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Autore: cl33    01/11/2010    12 recensioni
Ginevra si sedette sul letto della sua camera. Era lì che si era smaterializzata, non appena aveva avuto la notizia bomba, ed erà li che aveva passato gli ultimi 5 minuti buoni a misurare il perimetro della stanza camminando come un automa e dandosi della stupida. Alzò la testa e incontrò il suo riflesso nello specchio: i lunghi capelli rossi le scendevano lungo le spalle, lasciati liberi di andare come volevano. Non un filo di trucco a incorniciare gli occhi castani, né lucido per le labbra che erano già abbastanza rosse per conto loro. Non dimostrava più di 18 anni, a dir tanto. Era questo che aveva spinto Harry a preferirle Hermione, più matura, più interessante, più curata nell'aspetto, coi suoi boccoletti biondi tenuti dalle forcine e il sorriso sicuro? Ginevra si passò le dita sul volto, dove faceva ancora bella mostra di sé la miriade di lentiggini tipica della sua famiglia. Sarebbe apparsa sui giornali di domani con quella faccetta spaurita. Non portata in trionfo dai compagni di squadra dopo una prestazione da urlo al suo esordio in Nazionale, ma 'atterrita dalla notizia del matrimonio dell'ex Harry Potter', già si vedeva i titoli. Che grandiosa figura di merda.
Genere: Romantico, Commedia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bolidi

Il dolore era continuo e sordo, era come se qualcuno le stesse stringendo lo stomaco in una morsa.

E dire che di partite importanti ne aveva giocate parecchie.

C’era stato il suo esordio nel campionato professionisti, c’era stata la partita contro le Holyday Harpies, il suo primo match importante giocato da titolare, c’erano stati gli scontri di coppa, c’era stata, appena poche settimane prima, la prima volta in nazionale, e di conseguenza Ginevra sapeva di non avere motivo di sentirsi così terrorizzata. Eppure, per la prima volta nella sua vita, avrebbe fatto veramente volentieri a meno di salire sul suo manico di scopa.

Erano esattamente le 4 e mezza del mattino, e la cacciatrice era stesa nel suo letto, completamente sveglia. Cinque ore dopo l’Inghilterra sarebbe scesa in campo per affrontare la Nuova Zelanda, che la settimana precedente aveva umiliato la Costa d’Avorio con un netto 250 a 20. E lei, come aveva scoperto solo il pomeriggio precedente con suo sommo stupore, sarebbe stata parte della squadra.

 

Erano appena rientrati nello spogliatoio dopo un’estenuante sessione durata quattro ore, in cui Boyle li aveva fatti volare come schegge impazzite con l’ordine tassativo di passarsi la pluffa senza un attimo di sosta. Ginevra aveva tutto il braccio destro indolenzito e le tremava perfino la mano. Stow, invece, lamentava crampi al polpaccio, mentre la Lopez studiava con apprensione la sua scopa, che aveva cominciato a vibrare dopo essere stata colpita da un bolide particolarmente violento. Erano tutti zuppi di pioggia e infreddoliti, visto l’acquazzone da incubo che li aveva sopresi mentre erano in volo. Ovviamente il coach gli aveva ordinato di continuare l’allenamento - "Se domani piove di nuovo non giocate?! Datevi una mossa!" - e non si erano fermati un attimo.

Boyle non gli aveva nemmeno dato il tempo di farsi la doccia.

"In squadra domani ci saranno Malfoy, Phantom, Rochelle, Harley, Stow, Crowley e Weasley. Alle 8 riunione per gli ultimi dettagli. A domani".

 

Ginevra era rimasta letteralmente bloccata, in piedi in mezzo alla stanza, con la bocca aperta. Mentre tutti gli altri avevano ascoltato i nomi senza battere ciglio, sia che fossero stati chiamati sia che fossero rimasti fuori, per la cacciatrice era stato come prendersi un nuovo scroscio di pioggia gelida sulla testa. Il bello era che nemmeno la Lopez, a cui, di fatto, aveva preso il posto, sembrava sorpresa: il coach le stava spiegando che l’aveva vista poco in forma e che, per tanto, era meglio che restasse a terra, e lei stessa gli confermava che non si sentiva in grado di dare il 100% in quel momento.

La rossa si era mossa solo quando era stata sorpresa dall’urlo dell’allenatore: "Weasley, vai a farti la dannata doccia, prima che ti venga un accidente e sia costretto a cambiare di nuovo la squadra!". Inutile dire che si era fiondata, senza rivolgere a nessuno la parola, ancora troppo scioccata per riuscire a pensare a qualcosa di diverso.

 

4.33.
Cosa fai alle 4.33 del mattino se non hai sonno e hai bisogno di spegnere i pensieri che vorticano nella testa?

Ginevra schiacchiò la testa dentro al cuscino, emettendo un mugolio in segno di stizza. Nelle ultime settimane aveva dato tutto per fare bene in squadra, ma l’aveva fatto per far funzionare gli schemi, per finalizzare il gioco di tutti: sarebbe stato difficile da credere, ma non lo aveva fatto pensando alla possibilità di diventare titolare. Si sentiva ancora l’ultima arrivata, in effetti. Non che le dispiacesse, sia chiaro, però si sentiva come se, all’improvviso, fosse stata investita di una responsabilità troppo grande per le sue spalle. Per essere stata smistata tra i Grifondoro, quanto a coraggio in quel momento faceva parecchia pena.

