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Autore: Silver_Hex    10/11/2010    10 recensioni
Dal secondo capitolo.
«Donne, Sirius. Parliamo di donne...» disse Harry tra l'esasperato e il divertito. «Sai un piccolo Black e magari un piccolo Potter, in giro per Hogwarts non sarebbe male?»
«Ma sentitelo il poppante che vuol parlare di donne...» disse ridendo Sirius.
«Di che parlano gli scapoli d'oro della società magica.» disse James raggiungendo i due. «Ehi non c'è bisogno di guardarmi così lo siete.»
«Chiedevo a Sirius se aveva intenzione di fare un piccolo Black.»
«Ah, non è una cosa facile. Prima bisogna trovare qualcuna disposta a sopportare quel vecchio borbottone...» spiegò al figlio. «Poi dovremo aiutarlo a capire che è la sua occasione migliore... in pratica una missione impossibile.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L'ultimo malandrino.

Destini incrociati.

C’erano momenti in cui l’assenza di Lily e James era davvero molto difficile da sopportare, come la festa per i sedici anni di Harry. Sirius osservava il figlioccio chiacchierare con gli amici in una delle prime vere sere libere e spensierate di quell’estate.

«Come siete diventati amici?» chiese Sirius.

«Ron ed Io in treno. E la prima cosa che mi ha chiesto è stata “Ma, ma hai davvero...?” e aveva indicato la mia fronte. Non riusciva a dire nemmeno cicatrice, immagina la sua faccia quando ho pronunciato “Voldemort”» rispose per primo Harry ridendo.

«Ehi anche Hermione l'abbiamo conosciuta in treno ricordi?» chiese Ron.

«Come scordarla! Cercava Oscar, il rospo di Neville, e poi ci ha beccato a litigare con Malfoy.»

«Ovviamente sapeva già tutti i libri a memoria.» aggiunse Ron.

«E molte più cose su di me di quante ne sapessi io.» finì Harry con un sorriso all'amica che era pronta per sgridarli.

«Siete incredibili, vi ho beccato a fare a botte con Malfoy e non eravamo ancora arrivati a Hogwarts. E poi non è allora che siamo diventati amici, no?» disse con un sorriso malinconico.

«Già dopo averti salvato la vita da quel troll, infrangendo un sacco di regole, sei diventata più simpatica.» disse Ron.

«Bei tempi quelli, avevi mentito anche ai prof.» aggiunse Harry con un sorrisino.

«Hermione, sei sulla buona strada per diventare una malandrina anche tu!» disse Sirius ridendo forte.

«Non credo proprio!» disse quasi indignata.

«Non solo hai mentito ai professori, ma hai collaborato attivamente in questi anni con noi, per non parlare poi di quest'ultimo anno. Lo abbiamo passato a infrangere i decreti della rospa.» disse Harry.

«Giusto, e poi se tu non avessi infranto le regole, noi a quest'ora saremo già morti.» disse Ron.

«Se voi non andaste in cerca di guai, non ce ne sarebbe stato bisogno.»

«Ehi volevi lasciarmi ai dissennatori?» chiese Sirius falsamente indignato.

«Ah siete insopportabili...»

Era bello passare serate simili, ma quanta malinconia c'era in quelle risate. La situazione precipitava lentamente, ma con la consapevolezza che presto qualcosa sarebbe successo. Sirius se lo sentiva dentro, la battaglia definitiva si sarebbe combattuta presto. Anche Silente lo sapeva e stava cercando di trasmettere le sue conoscenze a Harry in modo da portare a termine la missione.

Poi tutte le certezze crollarono, Silente era morto.

Harry non aveva chiaro che cosa gli potesse riservare il futuro, sapeva soltanto di avere una missione da svolgeree non si sarebbe tirato indietro, come sempre Ron e Hermione lo accompagnarono, ma rifiutò l'aiuto e la protezione di Remus e Sirius. Remus ormai aveva una famiglia ed era giusto che si dedicasse al figlio, Sirius sarebbe stato più utile agli altri dell'ordine, Voldemort ormai era al potere e c'era la resistenza da organizzare, maghi e anche i babbani da proteggere.


