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Autore: Robinki    11/11/2010    5 recensioni
"Non seppe dire quanto tempo rimasero così, l’uno nelle braccia dell’altro, ma al fischio di partenza di un altro treno si ricomposero, mentre una lacrima moriva sulle labbra secche di lei. La ragazza si raddrizzò e voltando le spalle alle rotaie rivolse lo sguardo davanti a sé mentre con voce ferma sentenziava
-Andiamo!-
Un cartello appena fuori la stazione recitava “Welcome to Sighişoara, Mureş” buffo, non avrebbe saputo pronunciare il nome della sua nuova casa! Volse il suo sguardo verso Alexander, che la osservava , leggermente in apprensione , dirigere lo sguardo a destra e a manca."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ultra silvam

La locomotiva fischiò, mentre il treno rallentava la sua corsa.

Aveva fissato per tutto il tempo il paesaggio fuori dal finestrino, osservando pian piano la sua amata terra sfilarle sotto gli occhi.

La stazione era pressoché deserta, non erano in molti ad addentrarsi in quella parte del mondo, di cui ancora oggi si vociferavano le presenze maligne.

No. Questa volta non sarebbe tornata tanto presto, lo sapeva.

Eppure non poteva fare a meno di chiedersi se non fosse proprio quella l’unica soluzione, se non ci fosse una scappatoia … strinse forte la mano del ragazzo alla sua destra. Un attimo e fu tra le sue braccia, i suoi lunghi capelli vermigli si fondevano con quelli corvini del suo accompagnatore.

Non seppe dire quanto tempo rimasero così, l’uno nelle braccia dell’altro, ma al fischio di partenza di un altro treno si ricomposero, mentre una lacrima moriva sulle labbra secche di lei. La ragazza si raddrizzò e voltando le spalle alle rotaie rivolse lo sguardo davanti a sé mentre con voce ferma sentenziava

-Andiamo!-

Un cartello appena fuori la stazione recitava “Welcome to  Sighişoara, Mureş” buffo, non avrebbe saputo pronunciare il nome della sua nuova casa! Volse il suo sguardo verso Alexander, che la osservava , leggermente in apprensione , dirigere lo sguardo a destra e a manca.

Insomma dai, la cittadina non era male, in perfetto stile medievale, tanto che le sembrava di  aver appena fatto un salto nel passato.

Si volse verso il suo fidanzato (adorava dirlo) e sorrise, vedendolo a sua volta sciogliersi in un sorriso a 32 perfettissimi denti, sormontati da un paio di labbra che avrebbero tentato un santo e … si accorse che lui ora rideva, divertito dalla sua espressione beota.

-ehi! Non è carino ridere così di una straniera!- fu un fugace attimo, un’ombra sul viso del giovane la spinse a proseguire precipitosamente

-beh, non mi porti a fare un giro del paese?-

-ci aspetta un’altra oretta di viaggio in cocchio, ma se proprio ci tieni- fece lui, con aria divertita

-coooosa? Credevo che tuo padre fosse di Shigisora o come diavolo si dice!- gridò quasi, strabuzzando gli occhi e imbronciandosi subito dopo, le mani incrociate sotto il seno.

-   Sighişoara – la corresse lui, ridacchiando allo sguardo assassino della sua dolce metà – e comunque ti ho detto che è di qui, ma non che vive qui-

Lily spalancò gli occhi e Alexander si affrettò ad aggiungere

-noi siamo a Târgovişte, oltre il Ialomita-

-oh, ora si che è tutto chiaro- lo interruppe lei ironicamente,  sollevando gli occhi al cielo, ma sorrideva.

