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Autore: Cristina Black    30/10/2010    2 recensioni
Sono passati 15 anni dalla trasformazione di Bella e dall'imprinting di Jacob. Renesmee è cresciuta, è invecchiata, e Jacob è stato tutto ciò di cui lei aveva avuto bisogno. Con il trascorrere degli anni, Bella comincia a vedere Jacob con occhi e sensi diversi, riscoprendo così l'amore che da sempre aveva cercato di soffocare. Ma la sua nuova natura (esagerata) di vampiro non le permetterà più di tenere a freno i suoi sentimenti. Cosa succederà a Jacob, quando Renesmee morirà? Come si comporterà Bella d'ora in avanti? Ma sopratutto...come reagirà Edward?
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Jacob
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Poc: lo so non te lo aspettavi xD, però come ti ho promesso presto capirai la logica che ho usato per questo colpo di scena! Rosalie dolce non lo avevo mai sentito xD, a me piace molto come vampira anche se è aggressiva, ha un carattere molto forte, e quel dialogo lo adoro (modestamente ù_ù xD). La povera Rose si è sempre data le colpe per quello che ha subito quando era umana ed è una cosa che non ho mai sopportato! Inoltre davvero non l’ascoltava nessuno, a parte quando Eddy cercava una scusa per suicidarsi, eppure era l’unica che sapeva quel che diceva. Sono felicissima che ti siano piaciuti ^_^. Kiss!

***
 
Ely_love: ma che bello sentirti di nuovo cucciola *____*, non preoccuparti capisco bene cosa vuol dire aver poco tempo (anche se ammetto di non sopportare l’attesa xD). In questo capitolo capirai se si tratta di lei e nel prossimo tenterò di spiegare la resurrezione di Nessie. Mi auguro di ricevere presto altre tue recensioni! Un bacio!


***
 
Marpy: anche a me ha detto che la figlia è una demente xD, poveraccio che razza di figlia degenere doveva capitargli xD, però sempre la figlia è, dopotutto le vuole molto bene. Rose la considero quasi un mito, ed è l’unica che in quella famiglia ha un po’ di cervello! Darle voce è stata una liberazione (per me e per il suo personaggio), un po’ come per Charlie che sgrida per bene la figlia rimbecillita. “A volte ritornano” espressione azzeccatissima xD e spero di spiegare bene com’è stato possibile, per ora origliamo la chiacchierata che si faranno i tre. Un bacione anche a te e buona lettura!

 
***


 
 
