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Autore: MiaStonk    02/11/2010    3 recensioni
Rose Weasley sette anni prima è stata smistata nei Serpeverde,cosa che la porta ad allontanarsi dai suoi cugini,tutti Grifondoro come da tradizione. E la ragazzina dolce e ben voluta da tutti,non può che mutarsi negli anni in una ribelle,arrabbiata col mondo intero. L’unico conforto è quello del suo migliore amico Scorpius Hyperion Malfoy. Una storia raccontata dai due indiscussi protagonisti: Rose e Scorpius.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Mangio con apparente tranquillità il mio pezzetto di pollo,mi verso del succo di zucca e cerco di ignorare le tue occhiatacce. Non hai toccato cibo,cosa assurda per te e continui a fissarmi.
 
“Sei un vigliacco! Ora capisco perché non sei finito a Gifondoro!”  Sei acida,sprezzante e la cosa non mi sorprende.
 
“Nemmeno tu a quanto so…” Bevo il mio succo, fingendo indifferenza. Ho colpito il tuo punto debole,lo so bene.  Ma non me ne preoccupo,non ora.  Resti in silenzio, mi accorgo delle decine di tonalità di rosso che il tuo viso ha assunto,potrei anche pensare che da un momento all’altro tu muoia per autocombustione spontanea. Ti rialzi,incamminandoti verso l’uscita della Sala Grande non prima di avermi assestato un pugno sul braccio destro. Merlino,per essere esile picchi duro! Non ti seguo come sono abituato a fare,staolta non voglio essere tuo complice nella tua scorribanda tra i Grifondoro. Non mi bevo le tue ragioni,non vuoi spiarli per raccogliere informazioni e farti beffe di loro. Quello che desideri è ritrovarti con loro davanti al camino,ascoltarli ridere e chiacchierare,sentirti parte della famiglia anche sotto ad uno stupido mantello dell’invisibilità. Dannazione,dopo anni pensi ancora che io ti conosca così poco da non capirti con una sola occhiata. Ecco,mi hai tolto l’appettito.  Smetto di mangiare e rivolgo un cenno di saluto agli altri Serpeverde. L’unica cosa che desidero ora è andarmene a letto. Risalgo le scale del dormitorio,come caposcuola ho diritto ad una stanza tutta mia e mai come in questa sera ho gradito di più la cosa. Richiudo la porta alle mie spalle,tolgo la giacca e allento la cravatta. Mi fermo, ti vedo distesa sul mio letto a sfogliare un libro. Nemmeno mi presti attenzione,ti comporti come se non ci fossi,come se quello che occupi non fosse il mio letto. Sbuffo rumorosamente,accasciandomi accanto a te.  Non è la prima volta che dormiamo assieme. Anche quando condividevo la stanza con gli altri,ti intrufolavi nel mio letto e non mi hai mai chiesto il permesso. Ti rannicchiavi sotto le coperte,ricercando il calore del mio corpo. Si perché tu hai freddo praticamente anche ad agosto, i tuoi piedi,le tue mani sono sempre fredde.  Sembri esserti accorta della mia presenza,chiudi il libro riposandolo sul comodino. Ti rialzi e mi fai una smorfia. Togli la giacca,la cravatta,levi la camicia e poi la gonna. Infine sfili le calze. Io mi siedo sul letto,dandoti le spalle come sempre quando ti spogli senza il minimo pudore davanti a me. Mi svesto anch’io e ci mettiamo a letto finalmente. Non dici niente,ti limiti a fissarmi e io lo so,so bene che cederò anche stavolta.
Un’altra delle cose che detesto in lei è che non so dirle di no. Nonostante io riconosca l’assurdità del’impresa,nonostante io sia sicuro che le conseguenze non saranno piacevoli, mi faccio coinvolgere in ogni sua discutibile impresa. Il giorno successivo accucciati sotto il mantello dell’invisibilità, riusciti per un pelo ad attraversare il ritratto della Signora grassa prima che il passaggio si chiudesse, restiamo immobili accanto al camino,e naturalmete sulle poltrone vicine si ritrovano tutti i suoi cugini. So che è nervosa,lo avverto. Morde il labbro inferiore e tortura le sue affusolate dita. Probabilmente si è pentita ,forse teme di ascoltare qualcosa che non avrebbe voluto. Siamo vicini cosicchè il mantello possa coprire entrambi. Posso sentire il profumo della sua pelle,dei suoi capelli come di fiori di campo, di sole. Mi scopro a socchiudere gli occhi,lei si volta verso di me e le nostre bocche quasi si sfiorano. Posa il blu dei suoi occhi nel ghiaccio dei miei,resta a fissarmi per pochi secondi,ma che a me appaiono come secoli. E’strano,ma sento un bisogno insopportabile di posare le mie labbra sulle sue,di nutrirmi del suo sapore. Ma è un attimo,allontano quel pensiero e mi accorgo che la sua attenzione è nuovamente rivolta ai cugini.
 