Lui le tirò un buffetto dietro la nuca e proseguì

-non ci sono treni che arrivino laggiù, e come ben sai ci è stato consigliato di non usare la magia in paese, così niente materializzazione! Dovremo muoverci alternativamente! Spero non ti dispiaccia il cocchio, altrimenti potremmo anche prendere un paio di asini ed arr…-

-non per demoralizzarti, amore, ma sai perfettamente quanto io sia totalmente negata come fantina, e a meno che non vogliamo iniziare quest’esperienza con un bel volo in qualche burrone della tua amata Transilvania, credo dovremmo lasciar fare a chi se n’è intende! Sempre se tu non desideri che io mi spiaccichi in qualche anfratto, magari era proprio questo il tuo piano sin dall’ inizio, sarebbe un bel colpo sbarazzarsi della figlia del salvatore del mondo magico con un infim..-

-lo so stupida- rise lui, passandole un braccio dietro le spalle, mentre la dirigeva verso una taverna sulla sinistra, e se non l’avesse interrotta probabilmente avrebbe iniziato uno sproloquio da favola.

Lei gli fece una linguaccia, ma non aggiunse altro. Solo in quel momento si era resa conto di quanto freddo facesse e che ogni suo respiro si condensava in fitte nuvolette, che andavano a depositarsi nell’aria pesante.

Il paraorecchie che le aveva regalato James alla partenza era stato provvidenziale, pensò, mentre prendeva mentalmente nota di ringraziare suo fratello, una volta che si fossero sentiti.

Non appena misero piede nel locale un calore soffocante avvolse la coppietta, che si affrettò a raggiungere il bancone.

- un ceai şi un whisky vă rugăm să- disse Alex in direzione del barista, il quale rispose con un cenno del capo e dopo pochi minuti porse ai due nuovi clienti una tazza di the fumante e un bicchiere di whisky che immediatamente finì tra le mani di Lily.

Alex da bravo astemio, si limitò a sorseggiare il suo the lanciandole uno sguardo ammonitore

-che c’è?- fece lei

-niente- mentì lui, ma lei sapeva in realtà, anche se ormai era una consuetudine che lei bevesse alcool e lui no, che la cosa continuava ad infastidirlo, soprattutto in pubblico.

Lo ignorò come la solito.

-allora, chi aspettiamo?- domandò la ragazza, guardando il suo ragazzo, che si asciugava la bocca con un tovagliolino.

- Constantin Brâncoveanu, il nostro maggiordomo in seconda- affermò lui,facendole l’occhiolino e  volgendo poi lo sguardo lungo il locale, non notando l’espressione interdetta della sua accompagnatrice.

Oh certo, come diavolo aveva potuto pensare che come minimo non avessero una schiera di domestici disposti a sfacchinare a destra e a manca per loro?

Dimenticava sempre che da quelle parti l’uso degli elfi non era propriamente diffuso e che la maggior parte delle famiglie preferiva ancora affidarsi alle cure di esseri umani stipendiati, alla babbana.

Non fece in tempo a chiedere ad Alexander se , una vota giunti nella dimora dei Mircea, avesse dovuto aspettarsi qualche altra sorpresa in stile “principessa Sissi”, celeberrima tra i babbani, che un uomo elegantemente vestito gli si fece incontro.

Aveva un andatura impeccabile, il mento sollevato e gli occhi che guardavano diritto davanti a sé gli conferivano l’aria di uno che sapeva cosa andava fatto e in che modo.

Era leggermente attempato, lo si notava dalle striature grigiastre dei capelli, altrimenti scuri, e da alcune rughette d’espressione agli angoli degli occhi.

Si fermò dinanzi il suo datore di lavoro e fidanzatina e, profondendosi in un accenno d’inchino, si rivolse loro in un inglese impeccabile

-buonasera signore, signorina- aggiunse poi, rinnovando l’inchino e proseguendo  - se volete farmi la cortesia di seguirmi, il cocchio è qui fuori ad attendervi-

Detto questo si girò e s’incamminò all’uscita impettito.

A Llily scappò una risata, che camuffò con un colpo di tosse, giusto in tempo per ricevere l’occhiata incuriosita di Alex.

