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Autore: Silver_Hex    12/11/2010    3 recensioni
Dal secondo capitolo.
«Donne, Sirius. Parliamo di donne...» disse Harry tra l'esasperato e il divertito. «Sai un piccolo Black e magari un piccolo Potter, in giro per Hogwarts non sarebbe male?»
«Ma sentitelo il poppante che vuol parlare di donne...» disse ridendo Sirius.
«Di che parlano gli scapoli d'oro della società magica.» disse James raggiungendo i due. «Ehi non c'è bisogno di guardarmi così lo siete.»
«Chiedevo a Sirius se aveva intenzione di fare un piccolo Black.»
«Ah, non è una cosa facile. Prima bisogna trovare qualcuna disposta a sopportare quel vecchio borbottone...» spiegò al figlio. «Poi dovremo aiutarlo a capire che è la sua occasione migliore... in pratica una missione impossibile.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Casa Potter.

Mancavano pochi giorni al diciannovesimo compleanno di Harry e Hermione era appena tornata in Inghilterra, dopo una breve vacanza nel sud della Francia, anche se aveva passato l'ultimo anno praticamene in viaggio con i genitori. Quella sera si sentiva particolarmente felice, oltre che bene con se stessa e appena vide l'amico, gli corse in contro e lo abbracciò.

«Hermione com’è andata la vacanza?» chiese Harry con un gran sorriso.

«Bene, mi sono anche un po' abbronzata. Il sud della Francia è così bello che i miei hanno deciso di comprare casa lì!»

«Ciao Hermione, mi era sembrato di sentirti, ma non ne ero certo.» disse Sirius salutando la ragazza.

«Ciao Sirius, è bello essere di nuovo qua! Mi siete mancati.» rispose allegra. Già le erano mancati proprio tutti. «Entro a salutare i tuoi.»

«Vieni ti faccio strada, non sei mai stata qui?» chiese Sirius.

«No, mai. È davvero bello il posto.»

«Anch’io mi son trasferito qua vicino. Sono scappato appena ne ho avuta l'opportunità»

«Grimmauld Place non ti è mai piaciuto.»

«No, mai.»

«Hermione!» disse Lily appena vide la ragazza. «Ti ho preparato una stanza di sopra. Harry mi ha detto che hai accettato di restare qua per un po' di tempo.»

«Sì. Grazie per l'invito.»

«Figurati, è un vero piacere averti con noi.» disse James entrando nella stanza. «Harry?»

«Stava rimettendo apposto la scopa.» rispose Sirius.

«Quindi alla fine è andato alla Tana?» chiese Lily.

«Sì, a trovare Ron.» disse sconsolato Sirius.

«Quello non è mio figlio.» mormorò James un po’ abbacchiato.

Ogni altra possibile discussione fu interrotta dall'arrivo di Harry.

«Come sta il furetto?» chiese a Hermione.

«Bene frequenterà anche lui Magisprudenza.»

«Furetto? Chi sarebbe?» chiese James.

«Malfoy.» rispose Harry con un ghigno che era tutto un programma. Sirius e James lo guardarono dubbiosi.

«L'ennesima brutta esperienza di Malfoy. Moody lo aveva trasfigurato in furetto perché aveva tentato di attaccarmi alle spalle.»

«Beh almeno ha messo la testa a posto. Mi ha mandato un gufo dovresti riceverne uno anche tu, viene alla tua festa di compleanno.» disse Hermione a Harry. «Prima di cena ti andrebbe di fare quattro chiacchiere?»

«Certo Hermione. Andiamo in cortile ieri con Sirius abbiamo montato l'altalena in un ramo del salice.»

«Ok. Ci vediamo più tardi.» disse prendendo sotto braccio l'amico e scoccando un’occhiata complice con gli altri.

Arrivarono sotto l'albero era davvero bella quella parte del giardino. «Come vanno le cose Harry? Sirius mi stava dicendo che eri alla Tana, come sta Ron? Io l'ho sentito solo via gufo.»

