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Autore: AnImoR_7    30/10/2010    15 recensioni
E se Edward avesse conosciuto Bella il giorno stesso della sua nascita?
"Infine mi decisi a guardare dentro il lettino, presi un lungo respiro e abbassai il capo verso quella che secondo mia sorella sarebbe diventata la mia futura compagna, mentre per me era solo un'umana in fasce che mi apprestavo a scorgere esclusivamente per farle piacere...La scorsi e fu l'inizio della fine.
E poi quando una volta grande Bella incontrerà Edward...
"A quel punto, ebbi voglia di fare quello che per nessuna ragione al mondo avrei dovuto. Mai
Perchè ho un ragazzo
Perchè lo conosco da otto ore
Perchè romperà il già fragile equilibrio della mia vita
Perchè niente sarà più come prima
Perchè mi sta facendo ammattire
Perchè non gli ho chiesto cosa ci fa qui
Perchè sto sognando e tutto ciò non può essere reale
Perchè non ha senso, perchè...
Non trovai più motivazioni da aggiungere al mio elenco e di slancio lo baciai.
La pioggia il vento, lo scorrere del tempo, il sogno la realtà, la pazzia la coerenza, non volli sentire nè pensare ad altro se non al gelido e appassionato tocco delle sue labbra sulle mie, il resto del mondo sparì nell'esatto momento in cui mi avvinghiai a lui" Cap.7
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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Cap. 11
Buon Sabato a tutte, come state? Io bene, ho appena terminato il capitolo, e diciamo che posso ritenermi abbastanza soddisfatta, Bella non sa proprio tenere le mani a posto con Edward...Nel prossimo ci sarà un piccolo grande colpo di scena, ma non vi anticipo nulla spero solo di finirlo presto (sono ancora a metà).
Adesso vi saluto e aspetto vostre opinioni, se vi va recensite mi fa piacere sapere cosa ne pensate. Come sempre ringrazio tutte mi seguite in tante, davvero  t a n t e.
Grazie di cuore e alla prossima.
Romi.




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pov Edward

 
Dopo aver chiuso la chiamata con Bella, rimasi perplesso, la sua voce mi parve provata, come se avesse ricevuto delle cattive notizie. Mi distesi sul divano e cercai di pensare solo ai bei momenti trascorsi con lei quel pomeriggio, mi concentrai soprattutto sull'ultimo sguardo che mi rivolse, caldo ed intenso come il colore dei suoi occhi, fino a quando bussarono alla porta della mia camera.
"Eddy ci sei?" Alice
"Entra scocciatrice" mia sorella si avvicinò lentamente e come sua abitudine si sedette sul bordo della chaise longue a gambe incrociate
"Ti devo parlare" disse ecco come rovinarsi l'umore ascoltando solo tre parole
"Lo sapevo, questa tua visita a quest'ora non poteva di certo portare buone notizie..." risposi "che c'è?" per tutta risposta lei mi fece una linguaccia, e poi domandò
"Umh...Bella ti ha chiamato?"
"L'ho chiamata io, perchè"
"Come ti è sembrata? Triste? Nervosa agitata?"
"Tutte e tre le cose...Alice sai che quando si tratta di Bella ho una leggera tendenza ad agitarmi, quindi per favore dimmi di che si tratta"
"Complicazioni"
"Di che genere?"
"Il suo vecchio, hanno litigato, il Capo Swan non vuole saperne di lei che lascia il suo fido Jacob" la cosa non mi sorprese affatto, anche se rimasi  un pò perplesso
"Ma che vuol dire?"
"Creerà un sacco di problemi a te e Bella, quindi preparati" sorrisi
"Alice ho aspettato così tanto tempo per stare con lei, non mi abbatterò certo al primo ostacolo"
Avevo atteso per decenni che lei arrivasse nella mia vita e non mi sarei di certo scoraggiato al primo inconveniente, soprattutto dopo che avevo acquisito la certezza che  anche Bella ricambiava il mio amore.
