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Autore: Ronald_Weasley92    06/11/2010    4 recensioni
La trama è sviluppata,o meglio si sviluppa,a partire da un mese dopo la caduta di Voldemort.
Aggiungerò altri capitoli prossimamente...
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il, trio, protagonista, Luna, Lovegood, Ron, Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Capitolo 3
                                     Il nuovo Ministero


"Harry".
"Si,Ron"?
"Vedo che stai ricevendo molti gufi ultimamente."
"Oh...oh sì.Sai,si avvicina il mio diciottesimo compleanno-Harry fece una smorfia-e già cominciano a mandarmi gli auguri,anche da gente che non conosco".
Ron gli diede una pacca sulla spalla,mentre Harry scartava l'ennesima lettera.
"È il peso della popolarità,amico"-disse sorridendo Ron.
Erano in aperta campagna,seduti sotto un melo su una delle tante colline del territorio di Ottery St.Catchpole.
"Dunque Hermione lo ha fatto"?-disse Ron agitando in mano una mela.
"Certo-rispose Harry-"proprio l'altro ieri".
"Non capisco perchè non abbia voluto farsi accompagnare".
"Mah,lo sai...preferisce fare tutto da sola,sono anche i suoi genitori.Questo è quello che m'ha detto ieri"-disse Harry mentre osservava in lontananza la Tana.
Un fresco venticello scuoteva i loro capelli e il melo.Era un vero sollievo,specie quando l'afa assassina di fine luglio ti faceva mancare il respiro.Poi Ron sospirò profondamente,e domandò a Harry:
"A proposito,ieri cosa avete fatto,a Diagon Alley"?
"Hermione aveva bisogno di denaro"-gli rispose stancamente Harry mentre si grattava il collo-"e sai che non accetterebbe prestiti da me.Ha preferito prelevare alla Gringott".
"Ah-gli rifece Ron-"io invece ho dovuto aiutare George a scatastare tutta quella roba in cantina"-si sentì appesantito al pensiero-"sta facendo affaroni d'oro".
Per un po',rimasero sonnacchiosi e silenziosi sotto l'albero,sgranocchiando qualche mela.Erano così buone che avrebbero potuto fare a meno di qualunque altro cibo,quel giorno.Poi Harry parlò suscitando un certo timore.
"Ehi...Ron".
Lui aprì lentamente gli occhi.Si ritrovò davanti Harry con un pezzo di pergamena davanti.
"Tieni-Harry gli passò la pergamena-"e dimmi che ne pensi".
Era stranamente divertito,a metà tra il preoccupato e l'ironico.
Ron prese il foglio.Era scritto con una calligrafia molto chiara,ma molto piccola.Iniziò a leggerlo.

Carissimo signor Harry Potter,lei è un mito.Una leggenda vivente.Sarei molto fiera di me se il mio vecchio barbagianni riuscisse a recapitarle questa lettera.Bene,se è successo,le voglio dire che sarei disposta a sposarla,a vivere con lei,ad avere l'onore di poter dire che Harry Potter è mio marito.Auguri vivissimi,ci pensi!