Si chiese se non dovesse la sua - chiamiamola così - ‘promozione’ al fatto che negli ultimi tre giorni aveva deciso di concentrarsi solo ed esclusivamente sul Quidditch. Aveva eliminato le uscite serali, era sempre stata la prima a presentarsi in campo e l’ultima ad andarsene, e in certi casi si era fermata a volare ben oltre il tramonto. Quel che le dispiaceva ammettere era che le motivazioni che l’avevano spinta al super lavoro erano poco inerenti a pluffe e boccini: più che altro avevano a che fare con uno splendido paio di occhi grigi, che da quel mercoledì sera sembravano aver deciso che lei non era degna della loro attenzione.

Malfoy non le aveva più rivolto la parola se non per necessità, e fondamentalmente l’aveva tratta come se fosse trasparente. Quasi quasi le erano mancate le sue battutine idiote. Ginevra era rimasta parecchio stupita del suo nuovo atteggiamento, e, cosa ben più grave, le dava fastidio. Odiava ancora di più il fatto che lei si lambiccasse il cervello su questo, e che non riuscisse a ripensare a quando lo aveva avuto a portata di bacio senza che ogni volta le si infiammassero le guance.

4.35.

Il giorno della partita sembrava non sarebbe arrivato mai.

 

*****

 

"Ecco che la squadra inglese fa la sua comparsa sul terreno di gioco: in porta giocherà Phantom, come battitori vedremo ancora Rochelle e Harley, mentre il trio composto da Crowley, Stow e Weasley farà venire i sudori freddi al portiere avversario. Da ultimo - e non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo - il miglior cercatore che l’Inghilterra abbia avuto negli ultimi due secoli: Draco Malfoy!!" - urla di giubilo del pubblico - "Rispetto all’ultimo match la vera novità è costituita da Ginevra Weasley, 23 anni, cacciatrice degli Sneering Jesters, che con il match di oggi fa il suo esordio in Nazionale in una partita ufficiale. Ma veniamo alla squadra avversaria: a difendere gli anelli ritroviamo Taylor, oltre 2 metri d’altezza per 121 kg di peso - letteralmente un muro nei quarti di finale. I battitori sono Wilson e Thompson, i cacciatori i gemelli Brown e Lisa Walker. A dare del filo da torcere a Malfoy vedremo invece una leggenda del Quidditch mondiale, Arana Gordon Smithson, che concluderà la sua carriera da giocatore proprio con questi Mondiali. Gli Inglesi ovviamente sperano che questa sia la sua ultima partita, ma per i veri appassionati di Quidditch, beh... Smithson ha fatto la storia di questo sport negli ultimi 20 anni".

 

Gli spalti scoppiavano di colori, e grida miste a cori partivano ogni poco da ogni lato. Era il delirio più totale. Ginevra smise di ascoltare lo speaker e rivolse la sua piena attenzione all’arbitro, che stava facendo segno ai giocatori di montare in sella alle scope: un fischio e via, la semifinale era iniziata.

Era circondata da centinaia, migliaia di persone che gridavano, i suoi compagni e gli avversari - alcuni dei migliori giocatori di Quidditch del mondo - le sfrecciavano intorno, e se solo questo pensiero si fosse fatto strada nella sua mente probabilmente sarebbe rimasta sospesa in aria per tutta la durata della partita senza muovere un singolo muscolo; invece, la familiare sensazione del vento sul volto, il rumore che faceva la pluffa ogni volta che veniva afferrata da qualcuno con una presa secca e la voce di Crowley che dava indicazioni tattiche, come in allenamento, come se non fosse un’occasione così speciale, tutto questo bastò a Ginevra per lasciare da parte ogni paura e cominciare a fare quello che sapeva fare meglio: volare sulla sua scopa e segnare per la sua squadra. Prima ancora di potersene rendere conto stava già schizzando via come un fulmine, pronta a ricevere da Stow, mentre gli anelli si facevano sempre più vicini.

 

"E’ subito partita alla grande l’Inghilterra, con i tre cacciatori intenti a scambiarsi la pluffa con passaggi rapidissimi che confondono i Neozelandesi. Weasley di fronte a Taylor, passa a Stow, Stow finta, e alle spalle arriva Crowley che afferra la pluffa e segna!!!"

Ginevra fece una capriola a mezz’aria, mentre il boato del pubblico li avvolgeva. E uno!