Alice mise la sua mano sulla mia, la strinse e leggendomi nel pensiero disse
"Lo so Eddy, lo so...Ti ama molto sai? Le hai proprio stregato il cuore" a queste parole sentii una fitta al petto, nella zona che avrebbe dovuto essere morta. Il mio cuore defunto sussultò...
"Già, sembra incredibile, non riesco ancora a capire come sia stato possibile in soli due giorni" scossi la testa incredulo  "e comunque l'amo tanto anch'io, davvero, sapevo di provare amore  per quella creatura ma... stringerla, baciarla, respirare il suo odore, toccare i suoi capelli" chiusi gli occhi per un attimo e ripensai al bosco "Il contatto fisico fra noi ha amplificato il sentimento, lo ha reso mille volte più grande, non so se riesco a spiegarmi"
"Oh Eddy, certo che riesci" rispose mia sorella commossa, io riaprii gli occhi e aggiunsi
"Mi sento come se fossi nato per la terza volta, prima umano poi vampiro e adesso entrambe le cose...sono un vampiro che ama come un umano, o forse di più"  mi guardò, e colsi sul suo viso tanta emozione, se avesse potuto avrebbe pianto
"Davvero credi che mi ami molto?" le chiesi infine
"Si, non ho dubbi al riguardo e d'altronde non ne ho mai avuti. Ieri sera si struggeva per te dopo la lite col padre..."
"Ma come può essere che provi tutto questo per me, in così poco tempo?"
"Beh io ho una teoria"
"Ti ascolto" le dissi
"Lei ha avvertito la tua presenza fin dal suo primo giorno di vita, giusto?
"Si, credo proprio di sì"
"Quindi considerando che le sei stato accanto per molti anni e l'hai vista crescere,  ha percepito il tuo amore costante e discreto, cioè sapeva che tu le eri accanto,  e soprattutto sapeva che prima o poi saresti tornato per stare con lei, ti stava aspettando Edward...Se poi ci aggiungi che siete fatti l'uno per all'altro, perchè lo siete davvero, il gioco è fatto!" Il volto di Alice si aprì in un grande sorriso "Sei fortunato, è proprio una cara ragazza, dolce gentile oltre che bellissima, sarà un'ottima moglie e poi..."
"E poi cosa?"
"Nulla"
"Alicee"
"Davvero nulla, solo un..." non terminò la frase "lascia stare" disse sventolando la mano cacciando l'aria davanti a sè "quando la visione sarà più nitida ti dirò di cosa si tratta. Intanto ti consiglierei di preparare un piano" decisi di non insistere
"Cosa esattamente?"
"Per come la vedo io Bella deve lasciare l'indiano e poi piano piano introdurti a suo padre, ma non certo dall'oggi al domani ci vorrà del tempo" il suo ragionamento in effetti era logico, non faceva una grinza "altrimenti ci sarebbe un'altra soluzione..."
"Quale?"
"Fuggite insieme"
"Cosa? Ma sei impazzita?"
"Edward prima o poi dovrà abbandonare la sua famiglia e la sua vita...dunque non capisco di cosa ti preoccupi" per certi versi  anche questa volta disse una cosa logica, ma al momento avevo altro per la testa e non volevo certo fuggire via, se pur con Bella.
"Alice una cosa per volta per favore, okay? Sto rendendomi conto solo adesso che la mia vita è cambiata, voglio dire lei mi ama, ama me! Fino a una settimana fa era solo una speranza, adesso è realtà ed è accaduto tutto così in fretta...Voglio assaporare ogni istante, godermi questo periodo in cui la conoscerò davvero e lei farà la stessa cosa con me. Al resto ci penserò poi, gradualmente"
"Va bene hai ragione, goditi
questo periodo anzi sono sicura che te lo godrai nel vero senso della parola, ed anche molto presto..." fece un sorrisetto ammiccante di chi la sapeva lunga, poi prese a battermi una mano sulla spalla a mò di incoraggiamento "ahhh il mio fratellone timido ed impacciato, mi raccomando non farmi fare magre  figure. Piuttosto credo che dirò ad Emmett di scambiare due chiacchere con te, magari per spiegarti almeno i fondamentali" lì per lì non capii esattamente di cosa stesse parlando quella pazza, Emmett? E da quando lui sa qualcosa più di me?
