Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Semplicemente G    04/11/2010    1 recensioni
La famiglia Potter e la famiglia Weasley, sei anni dopo la sconfitta di Voldemort, si troveranno a combattere una forza oscura a loro ignota... distruttiva. Dovranno proteggere tutti, la famiglia... il Mondo Magico. Ma i nostri eroi ci riusciranno? Per scoprirlo basta solo leggere.....
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 15

Capitolo 15: Aiuto

 05.03.2005

[- Bene, preparatevi a sentire ciò che ho da dirvi. – ]

Trattennero tutti il respiro, in attesa di ascoltare ciò che il Guaritore aveva da dire loro.

- Le sue condizioni erano gravissime, non ho mai visto il corpo di un essere umano conciato un quel modo. Premetto solo una cosa. – aggiunse il Guaritore, guardandoli uno ad uno. – È vero che siamo maghi, ma non possiamo fare miracoli. Sentivo indispensabile dirvelo. Noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio, ma... i miracoli sono rari. Non fraintendetemi, non voglio essere pessimista. Voglio dirvi la realtà come è, nuda e cruda. Le possibilità che la signorina Cole si risvegli sono molto poche.

Da quello che siamo riusciti a capire dal suo stato, deve essere stata picchiata violentemente e.. beh, stuprata. –

Dalla bocca di Hilary uscì un singhiozzo non appena il Guaritore pronunciò quelle parole.

Ginny le passò un braccio attorno alle spalle, con fare rassicurante, mentre la ragazza la abbracciò, cominciando a piangere sulla sua spalla.

- Hilary, vuole che rimaniamo solo io e Harry a parlare con il Guaritore? Ginny ti porterà a prendere una tazza di the, vero sorellina? – disse Ron, interrompendo l’uomo e avvicinandosi alle due donne.

- No, grazie Ronald. Voglio restare a sentire le notizie su Natasha. – mormorò Hilary, ancora scossa.

- Certo, come vuoi. – le rispose Ron, gentile.

- Posso continuare? – domandò l’uomo, aggrottando le sopracciglie.

- Certamente. Ci scusi. – disse Ron, piazzandosi davanti a lui, in attesa di avere delle informazioni che potesse aiutarli nel caso.

- Allora, dicevo... sulle condizioni della signorina Cole non possiamo essere certi.

Abbiamo riscontrato delle ferite provocate dalla Maledizione Cruciatus. L’avete salvata appena in tempo. Se avessimo aspettato anche solo cinque secondi in più, ora non sarebbe qui. –

- Si!! – urlò Hilary fuori di se, staccandosi da Ginny, che cercò inutilmente di fermarla.

- SI! È QUI! MA IN COMA!! E FORSE NON SI RISVEGLIERÀ MAI PIÙ!!! – gridò la ragazza, correndo verso l’uomo e cominciando a dargli dei pugni sul petto, forte.

Lui, contro ogni aspettativa degli altri non cercò di scollarsi di dosso la ragazza, ma al contrario, l’abbracciò forte, accarezzandole i capelli. Hilary si dimenò ancora, finché non scoppiò a piangere, stringendo il camice bianco dell’uomo.

- La salvi, la prego. Natasha è tutto quello che mi rimane. Senza di lei non posso fare niente. Non ho soldi, niente. – disse lei, calmandosi.

- Non si preoccupi, signorina Matthew. Faremo del nostro meglio. –

- Io lo so! Voi medici dite sempre “faremo del nostro meglio”! – il tono di voce con cui parlava Hilary era adirato, irritato.

- Mi scusi. –

- Non ho bisogno delle sue scuse. Voglio solo vedere di nuovo Natasha sveglia. –

- La capisco. – mormorò il Guaritore. – Ora devo finire il mio turno delle visite ai pazienti. Mi scusate? –

- Certo. Grazie, dottor Green. – salutò Harry leggendo il suo nome sulla targhetta che portava appresso.

- Arrivederci. –

Il Guaritore si allontanò da loro dopo aver lasciato Hilary, sorridendo debolemente.

- Ora cosa facciamo? – domandò Hilary, spostando lo sguardo su Harry, Ron e Ginny.

- L’unica cosa che possiamo fare è aspettare. –

 

*  *  *  * 

12/03/2005, ore 11.36

 

Una settimana passò in fretta e le condizioni della signorina Cole non miglioravano. Hilary passava tutte sue giornata sul suo capezzale, parlandole.