Mary Carson

Ron non sapeva cosa dire.Ovvio che fosse uno scherzo,una presa in giro.Si voltò verso l'amico e per qualche istante si fissarono,occhi azzurri dentro occhi verdi.Poi le risate vennero spontanee.Si rotolarono tutti e due nell'erba,senza riuscire a dire una parola,e la visione confusa e concentrata di azzurro,giallo e verde non aiutava certo a smettere.
"Harry-ahaha-"ma lo sai chi è?"-Ron parlava a fatica.
"No..."-Harry era piegato in due sull'erba-"e non dirmelo"-disse soffocando un'altra grassa risata.
"Non te lo dirò"-gli fece Ron tossendo e lacrimando-"potresti restarci secco".
Si mise in ginocchio cercando di rialzarsi,cercando di appoggiarsi all'albero,come se quello fosse l'unico rifugio dove poter smettere di ridere.Cambiò subito argomento,perchè l'arsura era micidiale,non potevano ridere per sempre.
"Harry,tu tornerai a Hogwarts"?
"Oh,guarda un po',stavo giusto per chiederlo a te.Si,comunque tornerò.Tu"?
"Ho detto a Hermione-e soffocò uno sbadiglio-che ci avrei pensato"
"E"?
"E niente,Harry"-tamburellò le dita contro la corteccia-"è come fosse una conferma.È come se le avessi detto di sì."
Harry fece per parlare,ma Ron lo anticipò.
"E ti dirò,Harry.Sono contento di tornare,almeno per l'ultimo anno".
"Ron"?
"Non preoccuparti"-lo rassicurò-"sto benissimo,la verità è che così"-e abbassò la voce,anche se nessuno avrebbe potuto sentirli-non dovrò lavorare al negozio di George".
"Furbo"!
"Eh già,e poi non mi importa che ci siano i M.A.G.O,Hermione sarà sempre d'aiuto".
Trascorsero quasi tutto il pomeriggio sulla collina,e la maggior parte del tempo Ron non faceva altro che stare zitto,agitare pigramente la bacchetta contro qualche mela oppure mangiarsela.E leggeva anche qualche bigliettino d'auguri degli ammiratori dell'amico.
Harry era troppo impegnato a scartare quel mucchio di lettere che gli arrivavano ogni cinque minuti.Si era formata una montagna color bianco sporco attorno a lui.Sembrava una collina sulla collina.
"Spero che questa sia l'ultima"-Harry era parecchio irritato-"non ne posso più".
"Perchè Hermione non ci ha raggiunto"?
"Mah"-Harry stava aprendo la busta-"magari sta ancora ripassando tutto quello che si è persa".
"Se Ginny vuole diventare secchiona come lei faccia pure"-disse Ron mentre si rialzava,sgranchendosi le braccia.
Il cielo era ora di un rosso fuoco,che sembrava di osservarlo da dentro un inferno di lava.Il sole stava lentamente tramontando all'orizzonte.
"Okay"-fece Harry dopo qualche istante-"credo che per oggi abbiano finito."
"Allora andiamo"-gli disse Ron-"sto morendo di fame".
Harry si mise in piedi e agitò la bacchetta di agrifoglio,puntandola verso il mucchio di lettere e di buste.Quelle si disposero in una pila ordinata levitando a mezz'aria.
Il tragitto verso casa fu molto rallentato.Stare seduti tutto il giorno non era stato di grande ausilio,quindi impiegarono un po' per ritornare sulla soglia della Tana.
Se avessero saputo che la signora Weasley era così arrabbiata,forse non avrebbero ritardato tanto.Appena entrati,lei urlò loro contro:
"E BRAVI!"EVITATE DI LAVORARE E VE NE STATE TUTTO IL GIORNO A FAR NIENTE!"
"Mamma..."-Ron si passò una mano sulla fronte e fece per controbattere,ma la signora Weasley lo zittì.
"È solo colpa tua,Harry non ozierebbe tutto questo tempo!"
"Veramente stava leggendo la posta e io lo aiutavo"-rispose Ron a denti stretti".
"La posta?"
"Si,fra una settimana è il compleanno di Harry e"...
La signora Weasley voltò il capo dal figlio a Harry.Si aspettava un' altra pizzicata alle guance,o altro,ma lei si allontanò,in direzione cucina,senza dire una parola,tra lo stupore generale.Perfino Hermione,che Ron notava solo ora,era china sul tavolo a scrivere,aveva assistito alla scena restandoci di stucco.
Lei raccolse la sua roba e si diresse di sopra.
"Hermione".
"Ronald,aspetta".
"No,aspetta tu"-gli corse dietro-"erano dei compiti?"
"Come mai,ti interessa"?-Disse con un tono ironico.
"Beh..."
Hermione scomparì alla sua vista.Tipico di lei,pensò.