Poi ebbi un'illuminazione, quell'energumeno di mio fratello solo in una cosa poteva battermi oltre che a braccio di ferro, in pratiche amatorie...
"ALICE, la vuoi smettere per favore" le urlai quando capii cosa doveva spiegarmi Emmett "Che caspita hai visto si può sapere? Anzi NO, non dirmelo. NON  voglio saperlo...Ma che credi che abbia tre anni? Mica sono poi così sprovveduto! Ti diverti a fare la guardona?"
"Insomma" rispose annoiata "non è che abbia visto granchè, soltanto qualcosina, ma il meglio deve ancora arrivare, la tua promessa sposa è molto passionale. E' piccola ma ha un vulcano dentro, saprà soddisfarti notevolmente"
"ALICE CULLEN" mi alzai di scatto, stava proprio esagerando "vai subito fuori di qui, su-bi-to! E tieni per te, le tue visioni da pervertita! Hai capito? Se dici qualcosa a qualcuno sù me e Bella è la volta buona che ti stacco la testa"
"Esagerato tanto ti vedrò se farai l'imbranato!" rise fragorosamente dandosela a gambe levate, mentre cercai di afferrarla per i capelli.
Non avevo mai pensato a Bella sotto questa luce, voglio dire lei era la mia piccola, certo mia sorella mi aveva incuriosito e ad essere sincero una certa idea me l'ero fatta. Bella era davvero passionale, e lo avevo capito la prima volta che mi baciò, l'impeto e il calore che ci mise mi lasciarono senza fiato. Ed era pur vero comunque, che avevo cominciato a provare certe sensazioni stringendola, sfiorandola...sensazioni che sconoscevo fino a quel momento. Ma non sapevo esattamente come affrontarle, stavo appena scoprendo che volto avesse l'amore e l'altra sua faccia complementare, il sesso, mi era del tutto sconosciuta.
Chissà che ha visto...un vulcano dentro, la scena di me e Bella in intimità balenò per un attimo nella mia mente, meglio non pensarci, riuscivo ad imbarazzarmi anche da solo, che scemo...
Speriamo davvero di non fare magre figure la mia inesperienza al riguardo era totale.
 

pov Bella

Jacob quella mattina venne a prendermi con l'auto di suo padre, la sera prima al telefono insistette così tanto per farlo che non fui in grado di dissuaderlo.
"Jake davvero non è necessario, prendo l'autobus e in cinque minuti sono a scuola"
"Assolutamente no" rispose "ti accompagno io e basta" dovetti rassegnarmi.
Non volli indispettirlo ulteriormente, lo era già abbastanza per il fatto che quel pomeriggio non  risposi alle sue cinque chiamate, e fu pure tentato di non credere alla bugia che gli propinai su dove e con chi fossi stata.
"Veramente" recitai "come facevo a dire di no ad una vecchina così carina, ho dovuto accettare il suo invito"
Inventai questa storia: nella strada verso casa incontrai la nonna di una vecchia amica di mia madre, che salutandomi calorosamente, mi invitò a prendere una tazza di tè. Potevo mai rifiutarmi?
"Dovevi vederla era così tenera, aveva pure i pacchi del supermercato poverina, mi è sembrato giusto accettare il suo invito per una tazza di tè e una fetta di torta, così l'ho anche aiutata con le borse"
"Umh" rispose perplesso "e sei rimasta a casa sua per ben tre ore?"
