19.
Colpevole e sofferente.
Draco
Malfoy era immobile e spiazzato come pochissime volte in vita sua. Si sentiva
talmente agitato che avrebbe voluto urlare, prendere a pugni tutto, spaccare
oggetti, eppure il cuore era paralizzato nel suo petto così come tutto il suo
corpo. Sentiva che la terra sotto i suoi piedi si muoveva troppo velocemente,
che qualcosa gli era sfuggito di mano e che se non rimetteva i pezzi al posto
sarebbe impazzito.
Dentro
l’infermeria di Hogwarts c’era troppo silenzio, e troppa dannata luce che
entrava dalle finestre. Perché non si spegneva quella luce? Perché perfino la
luce lo puntava? Perché diamine non lo lasciavano tutti in pace?
Areal,
quella piccola, dolce, bellissima, sorridente, forte ragazza, era distesa su
una branda fredda. Gli occhi chiusi, il petto immobile. La divisa scolastica
era appiccicata al corpo e rigida come un pezzo di cartone. La pelle del volto
grigia, il contorno degli occhi viola e le labbra bluastre. E poi c’era il
braccio destro, coperto da orrende ustioni che si intravedano dalla manica
strappata. I capelli corvini erano irrealmente piatti e rigidi attorno alla
testa. Sembrava pietrificata, ma non era così, sembrava qualcosa di molto
peggio.
Draco
era accanto al letto, e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
“:Per
l’amor del cielo Poppy, dimmi che si salverà…:”
squittì la McGranitt, rivolta a madama Chips, che
analizzava la ragazza.
“:Oh
Minerva, è messa male. Non mi sembra in pericolo di vita, ma in questo momento
non riesco a capire che cosa le sia successo.:”
“:Forse…:”
iniziò una voce melliflua e tanto lenta da far venire i nervi “:Dovremmo
ricostruire le dinamiche dell’accaduto…:”
La
professoressa McGranitt, ancora sotto shock, guardò Piton e poi i suoi occhi si
posarono su Malfoy, e non sapeva se guardarlo con rammarico e con tenerezza.
“:Signor
Malfoy, credo che lei ci debba una spiegazione…:”
Draco
sospirò, senza smettere di guardare Areal.
“:Draco,
di la verità…:” disse Piton con la sua solita voce
melliflua, un po’ più convincente del solito.
Il
biondo iniziò a riflettere, e con davanti agli occhi Areal, tutto diventava più
semplice. Sapeva cosa doveva fare, ci pensava da un po’.
“:Ho
provocato Areal, le ho detto che sarai andato dentro la Foresta Proibita. Volevo
vantarmi. Lei non voleva, diceva che era pericoloso. Io comunque non l’ho
ascoltata e sono entrato nella Foresta, lei mi ha seguito, e per tutto il tempo
ha cercato di trascinarmi indietro. Mi ha detto che avrebbe raccontato tutto
agli insegnanti, ma io ho continuato a camminare e lei a seguirmi, per farmi
ragionare. Poi i centauri ci hanno attaccato. È stata tutta colpa mia. Li ho
provocati, gli ho puntato contro la bacchetta…:”
La
McGranitt si mise una mano sul volto e fece due passi
in tondo, Madama Chips lo fissò senza dire una
parola, e Piton strinse i pugni.
“:Si
rende conto di quello che ha combinato, signor Malfoy? Il suo comportamento è
stato totalmente irragionevole… io… io:” fece la McGranitt, ma in quel momento
entrò un agitatissimo Vitious.
“:Cos’è
successo!:” strillò, correndo accanto al letto dove riposava una delle sue
alunne predilette.
Quando
vide in che stato era, spalancò la bocca sgomento, poi alzò la testa per
fissare carico d’odio Malfoy “:Tu! Cosa le hai fatto?:”.
“:Filius, per favore calmati. Poppy
sta già cercando di curarla…:” intervenne la professoressa McGranitt.
“:Purtroppo
non capisco cosa l’abbia ridotta in questo stato. Tu riesci a riconoscere
qualche incantesimo, Filius?:” fece apprensiva Madama
Chips.
Vitious parve riflettere, mentre esaminava con cura la ragazza distesa
sul letto. “:Non saprei, avrei bisogno di tempo…:”
Draco
Malfoy non tolse nemmeno per un istante gli occhi da Areal.
“:Ho
appena finito di parlare con i centauri…:” esordì una voce rauca, tranquilla.