 

*****

 

Erano passati poco meno di dieci minuti. La Nuova Zelanda arrancava letteralmente dietro ai ritmi tenuti dai tre cacciatori inglesi, e nonostante i battitori si stessero slogando le spalle per disarcionarli con i loro micidiali bolidi la nazionale inglese era in vantaggio di 40 punti. Ginevra aveva appena segnato la sua terza rete, con una mossa a sorpresa che le aveva fatto guadagnare un’ovazione da parte del pubblico. Con la coda dell’occhio guardò Malfoy, fermo a pochi metri da lei a guardarsi intorno alla ricerca del boccino, ancora ben nascosto. Si stava divertendo, in effetti, quindi le andava più che bene che la partita continuasse ancora per un po’.

Si rimise lentamente in movimento, quando sentì uno strano fruscio in prossimità del suo orecchio sinistro, e si bloccò all’istante. Con estrema lentezza spostò il volto, per trovarsi di fronte il boccino sospeso nel nulla, con le sottilissime ali che si dimenavano magicamente.

"Malfoy...", mormorò. Peccato che nella bolgia dello stadio il cercatore non potesse sentirla.

"MALFOY!!", gridò, stavolta alzando la voce. Intanto gli altri avevano cominciato a guardare straniti la cacciatrice, senza capire... Finché non compresero.

Nell’istante in cui Draco scorse la piccola sfera luccicante, con terrore Ginevra vide la Walker muovere la mazza in sua direzione per lanciarle addosso un violentissimo bolide: lo avrebbe potuto evitare benissimo, ma se si fosse mossa il boccino sarebbe sparito.

Malfoy era vicinissimo, la mano già protesa in avanti, mentre la sfera dorata fremeva, pronta a riprendere la sua corsa forsennata...

Un istante dopo, il vuoto.

 

*****

 

Prima ancora di aprire gli occhi Ginevra sentì un dolore lancinate alla testa. Era come se avesse qualcosa piantato dentro, e aveva la sensazione che se si fosse mossa di un solo millimetro le sarebbe letteralmente scoppiata.

A poco a poco però cominciò a rendersi conto che era stesa tra fresche lenzuola, e che intorno c’era un completo silenzio. E la partita? Aprì gli occhi di scatto.

"Bentornata tra i vivi, Weasley".

La voce di Malfoy fece capolino, acida come il solito, dalla sua destra. La ragazza poteva scorgere il soffitto di una stanza spoglia, e non appena provò a ruotare il volto nel suo campo visivo entrarono anche una quantità impressionante di mazzi di fiori e il suo compagno di squadra, che se ne stava seduto su una sedia, guardandola con la faccia scura. Una nuova fitta in testa la fece mugugnare.

"Cos’è successo?", chiese a bassa voce.

"A parte il fatto che ti sei quasi fatta ammazzare da un bolide?".

"Hai preso il boccino?". Possibile che quell’idiota avesse da sputarle veleno addosso anche quando se ne stava in un letto d’ospedale - perché era in un letto di ospedale, a giudicare da quella specie di camicia da notte che aveva addosso e dalle apparecchiature magiche che si trovava intorno - dopo aver ricevuto una legnata epica in testa per dargli modo di vincere la partita?

"Ovvio che sì. E poi ti ho dovuta prendere al volo per evitare che ti ammazzassi quando sei caduta dalla scopa".

"Siamo in finale?!". Il calore della felicità le aveva appena invaso il petto. Avevano vinto! La consapevolezza si era fatta strada tra il mal di testa e l’intontimento, e se solo non fosse stata più che certa che il dolore l’avrebbe uccisa si sarebbe alzata in piedi per ballare.

Malfoy sospirò, prima di puntarle contro un altro dei suoi sguardi assassini. "Sì, ed è un miracolo che tu sia viva per godertela. Ma che cazzo ti è passato per la testa?!". Nel dirlo le si era avvicinato, sempre col cipiglio inviperito. "Avevamo appena iniziato la partita, e stavamo andando alla grande, non c’era la minima fretta di prendere il boccino..."

"Malfoy..."

"... e se non avessi la prontezza di riflessi che ho ti saresti spalmata sul campo..."

Ginevra non lo stava praticamente ascoltando. Vedeva le sue labbra, pallide e sottili, che si muovevano, e quegli occhi grigi e furiosi così vicini, e aveva un tale casino in testa, e l’unica cosa a cui riusciva a pensare era che era felice.

"Malfoy", ripetè, con voce più alta.

Il ragazzo interruppe il monologo. "Che c’è?"

"Parli troppo...", mormorò la ragazza. E prima che l’altro potesse ricominciare a borbottare allungò la mano per afferrargli il colletto della camicia e lo tirò verso di sé. Baciandolo.

 

Si staccò un istante dopo: il compagno la fissò stupito, per un solo attimo.

Poi lo sguardo si fece sornione, e sul suo volto apparve il solito ghigno.

Il monologo era finito.


Lo so che sono passati millenni... chiedo umilmente scusa! Mi è capitato di rileggere la ff dopo molti mesi, e questo capitolo era lì a covare da una vita, pronto solo per la pubblicazione... il problema viene dopo, nel senso che il 9° capitolo è ancor meno che abbozzato. Ma ho deciso di dare un finale a questa storia (sperando che non ci voglia un altro anno :D), quindi, per chi ancora la segue... abbiate fede :)
  
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