Non stava dormendo, di questo era certo, anche se quello che aveva davanti assecondava fin troppo bene quella che gli altri definivano “la pacchianeria dei suoi gusti”. Se fosse stato un sogno confidava che sarebbe stato più esplicito e possibilmente meno creepy. E se c’era un motivo per cui suo fratello, vestito come una bambolina porno del settecento, non figurava nella sua lista delle dieci cose più creepy…era solo perché non ce l’aveva, una lista delle dieci cose più creepy.
“A-Al, che diavolo--” gli era uscito come uno squittio, che cercò di rimangiarsi. Le guance di Al avevano assunto una colorazione rossastra, sotto quella rosa-chicco del fard. Lui si torse un po’ le mani, incerto, e rispose con un filo di voce guardando in basso: “Volevo…volevo essere carino per te, niisan…”
Edward, in un universo in cui era ancora al sessanta per cento suo fratello, sarebbe scoppiato a ridere. Ma in quell’universo era al sessanta per cento qualcosa di molto simile al suo compagno, o almeno la persona che l’aveva visto nudo più spesso…o così sperava. Non riusciva a smettere di sbattere gli occhi, cercando se non altro di stabilizzarsi sulla reazione che intendeva raggiungere. Se avesse avuto un’idea di qual era.
“Smettila di fissarmi così” borbottò Al “Ho avuto una pessima idea, va bene, e mi prenderai in giro per tutta la vita. Ora posso andare?”
Al si alzò dal divano, su cui era rimasto seduto composto, e in quel momento Ed lo fermò e andò oltre la sorpresa per guardarlo bene. La prima cosa evidente, malgrado non fosse la più appariscente, erano i boccoli. Morbidi boccoli che gli cadevano sulle spalle, avvolte da una camicina bianca, e che gli incorniciavano il viso che così truccato sembrava ancora più piccolo. Portava un fiocco nero, tra i capelli, e nero era anche il vestito, che si stringeva in vita dandogli una forma incredibilmente graziosa, così sottile, forse per via della gonna gonfia che gli arrivava al ginocchio, riempita di tulle che frusciavano quando si muoveva. Edward provò un piacere perverso nell’infilarci sotto la mano, facendosi largo lentamente, accompagnato da quel suono malizioso, fino ad incontrare le cosce nude e caldissime, irritate dai veli ruvidi. Al non sembrava più molto convinto di quello che aveva fatto, perché era arrossito tanto che persino le sue labbra erano diventate rosse - ma dal modo in cui se le morse quando Ed fece passare la mano sotto le mutandine, lui capì che forse stava di nuovo cambiando idea.
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Note incoerenti dell'autrice
Oh, e questa è l'altra ficlet che ho fatto per la Notte Bianca, solo che essendo stata a Lucca ancora non l'avevo postata XD L'ho scritta per Nari con il prompt "Volevo essere carino per te", e anche se il crossdressing effettivamente era fin troppo servito, ragazzi, erano le tre e mezza e scrivevo da otto ore consecutive XDD E poi la Nari è un'intenditrice, quindi sapevo che avrebbe apprezzato Al vestito da donna, era da troppo tempo che non lo facevo u_u (no, sul serio, sono riuscita a metterlo anche in Boxes, che diavolo...XD)
E ora scappo a velocità warp a vedere Hell's Kitchen e a continuare il nuovo capitolo di Boxes, che spero riuscirà a vedere la luce per il venticinque di questo mese, quando compierà un anno :3 Grazie per aver letto <3