A cena fu diverso.Ron dimenticò tutto.Far lavorare le mascelle richiedeva la testa libera da pensieri,e l'arrosto d'agnello con patate,fagioli e besciamella era un valido alleato contro l'esaurimento nervoso.Per un po',l'unico rumore che avrebbe potuto dargli fastidio fu il chiacchiericcio di Ginny e Hermione,che tutto facevano tranne che mangiare come si deve(mangiare come si deve significava concentrarsi sul piatto e masticare).Harry era decisamente stanco,soprattutto ora che George gli stava illustrando alcuni progetti di nuovi scherzi.Ron non ci fece molto caso,almeno finchè non ebbe vuotato la sua terza porzione.Fu allora che accadde.
Una civetta bianchissima atterrò direttamente sul vassoio al centro del tavolo,tra gli strilli di Hermione,di Ginny e della signora Weasley,che proprio non vedeva di buon auspicio una civetta come secondo.Il Signor Weasley fu il più veloce di tutti:sfoderò la sua bacchetta e pronunciò:"Accio Civetta"!
La civetta fu trascinata verso Arthur,che le sfilò una piccola pergamena dalla zampa.Quella si rivolse con la testa verso il punto dove era seduto Harry e volò via attraverso la finestra,sparendo ai loro occhi.
"Oh"-il Signor Weasley aveva letto il destinatario,a quanto sembrava-"è per te,Harry".
Ron si vide ricevere la lettera dal padre,poi la passò a Harry.
Tutt'intorno,Hermione e Ginny erano ancora spaventate.La signora Weasley le chiamò a sparecchiare e loro furono ben felici,a quanto sembrava,di distrarsi.
Ron prese la sua bottiglia di Burrobirra e cominciò a sorseggiare,mentre Harry leggeva.
Dopo qualche minuto,Harry la rilegò e se la infilò nella saccoccia di Mokessino che portava ancora al collo.
"Harry...cos'è"?-fu la domanda che tutti,compreso Ron,gli fecero.
"Oh"-rispose lui-"un altro bigliettino d'auguri".
Ron si sentì calpestare il piede destro.Sicuramente,non era un bigliettino d'auguri.
"Vado di sopra,sono stanco"-disse Harry rivolgendosi a nessuno in particolare.
Si stava certamente avviando in camera di Ron.Passò qualche minuto prima che Ron,per non destare sospetti,facesse lo stesso,non prima di aver scoccato un occhiolino a Hermione,in quel momento occupata con lo sfaccendamento.
Appena entrato nella stanza,rimase di sasso.Le luci erano spente,a parte quella della bacchetta di Harry,sulla brandina verde.
"Allora"-la voce di Ron era ridotta al minimo-"cos'è"?
"È una cosa che stavo aspettando da tempo.Da Kingsley".
"Posso saperla"?
"Ovvio"-rispose Harry sorridendo-"si tratta di Malfoy".
"Draco"?-Ron sbadigliò in piedi.
"No,Ron,Lucius".
Questo non se l'era aspettato.Di tutto,ma non Lucius.
"Che significa"?
Harry pose di nuovo la punta della bacchetta sul foglio,poi parlò di nuovo:"Significa che lo processeranno,naturale".
Silenzio per qualche secondo.Ron perlustrava il perimetro della camera,senza veramente sapere cosa stesse facendo.
"E"-domandò all'improvviso-"Harry,TU cosa c'entri"?
"Ron,sono l'unico testimone che potrebbe salvarlo"-lo disse tutto d'un fiato.
Ron nel frattempo si era steso sul letto.Continuò:
"Perchè?Gli devi forse qualcosa?"-disse soffocando una risata.
"Ron,sì."Sua moglie mi ha salvato".
Si sentì strano.Quando,dove e come?Ma cosa?Narcissa che salvava Harry?Non l'aveva mai sentita quella storia.
"Ron,lei m'ha fatto portare al castello facendo credere a tutti che fossi morto"-lo disse così a bassa voce che sembrava quasi non volerne parlare-"le devo un favore".
"A lei.Non a Lucius.Sai che lui potrebbe ancora..."
"Ron,lei vorrebbe suo marito libero".
"Libero significa ancora pericoloso"!
"Voldemort è morto,non c'è più nessun pericolo"!-gli disse Harry con forza.
"Ma è pur sempre un Malfoy"-cercava una scappatoia-"non mi fiderei".
"Vedremo"-concluse Harry,dando un'aria di discorso chiuso.
Ron fu preso dallo strano desiderio di urlare in faccia a Harry,di dargli quello smacco e quella sensazione di sconfitta,di umiliazione,di aver torto...perchè non capiva?Lucius aveva già finto più volte,e anche ora che il pericolo era definitivamente cessato,non si sentiva sicuro.
Non c'è un Malfoy che valga un fico secco...Per una delle poche volte,era d'accordo con Hagrid.La curiosità rimaneva comunque.
"Harry"-disse dopo una decina di minuti-"posso leggerlo"?-
"Fa pure".
Si piegò in avanti e afferrò la lettera da Harry.Pronunciò "Lumos" e il foglio venne illuminato da una chiara e soffusa luce bianca.
I caratteri a inchiostro nero luccicavano come accesi.