Non potevo credere che fosse viva.
Avevo sentito il suo cuore fermarsi, le sue immagini mentali svanire nel nulla, il suo corpo invecchiato trasportato in quell’angolo nascosto del giardino dei Cullen.
Eppure era davanti a me.
Mi avvicinai cauta senza staccarle gli occhi di dosso, mentre lei mi osservava con un piccolo sorriso immerso tra le rughe.
Il suo viso era lo stesso dell’ultima volta che la vidi su quel divano.
L’aspetto era quello di una donna di novant’anni, con i suoi lunghi capelli bianchi e i segni dell’età sul corpo.
Tuttavia c’erano delle cose nuove di lei che mi colpirono e che non riuscivo a capire.
«Il tuo profumo è diverso», sussurrai.
«Si, anch’io lo sento diverso, è più buono», rispose lei.
Annuii. Il suo era il profumo di un predatore.
«Anche il timbro della tua voce è diverso. È più vellutata di prima».
Renesmee assentì lentamente con il capo.
«I tuoi occhi…sono dorati come i miei», aggiunsi sempre più incredula. Prima erano uguali ai miei quand’ero umana.
«Davvero?», domandò confusa come me.
Incerta, allungai le mani sul suo volto e mi decisi a toccarla.
Quando era ancora viva percepivo il lieve calore della sua pelle.
Ora era perfettamente alla mia stessa temperatura.
Compresi che adesso era gelida. Come un vampiro.
E il suo cuore era muto, come il mio.
«Nessie», farfugliai con una specie di nodo in gola.
Lei mi toccò il viso con la sua mano grinzosa e vidi il ricordo di quando l’andai a trovare alla sua tomba e le parlai.
Nella sua mente vedevo l’interno del suo feretro e udivo la mia voce smorzata dai metri di terra e dal basso volume delle mie confessioni.
Lei mi sentiva, ricordava ogni parola che avevo pronunciato.
L’abbracciai con tutta la forza che avevo.
Il mio cuore di madre era sul punto di scoppiare dalla gioia.
Ci stringemmo e ci cullammo, e per poco non sembravo io la bambina.
Il mio aspetto era molto più giovane del suo e lei era molto più vecchia e più alta di me.
Era più alta per essere perfetta per Jacob.
Jacob!
Spalancai gli occhi e mi voltai verso di lui entrando istantaneamente nel panico.
Era ancora impietrito, il respiro corto e il cuore a mille. Sembrava spaventato a morte.
Oh no…
Non di nuovo.
Slacciai le braccia dai fianchi di Nessie e mi precipitai da Jake.
«Jake! Jake!», trillai prendendogli il viso per costringerlo a guardarmi negli occhi. «Jake! Ti prego non mi lasciare! Dimmi che non è successo di nuovo!», ero disperata, in preda al panico.
Sentivo il mondo scivolarmi da sotto i piedi, come se stessi cadendo da un precipizio senza mai scorgerne il fondo.
Lui sentendo le mie parole e il trillo isterico della mia voce, puntò i suoi occhi nei miei sbattendo le ciglia confuso.
«Di nuovo?», biascicò.
«Hai di nuovo avuto l’imprinting con Nessie? Rispondimi!», domandai scuotendogli le spalle larghe.
Jake la guardò di nuovo, poi guardò me, aggrottando le sopracciglia nere.
«No, nessun imprinting», rispose un po’ confuso ma deciso.
«Ma allora perché sei rimasto così interdetto?», domandò improvvisamente Nessie facendolo sobbalzare.
Jake la guardò e il suo viso si fece di nuovo allarmato.
«Scusa Nessie, è che l’ultima volta che ho visto un fantasma fu in un incubo da bambino», rispose.
Nessie trattenne una risata.
Jake vinse il suo incubo e si avvicinò a lei per abbracciarla.
«Bentornata nonna Nessie», mormorò. Renesmee sorrise stringendolo forte.
Poi Jake sciolse l’abbraccio per guardami, e con imbarazzo si rivolse di nuovo a Nessie.
«Nessie ti…ti dispiace che io e tua madre…», balbettò.
Nessie scosse la testa con il suo sorriso unico al mondo.
«No, Jake. Ho sentito le confessioni di tutti quando ero in quella tomba. Le tue, quelle di mia madre, quelle di Rose. Anche se sono del parere che la responsabilità maggiore sia di mia madre, io le voglio bene e ho capito la battaglia che per anni portava avanti dentro di sè. Lei pensa che fosse una cosa degli ultimi mesi, ma ad oggi credo che quel tarlo abbia cominciato a mangiarsi le sue sicurezze da molto più tempo. Mi era parso di intuirlo negli ultimi tempi ed è per questo che ho scelto di mostrarvi quel ricordo di noi tre insieme, prima di lasciare che la mia parte umana morisse. Volevo che tu lo vedessi con i miei occhi, Jake, perché tu non eri in grado di capirlo. E forse mio padre cercava di convincere mamma a non andare a cercarti, perché ha sentito quel mio pensiero e ha avuto paura. Mamma ha combatutto contro sé stessa per amore di mio padre, non per il proprio e adesso è arrivata ad un punto in cui non può più continuare a rinnegarlo. Tuttavia sono d’accordo con Rose nell’affidare una parte di colpe anche a mio padre, ma non per questo il mio affetto per lui è cambiato. Potevi presentarmi una miriade di ragazze, Jake ma credo che solo lei sia perfetta per te, almeno quanto me», rispose.
Rimasi senza parole. Allora lei lo aveva capito?
Ed Edward aveva avuto paura perché aveva letto i pensieri di Nessie e poi quelli di Jacob dopo la rottura dell’imprinting?
Ecco perché non voleva lasciarmi andare, perché voleva che lo dimenticassi e restassi con lui. Aveva sempre avuto l’incubo che scegliessi Jake e in un’istante aveva capito che poteva esserci ancora una possibilità che io facessi quella scelta.
Mi ha sempre tenuta lontana da Jake di proposito.