«Alla grande. Ron sta bene e arriverà domani con Ginny.» disse guardando verso l'orizzonte, il sole stava tramontando.

«E di Ginny cosa mi dici? Per quanto dovrai far finta di nulla. Ora siete liberi, non ci sono più ostacoli no?» chiese diretta come sempre.

«Ginny, oh lei è magnifica. Ma abbiamo avuto tutti un sacco da fare e non c'è mai stato davvero tempo di riprendere un certo discorso.» tentò di fare il vago.

«Harry non dico che devi farlo ora, o annuciarlo al mondo intero ma almeno non raccontarti frottole. Fallo» disse con un tono tra il minaccioso e il divertito.

«Grazie Hermione» rispose lui abbracciandola. «La cena sarà pronta a breve, meglio andare dentro.»

Rientrarono in casa, Hermione si fermò a dare una mano per la cena. Harry era uscito in cortile aveva appena ricevuto una chiamata sul cellulare dal cugino Dudley, dopo la fine della guerra si erano rivisti e da allora avevano ripreso a sentirsi. Quella sera aveva chiamato per dire che sarebbe andato alla sua festa. In cucina in tanto chiedevano notizie della chiacchierata.

«Mi chiedo come abbia fatto l'ultima volta.» disse James. «Potrebbe fare allo stesso modo no?»

«L'altra volta Ginny lo aveva sostituito nella partita di Quidditch e avevamo appena vinto la coppa e aveva terminato con le punizioni di Piton. Era notevolmente euforico, altrimenti non l'avrebbe baciata davanti alla sala comune al completo.»

«I dettagli me li aveva nascosti. Ron è davvero sopravvissuto a tutto questo?» chiese Sirius ridendo.

«Sì anche lui era troppo felice per capire cosa stava davvero accadendo. Quando si è reso conto di cosa stava succedendo ha detto una cosa tipo “meglio tu che qualcun altro, ed evitate di baciarvi” e Ginny per tutta risposta aveva baciato Harry sotto i suoi occhi.» disse Hermione ridendo.

«Come mai ridete?» chiese Harry entrando nella stanza.

«Nulla di che, raccontavo quando avevi risposto alla rospa che affermava che il miglior professore di difesa avuto fino a quel momento era stato Raptor e tu avevi detto...»

«Peccato che aveva quel piccolo problemino, Lord Voldemort dietro la testa.» finì Harry ridendo.

«Ma mio figlioccio è davvero tonto come sembra?» chiese Sirius sottovoce a Hermione.

«Non lo so. Infondo come storia è credibile, no?»

«Si complimenti per la tua prontezza... non sapevo che raccontassi così bene le bugie.»

«Uhm che vuoi, talento naturale e poi con quei due ficcanaso di Harry e Ron devi essere sempre pronta ad avere una storia plausibile per qualsiasi cosa, sanno essere snervanti quando ci si mettono.»

«Hermione, Victor come sta? Sai papà che Hermione conosce Krum, sono molto intimi.»

«Davvero? Tu conosci Victor Krum e non mi hai mai detto nulla?»

«Ci siamo conosciuti durante il torneo tre maghi, e non siamo così intimi» disse arrossendo, e poi sottovoce a Sirius. «Non si è bevuto la balla. Mi ha beccato.» disse sconsolata.

«No infatti ti ha solo invitato al ballo del ceppo e poi a casa sua.» replicò Harry con un ghigno perfido.

«Quante cose ci nascondi...» disse Sirius, ma non finì la frase. Lily intervenne per salvare la ragazza.

«La cena è pronta, basta chiacchiere. Tutti a tavola!» Hermione ne approfittò per fuggire da Sirius e da possibili domande imbarazzanti, andò a rifugiarsi vicino a Lily...

La cena passò in tranquillità.