Sirius sapeva che quei ragazzi avrebbero fatto di tutto per vincere, ma erano coscienti che perdere e morire era molto più che una certezza. Lui e Remus avevano aiutato Hermione a modificare i ricordi dei genitori e assicurarsi il loro arrivo in Australia in sicurezza. Non avrebbe mai dimenticato quegli occhi colmi di tristezza e di gratitudine che si erano chiusi quando l'aveva abbracciata. Erano passati mesi interminabili in cui non avevano saputo nulla dei ragazzi, poi erano arrivate le notizie della fuga dalla trappola di Lovegood, la prigionia in casa Malfoy e poi la miracolosa notizia che erano in salvo a casa di Bill.

Quando arrivò insieme a Remus per comunicare la notizia della nascita del piccolo Teddy non si sarebbe aspettato di vedere quella situazione. Le loro facce erano stanche, Hermione portava ancora i segni di un pesante interrogatorio.

«Siete dei pazzi incoscienti, come hanno fatto a trovarvi?» chiese Sirius.

Remus sbuffò, lui certo non poteva fare prediche o dare dell'incosciente a chi che sia.

«Colpa mia, ho infranto il tabù. Hermione sei stata grande a inventarti quella storia. Ancora una volta non avrei saputo cosa fare se non fosse stato per te.» ammise Harry.

«Figurati, sono felice di essere uscita viva.»

«Che storia si è inventata?» chiese Remus.

«Ha mentito a quella pazza di Bellatrix, per fortuna Unci-Unci ha confermato la storia.»

«Sirius giacché siete qui potete portare il folletto da zia Muriel...» incominciò a dire Bill, fu interrotto da Harry.

«Mi dispiace Bill, ma avrei bisogno di parlare con lui e credo ci servirà anche nei prossimi giorni. Quando posso parlarci. E anche con il signor Olivander.»

«Questo non è possibile sono ridotti molto male, entrambi.»

«Non te lo chiederei se non fosse importante. Ho bisogno di parlarci e in privato.» disse Harry.

Era uscito senza aspettare una risposta, aveva un’idea e solo loro due potevano dargli risposte e aiuto. Fu raggiunto dopo poco da Sirius, lui non avrebbe ceduto come Bill.

«Mi dici cosa succede. Scappate per pura fortuna da casa di Malfoy, Hermione è stata torturata per avere informazioni, dai ordini in casa d'altri. Parla, ora.»

«Sirius, sai che abbiamo una missione. Se ho ragione, presto sarà tutto finito. Devi fidarti, non farò più l'errore di oggi.» e tra i due cadde il silenzio.

Sirius guardava verso casa, Harry aveva lo sguardo rivolto verso l'oceano, ma improvvisamente cedé alla tentazione di scoprire cosa stava accadendo a casa Malfoy, erano ore che aveva flash sui pensieri di Voldemort.

Stava torturando tutti, per averlo richiamato e per essersi fatti sfuggire Harry. Si era costretto a uscire dalla testa di Voldemort, ma non aveva messo in conto la stanchezza e stava per cadere, quando Sirius lo afferrò al volo.

In quel momento uscirono anche Hermione e Ron, erano venuti a cercarlo per dirgli che Unci-Unci era pronto per parlare.

«Harry, ne avevamo già parlato perché ti ostini a guardare nella sua mente. Silente...»

«Hermione ti ho già spiegato che questa è una mia scelta.» rispose Harry infastidito.

«Harry potrebbe attrarti in una trappola, lo sai.» disse Sirius cercando di farlo ragionare.

«Lo so, ma la connessione si apre solo quando è arrabbiato o troppo preso dai suoi ragionamenti.»

«Come mai non era a Malfoy Manor?» chiese Remus.

«Era in una prigione e stava cercando informazioni. Non so chi fosse, comunque avevo ragione sta cercando la bacchetta di sambuco.»

«Harry, è una leggenda...» incominciò Hermione, ecco ora riprendeva con la sua idea strampalata su i doni.

«Hermione, ho già fatto la mia scelta. Bill cosa dice, possiamo parlare con Unci-Unci?»

«Sì, ci ha mandato a chiamarti.» rispose Ron.

«Bene andiamo. Sirius, ti prometto che presto saprai tutto. Ti chiedo di fidarti ancora di me.»

Passarono le ore, Harry aveva scelto di cercare gli Horcrux, per la bacchetta era tard: Voldemort era già alla tomba di Silente e aveva preso la bacchetta.