"Si Jake, sai come sono le persone di una certa età...e per giunta che vivono sole, quando hanno l'occasione di parlare con qualcuno, non lo lasciano andare con tanta facilità" mi stupii di me stessa per la fantastica e diabolica interpretazione.
Ero sempre più sicura che le fiamme dell'inferno mi avrebbero divorato per l'eternità, ma per Edward ne sarebbe valsa la pena, in ogni caso.
Arrivati davanti a scuola aprii lo sportello del vecchio Chevy rosso sbiadito di Billy Black e prima di girarmi verso Jake per salutarlo (dato che pretendeva il secondo bacio della giornata) sbirciai in giro per vedere se Edward fosse nei paraggi e potesse assistere alla scena. Non lo vidi, allora stampai un rapido saluto sulle labbra del mio ragazzo, che però non si accontentò e catturò il mio viso per approfondire il bacio. Rimasi immobile, lo lasciai fare senza ricambiare il suo trasporto.
Che ipocrita sono
"Ci vediamo all'uscita piccola" sìsì ci vediamo uff
"Jake perchè non posso prendere l'autobus? Se ti fa stare più tranquillo posso chiedere un passaggio a Jessica e sua madre"
"Bells è inutile che insisti" rispose perentorio, chiusi lo sportello e andai via.
Come avrebbe reagito Edward? Non bene.
Mi avvicinai all'entrata, lo cercai fra mille volti come un'ossessa, poi finalmente lo scorsi appena dentro l'entrata principale sorrideva e parlava con qualcuno, ma non era Alice. No decisamente la lunga e rossiccia chioma che intravidi accanto a lui non somigliava per nulla al caschetto scuro di Alice.
Oca giuliva Jessica, si era proprio lei accanto ad Edward, con una mano gli si era abbarbicata al braccio destro, come una cozza allo scoglio. Gli parlava fitto fitto vicino al viso, in modalità gatta morta, potevo sentirla mentre faceva le fusa.
Quella sciacquetta ci stava provando.
A grandi passi mi avvicinai, credetti che il fumo che usciva dal mio naso e dalle mie orecchie fosse visibile a kilometri di distanza.
"Buongiorno ragazzi" dissi salutandoli con aria indifferente, ma lanciando un'occhiata interrogativa ad Edward, lui fece solo un cenno con la testa "vedo che hai già conosciuto Edward, Jessica"
"Ciao Bella!" rispose la cozza sfoderando un sorriso, a suo avviso scintillante, all'indirizzo dello scoglio"Si, mi sono presentata poco fa e stavo giusto chiedendo ad Eddy se per l'ora di algebra poteva sedersi accanto a me, nutro dei dubbi su alcuni esercizi e magari potrebbe spiegarmeli" sgranai gli occhi Eddy? Algebra?
"Perchè?" chiesi in cagnesco "tu hai biologia con me adesso?" quella sciacquetta me l'aveva fatta sotto il naso.
"Oh che stupida" replicò battendosi una mano sulla fronte "non te l'ho detto? Ho cambiato il corso di biologia con algebra" cozza ipocrita e anche stronza, in tutto questo lo scoglio ci guardava in silenzio con un sorrisetto stampato sul viso, avrei giurato che fosse di compiacimento.
"Edward, sicuramente con te Jessica supererà tutti i suoi dubbi" usai un tono di voce sarcastico, ma in realtà si percepì nervosismo
"Beh in effetti me la cavo" rispose "penso proprio di ruiscire ad aiutarla"
Sbattei le palpebre e lo guardai sempre più stranita, che hai detto?
"Siii penso proprio che ci riuscirai...Eddy" l'oca giuliva fece un altro dei suoi sorrisi di plastica e vidi pure accentuare la sua presa sul braccio di Edward, che però non si scompose.
Rimasi di sale, non sopportavo le mani di un'altra su di lui.