Carissimo Harry,tutto è deciso.Mi dispiace di averti fatto aspettare quasi due mesi,ma come ben sai,è stata una questione molto complicata e articolata.Narcissa si è presentata più volte da me.Ritiene che tu possa essere d'aiuto al processo.È certamente vero che non possiamo fidarci di chi più volte ha mentito,ma è anche vero che per ripartire più forti e per sperare in un futuro migliore,faremmo meglio a cominciare col piede giusto,ovvero non sbattendo ad Azkaban accusati a destra e a manca.Dobbiamo prima esser certi di tutto.Naturalmente molti di loro ora sono stati imprigionati,come avrai saputo...non hanno neanche cercato di mentire.Ti informo inoltre che il sottoscritto,in accordo con i membri del Wizengamot, ha deciso che Dolores Umbridge sconterà quindici anni di reclusione ad Azkaban,per "Crimini contro i Nati Babbani".
Tornando a Lucius,la data del processo è per il 1° agosto,ore 11:00
Cerca assolutamente di non mancare.Distinti Saluti.


Kingsley Shacklebolt,Ministro della Magia

Ron ridiede il foglio a Harry da sopra il letto.Aveva appena finito di leggere,ma già sapeva,in cuor suo,che quel 1° agosto non sarebbe stata una tranquillissima giornata di inizio mese.Voleva andare anche lui al processo,accompagnare Harry,poter vedere quel codardo sbattuto in galera a vita...anche se ormai la lettera di Kingsley faceva pensare tutt'altro.Però era contento:almeno Faccia da Rospo sarebbe andata nel posto dove meritava di stare.
Il sonno arrivò presto e se lo portò via come il vento fa con una foglia.
Avrebbe voluto dire tutto a Hermione,ma magari ci aveva pensato già Harry,oppure sarebbe accaduto nei giorni successivi.Lo avrebbe saputo comunque,in ogni modo.
In quella settimana,continuarono ad arrivare bigliettini di auguri anticipati,dediche,talvolta anche ridicole ed esagerate.Dietro la Tana si era accatastata una montagna di carta,di buste e lettere...magari le avrebbero conservate per bruciarle nel camino in inverno.Ron era felice di sapere che tutte quelle cartacce sarebbero diventate cenere.Nessuno o pochi conoscevano davvero Harry,e lui era il suo migliore amico.Hermione,appena saputa la notizia,si disse subito favorevole ad accompagnare Harry.Ron non apprezzava la sua tendenza a voler cercare ogni modo per scagionare Malfoy,sebbene lei avesse più volte ribadito che  non le interessasse più di tanto,ma che era per Harry.La cosa rimase segreta.Harry non voleva parlarne più con nessuno e menchèmeno col signor Weasley,che in ogni caso,sarebbe stato chiamato in causa.
La mattina del 31 luglio era pallida e incredibilmente fresca.
Harry aveva ricevuto tanti regali.Ron,sveglio nella penombra del mattino,li aveva portati tutti in camera.Erano posati tutt'intorno alla brandina:Harry si sentì praticamente circondato appena fu sveglio.
"Ehi...che cosa".
"Buon compleanno,Harry"
"Ron-scosse la testa-che significa"?
"Significa che oggi è il tuo compleanno".
"Si,ma...potevo aprirli giù...-disse mentre prendeva il primo pacchetto.
"Ah,quello è il mio"-Ron indicò il pacchetto color rosso e oro che Harry stava scartando.Si ritrovò tra le mani un bel librone.Il titolo diceva "Storia e onore dei Cannoni di Chudley".