Quando Sirius e gli altri vennero a sapere della loro fuga dalla Gringott su un drago, pensò di avere per figlioccio un pazzo, e la sola idea lo rese felice. Era orgoglioso di lui, un po' meno Molly; ma non avevano avuto molto tempo per pensarci era arrivata la notizia dell’imminente battaglia a Hogwarts.

Prima della tregua concessa da Voldemort per la consegna spontanea di Harry, Sirius lo aveva perso di vista. Ron e Hermione erano spariti. Sentiva che stava per fare una cosa stupida e quando lo vide nascondersi sotto il mantello di James cercò di raggiungerlo, ma una mano sulla sua spalla lo fermò. Quando si girò, pensò di essere morto.


«James, Lily... cosa vuol dire?».

«Vieni torniamo nell'ufficio del preside. Remus?» chiese James.

«Sta aiutando a curare i feriti.» rispose attonito da quella visione.

Quello era il suo amico, era solo un po’ più vecchio di come lo ricordava, ma il sorriso, i capelli… e Lily, lei era bellissima e il suo sorriso sempre dolcissimo.

«Vai a chiamarlo. Nessuno deve sapere di noi.» disse ancora James strizzando l’occhio all’amico.

«Ora dobbiamo fermare quell'incosciente di tuo figlio.» tentò di ribattere Sirius.

«Sirius, sa quello che fa. Porta Remus, saprete tutto.» disse Lily con voce dolce.

«Va bene.»

Sirius era sconvolto, convincere Remus a seguirlo fu facile, infondo voleva sapere cosa era successo all'amico. Quando entrarono nell'ufficio del preside, capì come mai il suo amico era stravolto. Loro erano morti, non potevano essere li, vivi.

«Che cosa succede?»

«Non siamo mai morti, Silente ci ha nascosti per salvare noi e Harry e per impedirci di cercarvi ci ha tolto i nostri ricordi. Severus ci ha trovati il mese scorso e ci ha reso la nostra vita.» spiegò Lily.

«Ma lui ha ucciso Silente.» disse Remus.

«Silente stava morendo, era stato colpito da una maledizione molto potente. Piton ha solo rispettato la volontà di Silente. Oltre che aver protetto Harry.» rispose James.

«Tutto questo non ha senso.» ripeteva Remus senza pensare a ciò che diceva, non capiva nemmeno cosa stava accadendo quando un urlo terribile li riportò tutti alla realtà.

Poi un altro urlo disperato, era Hermione che chiamava l'amico. “Harry”.

Risate, Voldemort che si proclamava vittorioso.

I quattro scesero velocemente all'ingresso proprio mentre Neville uccideva un grosso serpente. I centauri avevano iniziato ad attaccare i mangiamorte, tutti stavano entrando dentro la scuola per sfuggire a quella pioggia di frecce.


La battaglia era ricominciata, dopo poco Bellatrix cadeva uccisa da Molly Weasley che si salvò dalla maledizione di Voldemort grazie ad un incantesimo di protezione lanciato da qualcuno, ma chi?

E all'improvviso Harry sbucò al centro della sala d'ingresso, tutti si fermarono a guardarlo. E poi accadde, l'ultimo duello. Voldemort ormai era morto.

«Sirius, porta i ragazzi dal preside. Silente ha qualcosa da dire a tutti.» disse James avvolto nel mantello per non farsi riconoscere.

«Dannato incosciente. Si può sapere cosa avevi in mente? Andiamo nell'ufficio del preside dobbiamo parlare.» ora gli avrebbe reso il colpo basso, sparire così nel nulla, quelle urla della McGranitt avevano messo paura anche a lui.

«Scusatemi, ma non potevo fare diversamente. Era una cosa che dovevo fare da solo.» disse con voce stanca.

Giunsero alla porta della presidenza, salirono le scale ed ecco tutti i vecchi presidi esultare per la vittoria. Remus era in un angolo vicino al quadro di Silente.

«Harry, caro ragazzo. Grazie.»

«Professor Silente, sono davvero felice di poter essere qui.»

«Ci sarà molto tempo per parlare di cosa è accaduto oggi. Prima devo dirti una cosa, mi dispiace per tutte le tue sofferenze, in parte è colpa mia. Spero che riuscirai a perdonarmi.» e in quell'istante James e Lily entrarono nello studio circolare. Per poco Harry non morì sul colpo.

«Non può essere io vi ho visto morire. Le urla quando si avvicinano i dissennatori... non può essere.»

