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Autore: fanny6    07/11/2010    6 recensioni
“Sono stato innamorato. È doloroso, senza senso e sopravvalutato.” [Damon Salvatore]
Audrianne Light è appena arrivata a Mystic Falls, per accompagnare sua madre nella fuga dal passato. Damon Salvatore ha aperto la cripta senza trovare traccia di Katherine, ed è più arrabbiato e vendicativo che mai. Le loro storie si incroceranno per le strade spettrali della piccola cittadina della Virginia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Un giorno, succederà: non so quando, ma sarò per tua strada” [Street Map – Athlete]



La biblioteca di Mystic Falls era piccola e priva di libri interessanti, si trovò a constatare Audrianne quel pomeriggio di pioggia scrosciante.
Aveva deciso di leggere qualcosa riguardo alle leggende sui vampiri, e tutto quello che aveva trovato nell’archivio computerizzato della biblioteca erano “Intervista col Vampiro” e, ancor peggio “Twilight”.
Aveva letto quel libro? Oh, certamente si. Ma non era mai riuscita a digerire il modo in cui Bella, ragazza senza carattere, avesse accettato l’esistenza di Edward senza neanche farsi domande. Farsi domande, pensava Audrianne, era la prima caratteristica degli esseri umani. E la bellezza dell’amore, sempre secondo la sua opinione, era che si scopriva passo passo, mentre Bella sembrava sicura di amare Edward solo per averlo visto un paio di volte.
Era stato così anche per Stefan ed Elena? Si domandò. Elena le aveva raccontato di essere rimasta sconvolta dopo aver scoperto la vera identità di Stefan, e tutte le cose assurde che essa comportava: il problema del sangue, Katherine e la loro incredibile somiglianza, Damon e la noncuranza che portava per le persone, Isobel e la sua natura di vampiro.
-Non troverai niente lì- Audrianne alzò lo sguardo e si trovò faccia a faccia con un ragazzo che conosceva di vista: Jeremy Gilbert.
-Oh, hem… - si portò i capelli ricci dietro l’orecchio: quanto sapeva Jeremy -…in che… in che senso?- tentò.
Jeremy rise –Come bugiarda sei pessima-
Audrianne annuì, un mezzo sorriso sul viso –Colpita e affondata-
-Elena mi ha detto tutto, stai tranquilla- fece Jeremy, sedendosi accanto a lei con aria amichevole.
-…Quindi anche tu sai?- domandò Audrianne in un sussurro, colpita.
Jeremy annuì: il ricordo di Vicky e soprattutto di Anna, la cui morte crudele a causa del dispositivo ideato dal suo antenato ancora era vivo e bruciante nella sua testa.
-Qualche mese fa ero come te: chiuso in biblioteca a fare ricerche sui vampiri- mormorò Jeremy, come se fossero passati anni.
-…e cos’hai scoperto?-
-Che Twilight è un libro per ragazze- ghignò lui –E che Anne Rice sapeva il fatto suo-
Audrianne sorrise, apertamente questa volta.
-Damon Salvatore mi ha quasi uccisa per un po’ di sangue- raccontò
-Damon è un idiota- sentenziò Jeremy, con decisione
-Beh, su questo sembrate essere tutti d’accordo…- osservò Audrianne.
-Lo sarai presto anche tu, Aud- fece Jeremy, con sicurezza
Audrianne sorrise quando sentì il diminutivo: non aveva mai particolarmente apprezzato il suo nome di battesimo, lo riteneva troppo aulico.
-Ma non mi ha uccisa- osservò
-Non mi appellerei a questo, sai? Comunque, cosa volevi sapere che lì non c’è scritto?-
-Solo… Solo curiosità-
-Per esempio?- incalzò Jeremy, con un sorriso
-Come si diventa un vampiro-
-Devi morire con del sangue di vampiro nelle vene, e poi nutrirti di sangue umano- rispose il ragazzo prontamente.
-Oh.. non credo che ci proverò- sorrise Audrianne
-Io l’ho fatto-
Lei gli piantò in faccia gli occhi, di un castano caldo.
-Che cosa?-
-Non sono morto… il sangue di vampiro che avevo preso mi ha impedito di morire. Ho.. scelto il metodo di suicidio sbagliato-
Audrianne era tanto d’occhi –Jeremy, ma… perché?-
Jeremy scosse il capo –Magari un’altra volta. Sono contento di non esserci riuscito, comunque- aggiunse, con un sorriso piuttosto timido.
-Oh…oh, hem.. anche io- fece Audrianne, con una risatina imbarazzata
-Grazie, lo apprezzo-
Si guardarono negli occhi per un secondo e scoppiarono a ridere così forte che la bibliotecaria dovette zittirli con le minacce.



