Impudico
e Crudele
Parte III: Allegoria
dell’Amor Profano
Un
colpo. Un solo uno colpo, e la pelle risuona percossa
da uno schiaffo fulmineo.
Non
prova dolore il Demone. Quella sberla è come una carezza, quasi ridicola
per essere stata perpetuata verso di lui. Potrebbe sviscerare quel Signorino arrogante in una manciata di
secondi, se solo lo volesse… Tuttavia quel contratto è troppo
dilettevole per mettervi fine in quel modo prematuro. Perché rovinare un
periodo di tale sollazzo situato in una vita di eterna noia? Quale altra
vittima potrebbe essere più interessante? Mai ne ha incontrata una
simile, una altrettanto singolare. Un concentrato di impertinenza ed arroganza
in un corpo talmente gracile… E’ come un topolino che ancora si
dibatte furioso tentando di mordere stretto tra gli artigli di un’averla*, quando il suo destino di carogna infilzata su un
rovo è un’immagine imminente.
L’Anima
perfetta forse esiste, e sicuramente appartiene a Ciel Phantomhive,
il bambino dal cuore di latta. Quasi pare strano che
ce l’abbia davvero, un cuore, dall’analisi approssimativa dei suoi
comportamenti rigidi… Ma Sebastian Michaelis
è tutto, fuorché un osservatore superficiale.
“Perché
è scomparso? Dov’è il mio dipinto? Voglio sapere dov’è
finito! Rispondi, idiota! E vedi di far sparire subito
quel sorriso ebete dalla tua faccia! Non lo sopporto!”
Le gote
del giovane Conte sono chiazzate di macchie purpuree dalla rabbia che lo
pervade. Trema, scrutando il maggiordomo a cui ha appena regalato uno schiaffo
con un’espressione furente.
“In
questo momento, suppongo che sia nelle mani di Alois Trancy. Anzi, più precisamente ritengo che si trovi
appeso al muro della sua camera da letto in questo momento, proprio di fronte
al baldacchino in cui il Conte…”
Un
secondo schiaffo schiocca nell’aria come un colpo di frusta interrompendo
il flusso di parole fonte di tale angoscia per Ciel.
Non
doveva succedere. Quel dipinto non doveva uscire da quel palazzo. Tutti gli
altri avrebbero anche potuto essere bruciati, ma non
quello. Quel Ritratto di giovane nobile
in abito da camera è troppo importante per lui.
“Ti
avevo detto di nasconderlo! Quel depravato non avrebbe mai dovuto vederlo! Mai, mai e poi mai!”
“Esattamente.
Io l’ho nascosto come mi avevate
ordinato, Bocchan. Dovevate chiedermi di proteggerlo, se era questo il
vostro vero desiderio, e io l’avrei fatto. Che le vostre prescrizioni
siano più chiare, la prossima volta…”
“Non
fare l’impertinente con me, Sebastian! Non ti permettere! Non ti permettere
mai più! Quel quadro raffigura la mia debolezza! Doveva essere separato da tutto e da tutti, anche da me
stesso!”
Una
fragilità occulta catturata su una tela. Qualcosa che doveva rimanere
imprigionato nel buio di una soffitta. Nemmeno la luce fioca di una candela
avrebbe mai dovuto sfiorare la delicata pelle dipinta di quel ragazzo seduto su
un letto. Quella parte di lui è un pezzo d’Anima estirpato e
allontanato dalla persona che deve apparire.
Non ha
potuto distruggerlo per paura di liberare quell’essenza ormai in catene.
Insabbiarlo è stata l’unica possibilità di mantenerne il
controllo.
Quel
Ciel Phantomhive non deve esistere. Non deve essere
visto da nessuno, meno di tutti da quel tormento angosciante, colui che turba
senza ritegno i suoi giorni e le sue notti. Potrebbe quasi ferirlo. Quasi. Peccato che egli non sia il tipo
di persona che è possibile far sanguinare facilmente. Il più
grande dei difetti è ben rinchiuso tra gli angoli dorati di una cornice
barocca, anche se si trova lontano dal luogo in cui dovrebbe riposare…
Gliela
farà pagare. Alois Trancy
subirà una vendetta terribile per tutti gli affronti che si permesso di
perpetuare contro di lui, dalle sue parole sporche ai suoi gesti oltraggiosi. Ancora
si ricorda di quella sera, di quel ballo in maschera in cui ha odorato quel suo
profumo dolciastro e ha percepito la sua lingua sul lobo dell’orecchio.