Hermione uscì in cortile a osservare le stelle e quando si avvicinò Sirius, quasi le venne un colpo, perché pensava proprio a lui e a come si sentiva bene quando era con lui. Era sempre allegro e gentile, spesso aveva avuto modo di parlare con lui di tante cose. Tempo prima avevano lasciato in sospeso il discorso sugli animaghi. E poi parlavano spesso delle leggi magiche e delle questioni riguardanti la purezza del sangue e di elfi domestici.


Sirius ammirava Hermione per la sua intelligenza, il coraggio e la forza che aveva dimostrato nel tempo, era una strega davvero molto dotata e ora anche una bella ragazza e non riusciva a starle lontano troppo a lungo. Tutte le volte che scriveva a Harry e raccontava dei suoi viaggi gli sembrava di essere con lei, sentiva la sua risata e vedeva i suoi occhi brillare.

«Non penserai di scappare in eterno spero? Ora che ho saputo di Krum non ti darò un attimo di tregua... è stato il tuo primo fidanzato?» chiese con tono birichino.

«Sì, diciamo di sì.» rispose imbarazzata.

«E Ron? Mi è sembrato di capire che lui è interessato a te.»

«No, o meglio non più e non come abbiamo pensato che fosse. È come un fratello, almeno quanto Harry.»

«Sirius lascia stare non è il caso di indagare sul quel fronte... potresti scoprire cose che non ti piacciono...» disse Harry con un ghigno al padrino che equivaleva a un continua... «Ad esempio cosa non mi hai detto del furetto?»

«Come se non lo sapessi meglio di me... lo sai che io non sono interessata e che ha già una fidanzata.» rispose Hermione tenendosi sul vago.

«Uhm dettagli, la fidanzata è imposta dalla famiglia. Non l'ha certo scelta, se avesse potuto fare di testa sua...» ripeté testardo.

«E chi ti dice che non sia quello che lui vuole?» rispose seccata.

«Mm sarà come dici tu quindi studierete assieme, come avete fatto per i M.A.G.O. giusto?»

«Certo tu e Ron vi siete rifiutati di studiare...» rispose acida.

«Divertente, ci hai abbandonato per lui. È questo è quello che ricordo io» disse con aria da cucciolo offeso facendo scoppiare dalle risate Sirius.

«Io vado a nanna. Ci vediamo domani. Notte, pesti.» disse Hermione dando un bacio all'amico e una carezza a Sirius che restò pietrificato al quel contatto.


Dopo una mezzora restava di quel contatto solo il ricordo e un sorriso da ebete. Qualcuno aveva notato e seguito con interesse gli sguardi tra i due durante tutta la serata, si erano sempre cercati, avvicinati e allontanati come in una danza di corteggiamento, ma nemmeno loro lo sapevano.

Anche l'ultimo malandrino era caduto.

«Lily tutto bene?» chiese James aveva notato che la moglie si era fermata e fissava qualcosa fuori dalla finestra, appena si avvicinò vide cosa aveva catturato la sua attenzione, il bacio al figlio e quella carezza...

«Sì, James.» rispose abbracciando il marito. «Si merita anche lui un po' di felicità, non possiamo bastargli solo noi e la famiglia di Remus».

«Lo so, la parte difficile sarà convincere quel testone.»

Intanto Sirius e Harry rimasero sotto il portico a chiacchierare.

«Contento di rivedere Hermione? Non avete fatto altro che scrivervi e chiamarvi.» chiese Sirius curioso.

«Sì, è bello averla di nuovo vicino. Non sono abituato a stare senza di lei per tanto tempo.»

«E dimmi cosa c'è fra voi? Sai avvolte sembra qualcosa più che amicizia...»

«Sirius le devo la vita. Il legame che ci unisce è forte come quello lega te, papà e Remus.»

«Sì ma né tuo padre, né Remus sono affascinanti come Hermione» disse Sirius con un ghigno.

«Ah se ti sentisse papà ci resterebbe male.» disse Harry ridendo.