Non avevo mai visto tutta la possessività e l’egoismo di Edward.
Eppure Jake me lo aveva detto, aveva detto che lui era più bravo a giocare sporco perché aveva più esperienza, e io non ci credevo.
Invece aveva ragione.
D’un tratto lo stomaco di Jake emise uno dei suoi brontolii.
Nessie e io ci guardammo e ci venne da ridere, per le nostre orecchie era un rumore assurdo.
«Forse è il caso di consumare la cena, Jake», propose lei.
Jake si toccò lo stomaco e fece una smorfia.
Entrammo dentro e ci mettemmo a sedere mentre Renesmee si guardava intorno.
Anche lei adorava questo tipo di casette, un po’ ricordava quella in cui aveva trascorso i suoi primi anni.
«Ma come hai fatto? Cos’è successo? Da quando sei così?», le domandò Jacob tra un boccone e l’altro.
Nessie aggrottò le soppracciglia marmoree e tentò di spiegarci.
«E’ stato strano. Quando il mio cuore ha smesso di battere mi sono ritrovata come immersa nel nulla. All’improvviso ho cominciato a sentire un lieve bruciore nelle vene ma non ho sofferto molto, era sopportabile. Per un po’ ho smesso di pensare e di muovermi, come se fossi solo un involucro vuoto senza vita, nonostante percepissi ogni cosa. Sentivo tutto quello che dicevate e capivo tutto quello che succedeva, ma mi sentivo come se mi fossi persa dentro me stessa. Non avevo né filtri nè penseri, mio padre non aveva niente da leggere perché tutto mi attraversava e non elaboravo nulla. Quando poi ho cominciato a riprendere il controllo di me stessa ero già sotto terra. Volevo uscire ma stava succedendo di tutto. Ho deciso di starmene buona ad aspettare che le acque si calmassero per uscire da li, ma c’era sempre tempesta, e soprattutto non restavo mai sola», gli rispose, poi si rivolse a me. «Quando Esme e Rose si sono accorte che stavi arrivando sono sparite per lasciarti sola e sono rimasta ad ascoltarti. Capii che avevo ragione a sospettare qualcosa e volevo uscire a consolarti, ma non volevo spaventarti. Poi appena te ne sei andata è venuta Alice ed è rimasta a vegliami, dopo sono arrivati anche gli altri. Non stavano nemmeno andando a caccia erano davvero distrutti. Poi stanotte ho sentito un’odore terribile. Solo dopo che Jake aprì bocca, capii che si trattava di lui. L’ho ascoltato, poi è arrivata Rose e ho sentito i loro discorsi. Alla fine ho approfittato del momento in cui i Cullen sono finalmente andati a caccia e sono uscita fuori. Ho rimesso apposto la terra smossa e ho cacciato qualcosa, avevo molta fame. Poi ho individuato la vostra scia e l’ho seguita, ed eccomi qui», disse finendo di raccontare la sua storia.
«Quindi in altre parole è morta la parte umana di te, e di conseguenza è prevalsa quella di succhiasangue», interpretò Jacob che nel frattempo si era spazzolato tutto quello che c’era sul tavolo.
«Esatto. Peccato che quando la parte umana mi ha abbandonato non si è portata dietro qualche ruga», brontolò Nessie lamentandosi del suo aspetto da vecchietta immortale.
Nonostante fossi ancora leggermente sconvolta, soffocai un risata.
«L’importante è che sei di nuovo con noi», le dissi stringendole la mano e sorridendole amorevolmente.
Lei ricambiò e mi cinse il fianco con un braccio duro come la pietra e freddo come il ghiaccio.
Jacob fissava pensieroso il bordo del tavolo, stravaccato sulla sedia con le braccia incrociate.
«Adesso ho capito», sussurrò.
«Cosa?», domandammo in coro io e Nessie.
«Quando l’imprinting si è spezzato ho sentito come se l’acciaio dei cavi che mi legavano e te si raffreddassero fino a infragilirsi e poi rompersi. Ecco perché si sono congelati, perché adesso sei completamente vampirizzata. Ciò che mi legava a te era la tua parte umana. Ma adesso non ho capito perché non è scattata di nuovo la magia. In fondo secondo quella roba dovresti essere la mia anima gemella», rispose Jacob.
La sua ultima considerazione mi fece rabbrividire…e capire.
«Io so il perchè», mormorai attirando i loro sguardi interrogativi. «Perché Nessie ha perso la sua anima. Aveva ragione Edward. Noi…noi non abbiamo un’anima».
Calò un silenzio pesante come un macigno.
Da umana non ci credevo.
Uno come Carlisle, un vampiro che era migliore di qualunque essere umano sulla terra non aveva un’anima. E nemmeno Alice, nemmeno Esme.
Nemmeno Edward.
E nella mia stupida ossessione avevo trascinato anche mia figlia.
«Bè, magari non è esattamente persa, Bells. Potrebbe essere già in cielo lasciando qui solo “l’involucro” tenuto in vita dal veleno che hai in corpo. O forse semplicemente l’imprinting non può scattare due volte, men che meno con un vampiro, no?», suppose Jake cercando di rassicurarmi ed avvicinando il suo viso al mio.
Non riuscivo né a sorridere né a scacciare il senso di colpa per ciò che avevo combinato.
«Ogni scelta ha le sue conseguenze», mormorai.
Nessuno commentò, ovviamente.
Speravo che almeno la mia anima fosse ben conservata nelle mani di Jake.
Feci un bel respiro aggrappandomi a quella convinzione e cercai di cambiare argomento.
«Okay, forse ora dovremmo tornare dai Cullen. Saranno felici di rivederti», proposi stiracchiando un sorriso.
«Appena superato il trauma», precisò Jacob.
«Carlisle mi riempirà di domande», disse Nessie sorridendo e alzandosi dalla sedia.
  
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