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Autore: Amerginverdistelle    01/11/2010    1 recensioni
Tra le branche più note della magia c'è la divinazione, e tra i più noti metodi di divinazione la lettura dei Tarocchi.
Fin qui niente di strano; ma quando a fare le carte a Draco è sua zia Bellatrix, la cosa si fa interessante, specie per Narcissa, che è sicuramente una strega ma soprattutto una madre.. una madre molto preoccupata per il futuro di suo figlio.
Genere: Dark, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Avanti, Draco, vediamo di risolvere questo dilemma che tanto angoscia tua madre!-

Bellatrix Lestrange incedeva speditamente nel lungo corridoio della dimora dei Malfoy, avvolta in un nero e crocchiante abito di damasco e pizzi, mentre andava sciogliendo l'acconciatura che le governava le chiome, lasciando libero di distendersi quel nero groviglio da Gorgone .

Alle sue spalle, Draco e sua madre Narcissa affrettavano il passo, quasi rincorrendola, mentre si accingevano a risolvere il dubbio di cui aveva parlato la prediletta di Lord Voldemort.

- Zia, ma perchè tanta fretta? Non saranno certo cinque minuti in più d'attesa a cambiare l'esito di questo..ah..consulto. - sbottò il giovane, con voce irritata ed un po' affannata, proprio mentre Bellatrix si arrestava bruscamente di fronte ad una porta.

Quando Draco le si avvicinò lo afferrò con forza per la punta del mento, fissandolo con rabbia vorace :- La tua arroganza e la tua ignoranza camminano di pari passo, nipote mio. Quando grandi eventi incombono, ogni momento è prezioso; e non sarai certo tu a chiedermi conto del mio tempo, solo l'Oscuro signore ha questo potere -. I suoi occhi si fecero per un attimo estatici, prima di volgersi alla porta spalancandola ed entrando seguita dalla sorella e dal nipote, inquietati dal fervore malato che traspariva dalle parole della Mangiamorte.

Bellatrix fece sedere Draco ad un tavolino tondo, mentre Narcissa accendeva tre candelieri dispostivi attorno; poi la strega estrasse dalla veste un logoro mazzo di carte che mescolò rapida, poggiandolo indi sul tavolino, di fronte al ragazzo che allungò incuriosito la mano.

La strega lo colpì con forza, esclamando nel contempo :- Che fai, stolto? Dunque è vero, quella mentecatta della Cooman è del tutto incapace di trasmettervi anche le nozioni più elementari dell'arte divinatoria... ora ricorda, siamo qui solo perchè mia sorella, che ha il dubbio privilegio di esserti madre, da quando sei entrato a servizio dell'Oscuro Signore non passa minuto senza chiedersi a quale destino questa scelta ti porterà. E dato – proseguì esaminando rapida le carte – che le mie assicurazioni non le sono di conforto, faremo come ha chiesto: una lettura dei tarocchi la metterà finalmente tranquilla, questo almeno mi auguro, e mostrerà a te con più chiarezza la strada da seguire. Quindi.. non fare nulla che non ti sia richiesto chiaramente, nipote, e taci d'ora innanzi mentre distendo su questo piano i disegni del Fato! - concluse infervorata, ponendo sul tavolo una carta scoperta, il Significatore, che simboleggiava l'interrogante.

-Che sistema intendi adottare, sorella? Sai che terrei ad una lettura quanto mai dettagliata. - soggiunse Narcissa, mentre Draco tagliava il mazzo di tarocchi in tre e lasciava che la zia lo raccogliesse e cominciasse a stendere le carte.

-Cissy, vai a metterti nell'angolo lontana da tuo figlio e taci, sai che il mio responso sarà accurato. Comunque, se ci tieni a saperlo, userò il Sentiero Sassone.. e adesso non fiatate oltre! - sussurrò aspra Bellatrix disponendo otto carte coperte sul tavolo oltre a quella scoperta, ponendole su tre file parallele da tre carte ciascuna. Prese quindi a volgere i tarocchi in assoluto silenzio; diversamente dall'abituale, la servitrice di Lord Voldemort non era solita commentare ogni singolo Arcano, preferendo pronunciare i suoi vaticinii alla fine della lettura.

Quando le nove carte furono scoperte, indugiò alcuni minuti, i capelli sempre più scarmigliati, lo sguardo allucinato e fisso sui nove tarocchi che aveva innanzi; poi proruppe in una stentorea ed aspra risata che fece sobbalzare il giovane Malfoy tanto da farlo sbilanciare e cadere dalla sedia. Mentre la madre accorreva a rialzarlo, Bellatrix esclamò eccitata: - Vedi? Inequivocabili segnali per te, Draco, segnali di gloria e di vittoria! Poche volte ho visto carte tanto chiare, e queste parlano di grandi onori per te, mio caro nipote, grandi onori per i servitori dell'Oscuro! Ora tua madre finirà una volta per tutte di tremare e tu potrai... - ma il suo comizio fu interrotto da un secco bussare alla porta.

Codaliscia comparve sull'uscio, sfregandosi nervosamente le mani: - Bellatrix, mia signora, Lord Voldemort chiede di te e del giovane Draco. Immediatamente. - sottolineò con il suo solito, scivoloso tono di voce.