«Sì, ma non mi hai spiegato mai molto bene la questione. L'amicizia con una donna è una cosa diversa, no?»

«Forse in genere è così, ma Herm non è una donna qualunque...»

«Cioè con lei parli come con Ron?» chiese perplesso. «Lei sa tutto di te?»

«Hai mai provato a mentirle? O nasconderle qualcosa?» chiese divertito Harry. «Sì, lei sa tutto, anche perché Ron è sì il mio migliore amico, ma è peggio di me per certe cose… e in certi frangenti lei assume un tono professionale da far spavento.» disse ricordando il racconto del bacio con Cho e le spiegazioni sul suo comportamento.

«Bah forse hai ragione mentirle non è una scelta saggia.»

«Comunque gli occhi li ho anch’io. Hermione è sempre più bella, e la cosa peggiore è che da quando ha iniziato a frequentare il furetto, ha iniziato a curare di più il suo aspetto, i vestiti e tutte quelle cose assurde da ragazze.»

«Dici che quel damerino di Malfoy l'ha puntata?»

«Lei nega, io dico che lui sta aspettando l'occasione giusta per divertirsi e appena avrà soddisfatto la sua curiosità la lascerà.» spiegò Harry al padrino. «Non so spiegarlo molto bene, ma è una strana sensazione. Quando lo vedo vicino a lei mi da così fastidio...»

«Non è che te ne sei innamorato...?» chiese Sirius.

«No, che dici. Lei per me è una sorella, la sorella che non ho mai avuto. E lo stesso è per lei, non è amore, o meglio quel tipo di amore...»

«E poi lei è la migliore amica di Ginny, no?»

«Ginny.» disse con un sospiro. «Si loro sono molto amiche...»

«Parli poco di lei, come mai? Ora siete liberi, dovreste vivere giorno per giorno. Accetta un consiglio da un vecchio, vivi questi momenti o te li perderai per sempre.»

«Dai non sei così vecchio, sai meglio di me cosa è successo in questi ultimi due anni. I miei, la fine della guerra. Una vita normale, quella che non ho mai avuto e molte cose le ho condivise proprio con lei. Vorrei riuscire a costruire qualcosa che vada al di là di una semplice attrazione fisica. E tu che scusa hai?»

«Per cosa?» chiese con fare non curante, come se l'argomento non lo riguardasse.

«Donne, Sirius. Parliamo di donne...» disse Harry tra l'esasperato e il divertito. «Sai un piccolo Black e magari un piccolo Potter, in giro per Hogwarts non sarebbe male?»

«Ma sentitelo il poppante che vuol parlare di donne...» disse ridendo Sirius.

«Di che parlano gli scapoli d'oro della società magica?» disse James raggiungendo i due. «Ehi non c'è bisogno di guardarmi così lo siete.»

«Chiedevo a Sirius se aveva intenzione di fare un piccolo Black.»

«Ah, non è una cosa facile. Prima bisogna trovare qualcuna disposta a sopportare quel vecchio borbottone...» spiegò al figlio. «Poi dovremo aiutarlo a capire che è la sua occasione migliore... in pratica una missione impossibile.»

«Davvero spiritoso... La fate facile voi, mica si trovano ovunque donne come Lily o Ginny.»

«Quanto sei pessimista, se non ti guardi in torno come fai a sapere che non c'è? Io vado a dormire. Ci vediamo domani. Notte»

Harry salì in camera sua lasciando i due amici soli.

«Ha ragione Harry, dovresti guardarti in giro»

«James non ho nessuna intenzione di sorbirmi pazze nevrotiche.»

«E sei io avessi una giusta per te...?» chiese James curioso. «O c'è già qualcuna? Dai non ti tenere tutto per te. Io ti ho sempre detto tutto.» disse speranzoso.

«No, non c'è nessuna. So solo che se fossi al posto di Harry non passerei le sere a parlare con me o abbracciare un'amica.»