"Bello eh"?-disse Ron con un'aria fiera.
"Oh si"!Ma proprio i Cannoni"?-E rise.
Continuò a scartare altri pacchetti.Il regalo di Hermione si rivelò essere un bracciale col nome di Harry che ogni tanto brillava di una luce intensissima,simile a quella del Lumos.La signora Weasley,invece,gli aveva fatto il solito maglione,questa volta decorato con un boccino d'oro ricamato ad arte.
"Attento a quello di papà"-Ron avvertì Harry su un pericolo che quest'ultimo non poteva conoscere.
Appena aprì il pacco,un oggetto sfrecciò per la stanza,sfiorandogli dapprima il naso.Volò sopra i capelli di Ron,rifece il giro e si schiantò contro il poster dei Cannoni.
"Ma che..."
"Scusa,Harry"-disse Ron prendendo l'oggetto,che a occhio e croce,sembrava un telefono cellulare-"ma sai che a papà piace modificare le diavolerie Babbane".
Gli passò il cellulare.Era un vecchio Siemens.Harry,appena scartati tutti i regali,si vestì e scese giù in cucina con Ron.

Il resto della giornata fu altrettanto piacevole.Forse Harry rimase indifferente a tutto ciò,ma Ron era ancora più divertito dai gufi,dalle civette e dai barbagianni che ogni secondo entravano,svolazzando e atterrando in casa.Più di una volta la Signora Weasley dovette rifare la colazione.Harry comunque,non sorrideva per niente.Più che altro la noia albergava in lui.Fu solo quando cominciarono ad arrivare gli auguri veri che Ron vide un sorrisino comparire sulle sue labbra.
Nell'ordine,prima gli auguri di Seamus Finnigan,poi di Dean Thomas,poi di Neville Paciock e infine di Luna Lovegood.Ron stesso sentiva che davvero ci tenevano:non come tutta la montagna di carte dietro casa,e stava per andargli di traverso la brioche al solo pensarci.
Anche Hermione e Ginny aiutavano Harry con la posta,ora che era pomeriggio,sotto una vecchia betulla poco distante dalla Tana.

Per la sera,Harry aveva esplicitamente richiesto,in precedenza,nulla di che.Per conto,la signora Weasley si era limitata a preparare una cenetta frugale.Ron non fece proteste.Tutti notarono il suo muso.Al contrario,Ron era come se non li vedesse:come fossero Disillusi.
Finì presto la cena e si limitò ad andare di sopra senza dire una parola.Non gli importava di cosa avrebbero pensato Harry,Hermione,Ginny,suo padre,sua madre...dover rivedere di nuovo Lucius era un'ottima scusa per mostrare il suo disappunto e la sua frustrazione.
E lì,nel buio della camera,nello sprofondare nel materasso,a pensare che invece,poteva anche non andarci.Chi lo obbligava?Nessuno.
Un cigolio alla porta.
Harry era sulla soglia,Ron potè sentirlo sbattere la porta con decisione.
"Che hai intenzione di fare"?
"Niente"-rispose Ron,poco convinto-"assolutamente niente".
"Così farai sospettare tutto".
"Non m'importa".
Non si parlarono più per tutto il tempo.Harry si svestì al buio,forse per non irritarlo ancor di più.Ron,dal canto suo,non s'era neanche degnato di svestirsi.Non voleva che gli parlassero nè tantomeno che lo rincuorassero.Poco dopo,Harry uscì dalla stanza.Cosa andasse a fare,a Ron non importava un beneamato cavolo.Anzi,l'aria era più leggera e più respirabile.