Quel pomeriggio, Bonnie era invitata a casa di Audrianne. Le due, infatti, una volta che Audrianne aveva chiarito con Bonnie di sapere delle sue capacità paranormali, avevano in mente un piano: far credere a Mel di poter fare una magia.
Bonnie adorava la bambina, ed era contenta di poter fare una cosa del genere per lei, in vista del suo compleanno. Così, quando entrò in casa Light, lei e Audrianne si diressero subito nella camera di Mel, tutta piena dei suoi giocattoli sparsi per tutto il pavimento.
-Hei, Mel, guarda chi è venuta a trovarci- sorrise Audrianne
-Chi, Aud? Oooh! Bonnie!- Mel si alzò dal pavimento, dove stava giocando con la casa delle Barbie, e andò incontro a Bonnie per farsi abbracciare.
-A cosa giocavi, Mel?- domandò Bonnie, mentre lei e Audrianne si sedevano per terra assieme alla bambina.
-Giocavo con le Barbie: sto giocando a loro che erano delle fate!- fece la bimba, mostrando una barbie bionda e una mora vestite di colori sgargianti pieni di brillantini.
-Delle fate? Davvero?- fece Bonnie –Perché non delle streghe buone? Le streghe buone sono più forti delle fate!- osservò, mentre Audrianne ghignava
-Ma le streghe sono cattive!-
-Non sono tutte cattive- rispose Bonnie, decisa –Alcune sono buone e aiutano le bambine simpatiche- le strizzò un occhio.
-Cosa facevano le tue barbie, Mel?- domandò Audrianne
-Volavano- dichiarò lei
-Uhm, Mel, che ne dici di provarci di nuovo… perché non usi i tupi poteri di fata per farle volare?-
-Non funzionano così- arrossì Mel, le trecce che le ricadevano sulle spalle.
-Io dico di si… adesso concentrati- fece Bonnie, seria, mentre Audrianne si faceva attenta –E guarda le barbie attentamente-
Mel obbedì, fiduciosa.
-Adesso desidera intensamente che volino… sognalo!- fece Bonnie, mentre muoveva le proprie mani impercettibilmente, lo sguardo concentrato sulle bambole.
E queste, pian piano, sotto lo sguardo estasiato di Mel, si sollevarono a mezz’aria.
-VOLANO! VOLANO! SONO UNA FATA! SONO MAGICA!-
E il sorriso sul volto della bimba ripagava tutte le cose strane successe a sua sorella nelle ultime settimane.

La neve era più alta che mai in quei giorni che seguirono il Natale, le luci ancora accese la sera, gli alberi non ancora sfatti in attesa del primo dell’anno.
Per quel giorno, quasi tutti i ragazzi di Mystic Falls avevano previsto di riunirsi al Mystic Grill, e anche Audrianne aveva acconsentito all’idea.
Quella sera, salutate Mel e sua madre, aspettò che Bonnie passasse a prenderla. Bonnie arrivò, ma era in macchina con Tyler.
-La mia ha il motore fuso- spiegò la strega, mentre Audrianne occupava il sedile posteriore.
Tyler Lookwood non le era mai piaciuto molto. Aveva l’aria di una persona sempre in tensione, sempre pronta a scattare, non molto sincera o aperta nei sentimenti e nei rapporti con le persone, ma siccome doveva solo portarla fino al Grill, e siccome Bonnie era con lei, sorvolò su questo dettaglio.
C’era veramente il pienone di ragazzi e ragazze nel locale, e a quanto pareva perfino i due vampiri, rispettivamente centosessantacinquenne e centosessantaduenne si erano uniti alla festa: Stefan era seduto assieme ad Elena, Caroline e Matt, mentre al bancone, un bicchiere di whisky in mano e la solita espressione pungente, c’era Damon.
-Spero solo che stasera non faccia nessun guaio..sai com’è il detto: quello che si fa a Capodanno, lo si fa tutto l’anno- mormorò Bonnie all’orecchio di Audrianne.
-Perché parli così piano? Non può mica…-
-Oh, si che può. Quindi stai attenta- fece Bonnie, prima di prendere Audrianne sottobraccio e unirsi, insieme a Tyler, alle due coppie sedute ad un tavolo piuttosto in disparte.
-Hei, eccovi! Finalmente ci siamo tutti- fece Caroline, un sorriso contento
-Scusate il ritardo, la mia macchina si è rotta e ho dovuto chiamare Tyler- spiegò Bonnie, mentre si sedeva dall’altro lato di Elena.
-Sono già le undici, cominciavamo a preoccuparci- osservò Elena, la mano stretta in quella di Stefan.
Il loro affiatamento era davvero qualcosa di unico, tanto che a volte Audrianne si trovava a pensare che tutti loro che stavano attorno fossero un po’ degli intrusi in un mondo speciale.