«Ma il problema è l'amica che mio figlio abbraccia? O è indifferente...»

«Silente deve averti tolto anche della materia grigia oltre ai ricordi, non si spiega in altro modo il tuo peggioramento su questo fronte» rispose seccato.

«Dai Felpato dimmi la verità Hermione non ti è indifferente» disse diretto, sperando di non aver fatto una cavolata. Passarono molto tempo in silenzio.

Sirius non sapeva come rispondere, che figura avrebbe fatto, lei poteva essere sua figlia e il suo interesse era tutto tranne che paterno. James continuava a fissare l'amico e il suo silenzio lo interpretò come segno positivo.

«Sai non ci sarebbe niente di male. Lei è una ragazza davvero speciale, e poi secondo me è perfetta per te. È intelligente, coraggiosa, spiritosa ma mai volgare. A differenza tua è solare, ma non è un male, anzi»

«James, potrei essere il padre...» disse a bassa voce, rassegnato.

Non arrabbiato o disgustato, ma rassegnato, allora c'era una speranza pensò James. «Tutto qua? L'età è il vostro più grande ostacolo. Sirius tutto avrei pensato, ma non questo. Andiamo amico se vuoi puoi conquistarla, alla faccia di quei mezzi damerini che le ronzano attorno. E diciamocelo l'età certo conta, ma fino ad un certo punto... come direbbe Lily, nell'amore non c'è mai nulla di sbagliato.»

«Io potrei anche avere un interesse per lei, ma perché dovrei interessarle»

«Di sicuro non perché sei un Black, o per i tuoi soldi. Lei conosce Sirius, il padrino del suo migliore amico. Un uomo forte e coraggioso, e affascinante.»

«James lei può avere di meglio, e poi io non sono interessato. Ora non mi va più di parlarne, ci vediamo domani. Da un bacio a Lily.»

«Sirius.» disse James trattenendo l'amico per un braccio. «Pensaci a quello che ti ho detto. Non permettere a niente di limitare la tua felicità. Qualunque scelta farai noi ci saremo sempre.»

«Lo so amico, siete sempre stati con me. Anche quando vi credevo morti, per colpa mia.»

«Né io, né Lily possiamo cancellare il passato. Abbiamo sbagliato anche noi, la colpa è anche nostra. Siamo stati incoscienti e non abbiamo pensato alle conseguenze, non sei l'unico che vive di sensi di colpa, ma ora siamo qua e dobbiamo vivere al meglio la nostra vita. Non perdere questa occasione.»

«Certo James. Lo farò, ma con i miei tempi. Grazie di tutto.»

Sirius era tornato a casa sua lasciando solo l'amico a perdersi nei suoi pensieri. Sì, ci sarebbe stato molto da lottare con quello zuccone, ma se non era una sfida difficile non avrebbe fatto per lui, quindi tanto meglio.


Ron e Ginny arrivarono dopo pranzo. L'indomani Harry avrebbe compiuto gli anni. Ogni volta che lui e Ginny stavano nella stessa stanza erano oggetto di studio e di risate. Hermione e Sirius più di tutti, spesso James si univa ai due, più per controllare da vicino i loro sintomi, che per ridere del figlio, dopotutto un buon padre non dovrebbe ridere del figlio. Forse un buon padre, ma James Potter?

La sera le tre donne erano in casa e stavano sistemando le ultime cose per la festa e si ritrovarono a parlare delle loro situazioni.

«Ginny, sei ancora in tempo per ripensarci. Conosco bene i Potter e sono tremendi.» disse Lily sorridendo.

«Oh signora Potter...»

«Chiamami Lily, ti prego» la interruppe.

«Dicevo, si ci ho pensato bene. Nessuno sarà mai come lui. Ci ho provato a dimenticarlo, per anni ha continuato a vedermi solo come la sorellina di Ron, allora ero certa di non avere speranze. Non riuscivo nemmeno a parlare se c'era lui.»

