Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: iLARose    04/11/2010    7 recensioni
La mia vita è stata fatta a pezzi dalla droga. Si è portata via tutto ciò che avevo, tutto ciò per cui vivevo. Ora sono una specie di gotica - punk che vive per strada, da sola. Un giorno però un uomo che avevo visto solo sulle pagine patinate dei giornali mi salva e tutto cambia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Dj Ashba
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Death and Love.
Capitolo 20: Home sweet home.



 

Il cuore mi batte a mille, non so se per Slash o perché io la casa che ho davanti la conosco, la conosco benissimo.
Questo portone rosa pallido, le finestre con i serramenti color oro, i balconi in stile antico..
Inizio a piangere, senza neanche rendermene conto. Mi passo una mano tra i capelli che cadono morbidi sulle spalle, prendendo un gran respiro e suonando il campanello, quel bottoncino d’oro che da piccola mi divertivo tanto a pigiare solo per far impazzire la mamma. E papà mi prendeva in braccio e faceva finta di sgridarmi, ma alla fine scoppiava a ridere anche lui.
La porta si apre e mi si staglia davanti la figura di Slash in boxer, con i capelli arruffati e la faccia da chi si è appena svegliato. O meglio, da chi è stato buttato giù dal letto. Per poco non gli rido in faccia.
- Sì? – mi chiede, con faccia confusa. Fantastico, non si ricorda di me.
- Oh, ciao Hilary! – esclama Perla, spuntando alle spalle del marito.
- Ciao Perla! – la saluto, sorridendo.
- Entra, entra! – mi dice. – Slash, e spostati! – gli dice, dandogli una piccola spinta.
Mi viene da ridere: quest’uomo è completamente fuori!
Entro, seguendo Perla. Mi ritrovo nell’atrio enorme. Sembra completamente diverso da quando ci abitavo io: i mobili sono in tonalità scure, mentre la mamma li aveva scelti di colori chiari, come panna e bianco. E tutte le nostre foto di famiglia, che tappezzavano i mobili e le pareti, sono sparite, sostituite da quelle della famiglia Hudson. Sento le guance andare in fiamma e le lacrime sul bordo degli occhi.
- Hey, che hai? – mi chiede Perla, rivolgendomi uno sguardo dolcissimo.
- Eh? No, niente, niente. – le rispondo, sorridendo, e cercando di essere il più convincente possibile.
- Io.. Ehm.. Vado a prepararmi.. – interviene Slash, imbarazzato, passandosi una mano tra i ricci.
- Eh, sarà meglio! Io sono già pronta! Muoviti! – lo rimbecca Perla.
Io sorrido.
- Tesoro, noi stasera dobbiamo uscire.. Le piccole pesti adesso stanno dormendo, quindi per un po’ sei tranquilla! -
Io le annuisco, immaginandomi London e Cash che dormono tranquillamente.
- Vieni, vieni, ti mostro la casa.. – mi dice gentilmente, mettendomi un braccio intorno alle spalle e guidandomi in un’altra stanza.
“Come se non la conoscessi..” penso tristemente.
Mi sta portando in cucina. 
Sospiro, ripensando alle cene di Natale che preparavamo tutte insieme io, la mamma e la nonna. C’era sempre un casino infernale, tra pentole, piatti, cucchiai, forchette, torte, … E a volte papà entrava, annusava il profumo di cibo che aleggiava dappertutto, mi prendeva in braccio e mi chiedeva – Cosa stai preparando, cucciolina? – e io gli rispondevo, ficcandogli in bocca il cucchiaio impiastricciato di preparato per torte. Poi la mamma gli sorrideva e gli dava un piccolo bacio a fior di labbra.
Il tipo quadretto della famiglia felice..
- Di sopra ci sono le camere.. – mi spiega Perla, interrompendo i miei ricordi.
Annuisco. Mi viene voglia di correre su per le scale e rituffarmi di nuovo sul mio letto a baldacchino, coperto sempre da miliardi di peluche. Chissà se c’è ancora..
- Di là c’è il salotto. Puoi guardare la tv se ti va, senza problemi. Per Cash e London stai tranquilla, se fanno casino basta che li metti davanti a un cartone animato o li fai ascoltare un po’ di musica. A parte che devono ancora finire i compiti.. Ah, mio Dio, c’è Cash che ci sta facendo impazzire con le tabelline! – le sorrido. Ce lo vedo Slash che gli spiega 3x2=6 con le caramelle!
- Ma quanto ci impiega a vestirsi?! – sbuffa.
Le sorrido, ancora. Sarà la cento milionesima volta che le sorrido!
Sentiamo le scale scricchiolare leggermente e vediamo Slash scendere. Ha un paio di jeans normalissimo, le All Star nere e una maglia bianca, con sopra il giacchino di pelle e una bandana legata al polso.
- Oh, finalmente, era ora! – esclama Perla, allargando le braccia.
- Ma cosa vuoi tu che per prepararti ci impieghi un’ora?! – ribatte Slash.
- Scusalo, si è appena svegliato, è un po’ nervoso – mi bisbiglia Perla.
Allora la mia supposizione non era sbagliata: l’ho svegliato io.
- Allora, noi adesso andiamo.. Mi raccomando non ubriacarti, non invitare ragazzi, niente festini né scop.. -
- Slash! – urla Perla.
- Che c’è??? -
- Smettila! E’ capace di badare a se stessa, non è una bambina! -
Slash la guarda male e io scoppio a ridere.
- Comunque.. – riprende Perla – se hai fame, il frigorifero è pieno di tutto, poi, va beh, con i bambini ti ho già detto come fare, se hai bisogno chiamami, ho lasciato anche un biglietto con l’indirizzo del posto dove andiamo e per il resto fai come se fossi a casa tua, stai tranquilla, guarda la tv quanto vuoi, ascolta la musica, usa le chitarre, -