Tra chiacchiere e risate, la mezzanotte arrivò.
Nel locale si intonò la tradizionale Auld Lang Syne, canzone di Capodanno dedicata all’amicizia, e Audrianne davvero non si era mai sentita più a casa di così, mentre con un ridicolo cappellino in testa stava a braccetto tra Bonnie e Jeremy, cantando con tutto il cuore e tutta l’anima.
Dopo la mezzanotte, l’atmosfera scemò pian piano. Stefan accompagnò a casa Elena, che era stanca, siccome si stava riprendendo dal raffreddore.
Matt portò via Caroline poco dopo, contento di avere finalmente una serata libera da scuola e lavoro da passare con lei, mentre a sorpresa, Jeremy si offrì di riaccompagnare Bonnie che, colta alla sprovvista, accettò, scusandosi con Audrianne per doverla lasciare sola con Tyler.
La ragazza si mise alla ricerca del suo ‘taxista’, e dopo venti minuti che perlustrava il locale lo trovò sul retro, completamente ubriaco, mentre rideva assieme a due ragazze altrettanto poco in sé.
Audrianne non voleva assolutamente salire in macchina con un Tyler Lockwood in quelle condizioni, ed era piuttosto sicura che lui avrebbe fatto storie se gli fosse stato chiesto da lei, quasi una sconosciuta, di abbandonare la ‘festa’.
Indecisa sul da farsi, Audrianne stava in piedi in mezzo al parcheggio: stava diventando una pessima abitudine, quella di sostare tra le macchine e la neve in mezzo al freddo invernale. Forse la cosa migliore era chiamare un taxi, almeno sarebbe stata sicura di arrivare a casa intera.
Si mise a frugare nella borsa alla ricerca del cellulare.
-Andiamo, ti accompagno io-
-Damon!- Audrianne fece un salto, voltandosi di scatto verso il ragazzo che era appena comparso silenziosamente alle sue spalle -…No grazie, sto per chiamare un taxi-
-Ho già mangiato, oggi. Forza- e mentre parlava Damon aveva già aperto la portiera del passeggero della sua macchina nero corvino.
Audrianne rimase impalata, spostandosi convulsamente i lunghi ricci scuri dietro le orecchie, indecisa se accettare o no.
-Oh, andiamo- fece lui, con un cenno della testa e uno sguardo convincente negli occhi chiari.
-….Va bene- si decise Audrianne, rassegnata.
Salì in macchina e cinque secondi dopo Damon stava mettendo in moto, con aria seria.
-Ehm… bella festa stasera- tentò lei
-Sono ancora emozionato- fece lui, sarcastico.
Il silenzio calò per qualche imbarazzante secondo.
-Perché lo stai facendo?- domandò allora Audrianne, avendo capito che le conversazioni di cortesia non avevano nessun’attrazione per lui.
-Mi annoiavo- fece Damon, alzando le spalle con indifferenza.
-E questo spezzerebbe la tua noia?- domandò lei, scettica.
-Stavo cercando di essere gentile. Perché diavolo nessuno ci crede mai?- domandò, ironico.
-Forse perché passi il 90% del tuo tempo a comportarti da stronzo- osservò Audrianne, non troppo intimorita.
Damon alzò le spalle, con un lieve sorriso –Giusta osservazione-
-Beh, grazie, comunque. Lo apprezzo- fece Audrianne, sinceramente.
Damon annuì, cercando di apparire indifferente alla cosa.
-Mi hai invitato in casa tua- fece, dopo un po’, piano, mentre casa Light si faceva sempre più vicina.
-L’ho fatto, sì-
Damon annuì, silenzioso, mentre accostava la macchina di fronte a casa Light –Eccoti qua, cerca di arrivare viva alla porta- ironizzò.
Audrianne fece una faccia stizzita –Grazie del passaggio, Damon. Buona notte, e buon anno nuovo-
-Il centosessantottesimo. Piuttosto deprimente, in effetti- fece lui, prima che Audrianne scendesse dalla macchina e si avviasse verso casa.
-Audrey!- chiamò Damon, mentre lei era già a metà strada.
Audrianne si voltò piantandogli in faccia gli occhi color cioccolato.
-Grazie per la fiducia, comunque. Lo apprezzo- le disse lui, il finestrino abbassato, prima di far partire la macchina a tutta velocità.
Chissà se è come dice il detto: buona azione a Capodanno, buona azione tutto l’anno…


Come sempre grazie a tutti voi che leggete e commentate =) Scusate la lenztezza nel postare, ma l'Università mi succhia via il tempo =)
  
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