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Autore: Amerginverdistelle    03/11/2010    1 recensioni
Anche nel mondo magico ci sono piccoli cuccioli d'uomo che non hanno mai voglia di addormentarsi senza prima essere stati rifocillati con latte e biscotti, messi al calduccio con le coperte rimboccate e poi gratificati da una ninnananna o ancora meglio da una bella favola. Quindi, perchè non raccontare anche a voi una di quelle favole? Prendete una tazza di latte e i biscotti, e accomodatevi comodamente, andiamo a cominciare....:)
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, James Sirius Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Mamma io non ho sonno.. e tu avevi promesso..-

Lo so, piccolino. Non mi sono dimenticata di te. Hai messo via i giocattoli? Hai richiuso la tua scopa nell'armadio? E ti sei lavato i denti per bene? -

Il bimbetto sorrise e digrignando i denti mugugnò – Fatto tutto, mamma. -

Sua madre prese una comoda sedia a dondolo e si sistemò accanto al letto; accese l'abat-jour e accarezzò la Puffola pigmea, sempre a caccia di coccole.

Allora, quale storia vuoi sentire stasera? Una di quelle di Beda il Bardo o magari quella di Otis Orecchiesecche? -

Il figlio la fissò pensieroso; poi si sistemò bene sotto le coperte e le disse: - Voglio una storia nuova, una bella favola con gli eroi e che tutto finisce bene. - La fissò speranzoso, mentre lei deponeva il libro di favole e sorrideva divertita.

Allora, - esordì sistemandosi meglio sulla sedia – ti dirò che un po' di tempo fa c'era un bambino che viveva in una casa Babbana. I suoi genitori erano volati via e non avevano più trovato la strada di casa; strano, perchè erano maghi come noi, però a volte capita. Oh, anche il bambino era un mago, ma non lo sapeva: così crebbe con gli zii Babbani che facevano solo cose Babbane, andò alla scuola Babbana e giocò (poco) con gli amici Babbani che però lo prendevano in giro e lo trattavano male; d'altronde anche i genitori Babbani non erano teneri con lui, dato che erano persone veramente stupide. Ma.... ma un giorno, un gigante arrivò a casa dei Babbani. Non era un gigante enorme, ma bello grosso sì e portò una lettera al bambino, che era cresciuto e ormai aveva undici anni: in quella lettera gli veniva detto nientepopodimeno che era un mago, un mago vero!! e che poteva andare in una scuola specializzata dove avrebbe imparato ad usare i suoi poteri e a diventare un buon mago con una buona carriera, oltre ad una persona a posto. Dopo aver salutato i suoi genitori adottivi che erano un po' restii a lasciarlo partire, fece i pochi bagagli che aveva e montò insieme al gigante su di un possente drago metallico che li condusse in un battibaleno in un luogo incantato, ove comprarono libri e strumenti per la nuova scuola, inclusa una magnifica bacchetta magica, e dove al ragazzino occhialuto e un po' perso venne regalata una meravigliosa civetta delle nevi. Un viaggio su di un bellissimo treno condussi il ragazzino nella sua nuova scuola, che era situata in un grande e bellissimo castello vicino ad un lago e ad una foresta; dopo essere stati accolti lui e altri ragazzini e ragazzine come lui vennero divisi da un cappello magico tra le quattro case della Scuola: i Grifondoro, i Tassorosso, i Corvonero ed i Serpeverde. Il nostro amico finì in Grifondoro e fece amicizia con qualche ragazzo e poche ragazze, specialmente una simpaticissima e molto capace nonché un ragazzo buffo con i capelli rossi. -

Rossi come i tuoi, mamma? - la interruppe il piccolo, un po' assonnato ma già affascinato.