- No le chitarre no!!! – strepita Slash. – Ma Perla, dico, sei diventata scema?! Le mie chitarre non si toccano, maledizione! -
Io rido, ancora.
- Ma sì, stavo scherzando! – gli risponde Perla, dandogli un bacino sulla guancia.
- Comunque non preoccuparti, non staremo via tanto, cara – riprende, rivolta a me.
- Sì sì, tranquilla, me la saprò gestire – la rassicuro, sorridendole.
- Oh, ma che brava ragazza! – mi dice Slash, facendomi quasi morire.
- Va beh, andiamo che se no si fa tardi – dice Perla, spingendo il marito fuori dalla porta.
- A dopo Hilary! -
- A dopo! – li saluto, agitando la mano.
Quando se ne vanno, chiudo la porta e rimango lì, impalata, a fissare un punto indefinito. Ora sono sola nella mia casa. Sì, la ritengo ancora mia questa casa, benché sia già da cinque anni che non la abito più. Sospiro, facendomi forza. Voglio rivisitarla, anche se so che vuol dire farsi del male da soli. Ritorno in cucina e prendo una lattina di Coca-Cola dal frigorifero: magari mi aiuterà un po’.
Decido di andare al piano superiore. Salgo le scale lentamente, appoggiandomi con una mano al passamano in legno. A ogni gradino sento il cuore accelerare sempre di più. Quando arrivo su, mi ritrovo nel corridoio con la moquette scura e decido di andare nelle camere.
Proseguo a sinistra, verso la stanza che era dei miei genitori, ma che adesso si rivela essere quella di London.
Il bambino è steso sul letto a guardare la tv.
- Hey, London, non dovresti fare i compiti? -
- Tu saresti la nuova babysitter, scusa? – mi chiede, squadrandomi da capo a piedi.
- Ehm sì, perché? -
- No, perché sei un po’ strana.. Di solito tutte le ragazze che vengono a fare le babysitter sono tutte tirate a lucido e se la tirano un casino.. Tu non sei così, vero? Sei come papà! -
- No, tranquillo, non sono una figlia di papà, sono più come Slash.. Va beh, mi chiamo Hilary – gli dico, tendendogli una mano, che lui afferra saldamente.
- Hudson, London Hudson – mi dice, un po’ alla James Bond.
- Cosa guardi di bello, London? – gli chiedo, sedendomi sul letto accanto a lui.
- Mah niente, dei cartoni animati giapponesi.. La mamma ha detto che devo fare i compiti, ma non ne ho voglia! -
- Dai, ti lascio guardare la tv ancora un po’ mentre vado da tuo fratello, poi iniziamo, ok? -
- Uff, va bene.. -
Prima di uscire, do un ultimo sguardo alla camera: l’hanno arredata bene. C’è un letto matrimoniale nel mezzo, appoggiato alla parete, una scrivania stracolma di quaderni e libri suppongo di scuola con un PC nell’angolo che rischia di cadere da un momento all’altro, un armadio gigantesco, ma suppongo quasi vuoto visto che sulle varie sedie ci sono pile di vestiti spiegazzati e le pareti sono tappezzate da poster di vario tipo, da quelli di gruppi a quelli di calciatori, foto di famiglia e calendari. Faccio un piccolo sorriso, appena accennato, ricordandomi com’era invece la stanza dei miei: tutti i mobili rigorosamente bianchi, il letto con lenzuola bianche e rosa, due enormi specchi che coprivano quasi tutta una parete e un’enorme armadio, pieno soprattutto di vestiti della mamma.
Quando sono di nuovo in corridoio, noto i vari dischi sulle pareti e delle foto.
Cash sta placidamente dormendo, attorcigliato nelle coperte.
Lo guardo, sorridendo. Il letto è posizionato esattamente dove un tempo c’era il mio, però non è più a baldacchino.
Mi siedo accanto a lui, iniziando ad accarezzargli dolcemente i capelli.
In un lampo, mi torna davanti agli occhi l’immagine della mia camera com’era: i muri con i mattoni a vista, i mobili in legno chiaro con attaccate tanto immagini di personaggi dei cartoni animati e miei disegni e il letto, il letto a baldacchino che amavo tanto, dove mi tuffavo ogni volta che potevo, per rifugiarmi dopo un pianto o per rilassarmi, o, spesso, per giocare con papà..
- Ciao nuova babysitter! -
Le urla di Cash mi riportano alla realtà.
Lo guardo un attimo sconcertata e lui mi si appiccica addosso, appendendosi al mi collo.
- Hey ciao Cash! – gli dico, sorridendo scompigliandogli i capelli lucidissimi.
- Cosa facciamo per tutto il tempo che la mamma e papà non ci sono? – mi chiede, sempre strillando.
- Eh, io dovrei aiutare London a fare i compiti.. -
- No, dai! Stai qui con me! -
- Ma sì, dai per un po’ sì! -
- Giochiamo a farci il solletico? – mi chiede, e, senza aspettare che gli risponda, inizia a solleticarmi la pancia, allora io mi difendo, prendendolo il braccio e solleticandogli i piedi nudi. Lui si dimena e inizia a ridere come un pazzo.
- No no no lasciami!! – strilla.
- Sei stato tu a voler giocare al solletico, adesso ti accontenti! – gli rispondo.
Dopo un po’, ci accasciamo sul pavimento continuando a ridere.
- Perché urlate? – chiede London, facendo capolino dalla porta.
- Stiamo giocando a farci il solletico London! Vieni anche tu? – gli chiede il fratello.
- Uhm.. Sì va bene! – risponde, buttandosi sopra di me e iniziando a farmi il solletico ovunque.
- Hey no no London fermati! Perché a me?? C’è anche tuo fratello!! – riesco a dire tra una risata e l’altro.