Portava un abito da cameriera… Pareva una fanciulla
innocente ed un poco maldestra, non è neanche riuscito ad
adirarsi con lei quando ha sporcato il suo costume. Si ricorda di averla
osservata mentre tentava di lavare la macchia dal cappotto da pirata, si era
persino chiesto, in quegli istanti, se qualcuno avesse mai sfiorato la sua
pelle d’Angelo…
Dal
momento che aveva scoperto la sua vera identità aveva avuto risposta ad
ogni quesito. Il Conte di Trancy è solo un
povero squilibrato, tanto attraente d’aspetto nella sua androgina
bellezza quanto distorto nello spirito.
Non ucciderlo, Claude!
Catturalo vivo! Vivo!
E’
forse quella dissonanza intrinseca a rendere il suo solo pensiero una feroce
tortura? Quei pensieri osceni e vergognosi sono causati sicuramente
dall’avvenenza cacofonica, come di una torta all’apparenza
deliziosa, ma di cui si può già percepire le guarnizioni di panna
inacidite e l’odore di putredine aleggiare nell’aria… La
voglia di un boccone da parte di un povero miserabile che mai torte ha
assaggiato è pienamente comprensibile… Per questo deve fermarsi
prima che sia troppo tardi.
Laverà
l'onta. Il supplizio terminerà prima o poi. Con il passare del tempo
quelle immagini triviali scompariranno, non ci saranno più ragazzi
biondi e pallidi a tentare di lenire un dolore troppo infiltrato nel suo cuore
per essere alleviato. E’ una fantasia sciocca ed inutile, che in quanto
tale deve essere rimossa.
Alois
Trancy è solo una sgualdrina repellente, un
pervertito che agisce alla stessa maniera di una cagna in calore. Semplicemente
è stomachevole, e il solo fatto di entrare nella sua testa durante la
notte per fargli quelle cose è
una prova sufficiente della sudiciume che prolifera
nel il suo corpo appetibile.
Nella
sua mente il modo per costringerlo a supplicare il suo perdono sta già
prendendo forma.
Un
angolo della bocca si muove impercettibilmente a formare quello che a Sebastian
Michaelis pare un sadico sorriso.
†
Il
pennello scorre sulla tela chiara illuminando qua e là gli ultimi
particolari con spiragli di luce tenue.
Il
maggiordomo sorride lievemente, mentre dipinge, dilettato dalla piega che hanno
preso gli eventi. Non c’è stato mai padrone tanto crudele eppure
tanto fragile, continua a ripetersi.
Gli ha
chiesto di rivelare ogni particolare della vita di Alois
Trancy, o forse sarebbe più corretto chiamarlo
Jim Macken, per potergli regalare un diabolico
contrappasso in cambio delle sue provocazioni, e Sebastian di certo non si
è tirato indietro.
Affascinante.
Quel Signorino è proprio qualcuno di
speciale…
La sua
copia perfetta è quasi terminata. E’ proprio lì davanti ai
suoi occhi, identico in tutto e per tutto all’originale semiseduto su una
poltrona, con lo sguardo dell’unico occhio perso verso il soffitto in una
bizzarra estasi orgasmica. La sua pelle è opaca, uniformata da uno
strato spesso di cipria che copre ogni imperfezione rendendola simile alla
ceramica. Nulla è naturale ora, in quel corpo di eterea e giovane
bellezza. Le gote sono sfumate di rosso cremisi, le ciglia sono esageratamente
lunghe, i capelli sono stati lavati e pettinati con cura fin a renderli
splendenti.
Un piccolo
neo disegnato risalta sotto la benda sull’orbita destra. Osservato da
vicino ha la forma di un minuscolo cuore nero.
Un
nastrino di seta rossa lega mollemente i polsi, terminando con un piccolo
fiocco.