Rossi come i miei, tesoro mio – gli rispose la madre accarezzandolo. - Comunque cominciarono le lezioni, che andarono avanti per più di sei anni, durante le quali il ragazzino divenne un bellissimo ragazzo, imparò un sacco di incantesimi ed anche a giocare a Quidditch, tanto bravo da essere nominato primo cercatore della squadra di Grifondoro! Tutto qui, mi dirai tu? Eh no, perchè il cattivone che aveva fatto volar via i genitori del ragazzo ora gli dava la caccia con mille maledizioni e con subdole trame, che per fortuna non andavano a buon fine grazie in special modo al vecchio Preside della scuola, che spesso dava buoni consigli e stravaganti dolciumi al nostro piccolo mago, che continuava come detto a crescere a vista d'occhio grazie anche all'ottima cucina della Scuola. Però il cattivo non demordeva e faceva sempre nuovi danni dando la caccia al nostro amico dato che, a sentir lui, era la causa di tutti i suoi mali.-

La giovane donna tacque un istante e fissò suo figlio di sottecchi, sperando di vederlo già nel mondo dei sogni... invano, il piccolo aveva un sorriso beato sul volto e gli occhi ben aperti. Ma non era poi un gran problema, era sempre bello ripensare e raccontare quella favola.

Così gli anni passarono e, tra un'avventura e l'altra, il giovane mago continuò a studiare, fare amicizie e.. e diede anche il suo primo bacio ad una smorfiosa ragazza insipida sciattina ed anche piena di sé ma questo non importa – disse al figlio che ridacchiava divertito – e tu non ridere o ti metto un Folletto di Cornovaglia sotto le coperte. Dunque.. ah si, in tutti questi anni tante vicissitudini si verificarono, e comunque il ragazzo cercò di vivere una vita il più normale possibile durante i mesi di "vacanza" che era costretto a trascorrere con la famiglia adottiva Babbana, mentre nel resto del tempo, come ti dicevo, c'era essenzialmente da studiare, studiare e... studiare come sopravvivere ai rischi cui la caccia spietata dei cattivi lo esponeva. Per fortuna che i suoi amici lo aiutavano a divertirsi un po' e ad affrontare tutti quei problemi... ma venne il giorno in cui il cattivo riuscì a catturare il nostro eroe e grazie ad un terribile rituale divenne ancor più forte e malefico: ma prima che succedesse il peggio, grazie all'intervento dei suoi genitori, il nostro caro amico riuscì a fuggire ed a svelare a tutti che il mostro era tornato. -

Un mostro?? Bello! A me piacciono i mostri – disse il bimbetto sgusciando fuori dalle coperte tutto infervorato – però non ho capito come hanno fatto i genitori del piccolo mago a tornare ad aiutarlo se erano volati via. É stata una magia anche quella? - chiese alla madre che nel frattempo lo aveva risistemato sotto le coperte, Appellando una bella tazza di latte caldo col miele e facendogliene bere un po'.

Si, tesoro, una magia molto speciale e difficile.. un giorno te ne parlerò. Comunque, credi a me, quel mostro non ti sarebbe piaciuto per niente. Era talmente cattivo che tutti quanti, invece di prepararsi a combatterlo, presero a dire che il ragazzo era pazzo e mandarono una strega cattivissima per punirlo e farlo star zitto. Quello fu davvero un pessimo periodo, ma alla fine la verità venne a galla, anche il Ministro dovette riconoscerlo e così il vecchio Preside cominciò anch'egli a dare la caccia al mostro cattivissimo. Solo che nel frattempo il nostro amico.. ecco, – sospirò sorridendo la giovane donna – il nostro amico si era imbattuto nell'amore. Aveva incontrato.. -

Una principessa!! - esclamò il bambino, gli occhi sbarrati per l'emozione. La madre arrossì alquanto, prima di rispondere:

Beh... diciamo di si, una principessa, a modo suo, sicuramente una ragazza forte ed in gamba, grande giocatrice di Quidditch e brava quanto lui, anzi forse no, sicuramente di più anche se su questo discutevano spesso.. ma l'importante fu che i loro cuori cominciarono a battere all'unisono, e tutto sembrava andare per il meglio quando..il vecchio Preside morì. -

Ci fu un attimo di silenzio, poi il bimbo chiese con voce tremula: - E' stato il cattivo mostro a farlo? - La madre scosse il capo e riprese a narrare:

No, fu opera di uno degli amici più fidati del Preside, un uomo duro e scontroso, ma molto, davvero molto coraggioso; lo fece per salvarlo da una terribile maledizione. Dopo questo evento al nostro amico, visto il crescente potere del suo crudele nemico, toccò scappare abbandonando la scuola e la sua amata, seguito solo dai suoi due amici più cari, per poter trovare e distruggere degli oggetti segreti che gli avrebbero dato la possibilità di sconfiggere per sempre il suo nemico. -