La ragazza era sciupata, non mangiava quasi niente, nonostante Ginny passasse con lei la maggior parte del suo tempo. Avevo deciso di stabilirla a casa loro. Agnes, l’ex cameriera del signor Bancroft, aveva accettato molto volentieri l’idea di avere quella giovane ragazza in camera con lei. Ormai casa Potter e Weasley era diventato un ricovero per “superstiti” ai Mangiamorte. Ron lo pensava spesso, anche se non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce. Non gli dispiaceva avere un po’ di compagnia in casa, ma ora ci mancava anche che costruissero una prigione nel centro del loro salotto. Ginny e Hermione avevano insistito tanto, e lui e Harry non avevano potuto dire di no.

- Hilary, vieni. L’orario delle visite sta per finire. – la chiamò Ginny, sullo stipite della porta.

La stanza di Natasha Cole era piuttosto piccola, il letto dove giaceva la donna immobile era addossato sulla parete destra. Hilary era vicino a lei, seduta su una seggiolina e teneva con delicatezza la mano della signorina, fasciata da delle bende. Attorno a lei, c’erano tantissimi macchinari i quali tenevano in vita Natasha.

Hilary si girò verso Ginny, distogliendo lo sguardo dalla sua signora.

- Ma Ginny... - protestò leggermente. – Harry non potrebbe chiedere uno strappo alla regola? -

- No, mi spiace. I Guaritori sono incavolati come delle belve. Se glielo chiede un’altra volta è probabile che lo schiantino seduta stante. – sorrise Ginny.

- Va bene. Finisco un attimo dei salutare Natasha. –

- Certo. Ti aspetto fuori. – Ginny si ritirò in corridoio, attendendo che Hilary uscisse. Neanche dopo due minuti la ragazza uscì.

- Eccomi. –

- Allora, cosa vuoi fare oggi? – le chiese Ginny accarezzandosi la pancia.

- Non so... –

- Potremmo fare una passeggiata, un giro di compere al centro commerciale più vicino... –

- Va benissimo una passeggiata, Ginny. – acconsentì la ragazza.

- Niente shopping? –

- No, grazie. Non sono dell’umore giusto. –

- Ok, andiamo. –

 

Cinque minuti dopo le due donne camminavano tranquille per le strade di Londra, poco lontane dall’ospedale, chiacchierando amabilmente.

- Quali sono i tuoi hobby, Hilary? – chiese Ginny alla ragazza accanto a se.

Stavano per svoltare l’angolo quando....

- I miei sono andare a caccia di fanciulle che sanno troppo. – le interruppe una voce roca, maschile. Le due donne s’immobilizzarono immediatamente.

Hilary si mosse mettendosi davanti a Ginny e tirando fuori la bacchetta.

- Chi sei? – domandò la ragazza improvvisamente dura. Non aveva mai usato un tono freddo, distaccato e Ginny non pensava fosse capace di fare una voce così.

Sentirono una risata glaciale, insensibile.

- Tu, stupida ragazzina, mi chiedi chi sono io? -

- Si. Chi cazzo sei? –urlò Hilary. Quando Ginny sentì la parolaccia sobbalzò sibilando:

- Hilary! –

La ragazza non l’ascoltò e continuò a puntare la bacchetta davanti a se, spostandola a destra e sinistra.

L’uomo rise ancora.

Le due donne sentirono dei passi avvicinarsi e finalmente l’uomo si rivelò a loro.

Era incappucciato, con il classico mantello da Mangiamorte e sogghignava minaccioso.

- Allora, signore. Non voglio farvi del male. Non mi piace uccidere delle donne. –

A quell’ultima frase Ginny e Hilary impietrirono sul posto.

- Cosa vuole? E non me lo faccia ripetere. – minacciò la ragazza stringendo più forte la bacchetta.

- Oh, che paura! Cosa credi di potermi fare? Sei con una donna incinta, lei non si può smaterializzare e tu non la lasceresti mai qui da sola. Non con tutto quello che lei e Potter hanno fatto per te. - 

Il mangiamorte stava cercando di far vacillare la grande determinazione.

-  Non attacchi bottone, sai, caro? Se c’è una cosa che ho imparato da Natasha è quella di sapersi difendere in ogni situazione. -

Ginny non aveva mai visto una ragazza dolce, sensibile e timida come Hilary tirare fuori il coraggio come in quel momento. Sembrava il caso di una persona che soffriva di personalità multipla.

- Certo, la cara Natasha. – sibilò l’uomo, cominciando a irritarsi.

- Si sta incazzando. -  mormorò Hilary a Ginny. La situazione cominciava a sfuggirle dalle mani.

- Cosa le avete fatto? – prese parola Ginny. Ormai doveva giocarsi tutte le carte che aveva in mano. Tutte, fino all’ultima.