Quando si rese conto che Harry dormiva beato nella sua brandina,la stanza era già illuminata dal debole chiarore mattutino.
Lo fissava.Una piccola parte di lui sperava che non si svegliasse e che ritardasse il tutto.Si avvicinò ad Harry e scrutò il vecchio orologio di Fabian Prewett:erano le otto.S'era addormentato senza neanche accorgersene.
Scese giù al tavolo dove,incredibilmente,non c'era nessuno.
Dopo qualche minuto notò una figura affiorare dalla porta d'ingresso,magra e spedita.
Hermione stava rientrando.Il vero dilemma era capire perchè fosse uscita.
"Hermione".
Lei quasi si spaventò vedendolo.
"Ron,cosa fai sveglio così presto"?
"Oh...niente"-e in effetti era la verità-"dobbiamo andare"?
"Si,sanno già tutto.Ieri sera,dopo-sottolineò con una forte ironia "dopo"-che te ne sei andato di sopra senza mangiare"-commentò sarcastica.
"Gliel'avete detto tu e Harry"?
"Si".
Hermione si guardò intorno sospirando.
"Ma lui dov'è"?
"Ehm Hermione,sta ancora dormendo"-disse sottovoce.
Appena concluse la frase,sentì un rumore di passi sulle scale.
Sempre di più,aumentava.Pensò che fosse sua madre o George.
Invece,dalle strette scale,sbucò Harry,un bel completo nero e bianco elegante,con una cravatta al collo.
"Ciao Ron,ciao Hermione".
"Ehi,stavi dormendo fino a cinque minuti fa"-fece Ron.
Hermione era ancora in piedi,molto stanca,ma decisa.
"Harry,dobbiamo andare"?
"Si,direi che è molto meglio andare in anticipo"-gesticolò superando Hermione e Ron,che era ancora vestito con gli abiti del giorno prima.
"Aspettate...io devo ancora prepararmi".
Hermione si avviò con Harry in giardino e urlò a gran voce,mentre Ron risaliva le scale:"Vedi di spicciarti"!

Per fortuna,fu pronto in pochissimo tempo.Jeans e T-shirt,non voleva perdere tempo.Poi sgattaiolò in cucina e prese qualche avanzo della sera prima nel forno.Hermione avrebbe protestato,ma ora lei era fuori,in giardino,al sole del mattino,a ripassare quei documenti inutili che non le sarebbero serviti a niente.Se era come credeva,a Lucius sarebbe bastata la parola di Harry per scampare ad Azkaban.Perchè allora fare un processo?Tutto a scopo di farsa...si disse mentre usciva in giardino e si attaccava ad Harry e Hermione...tutto per far vedere,per rendere la cosa molto scenografica...non era questo il modo di iniziare bene del nuovo Ministero.
Oltrepassarono il confine ove avrebbero potuto Smaterializzarsi,ed ebbe un'ultima visione del verde,del canneto e della casa.
Questa volta si sentì stringere parecchio nelle viscere,quasi soffocando,ma almeno era più al sicuro con Harry.
Atterrarono sul liscio pavimento di legno,e fu una vera liberazione per i suoi polmoni.
L'Atrium era esattamente come l'ultima volta:vasto e illuminato da una forte luce.
Aguzzò la vista e vide una statua dorata,al centro,formata da tre persone,ovvero tre maghi,quello che sembrava un folletto,poi un elfo domestico e infine un centauro.
"La fontana dei Tre Magici Compagni"-disse con un sussurro impercettibile a Hermione ed Harry.
 



  
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