"Allora Bella" il mio Edward si rivolse a me, e non sorrideva più "Jacob ha ancora la moto guasta?"

Sentii distintamente le mascella schiodarsi dal mio viso e cascare sul pavimento di linoleum, rotolando accanto ai miei piedi.
Mi ha visto con Jake
"Ssi" balbettai "mi ha accompagnato col furgone di suo padre" 
"Quel Chevy è proprio un catorcio" sentenziò l'oca "tu che macchina hai Eddy?"
chiamalo Eddy un'altra volta e ti faccio saltare tutti i denti con un pugno
"Una Volvo"
"Wao una Volvo" come se sapesse di cosa parlava "deve essere velocissima oltre che comoda, dopo scuola la vorrei vedere...magari ci facciamo un giro, ti faccio conoscere un pò Forks"
tzè ti piacerebbe...ora la strozzo, giuro che le torco il collo con le mie manine a questa oca giuliva. Merda sapevo che dovevo tenerla alla larga, è tutta colpa mia...
"Okay" rispose Edward "quando vuoi"
Ehhh? Ma che diciii?  Volevo piangere perchè ti comporti così? Fino a ieri esistevo solo io e adesso...
Adesso ti ha visto baciare un altro, stupida
.
Risposi da sola alla domanda, io continuavo ad essere la ragazza di Jacob Black, che pretendevo?
Ne ebbi abbastanza e andai via senza guardarlo in viso "beh ci vediamo dopo, vado in classe, buona lezione"  sentii un senso di vuoto terribile allo stomaco.
Faceva male, molto male.
Lui tecnicamente era libero, anche se provava qualcosa per me, quindi non potevo impedirgli di frequentare altre ragazze. Di sicuro se lo avessi visto con un'altra sarei morta di dolore.
Le prime due ore di lezione furono una tortura, in primo luogo perchè morivo dalla voglia di fare chiarezza, secondo perchè Jessica sicuramente ci stava provando in maniera spudorata e chissà fino a che livello si era spinta. Quando finalmente mi diressi verso l'aula di spagnolo ero a pezzi, lo stomaco era sempre sottosopra e avevo una fifa tremenda che Edward non mi volesse più.
Lo trovai già seduto al nostro banco, la professoressa non era ancora arrivata, quindi avrei potuto parlargli.
"Ciao" mi salutò
"Ciao, andata bene la lezione con Jessica?"
"Diciamo che quella ragazza, ha davvero qualche problemino con i numeri"
"Ha il cervello di un canarino quella" sbottai, Edward scoppiò a ridere, questa cosa mi diede coraggio "sei arrabbiato con me?" 
"Dovrei esserlo?" questa sua risposta-domanda mi prese in contropiede
"L'ho baciato"
"Lo so, ti ho vista e mi ha fatto male, molto male"  ben ti sta, mi dissi, volevo flagellarmi volevo provare lo stesso dolore che aveva provato lui per causa mia.
"Perdonami" 
"Cosa dovrei perdonarti Bella? E' lui il tuo ragazzo" disse "in fondo forse è a lui che dovresti chiedere scusa..." detto ciò si volse dall'altra parte. Era arrabbiato con me, gli guardai il profilo, aveva il viso contratto dalla rabbia, le labbra serrate, gli occhi fissi e le mani strette a pugno. Mi prese il panico, lo stavo perdendo.
"Ed?" gli sfiorai i pugni chiusi "Eeed" stavolta si volse e mi guardò triste "ti prego, abbi un pò di pazienza, ti prego...lo sapevo che per te non sarebbe stato facile"
"Bella io non sopporto neppure l'idea che lui ti sfiori, immagina cosa significa per me vederlo mentre ti bacia" era amareggiato, lo avevo deluso.
"Perdonami" gli dissi di nuovo "non ho potuto farne a meno"
"La cosa assurda è che lui avrebbe tutti i diritti su di te e..."