Bellatrix afferrò il ragazzo per un braccio e lo trascinò seco esclamando:- Vedi ora, Narcissa, come le tue paure rischiano di farmi ritardare nel presentarmi al nostro Signore? Vedi di sistemare tutto ora, io vado avanti con Draco. Codaliscia, fammi strada e non costringermi a prenderti a calci per la tua lentezza! - sbraitò quindi avviandosi e lasciando la sorella sola nella stanza.

Narcissa s'avvicinò al tavolo spegnendo le varie candele accese ed apprestandosi a raccogliere le carte ancora scoperte sul tavolo; ma la curiosità era troppa, e quindi si sedette nel posto fino a poco prima occupato dalla sorella , cominciando a consultare le nove carte da sinistra a destra, partendo dall'alto e scendendo verso il basso, per poi risalire a destra e ridiscendere ancora.

La prima cosa che le balzò agli occhi fu la scelta del Significatore; Bellatrix aveva utilizzato il due di bastoni, un Arcano minore non certo di primaria importanza, per rappresentare Draco; ma ancora più rilevante fu scoprire che le otto carte divinatorie erano tutte Arcani Maggiori. Grandi potenze erano inequivocabilmente all'opera, e quei presagi parevano prender consistenza sul posto, tanto era intensa l'energia dalla quale emergevano.

La prima carta era il Carro, l'avventura nella quale Draco si era imbarcato, un'avventura traballante ed incerta, mentre la seconda carta a seguire era il Giudizio. Facile, pensò Narcissa, intuire come l'obiettivo ultimo di quel susseguirsi di lotte ed intrighi fosse una definitiva resa dei conti per determinare chi avrebbe detenuto il potere.

Il terzo Arcano, volto al passato, era la Torre, e la bionda strega sapeva fin troppo bene cosa significasse.. rappresentava quella rocca in cui lei e tutti i Purosangue si erano isolati, rinchiusi a preservare la loro immacolata nobiltà ormai putrescente, finendo con il perdere il contatto con la realtà del mondo Magico. Isolamento che spesso conduce alla follia, quella rabbiosa, cieca o talora spietatamente lucida; non si stupì quindi Cissy nel trovare quale quarta carta, legata alla famiglia, l'arcano del Diavolo, quell'Arcano che invariabilmente ella sceglieva quale Significatore quando si trovava a fare le carte a Bellatrix.

Al quinto Arcano , quello riguardante la salute, Narcissa sobbalzò: il Matto la fissava sogghignante, quasi a ricordarle che perdere il senno, se non la vita stessa, era una possibilità niente affatto remota per suo figlio, che già cominciava ad accusare il peso dei segreti che custodiva.

La sesta carta era quella della fede... e vedendola la madre di Draco trasalì di nuovo, rendendosi conto di quanto parziale, se non del tutto artefatta, fosse stata la lettura della sorella. La famiglia Malfoy riponeva il proprio credo, le proprie speranze, i proprii destini nelle mandi di Lord Voldemort, dell'Oscuro Signore in persona, e quindi Narcissa fissò quasi orripilata l'Arcano dell'Impiccato, abbigliato della sua cruda realtà, venuto a ricordarle ulteriormente la gravità estrema della situazione.

A quel punto la madre di Draco fissò la settima carta, quella degli amici, rappresentante il punto cardine della lettura; attraverso quella sarebbe passato il destino di suo figlio, del suo Draco.

L'Arcano del Mago fissò serafico la sbigottita Narcissa; sapeva che quel mago poteva essere uno solo, e cioè quell'Harry Potter attorno a cui tutta la storia sembrava ruotare, ruotare come la carta del futuro, l'ottava carta, l'ottavo Arcano Maggiore.. la Ruota della Fortuna.

La strega sospirò abbandonandosi sulla sedia; quelle carte le dicevano chiaro e tondo che Draco e tutti loro erano incamminati verso l'abisso, e zia Bellatrix era la guida che li stava conducendo incontro ad un ferale destino, dato che nell'Oscuro Signore non risiedeva certo la soluzione ai loro problemi, dato che ne era la causa prima.

Ed altresì quello che gli Arcani le avevano detto, pensò cominciando a raccogliere le carte e spegne re tutte le candele restanti, era che la fortuna di suo figlio passava attraverso il destino di Harry, del Prescelto, la nemesi stessa, a sentir le leggende, dell'Oscuro Signore; quindi, quando fosse giunto il momento, si sarebbe resa inevitabile una scelta che la madre di Draco, nel momento stesso in cui usciva dalla stanza, aveva già fatto.

Nessun sangue, puro o no, valeva tanto da poter richiedere in cambio quello di suo figlio, neppure quello di Bellatrix, neanche quello dell'Oscuro Signore. Narcissa si avviò verso il salone principale, il mazzo di tarocchi stretto in mano; ora quello che le occorreva era pazienza ed un 'occasione per indirizzare la sorte, fatto questo che, pensò sorridendo amara, sarebbe presto capitato.

Se lo sentiva, anche senza carte; in fondo , anche lei era pur sempre una strega.

 

Fine.

 

  
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