La giovane madre si interruppe per sorseggiare anch'essa un po' di latte e miele, e il suo piccolino mormorò: - L'ha lasciata per proteggerla.. che cosa romantica. -

Alla madre andò di traverso l'ultimo sorso e tossendo replicò:

Romantica un corno. Fu una cosa stupida, egoistica e maschilista.. ma non divaghiamo, anche se il nostro amico avrebbe dovuto portare maggiore riconoscenza alla sua principessa, specie dopo il regalo di compleanno che lei gli fece. Quindi tra una fuga e l'altra... - ma ancora il bimbetto chiese, con la sua vocina innocente: - Ma che regalo aveva fatto la principessa al suo eroe, mamma? Un incantesimo segreto, una bacchetta potentissima? -

La madre rispose piccata:

Nulla di tutto questo. Fu una cosa personale e non importa che tu lo sappia – proseguì arrossendo – e se mi interrompi ancora ti metto a dormire con la Puffola. - Aspettò che il figlio si risistemasse e poi riprese a narrare:

La fuga fu dura, terribile. Non solo quella estenuante ricerca li prostrò, ma anche la lontananza dalle persone care, l'assenza di notizie, e anche una perdita dolorosa, un amico morto per liberarli dopo che erano caduti in un agguato... -

Mamma? Ma come?? Io ti avevo chiesto una storia bella, qui i buoni stanno male e debbono sempre scappare.. - piagnucolò il piccino, tutto nascosto tra le coperte. Ma sua madre continuò a raccontare:

Gli eroi si riconoscono proprio nei momenti più difficili, tesoro. E il nostro eroe con i suoi due amici riuscì a ritornare alla sua vecchia scuola, e scoprì che erano in tanti a volerlo aiutare a sconfiggere i cattivi, e allora professori, alunni, amici e alleati scesero in battaglia con lui e fecero sì che il capo dei cattivi si rivelasse e combattesse anch'esso. Fu a questo punto che il nostro eroe durante la battaglia venne colpito e volò via anche lui, dai suoi genitori.. ma siccome loro sapevano che c'era ancora tanto da fare per il loro figliolo da questa parte del Velo, lo rispedirono indietro con un bell'incantesimo, in modo che potesse combattere l'ultima sfida. Fu uno scontro memorabile, ma il nostro eroe aveva il cuore pieno di forza e d'amore per tutte le persone che l'avevano aiutato, mentre il cattivo non aveva neppure sangue nelle vene, solo odio.. e fu per questo che perse la batttaglia. Quando sparì da questa terra ci furono grandi feste, e il male che copriva il mondo magico come una nuvola fu spazzato via e finalmente l'eroe e la sua principessa si poterono sposare dichiarandosi eterno amore... Ma come – mormorò la giovane strega – ancora sveglio? - disse fissando gli occhietti vispi di suo figlio sotto le coperte. - E dire che di solito dopo dieci minuti stai già sognando. -

Quel piccolo ometto si stiracchiò e le sorrise, estasiato:

Mamma, è la storia più meravigliosa di tutte quelle che mi hanno raccontato, meglio anche delle avventure di papà!! Anch'io voglio essere un eroe e battere i cattivi! - esclamò felice mentre la madre alzava gli occhi al cielo sussurrando – Per Merlino, non ci mancherebbe che questa... - Ma era ormai tardi e la stanchezza aveva fatto breccia nell'entusiasmo del piccolo mago. Mentre la madre risistemava la sedia al suo posto con una certa fatica, rimboccandogli poi le coperte, mormorò:

Sai, assomigli tanto alla principessa della favola.. mi piacerebbe tanto raccontarla a papà quando tornerà a casa, e magari anche al fratellino quando arriverà. - disse toccando il ventre prominente della madre. - Pensi che saranno contenti di ascoltarla? - domandò infine con la voce già impastata di sonno.

Gli farà piacere senz'altro, e penso si divertiranno parecchio, specialmente papà. Ora dormi, piccolo James. Buonanotte. - disse Ginny sfiorandogli la fronte con un bacio.

Buonanotte, mamma. -

 

Buonanotte a voi.

Nox.

 

Fine.

 
  
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