Aro
 
Le mie bambine finalmente tornarono a palazzo.
Udivo le risate di Martinica, la voce squillante di Heidi e il cuore di Emma, che batteva velocemente.
“Hanno profumi completamente diversi, ma squisiti” osservò mia moglie
“Già, descrivono totalmente il loro carattere. Heidi, falle entrare!”
“Ragazze, non abbiate paura” le incoraggiò
Santiago e Afton aprirono la porta.
“Wow! Siete davvero incantevoli! Emma, figlia mia, il blu ti dona molto! Martinica sei davvero una principessa!”
“Grazie” disse Emma arrossendo
“Davvero papino? Grazie!” rispose Martinica contenta.
“Avvicinatevi pure figlie mie”
Martinica corse verso di me ed io la presi in braccio. I boccoli dorati le ricadevano dolcemente sulle spalle. La cintura color avorio metteva in risalto le labbra color pesca e gli occhioni verdi.
Emma si guardava intorno.
Era impietrita.
“Lei è Sulpicia,mia moglie”


Felix
 
Nel palazzo dominava un odore deciso e assolutamente delizioso. Sapeva di Lampone. Sicuramente apparteneva a una delle figlie adottive di Aro.
Infatti Aro diede loro il permesso di entrare nella sala dei troni. Afton e Santiago aprirono la porta.
Eccola lì la sorgente di quel buonissimo profumo. Un aderente vestitino blu avvolgeva il suo corpicino delicato e perfetto e risaltava la sua pelle olivastra. I capelli castani mossi e un po’ ribelli scendevano morbidi lungo la sua schiena. Gli occhi erano color cioccolato, grandi, da cerbiatta. Le labbra erano rosse e carnose.
Aro presentò lei e Martinica a tutti noi. La bambina sorrideva contenta. Appena Aro le mostrò quella che per loro sarebbe stata la loro nuova madre lei le andò subito incontro. Le saltò in braccio. La riempì di baci e complimenti. Aro rideva. Poi finalmente si accorse di una cosa.
Emma restava impietrita, al centro della sala. Ci osservava spaventata.
Era davvero bellissima.
No. Non potevo permettermi certi pensieri sulla figlia di Aro. Lui è sempre stato geloso delle cose che gli appartengono.
“Emma, non devi aver paura” le disse
“Almeno lei ci mostra rispetto, al contrario della sorella minore” disse Caius
“Non si illuda, non ho paura di lei. Non ho paura di nessuno all’interno di questa sala. E poi non mi sembra proprio che mia sorella stia mancando di rispetto a qualcuno” rispose con aria di sfida, senza staccare gli occhi da Caius, che sorrise beffardo.
Aveva conquistato la sua simpatia
“Aro, sono molto stanca, posso andare in camera mia per favore?” chiese
“No sorellona! Resta con noi! Ti prego!” intervenne Martinica
Era combattuta, si vedeva. Voleva andar via, ma non voleva lasciare Martinica da sola.
“Piccola tua sorella è stanca, lasciala stare. Emma sta tranquilla, va pure in camera” disse Sulpicia
“Felix accompagnala” mi ordinò.
Marcus tese la mano ad Aro.
Lui poteva vedere ciò che in qualche modo mi legava ad Emma.
E’ bella. Troppo bella.
Aro mi guardò e sorrise. Non mi convinceva. Aveva in mente qualcosa, conoscevo quello sguardo.
“Seguimi” le dissi.
Ci incamminammo per i corridoi del palazzo
“Bene, mi perderò sicuramente con il senso dell’orientamento che mi ritrovo”
Risi.
“Sta tranquilla, qualsiasi problema puoi chiamarmi, ti aiuto io” risposi
“Grazie” rispose, arrosendo di colpo.
Il suo odore era irresistibile. Anche il profumo del suo sangue lo era.
Con un braccio le cinsi la vita, con l’altro presi il suo mento e l’obbligai a guardarmi.
Arrossì di nuovo. Spostò immediatamente i suoi occhi altrove, ma dopo riprese a guardarmi e riuscì a sostenere il mio sguardo.
Non riuscivo a smetterla di guardarla.
Mi persi nei suoi occhioni scuri.
Lei continuava a scrutarmi, scannerizzava il mio volto, osservava ogni minimo dettaglio del mio viso.
Il mio sguardo si posò sulle labbra rosse a forma di cuore.
Improvvisamente la baciai.
Le sue labbra erano morbide, calde.
Il suo cuore batteva contro il mio petto davvero velocemente.
Mi sentivo completo.
Smise di respirare.
La mia gola iniziò a bruciare
Mi staccai da lei.
“Andiamo” le dissi.
Lei rimase imbambolata, ancora stupita da quel gesto.
“Ho altro da fare” aggiunsi e m’incamminai verso la sua stanza.
Lei mi seguiva. Camminava velocemente. Cercava di stare al mio passo.
Andammo al piano di sopra, dove vi erano le camere di tutti noi.
La sua stanza si trovava tra la mia e quella di Jane.
“Eccoci, è questa”
Entrò.
Io decisi di andare via.
“Aspetta!” mi disse
Mi girai verso di lei
“Perché mi hai baciata?” chiese
Semplice, il tuo profumo, i tuoi occhi da cerbiatta, il tuo viso troppo vicino al mio, le tue labbra morbide, il tuo nasino perfetto.
Tutto di te mi attrae.
“Mi andava” risposi
“E’ una motivazione questa?”
“Più che valida aggiungerei”
“Più che valida? Guarda che non sono una bambola! Non puoi fare di me tutto ciò che vuoi”
Sempre sulla difensiva.
Sapevo che ci sarebbe stato da divertirsi con lei.
“Non mi sembrava che ti dispiacesse” dissi sorridendole maliziosamente.
Mi guardò malissimo.
Che caratterino che aveva.
Un motivo in più per adorarla.
Però quanto era bella quando si arrabbiava.
La voglia di averla di nuovo tra le mie braccia si ripresentò.
La presi e la strinsi a me.
“Se qualcuno osa darti fastidio lo uccido”
 “Tu sei la mia cerbiatta” continuai
“E tu chi saresti? Il cacciatore?”
“Esatto. Hai paura?”
“No” rispose, sfidandomi con lo sguardo.
Ringhiai.
La presi e la spinsi contro il letto, attento a non farle male.
“E’ inutile, non mi fai paura”
Il suo profumo m’invase.
Non riuscì a resistere.
La presi e la spostai sopra il mio corpo. La baciai.
Lei prese il mio viso tra le sue manine e ricambiò il bacio.
Sentivo in me delle strane sensazioni, mai provate prima.


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Angolo Autrice U.U

Scusate il mio ritardo, ma al momento sono molto presa da un'altra mia fanfic: Il Racconto Di Aro!
Coooomunque!
Come al solito vorrei ringraziarvi!
E grazie soprattutto a voi che commentate *___*
 
ayumi_L
elly_volturi
gabriellasalvatore
SmokeOnTheWater_Volturi


Alla prossima!
Baci!

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