Sento il citofono squillare e mi sveglio, ritrovandomi sul divano con Cash e London che mi dormono addosso. Mi alzo cercando di non svegliarli e vado a rispondere.
- Chi è? -
- Tesoro siamo noi! -
Apro la porta e vado ad accogliere i due Hudson.
- Ciao dolcezza! – mi saluta Perla, baciandomi sulle guancie, mentre Slash mi saluta solamente con un sorriso e un gesto del capo.
- Le pesti? – mi chiede lei.
- Sono sul divano. Ci siamo addormentati tutti e tre! -
- Ah ah dai che dolci! – mi risponde, affacciandosi al salotto.
- Hai avvisato i tuoi che facevi tardi? – mi chiede poi.
- I miei? Ehm, sì sì! Ma scusa.. che ore sono? -
- Le dieci di sera passati tesoro! -
- Le dieci?! Cazzo! Devo assolutamente scappare! -
- Sì sì, non preoccuparti! -
- Ok, allora a domani! Poi ti faccio sapere a che ora vengo! -
- Sì sì! -
Mi catapulto fuori, ma Slash mi blocca per il braccio.
- Vuoi che ti accompagno io? -
- Cosa? No no, grazie! – gli rispondo, facendogli un sorriso forzato.
- Dai, insisto, è tardi e non sai che gente può girare per Los Angeles quest’ora.. -
- Uhm, e va bene.. -
Non so cosa mi stia passando per la testa. Non deve scoprire che vivo con Axl! E Axl non deve vedermi con Slash, ovvio. Oddio e se mi vede qualcuno, tipo Amanda o Daren?! Cazzo, cazzo, cazzo!
Mi siedo sul sedile dietro, torturandomi le mani per il nervoso.
- Bene, mi indichi la strada? -
- Sì sì – Lo guido fino a casa, facendolo fermare però un po’ prima.
- Abiti qui? – mi chiede, indicando un palazzo.
- Ehm, sì.. -
- Posso salire? Vorrei conoscere i tuoi genitori.. -
Cazzo.
- Ehm.. Staranno già dormendo, non vorrei disturbarli.. -
- Ah ok, allora non fa niente! Ci sarà un’altra occasione! -
- Eh sì! – gli rispondo, cercando di sorridergli in mondo naturale.
Scendo dall’auto e aspetto che se ne vada, salutandolo come una scema con la mano, e poi mi avvio a piedi verso casa.
Appena entro, mi accoglie Axl.
- Dio mio piccola, ma dove sei stata?! – mi chiede, preoccupatissimo, abbracciandomi.
Ricambio l’abbraccio, stringendomi forte a lui, pensando intanto a una scusa.
- Ero al negozio di dischi e non mi sono neanche resa conto dello scorrere del tempo, scusa.. -
- Non importa, ma la prossima vola avvisami! -
- Sì sì, non preoccuparti.. -
- Almeno hai mangiato? -
Sì, e non sai quanta buona roba c’è in casa Hudson!
- Uhm, no, ma non ho fame.. -
- Sicura? -
- Sì sì -
- Che ne dici se guardiamo un film insieme? -
- Ok! -
- Fantastico! -
Prende una confezione di pop-corn dalla credenza e ci mettiamo comodi sul divano, abbracciati, a vedere un film.
Sospiro. Spero non si accorga della mia bugia. Qualche volta mi guarda come se sapesse che sono stata da Slash. Ma è impossibile che lo sappia, non mi ha visto nessuno e sicuramente non ha il potere di leggere nel pensiero! Almeno, spero..!



