Libri > Twilight
Ricorda la storia  |       
Autore: SociaM    06/11/2010    1 recensioni
Il passato.. Un passato diverso per ognuno di loro.
Ognuno ha una storia da raccontare, un passato che l'ha portato alla vita eterna
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Heidi

Camminavo in fretta, senza guardarmi indietro per non perdere tempo.
Era notte, sapevo di essere in ritardo.
Questa volta non mi avrebbe perdonata.
La mia piccola dimora era situatata all'interno del folto bosco e dovevo attraversare a piedi o a cavallo per arrivare.
Erano quasi le undici e la luna brillava nel cielo scuro.
Era l'unica luce che mi illuminava la strada e mi mostrava il sentiero più sicuro.
Ero un pò spaventata, non solo perchè ero da sola di notte in un bosco.
Ma sopratutto perchè sapevo che, anche q uesta volta, mi avrebbe picchiata.

Quando avevo diciotto anni, vivevo nella povera casa di mio padre.
La mia famiglia era composta da mia madre e mio padre, umili contadini, e da me e mio fratello.
Anche nella nostra povertà vivevamo sereni e contenti di quel poco che avevamo.
Io mi davo da fare in casa e a badare a mio fratello di otto anni.
I miei uscivano per andare ai campi alle cinque di mattina e tornavano alle sette di sera distrutti.
Vicino a noi, viveva un'altra famiglia che aveva un figlio più grande di me.
In quel periodo aveva già trent'anni e non era riuscito a trovare moglie a causa del suo aspetto.
Infatti, era molto sgradevole; basso, grasso con un viso paffuto e occhi grigi e anonimi.
Trasmetteva solo maleducazione e spesso cattiveria.
La sua famiglia aveva una situazione economica migliore della nostra; spesso avevano prestato denaro a mio padre e ora lo perseguitavano per estinguere il debito.
Io evitavo di farmi vedere o dare confidenza a quella famiglia che mi incuteva timore.
Avevo già notato occhiate maliziose da parte di loro figlio, Ivan, e ne ero disgustata.
Una sera, mentre cenavamo, si presentarono alla porta di casa nostra.
Con arroganza accusarono mio padre di essere un ladro e gli puntarono una pistola alla nuca.
Gli proposero un scambio; l'estinsione del suo debito e la serenità della sua famiglia in cambio di un matrimonio tra me e loro figlio.
Io rimassi incredula e versai calde lacrime sulla loro condizione.
Ma per quanto mi potesse amare mio padre, accettò il patto.
Così sposai quella creatura priva di gentilezza e amore.
Per lui io fui un acquisto, un oggetto da usare a proprio piacimento.
Ci trasferimmo lontani dalle nostre famiglie, in mezzo al bosco per non essere disturbati.
Mi trattava come una schiava, una puttana, una cosa.
Con il tempo, mi ribellai e lui cominciò a picchiarmi.
Io, contro le sue brutte maniere, le sue mani e la sua crudeltà, lo tradivo.
Avevo trovato un amante molto più giovane di lui.
Joel mi amava e io amavo lui.
Ma il nostro amore era segreto, clandestino, contro ogni legge.
Molto più puro della violenza che subivo da mio marito.
Mentre tornavo a casa, inciampai più volte.
Finalmente arrivai e vidi la sua figura che mi aspettava vicino alla porta con un sigaro in bocca.
Appena mi vide, mi urlò esplodendo di rabbia :" Dove diavolo sei stata?"
Cercai di evitare di guardarlo e di entrare in casa ma mi afferrò per un braccio.
"Vieni qui.. dove scappi!" gridò strattonandomi con forza.
"Lasciami!!" urlai in preda al panico.
Avevo paura di lui, come le atre volte.
"Con chi sei stat, puttana? Mi hai tradito, non è così?" mi domandò cercando il mio sguardo.
Alzai gli occhi su di lui e lo guardai con disprezzo :" Si!! Ti ho tradito e lo farei mille volte.Tu non meriti il mio amore! MI FAI SCHIFO!" urlai finalmente liberandomi di quel peso.
In risposta a ciò che gli avevo cofnermato mi prese i miei capelli neri trascinandomi dentro casa.
Con la sua prepotenza mi sbattè contro la sedia.
Dalla mia testa cominciò a uscire sangue e io cominciai a piangere.
Iniziò a darmi calci mentre gemevo inutilmente. Furono tanti, forti e decisi.
Ad un certo punto non sentivo più nulla, speravo solo di morire presto...
Non sentì nemmeno quando smise e mi trascinò fuori lasciandomi per terra, in mezzo al bosco.
Aspettavo inirme che il buio della morte mi alleviasse il dolore e l'agonia.
Intravidi degli occhi rossi che mi guardavano e poi sentì un dolore bruciarmi il corpo.
Urlai come mai avevo fatto prima mentre sentivo una trasformazione dentro di me, che scorreva lenta e definitiva.
Non sarei più stata quella di una volta.


"Heidi" sussurrò al mio fianco Afton.
"SI?" chiesi ritornando nel presente. Mi ero quasi dimenticata di averlo affianco, troppo immersa nei miei pensieri.
"Oggi fai  cent'anni che sei con noi eh?" mi domandò sorridendo.
"E vero! Me n'ero quasi dimenticata" esclamai divertita.
Già. Erano cent'anni che ero una Vampira. Erano cent'anni che facevo una vita fantastica tra i Volturi.
Era una vita che avevo ucciso mio marito, dissanguandolo e usandolo come mio primo pasto.
Sorrisi maliziosamente, e mi incamminai fuori dal palazzo verso nuove prede.
Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: SociaM