- Quella sgualdrina non voleva ascoltarci. Le avevano detto che doveva dirci quello che aveva spifferato agli sbirri. Ma lei ha insistito. Che stronza. – finì l’uomo con una punta di amarezza. – Ma ora vi potrei raccontare tutto, tanto non andrete mai a dirlo a nessuno. Perchè io vi ucciderò ora. – la sua voce di colpo di tramutò in una risata sguaiata. Sembrava un bambino davanti ad un negozio di dolci. Era inquietante.

Improvvisamente la bacchetta di Hilary volò lontano. Nonostante il mangiamorte non avesse neanche aperto bocca, la bacchetta era volata via, portando via anche l’unica e l’ultima speranza.

- Ups, ora siete senza armi per combattere, ma come facciamo? – le prese in giro facendo qualche passo verso di loro. Istintivamente Ginny e Hilary arretrarono. Ginny tirò fuori la bacchetta, puntandola verso l’uomo.

- Stai indietro o ti schianto. – minacciò. Ginny Weasley non aveva perso il suo coraggio e la sua determinazione e ora le tirava fuori, nel momento del pericolo imminente.

- Oh, dovrei avere paura? Sei una donna incinta, tesoro. Non credo che riuscirai a schiantarmi. Non è vero, Ginevra Potter? – pronunciò il suo nome sogghignando.

- Non mettermi alla prova perchè te ne pentiresti. – continuò Ginny, preoccupata.

Lei non era stupida, non stava mettendo a rischio la sua vita per niente. Infatti aveva un piano...

- Ah, ah, ah!! – scoppiò a ridere il Mangiamorte piegandosi in due dalle risate, sempre tenendo lo sguardo verso le due donne.

- Expelliarmus! – urlò. Ginny, colta alla sprovvista, non riuscì a fermare l’incantesimo e la sua bacchetta venne lanciata lontano.

- Oh, oh! Ora non potete difendervi! – ridacchiò sadico l’uomo.

- Ma, prima di ucciderci, vorrei che mi spiegassi come mai nessuno di questi passanti ci vede. – domandò Ginny. Infatti, era piuttosto strano: erano in una strada di Londra trafficata e nessuno si fermava per aiutarle? Di Babbani a piedi non ce ne erano, ma nella automobili... la strada ne era piena.

- Oh, semplice. Un’illusione. Faccio vedere alle persone babbane quello che io voglio che loro vedano. È molto semplice. – spiegò l’uomo, guardandole dall’alto al basso, come se lui fosse un nuovo genio della Magia. Ma per favore...

- Ora, posso uccidervi. Volevo divertirmi un po’, ma ho da fare. Non ho mica tempo da perdere con delle p... –

La sua voce fu coperta da un autobus rosso che passava e Ginny non sentì l’appellativo che il Mangiamorte le stava urlava contro. Per fortuna...

- Bene, salutate tutti, care. – riprese a parlare dopo che il rumore cessò. - Voglio proprio vedere cosa farà il tuo caro maritino, Ginevra, quando saprà che hanno trovato i vostri corpi per strada? – Intanto che pronunciava questa frase levò in alto la bacchetta, pronto a colpire. Le due donne chiusero gli occhi, stringendosi l’un l’altra.

- Credo che il suo caro maritino ti spaccherà la faccia. –

Hilary, Ginny, aprirono gli occhi e insieme al Mangiamorte si girarono verso la voce familiare che aveva interrotto l’uomo nell’uccidere le due donne.

- Harry! – gridò Ginny. – Finalmente!! -

- State indietro. Potter, non avvicinarti. – minacciò il Mangiamorte. Fece qualche passo in avanti, per  cercare di afferrare Hilary, che si trovava più vicina a lui, rispetto a Ginny.

La ragazza lo scansò e corse lontano da lui, seguita da Ginny.

- Ginny! – la ragazza si voltò e vide su fratello avvicinarsi a lei. – Ragazzi, pronti. Non lasciatelo scappare. – ordinò Ron.

Solo ora le due notarono altri cinque uomini dietro Harry, con la bacchetta alla mano, per fronteggiare il nemico. 

- Wow!! Che onore! Combattere con Potter!! – esclamò l’uomo davanti a Harry. – Mi spiace, ma credo che combatterò un’altra volta con voi, signor Potter. Ora, impegni importantissimi mi attendono. Arrivederci! -

L’uomo agitò la mano in segno di saluto, per niente intimorito dai sette Auror davanti a lui.