«Verissimo diventava tutta rossa e non spiccicava parola.» specificò Hermione.

«Se non avessi avuto vicino Hermione sarei diventata matta.»

«Allora ben venuta nel club.» disse Lily abbracciando la ragazza.

«Grazie» rispose lei rassicurata e confortata di quell'affetto.

«E di te, Hermione, dici sempre così poco...» chiese Lily.

«Non c'è niente da dire...» rispose cercando di evitare argomento, ma le andò male.

«Hermione, non ci provare... allora Draco lo hai sentito?» chiese Ginny.

«Allora c'è davvero qualcosa...» disse Lily curiosa.

«No, lui ha già una fidanzata!» rispose Hermione disperata.

«Balle. Basterebbe fargli gli occhi dolci per fargli dimenticare quella specie di manico di scopa.» rispose Ginny pratica.

«E chi dice che io non sia interessata a qualcun altro, o che semplicemente non mi interessa lui...»

«Peccato, state bene assieme... sai?» riprese Ginny battagliera.

«E allora se non è lui... chi è che occupa i tuoi pensieri?» chiese Lily.

«Non sa nemmeno che esisto, o meglio non mi considera proprio...» decise di arrendersi, quelle due non avrebbero mai mollato, ed ora erano in due a darsi man forte.

«Dimmi chi è Hermione, ti prego...» disse Ginny implorante. «Quindi è qualcuno più grande di te... dai sputa il rospo.»

«Vi ho detto che non è nessuno, e comunque è solo una cotta. Diciamo che assomiglia molto al mio tipo ideale.»

«E sentiamo come sarebbe questo tipo ideale?» chiese Lily curiosa.

«Beh intelligente e spiritoso. Affascinante, capelli scuri e modi cortesi. Poi coraggioso e leale.»

«Se non ti conoscessi, direi che parli di Harry.» rispose Ginny maliziosa.

«Uhm ti dirò se non fai attenzione potrei anche pensare a soffiarti il ragazzo da sotto il naso.»

«Se tu lo fai a me, tranquilla ti ruberò il tuo principe azzurro.» rispose a tono all'amica.

«Se non sai nemmeno chi è!»

«Questo lo dici tu!» rispose con un sorrisino malvagio, aveva notato dove e chi guardava tanto spesso.

«Ginevra Weasley ti proibisco di parlare o ti scordi il mio aiuto!» disse indignata... quella ragazza aveva un radar speciale per queste cose. Aveva scoperto anche la sua cotta per Draco, così simile a Sirius. Gli stessi occhi e gli stessi modi, almeno Sirius non aveva pregiudizi verso mezzosangue, Grifondoro o i nati babbani come lei. Ci mancava solo che scoprisse che la natura della sua cotta per Draco nasceva proprio da Sirius.

«Io vado a letto se qua non c'è altro da fare.»

«No per stasera no. Grazie del tuo aiuto.» disse Lily augurando la buona notte ad Hermione. «Non si sarà offesa, vero?» chiese poi a Ginny.

«No ha solo paura che qualcuno scopra cosa pensa e la giudichi male.» rispose Ginny.

«Ma l'amore non è mai sbagliato. Non è Draco?»

«No, quella era solo una cotta. Sono sicura che l'attrazione per lui è legata ad un altra persona...» disse Ginny lasciando la frase a metà.

«Qualcuno con gli stessi occhi?» chiese Lily complice.

«Non sarà contenta di sapere che è così evidente. Chi altro lo sa?»

«James, anche lui si è accorto con quanta frequenza si cercano. Harry non ha mai notato nulla?»

«Uhm. Non che io sappia, ma infondo è normale vederli parlare. Quando stavamo a Grimmauld Place discutevano sempre degli argomenti più disparati, spesso con Remus e Kingsley. Non è così strano.»

«La parte difficile allora sarà davvero convincerli che non c'è nulla di sbagliato.»

