Tutte le generazioni a venire saranno contaminate da questo male inarrestabile che li infetterà fin nel profondo dell’anima, oscurando ogni altro sentimento d’amore o comprensione.

Il loro credo ninja sarà sempre e solo il rancore.

Questa è la mia maledizione, fratello.

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 Rikudo Sennin = Eremita dei sei sentieri o delle sei vie della trasmigrazione. (Colui che ha creato tutte le tecniche ninja conosciute, il primo shinobi della storia, nonchè primo possessore del rinnegan.)

Cominciamo bene! ò_ò’

Direi che sin dall’inizio le tematiche principali della raccolta sono ben evidenti…poco originali non credete? Questi Uchiha riescono ad essere noiosi ancora prima di fondare il clan, kukuku!!

Dunque, questo primo capitolo vede protagonisti coloro che hanno dato avvio a tutto…i figli dell’Eremita dei sei sentieri (o delle sei vie della trasmigrazione, come preferite!).

Tenete bene a mente alcune parole chiave perché le ritroverete più avanti…mooolto più avanti.

Si, so di non aver messo i nomi, ma non è colpa mia: non li ho trovati da nessuna parte! Nemmeno sul portale di Naruto di Wikipedia. Mi è sorto quindi il dubbio che in realtà lo stesso Kishimoto non li abbia rivelati affatto! Voi che dite? Sono io che ho preso una clamorosa cantonata? Se qualcuno li conosce me lo faccia presente, pleease.

Bene, ora vi saluto, ci si vede fra una settimana circa!

Hugs  ;D

P.S.

Quel grosso buco sotto il titolo dell’introduzione doveva essere un’immagine dello stemma degli Uchiha, ma qualcosa deve essere andato storto. Ora, io ritento anche questa volta, poiché ho trovato due belle immagini dei fratelli in questione, ma se l’esperimento fallisce, dal prossimo aggiornamento lascio perdere! (Con immenso rammarico perché avevo trovato delle immagini piuttosto calzanti per ogni personaggio. ç_ç )

   
 
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