Chi tace acconsente
(Parole 102)
Si passò la lingua sulle labbra, inumidendole.
Sorrise di tensione, fece un sospiro profondo e con il volto dello stesso colore dei suoi capelli urlò:
“Tu mi piaci perciò ora ti bacio”
Il moro alzò la testa, due occhi persi che non sapevano come o cosa rispondere.
Hanamici rimase per alcuni istanti immobile, poi si avventò con furia sulla bocca del compagno.
Alcuni istanti poi una lingua che ricambiava con impeto.
Quando si staccarono Rukawa aveva riacquistato la sua freddezza.
“Idiota” disse passandosi le dita sulle labbra arrossate.
Il rosso sorrise:
“Chi tace acconsente” mormorò rituffandosi sul volpino per un nuovo bacio.