Forse per lui quella era routine, ma a lei quei modi pomposi richiamavano un che di caricaturale. Giusto per dirla finemente, sembrava che il tipo avesse un manico di scopa infilato su per un posticino dove decisamente non batte il sole.

Alex gettò un paio di monete d’argento sul bancone e poi, prendendola per mano, la guidò al seguito del suo domestico.

Appena prima di uscire dal locale, le alzò ulteriormente il collo del cappotto imbottito che indossava e le diede un bacio sulla punta del naso e poi sulle labbra.

Il tempo di raggelare all’impatto con l’esterno fino al midollo osseo che Lily si ritrovò dinanzi la loro “vettura” e questa volta non poté davvero reprimere un risata liberatoria

Il contrasto che il cocchio, che si adattava perfettamente allo stile del paesino, faceva con l’abito impeccabilmente moderno del signor Brancovenu era assolutamente ridicolo.

L’abitacolo del veicolo doveva essere stato un tempo sontuoso, poiché i rivestimenti dei sedili erano in velluto rosso, ormai consunto e sbiadito dal tempo.

La finestrella dalla quale era possibile osservare l’esterno non aveva vetro che riparasse i due ragazzi, che quindi si tenevano, per nulla dispiaciuti, stretti stretti l’uno nell’altra.

Lily si sentiva le palpebre pesanti, per le lacrime versate alla partenza e per la stanchezza del viaggio appena sostenuto e non esitò ad abbandonarsi al sonno, poggiata al petto del ragazzo che amava.

Alexander, o come era conosciuto nella sua terra, la Transilvania, Alexandru Aldea Vlad Mircea, trascorse tutto il viaggio affondando il viso nei capelli scarlatti della sua futura moglie, aspirandone il profumo di mandorle e osservando gli alti burroni che sorpassavano, muovendosi per le sterrate stradine.

Un sorriso impercettibile gli affiorò in volto al ricordo dei vaneggiamenti della sua dolce Lily riguardo il precipitare nei suddetti burroni.

Se lasciava andare la sua mente, subito però veniva sopraffatto dalla nausea, al pensiero che quel viaggio era tutta colpa sua, che nulla di tutto questo sarebbe accaduto se solo lui non fosse stato quello che era.

Seppure da un lato amava la sua famiglia, non poteva fare a meno di guardare con amarezza ai suoi antenati, agli atroci crimini che avevano macchiano di cremisi le mura del castello di Vlad Ţepeş, il voivoda.

E di  quest’ultimo ancora su una lastra marmorea al centro della piazzetta del paese poteva leggersi

“Ecco la storia crudele e terribile di un uomo selvaggio e assetato di sangue, Dracula il voivoda. Di come impalò e arrostì gli uomini e li fece a pezzi come cavoli. Arrostì anche bambini e costrinse le madri a mangiarli.

“È un uomo di corporatura robusta e d'aspetto piacente che lo rende adatto al comando. A tal punto possono divergere l'aspetto fisico e quello morale dell'uomo!

La seconda di queste incisioni fu aggiunta postuma, una decina di anni orsono, da quando la chiesa aveva raggiunto l’obiettivo di controllare anche il mondo magico. Citava infatti papa Pio II, il quale faceva riferimento alla celebre bellezza dell’avo di Alexander, tramandatasi nei secoli trai discendenti fino a raggiungere l’ultimo di loro.

Alexandru conservava infatti un’avvenenza che sapeva di antico: i lunghi capelli corvini che gli sfioravano le spalle, ora stretti in un laccio, erano di una qualità esemplare, doppi e forti, ma lucenti e setosi, gli occhi luminosi, erano di una varietà di azzurro molto simile al cielo estivo ed erano sormontati da lunghe e folte ciglia.

Inoltre il fisico asciutto e tonico, era ben proporzionato nel suo metro e ottantacinque.

Mentre il ragazzo si abbandonava al rimorso, il cocchio giunse nello spiazzo che faceva da anticamera ad un giardino incredibilmente esteso, quanto però essenziale per decorazione.