«Perché anche lui...» chiese Ginny.

«Si, è fin troppo evidente. Ci serve un piano d'azione, per fortuna domani arriva Remus. Le idee di James non mi piacciono per nulla.»

«Oh bene, meritano tutti e due di essere felici.» disse Ginny sognante. «Raggiungo Hermione in camera. Buona notte.»

«Buona notte anche te.» rispose Lily. Ma in quel momento rientrarono anche gli uomini.

«Hermione dov'è?» chiese Harry.

«A letto, e stavo andando anche io.» rispose guardando Harry e desiderando che non ci fosse nessuno con loro.

«Oh, allora ti accompagno. Così do la buona notte anche a lei.» disse avvicinandosi e sfiorandole un braccio.

A quel contatto arrossirono entrambi, stavano per sparire quando Ron gli ricordò che c'era pure lui. «Vengo anche io...» e sparirono tutti al piano di superiore.

«Nah noi non eravamo così...» disse Sirius borbottando scontroso.

«Andiamo Felpato hanno passato tanto tempo assieme, tutti quei mesi in giro da soli in tenda ad affrontare una guerra assurda...» disse James con il chiaro intento di provocare l'amico. «Mi domando come mai non stanno assieme lei e Ron.» continuò a dire.

«Uhm e a me lo chiedi?» disse decisamente seccato, evitava di pensare a tutta quella vicinanza.

«Mi ricorderò sempre la mattina che li abbiamo trovati addormentati tutti e tre vicini in camera di Harry a Grimmauld Place... ci hanno messo parecchio tempo a tornare alla normalità.» rincarò James.

«Io vado a casa. Ci vediamo domani.» disse Sirius andando via senza salutare.

«James dovevi esagerare così tanto?» disse Lily quasi esasperata.

«Volevo essere sicuro che fosse davvero geloso.» disse con aria innocente. «Domani ci sarà anche Draco e a quando dice Harry non perde occasione per fare il cascamorto con Hermione. Domani il biondo farà una brutta fine.» disse James ridacchiando sadico.

«James Potter sei incorreggibile.»

«Ehi di che squadra fai parte. Con o contro Sirius?»

«Con, che domande. Ma non è il caso di far scontare le colpe a quel povero ragazzo.»

«Povero non direi proprio, ha sempre preso in giro Hermione per la sua famiglia, non mi pare tanto degno di comprensione.»

«Sarà cambiato, infondo sono diventati amici no?»

«Sì, sì sarà così. Comunque il biondo non mi piace e dovrà tenere ben lontane le sue zampe dalla nostra Hermione.»

«Ha già un padre, non ha bisogno di un altro padre geloso.» esclamò esausta. «E poi basta Harry a fare il fratello geloso.»

«Vedi è destino, in parte è un po' anche nostra figlia... come fai a non volerle bene come ad una figlia.»

«Ah James non so cosa fare con te. Non starle troppo addosso o ti verrà davvero come un padre e si ricorderà che tu e Sirius avete la stessa età e si allontanerà da lui.»

«Sempre saggia, la mia dolce Lily. Dove sarei senza di te!»

«Prometti che farai il bravo?»

«Uhm vedremo... ma se fa arrabbiare Sirius non sarò io ad impedirgli di trasformarlo in un furetto...» rispose con un sorriso malandrino. «Andiamo anche noi a letto, è tardi!»

«Sì, chiudi tu qua?»

«Certo, ti raggiungo subito.»


✎Info&co...

La storia comincia ad entrare nel vivo e i coniugi Potter incominciano a tramare, Sirius nega l'evidenza e Hermione cerca di non dare troppo peso ad un sentimento che se non ricambiato potrebbe ucciderla.

Ma questo è solo l'inizio.

Aspetto i vostri commenti,

Jalilah.♔

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

Storia modificata nel 2014. Tutti i capitoli sono oggetto di sostanziose modifiche, tagli e correzioni.

   
 
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