Non terminò la frase, mise il palmo della sua mano sotto il mio mento ed io mi ci adagiai chiudendo gli occhi,  lasciandomi tranquillizzare dalla sua vicinanza.
Non avrei dovuto stargli così vicina, più o meno tutti in classe sapevano di me e Jacob, ma in quel momento non m'importò più di nulla. Contava solo Edward.
Dopo qualche secondo lo udii mormorare
"Angelo mio, come faccio a restare indifferente? Non posso. Ci ho provato credimi, ma non ci riesco, stamattina ho dovuto lottare con tutte le mie forze contro la voglia di spaccargli il muso. Quando ti ha afferrato il viso a quel modo e ti ha baciato, lo avrei riempito di cazzotti, è rude e sgarbato...ma ha idea di quanto tu sia delicata?" col pollice prese a tracciare il bordo delle mie labbra "e poi queste appartengono solo a me".
Era vero, io gli appartenevo dalla radice dei capelli fino alla punta dei piedi, ero SUA. Aprii gli occhi e lo guardai intensamente, volevo che ascoltasse ciò che avevo da dire con attenzione.
"Io appartengo a te, solo a te, lui non ha più nessun diritto...e poi non mi ha mai avuta sul serio. Capisci cosa intendo?" doveva saperlo, era necessario che Edward sapesse.
"Si ho capito, stavi aspettando me?" chiese con una strana luce negli occhi
"E chi altri sennò?" mi sorrise  "e tu? A chi appartieni tu?"
Si protese verso il mio orecchio e in un soffio sussurrò "Il mio cuore, la mia anima, il mio corpo...tutto di me appartiene solo ad una persona...al mio angelo, Isabella"
Mi sciolsi come neve al sole, e gli occhi mi si riempirono di lacrime, lo guardai adorante non riuscendo a profferire parola, sorrisi soltanto come un'ebete. Non avevo idea di come tutto ciò fosse accaduto, io che lo amavo alla follia e lui che mi ricambiava con la stessa intensità. Era magia, pura assurda fantastica magia.
Dopo qualche secondo riuscii a riprendermi e gli chiesi
"Ma hai davvero intenzione di portare quell'oca a fare un giro con la tua macchina?"
Le sue labbra si aprirono di nuovo di nuovo in un sorriso e rispose
"Certo"
Lo guardai perplessa "si godrà la gita dal sedile posteriore, perchè su quello davanti, ci sarai tu"
Poggiai la mia mano sulla sua, ancora sotto il mio mento e gli dissi "Ti amo"
"Io di più" rispose ma a quel punto la professoressa entrò in aula e dovettimo staccarci. La lezione ebbe inizio, ogni tanto, quando pensavamo di non essere visti intrecciavamo le nostre dita sotto al tavolo e questo gesto valeva più di mille parole.
Appena la campanella suonò, schizzammo fuori, Edward mi prese per mano e mi trascinò sul retro dell'edificio, lì c'era un piccolo capannone adibito a magazzino. Non sapevo come facesse a saperlo, ma  quel giorno la porta non era chiusa col lucchetto, io però non gli chiesi nulla e lasciai che mi guidasse all'interno. Ci sedemmo su una vecchia cattedra in disuso e mi strinse a sè.
"Dovresti mangiare" lo sentii respirarmi  fra i capelli.
"Prima della lezione d'inglese prenderò qualcosa al distributore automatico" 
A quel punto decisi di togliermi il macigno che mi pesava sullo stomaco e annullava il mio appetito.
"Ieri sera ho avuto uno scontro con mio padre" si staccò da me per guardarmi
"Per questo piangevi?"