“..e così papà ha offerto del thè a zio Percy, che solo dopo si è accorto che beveva dalle sue ‘tazze mordinaso’! “  Sua cugina Roxanne parlava di qualche episodio accaduto alla Tana. Noto che a Rose sfugge un sorriso che poche volte avevo vsto sulle sue labbra. Era pregno di amarezza e nostalgia.
 
“Credo che questo Natale ci penserà due volte prima di trascorrerlo con noi !” Riconosco la voce  di suo fratello,intento a ingurgitare qualcosa. Se non sapessi che sono parenti,me ne accorgerei dalla smisurata fame che li accomuna. Rose era capace di mangiare tanto da stare male,ad ogni ora del giorno e non aumentare di un etto,come lei anche i suoi parenti.
 
“Non sarà l’unico a non esserci,immagino..” E’ Albus a parlare stavolta. Guardo Rose,la vedo innervosirsi. Immagino che come me abbia capito che il cugino si riferisse a lei.
 
“Parli di Rose?”  Lily ha avuto la nostra stessa intuizione. Vedo Al annuire,scorgo un’espressione triste. Sapevo che prima di me lui era il suo migliore amico. Sapevo quanto lui ci tenesse,e che tra tutti sembrava l’unico a non essersi arreso a riprendersi l’affetto di sua cugina.
 
“Per quel che ce ne importa!”
 
“Lily!” Solo Albus sembra sconvolto da quelle parole,gli altri restano in silenzio, hanno gli occhi bassi. Vigliacchi penso.  E poi lo sento,è Hugo che rompe il silenzio.
 
“Lily ha ragione Al.. Rose ha fatto la sua scelta”
 
“Non ha scelto lei di essere smistata a Serpeverde!” Al intanto si è alzato,sposta lo sguardo su ognuno di loro.
 
“No.. ma è stata una sua decisione quella di allontanarsi da noi,dalla sua famiglia.. “ Non mi ero mai accorto che suo fratello parlasse tanto,forse perché erano anni che non le rivolgeva la parola.
 
“Ci ignora Al,lo sai bene.. “  E’ ancora Lily a parlare sebbene non riesca a vederla,il corpo di Al la nasconde. “Ci odia,e fa di tutto per dimostrarcelo.. “   Albus si accascia sulla poltrona,evidentemente non sa come controbbattere. Del resto ad uno spettatore esterno questa parrebbe la verità. E poi arriva quello che ritengo sia stato il colpo di grazia. Dominique si rialza,portando indietro i suoi capelli biondi e incamminandosi verso le scale del dormitorio femminile. Da le spalle a tutti,ma inizia a parlare.
 
“Per quanto ancora dobbiamo parlare di quella Serpe? Per anni il suo intento è stato quello di mostrarsi diversa da noi.. probabilmente si vergognava di essere una Weasley! Bhè Albus,ha ottenuto quello che voleva.. nessuno di noi qui la considera più parte della famiglia..”  Nessuno replica,dannazione nessuno sembra pensarla diversamente? Troppo preso dalla discussione,solo ora mi volto a guardare Rose. E’ pallida, nei suoi occhi non riesco a leggerci nulla e la cosa mi terrorizza. Il ritratto si apre e lei mi fa cenno di oltrepassarlo. Usciamo dalla sala Comune,si sfila il mantello e me lo lancia letteralmente addosso.
 
“Rose!”  Tento di fermarla,ma è già corsa via. Non so dove. Sento una rabbia incontrollabile farsi spazio nelle mie viscere, avverto l’impulso di ritornare là dentro e urlargli contro quanto non abbiano capito di lei. Non la conoscono,non come me ma la giudicano,la rifutano. Senza accorgermene il mio pugno colpisce il muro di pietra,non avverto nemmeno dolore.  Che vadano tutti al diavolo,mi prenderò io cura di lei lo farò finchè lei mi vorrà.
 
 
   
 
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