Note:
Oddio, è lunghissimo questo capitolo! ç__ç e fa anche piuttosto pena -.-
Io però mi sto innamorando sempre di più di questo Axl dolcioso madonna *.* mi fa male scrivere xD

Oddio, sette recensioni, che bello che belloooooo!!
Allora, allora, allora..

Steee__: ahahahaha bellissima la reazione di Axl che ti sei immaginata xDD tipo che la ammazza dopo xDD no dai, per ora non ne sa ancora niente.. E meglio, se no la farebbe fuori seriamente! xD a meno che abbia davvero il potere di leggere nel pensiero, allora siamo fottuti .-. xD

Miss_Rose: no no per quanto ne so quello della separazione di Slash e Perla era solo una cazzata.. almeno spero!! Sono così belli insieme *.*

GioTanner: sì probabilmente hai un senso senso a intuire che Amanda è una tro.. ehm xD sì davvero, se non sognamo nelle fic non ci rimane più nulla ç_ç Tanks God for the fanfictions xD (sarà scritto sbagliato visto che con l'inglese non ci acchiappo molto xD)

jess_rose: sì davvero, Hilary ha davvero tanto culo xD non importa se non commenti sempre dai *.*

AliceInAshbaLand: ahahah allora se tu ti sposi Cash, io mi prendo London u.u tutti imparentanti con Slash vaiii \m/ xD poi lo obbligo a farmi conoscere Axl però, costi quel che costi v.v così poi magari fanno la pace e la reniun dei Guns *.* sì vabbe' dai, basta sognare xD

Lau_McKagan: sì, direi che Hilary si è messa un po' nei pasitcci ._. vabbe' capita *.* chissà che magari li fa davvero rincontrare quei due **

Icegirl46: ahahah oddiio sto morendo xDD il camerie pelatoo xDD sìsì il trapianto di capelli è stata un flop totale e i prodotti per la ricrescita, oddio, non ne parliamo! u.u ahahah xDD


Ragazze, io vi ringrazio tutte per le recensioni *.* credo di amarvi *.* xD
Un bacione <3


 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: iLARose