"Si. Non è per niente d'accordo con la mia decisione di lasciare Jacob, e comunque non mi permetterà di stare con nessun'altro" le lacrime erano dietro l'angolo
"E' assurdo, non può obbligarti" disse
"Oh non lo conosci...ammesso che Jake non faccia obiezioni al fatto che voglio rompere con lui, e non credo. Mio padre non approverà nessun altro accanto a me. Renderà la mia vita impossibile ed anche la tua" Edward mi fissava sbigottito
"Non capisco...dovrebbe volere il tuo bene"  gli spiegai in due parole
"Ah ma per lui è Jacob il mio bene, nessuno è migliore di lui...
Anni fa i miei genitori si separarono, avevo cinque anni e mia madre mi portò via da Forks. Mio padre ne soffrì molto e la famiglia Black gli fu accanto e il piccolo Jacob in un certo senso sopperì a me, alla mia colpevole assenza. Insomma lo aiutarono a riprendersi, e per questo nutre per loro molta gratitudine, oltre che un profondo affetto"
"Adesso un pò capisco, ma non del tutto. Infondo tu eri solo una bambina" non aggiunse altro
"Lo so ma per adesso la pensa così, ed io non sò che fare? Cosa devo fare Ed?" stavolta non riuscii a trattenermi e le lacrime presero a scorrermi sul viso, mi prese di nuovo fra le braccia e mi cullò.
"Bella sta tranquilla, si aggiusterà tutto"
"E come? Te l'ho detto, ammesso che Jake mi lasci andare...mio padre..."
"Ho detto che si aggiusterà tutto, noi due staremo insieme, è così che andrà, fidati. In un modo o nell'altro il nostro destino si compirà"
Era quello che volevo sentire "mi fido" gli dissi, saremmo stati insieme a qualunque costo.
Mi feci più vicino al suo corpo, aderendo completamente al suo torace quindi cercai le sue labbra e lo baciai.  Con trasporto, intensità ma soprattutto con ardore, gli chiesi la lingua e lui me la concesse, me ne impossessai avidamente, ma non mi bastò.
Feci scorrere le mie dita sul suo petto, indossava una maglia leggera e sentii distintamente i suoi muscoli guizzare al mio tocco. Arrivai fino al bordo dei jeans e la cacciai fuori, quindi cominciai ad esplorargli la pelle, liscia e fredda.
Per la prima volta mi resi conto di quanto la sua temperatura corporea non fosse normale, ma non mi stupii più di tanto, come se conoscessi già la ragione di tale "freddezza". Nel posto più recondito del mio cervello io sapevo che Edward non era un ragazzo come gli altri, lui era speciale, unico, ineguagliabile, ed era mio.  

"Ed, io voglio stare con te" gli confessai, mentre la mia mano giocava con il profilo ruvido dei suoi pantaloni, lo sentii fremere
"Bella io..." sussurrò
"Ssh, non dire niente ti prego" gli chiusi le labbra con un dito "lascia che io ti ami"  mi spinsi oltre, sapevo che il contatto ravvicinato col suo corpo mi avrebbe fatto impazzire, e adagiai il palmo della mia mano sulla sua mascolinità. Capii subito che anche lui mi voleva, il suo corpo non mentiva e allora osai sempre di più. Gli afferrai la mano destra e l'adagiai sul mio seno, lui lo strinse appena, bastò così poco a mandarmi in tilt
"Oh Ed, quanto ti voglio..."  
"Bella, aspetta ti prego" rispose in un grido soffocato, aveva il respiro corto ed ansimava proprio come me  "aspetta amore" non lo ascoltai continuai ad accarezzarlo ovunque e baciarlo. Lui ricambiò i miei baci e continuò ad accarezzarmi, anche se non osava cercare il contatto con la mia pelle nuda.

"Ed ti prego" lo implorai e con audacia alzai la mia maglia fino al collo scoprendo il fine reggiseno di pizzo rosa che celava i miei seni, ormai turgidi per l'eccitazione.