Quelle
costole sporgenti, quel ventre glabro e incavato, quelle gambe gracili sono ben
diverse dal ritratto rubato, seppur altrettanto allettanti. Non
c’è debolezza, non c’è nessuna traccia di uno spirito
friabile: è un corpo artificioso, una marionetta brutale adagiata sul
suo scranno, con le braccia sollevate sopra il capo e le cosce lattee
leggermente dischiuse per rivelare un’intimità aggraziata ed
illibata, forse la parte più pudica di tutto l’insieme.
Pare
voler dire “prendimi”
quella figura svergognata.
Alois
Trancy incassato nei suoi pensieri malati di
perversione apprezzerà sicuramente,
quell’allegoria di sentimenti volgari… All’inizio. Da quando
riceverà quel regalo comincerà per lui un angosciante incubo di
reminescenze passate.
Ciel Phantomhive si bea al pensiero della propria vendetta. Qualsiasi
cosa, anche quella posa imbarazzante nella completa nudità pur di
arrivare al fine ultimo.
Non si
sentirà soddisfatto finché non avrà osservato
personalmente il dolore e il patimento straziare le carni di quel parassita
notturno, colui che ha osato spingersi troppo oltre nelle sue folli bramosie.
“Alois
voleva un ritratto
e riceverà un ritratto.
Peccato che sarà dipinto
dalla mano del mio Demone.”
* L’averla
è un uccello della famiglia dei passeriformi che si nutre di insetti,
anfibi e piccoli mammiferi. Infilza le carcasse delle sue prede sui rovi per conservarle
e difenderle da altri predatori.
†ANGOLINO INSANGUINATO DELL’AUTRICE†
Ed eccomi di nuovo qua!
Wow, questo capitolo è stato un parto, ragazzi… Nemmeno mi
convince molto, ma spero di averlo reso bene, e soprattutto che vi abbia incuriosito!^^ La vendetta di Ciel sono sicura che non
riuscite ad indovinarla, è una cosa che sinceramente non so come mi sia
venuta in mente!XD Vedrete nella parte IV!<3
Ringrazio:
redseapearl: ecco, hai scoperto perché Sebastian ha
lasciato prendere quel ritratto!XD Un puro ordine sbagliato! Sebastian secondo
me è fatto così, come quando non disse al suo Bocchan
di Grell perché gli aveva chiesto di fare una
lista di esseri umani… Si deve divertire proprio un mondo! Sulle tue AloisXCiel non vedo l’ora di leggerne! Anche se
secondo me la coppia deve essere abbastanza angst…
Spero di trovare sempre più fan fiction su quei due in ogni caso! Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia
incuriosita sulla vendetta del Mastino della Regina!XD Un bacio!<3
Cieliria: Sisi!!!! Amo tantissimo anche
Tragedie: Hai ragione per questo suo pensiero perverso sul sesso Alois è un personaggio che fa una pena
infinita… Almeno a me colpisce molto questo suo modo di vedere le cose
così distorto. Secondo me è così perché è
stato troppo condizionato (e vorrei vedere il contrario!) dal suo passato
orribile… Sullo Shota, lo accetto solo se la
cosa ha senso, tipo tra Sebastian e Ciel o Claude e Alois
va bene secondo me, se non non
è che mi piaccia molto… Ah, spero che il capitolo ti abbia fatta
riflettere ancora!** Grazie per la recensione!<3
Ichigo wehara: Grazie mille per tutti i tuoi
complimenti!^^ Sono felcie che apprezzi la coppia,
è una delle mie preferite! Ahah, e finalmente
un’altra yaoista si è aggiunta alle
schiere! Spero di leggere un’altra tua recensione!<3
Myrose: Oddeo, mi hai fatto un complimento stupendo!!! Sono felice che tu abbia notato quanto mi piaccia
prodigarmi nei particolari! I quadri sono qualcosa di estremamente affascinate
e spero di aver dato loro un giusto tributo con questa fanfiction!
Grazie per la recensione, spero di vderne ancora!<3
Himura: Mi piace
molto descrivere tutta l’opposizione che c’è tra quei due!
Sono proprio l’uno il contrario dell’altro, però non sono
convinta che avrebbero potuto mai comprendersi…
Sono nati per essere angst, secondo me!^^ Poi io sono
per le relazioni che finiscono male!XD Dai, spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto! Un bacio!<3