Ma prima che riuscisse anche solo a fare un passo per smaterializzarsi, Harry lanciò uno schiantesimo, senza proferire parola e colpì il Mangiamorte sul petto, facendolo cadere a terra, svenuto.

- Altro che arrivederci. – mormorò Harry, mentre, tenendo sempre la bacchetta puntata contro di lui, si avvicinava al rivale, per controllare che fosse realmente svenuto.

- Ammanettatelo a portatelo al Quartier Generale. Chiamate anche gli Obliviatori. Immediatamente. Ci sono troppi testimoni. – ordinò Harry a compagni, accennando al Mangiamorte disteso supino in terra.

- Agli ordini. –

In pochissimo tempo gli Auror accerchiarono il Mangiamorte e lo smaterializzarono.

- Ginny? Hilary? Tutto bene? – chiese Harry, girandosi verso di loro.

- Meno male che siete arrivati. – borbottò Ginny, andando ad abbracciare il marito.

- Veramente dovevamo essere solo io e Ron, ma siamo dovuti venire con la squadra. Il capo non ci ha lasciato il permesso. – ringhiò Harry.

“Ce l’ha con Roberson. Ma quel benedetto uomo, non da neanche un’ora di permesso?” si ritrovò a pensare Ginny. Scosse la testa e si staccò da Harry.

- Ehi, fratellino. Hermione è al Ministero? -

- Si. Con Agnes. Con quella pozione non è mai a casa. Ieri notte si è svegliata per andare a controllare la pozione, perchè non si fidava degli addetti al Ministero.

Benedetta donna... –

Gli altri ridacchiarono, nascondendo la risata dietro una mano.

- Ron, è meglio che portiamo al sicuro Ginny e Hilary... -

- Da mia madre. Lì ci sono papà, George, Bill, Fleur e company. Saranno sicuramente al sicuro. – propose Ron. Harry annuì. – Le porto io. Resti tu qui ad aspettare gli Obliviatori? –

- Si. Vai tranquillo, ci vediamo qui di nuovo. Dobbiamo accertarci che tutto si sia risolto.

Poi andiamo al Ministero. Abbiamo il nostro caro Mangiamorte da interrogare. –

- Ok. Finalmente qualcuno a cui fare qualche domanda. Non mi piace brancolare nel buio. - si lamentò Ron, facendo una faccia schifata.

- Bene. A tra poco. Ciao,Gin. Hilary. – le salutò Harry.

- Ciao. – risposero le due.

- Ronald, dove andiamo adesso? – chiese Hilary, mentre raggiungevano una vecchia macchina, parcheggiata sul ciglio della strada.

- Andiamo da mia madre. Scommetto che sarà felicissima di avere degli ospiti in più. Ginny è meglio che le spieghi tu, tutta la faccenda. Io devo tornare qui immediatamente. –

- Va bene. – salirono tutti i tre i macchina, Ron inserì la chiave nella toppa?? E girò.

Nello stesso istante, in una cella consunta al dipartimento Auror, il Mangiamorte apriva gli occhi.

 

 

Salve a tutti!!! Lo so.... sono in un ritardo terrificante e mi spiace moltissimo....

Non so se avete letto la mia pagina personale, ma ho avuto problemi emotivi, e la voglia di scrivere mi ha abbandonata... per mia fortuna... l'ispirazione è tornata.. almeno per ora e ho postato il prima possibile... in più in questi giorni Internet non è stato dalla mia parte e mi ha abbandonato. :(

Meno male che ho potuto scrivere durante il ponte del primo di novembre, e che oggi non abbia compiti per domani! Mi sono presa avanti con i compiti di tutta la settimana. :)

Allora... come vi è sembrato il capitolo?!?! Bello, brutto, orrendo??

fatemi sapere cosa ne pensate anche per aiutarmi a migliorare....

Ringrazio tutte le persone che mi hanno inserito tra i preferiti, i seguiti, e le ricordate e chi tra gli autori preferiti.

Risposta alla recensione:

niettolina: Tesoro!!!! Ciaoooooooo!!! Allora, sono contenta che lo scorso capitolo di sia piaciuto.... E per Ginny... beh, qui ce n'è in abbondanza.... :) Spero che anche questo capitolo ti piaccia!!! Con un mare di affetto, Luna:=)

 

Pubblicità!!!

Tutto Tra I Banchi Di Scuola (Originale)

Montepulciano (FanFiction su Attori)

Take Five (Originale)

Ragione e Istinto (Twilight - S. Meyer)

Marry Me (Numb3rs)

 

Grazie a tutti e al prossimo capitolo!

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit: Dona l’8 ‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori.

'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Semplicemente G