"Toccami" 
Volevo sentire le sue mani fredde su di me, volevo fremere e tremare per il suo tocco gelido. Ma lui mi guardò in trance, gli occhi gli  fiammeggiavano di desiderio e la bocca gli si aprì leggermente per la sorpresa, però non si mosse. Allora presi la sua mano tremante e l'adagiai sulla stoffa sottile, Edward la chiuse a coppa sul piccolo monte puntito e chiuse gli occhi, strizzandoli.
Dopo che rabbrividii per quel contatto così desiderato, strisciai con la mano libera verso sud cercando il bottone dei suoi jeans e quando lo trovai lo tolsi dall'asola. A quel punto solo una cosa restava ancora da fare,  presi il gancetto metallico della zip e l'abbassai. Ma Edward mi bloccò, ridestandomi dal mio delirio.
Mio Dio che ho fatto..
Sarei stata capace di prenderlo anche senza il suo consenso, ero accecata dal desiderio, volevo fare l'amore con lui subito non ruscivo a pensare ad altro.  Del resto gli ero saltata addosso fin dalla prima volta che l'avevo visto, doveva esserci abituato ormai. Sentivo un'attrazione irresistibile, quando gli ero vicino dovevo toccarlo, baciarlo e sentirlo su di me, ma quella mattina volevo di più, volevo tutto.
"Scusami, ho esagerato...non ti ho neanche chiesto se mi desideravi anche tu" mi giustificai sistemandomi la maglia e cercando a stento di riprendere il controllo dei miei ormoni impazziti.
"Non devi scusarti" disse ricomponendosi anche lui "solo che non voglio che...che avvenga qui...così" si guardò intorno "quando avverrà sarà in un posto diverso, nostro, intimo"
"Hai ragione, che stupida" mi baciò
"Tu meriti il meglio Bella, meriti un momento indimenticabile, unico e comunque...si sei una stupidina, certo che ti desidero anch'io, mi hai fatto impazzire...Sei così bella" accarezzò lieve la curva del mio collo. Non era lo stesso ragazzo timido ed impacciato dei giorni precedenti, ma una punta di disagio era chiara sul suo viso.
Il mio dolce e tenero Ed
"Adesso andiamo, siamo in ritardo" diede uno sguardo al suo orologio, eravamo oltre l'orario di pausa. Mi accompagnò all'aula d'inglese, ma prima prese al volo una merendina dal distributore, mi coccolava come una bambina. "Ci vediamo a ginnastica" lisciò i miei capelli con due dita e andò via.
Durante l'ora d'inglese Jessica, seduta accanto a me non mi rivolse la parola, e questo mi sembrò strano, mi aspettavo un resoconto dettagliato dell'ora di algebra con Eddy, invece nulla. L'oca giuliva covava qualcosa...e non erano di certo uova.
A ginnastica prima di iniziare l'allenamento Edward mi disse
"Okay escogiteremo un piano, devo rifletterci sù, ma sono sicuro che troverò una soluzione, ti prometto che troveremo il modo di stare insieme nel frattempo, saprai tenere a bada Jacob? Cioè tu..."
"Non mi toccherà più, lo prometto"
"Se lo vedo di nuovo che ti sfiora...io non risponderò di me"
"Parlerò con lui, lo lascerò...o comunque proverò a farlo" 
Lo dovevo fare, non solo per me ma anche per Jacob. Non si meritava di essere tradito e io non volevo essere una traditrice, eppure quel giorno lo ero quasi diventata. C'ero andata davvero vicino... tanto vicino da sentirmi quasi in colpa. Avvertivo le cinque dita di Edward attorno al mio seno, cinque petali infuocati, che facevano da corona al mio piccolo monte.  Altri marchi che si aggiungevano a quelli già presenti su di me.
Me lo sentivo, mancava poco e mi avrebbe segnata col sigillo più importante, perchè io lo volevo, anzi lo bramavo, non desideravo altro che questo fin dalla prima volta che mi ero avvinghiata a lui.
Volevo che mi consacrasse come SUA, e solo sua per sempre.
   
   
 
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