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Autore: angiebear_chan    30/10/2010    6 recensioni
questa è la storia di un angelo con un nome terribile per ogni creatura angelica odiata ed evitata dai suoi simili... anche per il suo lavoro... un giorno viene mandata negli inferi e lì...
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salomè portava un nome terribile per i suoi simili: Salomè era la donna che aveva fatto decapitare Giovanni il Battista e si era fatta portare la sua testa su un vassoio d'argento... era più che ovvio quindi che gli angeli che la circondavano preferissero starle alla larga e non amassero la sua compagnia. Come se non bastasse Salomè aveva un'altra caratteristica che la differenziava dalle altre creature angeliche: le sue ali, invece che essere di un bianco puro ed accecante, erano rosse, di un rosso scuro simile al colore del sangue venoso.

Sin da piccola era sempre stata emarginata, additata, allontanata ed odiata senza un motivo preciso... era nata con un cuore sostanzialmente buono, come quello di tutti gli altri angeli ma, a causa delle cattiverie ricevute e della più totale mancanza di affetto da parte di chiunque, aveva finito per chiudere il suo cuore al mondo divenendo cinica ed acida verso il prossimo, rifiutandosi di affezionarsi a chicchessia.

Si era più volte trasferita, i suoi genitori non la degnavano della minima attenzione; anzi, erano sollevati quando lei era lontana da casa... cercava città in cui nessuno avesse mai sentito parlare di lei come dell'angelo dalle ali scarlatte; in quel modo era anche riuscita, nei primi tempi, a trovare delle amiche e qualche fidanzato ma, inevitabilmente, incuriositi dai suoi capelli corvini e dai suoi occhi viola (gli angeli hanno tutti capelli biondi e caldi occhi color nocciola), le chiedevano sempre di mostrare le ali e, dopo averne visto il colore, non si facevano più sentire...

-'fanculo- disse svegliandosi al mattino a causa dello squillo assordante e ripetitivo del telefono...

si alzò con gli occhi ancora socchiusi a causa del sonno e andò a rispondere...

-Pronto...- disse con voce arrochita ma rabbiosa -chi è? -

-Sono Gabriel... il capo ti ha convocata... ha un lavoro per te...-

Salomè, dopo tutti gli studi che un angelo deve obbligatoriamente seguire nel corso della sua esistenza, aveva scoperto una grande passione per il combattimento ed era divenuta esperta in ogni lotta che fosse a mani nude, con armi bianche, a distanza o da fuoco... sapeva maneggiare qualsiasi arma, dalla cerbottana al carro-armato. Aveva quindi deciso di divenire una mercenaria al servizio del corpo angelico dei combattenti che aveva il compito di impedire intrusioni dei loro nemici, i demoni.

Era infatti dal giorno della cacciata di Lucifero dal Paradiso che angeli e demoni si combattevano fra di loro senza sosta... e Salomè, grazie alle sue capacità combattive e al suo sangue freddo, era divenuta in poco tempo il mercenario più apprezzato e richiesto in battaglia, oltre che il più odiato ed evitato naturalmente.

Il capo era il comandante supremo delle forze armate e il lavoro che le voleva appioppare era questo:

-Tu dovrai infiltrarti fra le file dei demoni-

-Che?!?-

-Mi hai sentito bene: tu ti infiltrerai tra i demoni e ci trasmetterai notizie importanti su Lucifero e la loro organizzazione militare...-

-Ma... ma che diavolo vi salta in mente all'improvviso?!? Io non ho la minima intenzione di cacciarmi in una situazione simile!-

-Non hai scelta Salomè... questa non era una richiesta o una proposta... era un Ordine! E tu sei l'unica che possa eseguirlo dato il colore delle tue ali... in più un'ordine simile potrebbe venire rifiutato solo da qualcuno con qualcosa da perdere e tu non hai nulla: non hai amici, non hai un fidanzato, non hai famiglia dal momento che i tuoi genitori ti hanno ripudiata... tu hai solo i soldi che ti diamo noi... soldi che smetterai di guadagnare se ti rifiuterai di svolgere questo incarico.-

-Ma che diavolo di angelo sei tu? Altro che angeli puri dalle ali bianche... 'fanculo... - disse Salomè infuriata sbattendo un pugno sulla scrivania dell'uomo che la osservava con un espressione di rabbiosa superiorità...

-Okay adesso ascoltami, e ascoltami bene Salomè: tu sei soltanto un dannato mercenario... anche se le tue ali avessero un colore accettabile, non dico normale, anche solo accettabile, tu saresti lo stesso considerata feccia perché hai un carattere dannatamente difficile ed irritante e svolgi un lavoro disgustoso: uccidi in cambio di denaro! Offri i tuoi servigi al miglior offerente! I mercenari come te sono soltanto le meretrici dell'esercito! Quindi adesso vai a casa, prepari le valige, lucidi le tue dannatissime spade e ti infiltri tra quei dannatissimi demoni okay?- disse il suo capo visibilmente arrabbiato e con una vena che gli pulsava pericolosamente sulla fronte... -Hai capito o te lo devo ripetere?-

-Ho capito, ho capito, stia tranquillo... io non ho nulla e sono obbligata ad andare a farmi ammazzare... ho capito... come volete!- disse allora Salomè alzandosi e dirigendosi verso la porta che sbatté uscendo...

'il primo che mi rivolge la parola lo ammazzo...' pensò tra sé...

-Hey Mortisia! Ho sentito che ti mandano a fare una missione fra i tuoi simili!- disse un angelo stravaccato sulla sedia con i piedi allungati sulla scrivania... Salomè lo fulminò con lo sguardo ma continuò a camminare sforzandosi di trattenere la rabbia che aveva in corpo... -Chissà... magari il colore delle tue ali darà il voltastomaco anche ai demoni... poverini... sono quasi in pena per loro!- seguitò lo stesso provocando le risate dei suoi amici... a quel punto Salomè si girò, andò verso di lui, lo afferrò per i capelli che il tizio portava abbastanza lunghi e gli sbatté la testa sul legno della scrivania... le risate si fermarono immediatamente ma nessuno intervenne ad aiutare l'amico: erano tutti paralizzati dal terrore, la fama di Salomè sul campo di battaglia non era certo cosa da poco e con lei, quando era arrabbiata, bisognava andarci molto ma molto cauti... l'uomo risollevò la testa ma non fece in tempo a dire una sola parola che Salomè lo aveva afferrato ancora per i capelli e aveva ricominciato a sbattergli la testa sulla scrivania e lo fece ancora e ancora e ancora finché non avvertì il sonoro 'crack' del naso del tizio che si rompeva e il suo urlo di dolore... a quel punto gli sollevò la testa obbligandolo a guardarla e disse:

-'fanculo!- assestandogli un pugno e colpendolo sullo zigomo perfetto tipico delle creature angeliche rompendoglielo... quindi voltò le spalle al gruppo attonito degli angeli ed uscì dalla porta; tutti si scostavano al suo passaggio percependo quasi a livello fisico la potenza della sua rabbia...

sapeva che, nonostante quella 'rissa unilaterale', non le avrebbero revocato l'incarico... lei era perfetta per missioni suicide come queste... qualche scazzottata non le avrebbe minimamente rovinato la 'carriera' … andò a casa e comincio a prepararsi per il viaggio che avrebbe dovuto compiere... chissà il futuro cosa le riservava...

   
 
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