Lily si destò proprio in quel momento, sorpresa dall’interruzione del moto e alzò lo sguardo su quello che doveva essere il castello che rappresentava la sua nuova dimora.

Scese senza una parola dal vano e si diresse con passo incerto verso il limitare della stradina, affacciandosi in punta di piedi.

Giusto il tempo di rendersi conto di quanto fosse diroccata la struttura che le girò la testa, mentre molti sassolini scivolavano giù per il dirupo, spinti dai suoi piedi.

Alex le cinse prontamente la vita da dietro e la trascinò di qualche passo.

-cercavi forse di farmi arrestare per presunto omicidio?- le sbuffò sulla nuca, facendola rabbrividire di piacere.

-non credevo fossimo così lontani dal paese- riuscì a balbettare.

In realtà non credeva fossero così lontani da una qualsivoglia fonte di vita, ma non lo disse per non dargli l’impressione che fosse rimasta turbata più di quanto avrebbe creduto.

-vieni, andiamo, ci stanno aspettando-

La prese per mano, mentre parlava e la spingeva sul sentierino che conduceva fino all’ingresso, indicandole di qua e di la quella statua di un suo bis, quella lapide di un altro, quel monumento al valore di qualche altro stupido Vlad o chicchessia.

Lily lo ascoltava solo per metà, un po’ di ansia iniziava ad attanagliarle le viscere al pensiero che di li a poco avrebbe conosciuto i suoi futuri suoceri.

Sperava davvero di piacergli e d’instaurare un rapporto pacifico con loro … chissà perché Alex era così restio a parlarne … ecco c’erano quasi … erano davanti al magistrale portone d’ingresso …  Alex sollevò una mano per inforcare l’anello di ferro battuto che fungeva da campanello ... Lily sentì la tensione crescere e le goccioline di sudore giù per la schiena … Alex sollevò l’anello e.. TOC TOC TOC!

 

 

 

SPAZIO AUTRICE

Allora eccomi qui! Buona sera a tutti! Mi dispiace non aver commentato in alcun modo nel primo capitolo, ma deve essermi sfuggito :D

Allora, ecco la mia piccola storiellina, mi è venuta tutto d’un tratto ieri, mentre tentavo di studiare, ma evidentemente il mio cervello ha trovato qualcosa di più costruttivo su cui lavorare muahahaha.

Comunque sia volevo fare alcune comunicazioni di servizio che riguardano la storia e rispondere quindi anche ad  iceprincess

 (che ringrazio infinitamente per aver letto e recensito anche il frutto della mia deviazione mentale!)

dunque in primis: la protagonista della storia è Lily, oh yes, mentre per quanto riguarda la sua relazione per ora non dico ancora nulla! adesso, come chi ha letto saprà, è in procinto di sposarsi, ma non con Scorpius, anche se il bel Malfoy avrà certamente un RUOLO in questo racconto.

Inoltre la storia è ambientata al termine dei suoi 7 anni ad hogwarts, anche se ancora non sappiamo le dinamiche che hanno condotto ai fatti narrati, ma diamo tempo al tempo.

I fatti narrati in questo capitolo sono, cronologicamente parlando, avvenuti prima rispetto all’episodio del primo capitolo e il capitolo ha quel nome perché Transilvania letteralmente significa “ultra silvam”, cioè oltre la foresta.

tutti i nomi inseriti , sia di persone che di luoghi, li ho reperiti qua e la facendo ricerche su Vlad Ţepeș, anche se non sono riferiti ai personaggi e posti corrispondenti (ho preso un po’ a testa mia quelli che più mi piacevano insomma), se non appunto per quanto riguarda il conte Dracula, quindi scusatemi se c’è qualcuno più informato di me che leggendo avrà pensato che ho detto una marea di stupidaggini,!!

Ok adesso la finisco, altrimenti lo spazio autrice supererà quello impiegato per la storia!

Buona serata a tutti! *-*

  
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