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Autore: EffieSamadhi    07/11/2010    1 recensioni
[Dirty Dancing II]
Con la salita al potere di Fidel Castro, Katie e la sua famiglia sono costretti a lasciare Cuba. Nonostante le promesse, Katie e Javier vanno avanti con le loro vite. E così, mentre Katie si sposa e ha una figlia, Javier apre un'officina e diventa il re della 'Rosa Negra'.
Passano gli anni (diciannove, per l'esattezza), e il destino gioca le sue carte, riportando Katie a L'Avana. Accompagnata dalla sorella Lucy e dalla figlia, Isabella, che rivela un inaspettato talento per la danza, e sembra dimostrare una certa simpatia per il fattorino dell'hotel, tale Ricardo Suarez...
***
La ff presenta alcune "incongruenze" rispetto al film, e inoltre ho sbagliato nell'inserire il nome della sorella di Katie, che nel film si chiama Susie: lo so, dovrei cambiarlo, ma ormai per me il personaggio si chiama Lucy. =)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New Jersey, 1959

Due settimane più tardi

 

            Thomas Ferguson era più grande di Katie di sei anni, era studente di Legge, aveva ottimi voti ed era prossimo alla laurea. Thomas sarebbe diventato un ottimo avvocato. Era alto e slanciato, e probabilmente lui e il signor Miller avrebbero potuto trascorrere insieme lunghi pomeriggi all’insegna dello sport: golf, cricket… e poi, era biondo. La signora Miller adorava i ragazzi biondi. Forse era questo il motivo per cui non aveva mai visto di buon occhio Javier. Thomas sembrava davvero il ragazzo perfetto per Katie, ed era una fortuna che lui fosse il figlio dei loro vicini di casa.

            Katie era andata a cercarlo all’università. Aveva urgenza di parlargli, ma non poteva farlo a casa: troppi occhi indiscreti. Thomas aveva il portamento di un uomo destinato al successo, ma in quel momento, chino sul proprio caffè, aveva l’aria preoccupata. Quasi… quasi spaventata. Si stropicciò gli occhi, cercando di mettere a fuoco le parole di Katie Miller.

            “Katie… tu mi piaci. Questo lo sai, vero?”

            La ragazza deglutì. “Sì, Thomas. L’avevo sospettato.”

            “Bene. E’ un punto di partenza.”

            “Thomas, se non l’avessi sospettato non sarei venuta a cercarti per parlarne.”

            “Katie…”

            “Thomas, lo so che questa situazione può sembrarti un po’ strana, ma…”

            “Strana? No, non la definirei strana. E’ semplicemente da pazzi, ecco tutto.”

            Katie sospirò. “Per me lo è ancora di più, Thomas.”

            Il ragazzo si portò la tazza alle labbra, per poi riappoggiarla senza aver bevuto. “Quello che mi stai chiedendo è… insomma, non è come chiedermi se mi va di fare quattro passi.”

            “Lo so, Thomas.”

            “Almeno ne sei consapevole.”

            “Pensavo che apprezzassi la mia sincerità.”

            “Oh, io apprezzo la tua sincerità. Apprezzo il fatto che una ragazza” abbassò la voce “mi riveli di essere incinta, prima di chiedermi di iniziare una frequentazione assidua con lei.”

            Katie non aveva parole per rispondere. Il nodo alla gola si strinse. Si mosse sulla sedia. Thomas avvertì il suo disagio.

            “Scusa. Non intendevo essere sgarbato.”

            “Non sei stato sgarbato. Sono stata una sventata. La colpa è solo mia.”

            “Katie…”

            “Sposarmi è l’unica soluzione plausibile, ma devo farlo entro breve. Se non puoi essere tu, non importa. Mi rendo conto che non posso approfittare dei tuoi buoni sentimenti… è solo che, trovandomi costretta a farlo, preferirei che fosse qualcuno che apprezzo.”

            Un minuto di silenzio, rotto dalle chiacchiere degli studenti in pausa.

            “Lo farò, Katie.”

            “Come?”

            “Ti sposerò.”

            Le labbra di Katie si dischiusero in un sorriso. “Grazie, Thomas, io…”

            “Ti sposerò, ma ad una condizione” la interruppe lui.

            Katie si zittì e deglutì, aspettando.

            “Mi rendo conto che quello che provi per me non va oltre il semplice affetto, almeno per ora” iniziò Thomas, cercando di cancellare dalla propria voce ogni traccia di incertezza. “E non mi illudo che, anche con il passare del tempo, tu possa arrivare ad amarmi. Sarei davvero molto fortunato, se questo accadesse. L’unica cosa che desidero è che tu risponda sinceramente alla domanda che ti farò.”

            Trenta secondi di silenzio, durante i quali si fissarono con intensità.

            “Tu lo ami ancora?”

            Ancora un minuto di silenzio, durante il quale Katie ripensò ad ogni singolo istante trascorso con Javier. Un minuto durante il quale Katie cercò di convincersi che nulla di ciò che c’era stato tra loro era stato dettato dall’amore.

            “Penso a lui come al mascalzone che ha approfittato della mia ingenuità, ma non lo amo. Non l’ho mai amato.”

            Una fitta al centro del petto. Una pugnalata al cuore. Javier era l’unico uomo che avesse mai amato oltre a suo padre.

            Thomas sorrise. Con la propria mano cercò quella di Katie. Dopo qualche timida carezza, la strinse con decisione.

            “Puoi contare su di me, Katie.”

   
 
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