«Harry come fai a ricordarti della loro morte?» chiese Remus.

«Quella volta dopo che siamo scappati da Voldemort a Godric's Hollow. Ho rivisto tutto quello che è successo tramite il ricordo di quel verme.»

«I tuoi genitori sono vivi grazie a te. Hai fatto una magia involontaria, hai evocato uno schermo protettivo molto potente che ha ridotto in polvere il corpo di Voldemort, che a te ha lasciato solo quel segno sulla sua fronte, oltre che un frammento della sua anima.» spiegò Silente.

«Eri un altro Horcrux?» chiese Hermione

«Che cosa vuol dire che gli siete scappati a Godric's Hollow?» chiese Sirius.

«Io volevo andare a vedere le loro tombe, aveva lasciato Nagini ad aspettarci, ma grazie a Hermione siamo riusciti a scappare. Ancora una volta da sotto il suo naso.

Stavamo per morire solo per una tomba vuota. Assurdo.»

«Quello che conta è che ora stiamo tutti bene.» disse Lily avvicinandosi al figlio per abbracciarlo, da quando aveva recuperato i ricordi, aveva capito cosa era che le mancava, suo figlio.

«Ci dispiace non essere stati vicino a te, ma per la tua e la nostra sicurezza dovevamo dividerci. Solo il mese scorso abbiamo recuperato i nostri ricordi.» spiegò James affiancando la moglie accanto al figlio.

«Sì e grazie a Severus che ora siamo qui per te, ci ha aiutato a riprenderci dall'incantesimo di memoria, non eravamo molto in forma.» terminò Lily.

Hermione trascinò via Ron, Remus portò via Sirius. Avevano bisogno di stare soli e parlare tra loro, poi sarebbe stato il loro turno. Ma ci sarebbe voluto ancora molto tempo. Harry stringeva forte sua madre e suo padre, non credeva che sarebbe mai arrivato un giorno simile, da quando aveva scoperto lo specchio delle brame, non desiderava altro.

Sua madre piangeva e sorrideva, proprio come l'aveva vista lui. Suo padre lo guardò orgoglioso.

Era tutto finito. Ora potevano davvero pensare a come ricostruirsi la vita. James e Lily erano di nuovo una famiglia con Harry; Remus aveva Ninfadora e il piccolo Teddy. Dei malandrini, oramai restava solo lui a piede libero.

Hermione, con l'aiuto di Sirius e Remus, ritrovò i genitori, la ricerca si era rivelata complicata perché si erano trasferiti più volte, ma almeno erano vivi.

La famiglia Weasley era nuovamente riunita, la fine della guerra aveva riportato a casa Percy. Era in arrivo anche la nuova generazione dei Weasley, Fleur era incinta per la gioia di Molly che sarebbe diventata nonna.

Anche Hogwarts stava risorgendo piano, piano. Le antiche magie erano sopravvissute a quella battaglia. A settembre, due anni dopo, i corsi sarebbero ripresi regolarmente per tutti. Harry, Ron e Hermione si erano diplomati, come molti del loro anno, seguendo corsi in una sede provvisoria della scuola che frequentavano poche ore al giorno. Avevano deciso cosa fare da grandi. Harry e Ron quel settembre avrebbero iniziato il loro corso per diventare Auror, Hermione invece aveva scelto Magisprudenza.


✎Info&co...

Grazie per aver letto questo primo capitolo introduttivo che cerca di fare il punto della storia e quindi in certi tratti sono andata veloce con la narrazione perché non c'era molto che volessi modificare.

La prima cosa importante da sottolineare è che si tratta di un what if?, e precisamente ce ne sono tre:

  1. Sirius non muore nella battaglia al ministero;
  2. James e Lily sono sopravvissuti;
  3. la coppia principale su cui ruota la storia è quella formata da Sirius e Hermione.

Immagino che quest'ultimo punto possa non essere visto di buon occhio da tutti e a scanso di equivoci entrambi sono maggiorenni.

James e Lily sono vivi, mi piace che in qualche modo faranno parte del futuro in questa storia, e non so se possa essere convincente il modo in cui si sono salvati!

Per ora è tutto qua, spero di ricevere i vostri commenti.

Jalilah.♔

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

Storia modificata nel 2014. Tutti i capitoli sono oggetto di sostanziose modifiche, tagli e correzioni.

   
 
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