Il preside Silente aveva appena fatto il suo ingresso nell’infermeria. “:Ho
chiarito con loro lo spiacevole malinteso…:”
“:E
loro si sono placati?:” chiese stupita la McGranitt.
“:Oh
si!:” fece Silente con quella sua aria stanca ma divertita. “:Infondo, i feriti
li abbiamo riportati noi!:” e piegò la testa di lato, come se avesse appena
fatto una battuta su cui ridere.
“:Tuttavia,
urge scoprire cosa sia realmente accaduto a questa ragazza, se non sbaglio…:” e
si avvicinò un po’ al letto.
“:Il
signor Malfoy non ricorda l’accaduto:” disse Piton,
con la sua solita cadenza strascinata.
“:Grazie,
Severus:” disse Silente “:Ma se non ti dispiace,
vorrei sentire il signor Malfoy:” e abbassò la testa facendo scivolare i suoi
occhialini sul naso.
Draco
deglutì, e per la prima volta dovette distogliere lo sguardo dal corpo di
Areal, ma dopo aver osservato il preside tornò alla ragazza.
“:I
centauri volevano prenderci entrambi, così ho reagito. Ho iniziato a scagliare
incantesimi che nemmeno ricordo. Poi non so come, ma c’è stata un’esplosione. I
centauri sono scappati, ed Areal era a terra come la vedete adesso:”
“:Un’esplosione?
Ma che significa?:” esclamò Vitious, guardando uno ad
uno i volti dei suoi colleghi.
“:Significa
che qualsiasi cosa abbia colpito la ragazza qui presente, è partito dall’unica
bacchetta che ha scagliato magie…:” e senza nessun’aria di rimprovero, il
preside fissò Draco, che sgomento gli ricambiò lo sguardo.
Era
stato lui stesso a far del male ad Areal? Ma come?
“:Oh
cielo!:” squittì la professoressa McGranitt.
“:Io
non ho lanciato un incantesimo capace di fare questo!:” sbottò Draco, indicando
le condizioni di Areal.
“:Ma
certo, ne sono consapevole signor Malfoy, tuttavia, credo che non ci siano
altre spiegazioni. Sbaglio, o ha detto che c’è stata un’esplosione?:” chiese il
preside.
“:Sì:”
confermò il biondo, sospettoso.
“:Questo
è stato confermato anche dai centauri, che hanno in oltre parlato di un momento
di caos assoluto dove i suoi incantesimi finivano un po’ ovunque…:”
“:Cosa
vuole dire, Silente?:” si preoccupò di chiedere Madama Chips,
e con lei tutti gli altri presenti fissavano il preside senza capire dove
volesse arrivare.
“:Vedete, io credo che il signor Malfoy, preso
dal panico, abbia iniziato a scagliare incantesimi a raffica, come ha detto lui
stesso. Credo in oltre, che tutto questo abbia generato solo una gran
confusione che ha portato tutti gli incantesimi scagliati a scontrarsi fra loro,
esplodendo:”.
“:Ma
come è possibile? Insomma dovrebbe averli scagliati uno dietro l’altro facendo
impazzire la sua bacchetta:” Intervieni
la McGranitt.
“:Credo
che sia stato proprio questo il punto, Minerva:” continuò Silente “:La
bacchetta del signor Malfoy, sentendo l’agitazione del proprietario, ha perso
il controllo. L’esplosione di incantesimi è finita sulla signorina qui
presente, ahimè, i centauri sono creature svelte. Se la sono data a gambe
lasciando la ragazza ad assorbire il colpo:”.
“:Professor
Silente, lei sta dicendo che la ragazza è stata colpita da più incantesimi in
una volta?:” chiese la Chips.
“:Esattamente!:”
fu la risposta.
Fra
gli insegnanti calò il silenzio, tutti si scambiavano occhiate preoccupate.
“:E
come facciamo a capire quali incantesimi l’hanno compita? E siamo certi che
capirlo basterà? Insomma, guardate cosa hanno combinato questi incantesimi
uniti!:” fece Vitious indicando il corpo grigio della
ragazza.
“:Draco,
dì con esattezza che incantesimi hai usato:” lo esortò Piton.
Draco
scosse il capo “:Non lo so, non riesco a ricordare. Niente di grave comunque:”
“:Anch’io
credo che il signor Malfoy non ci sia andato troppo pesante con gli
incantesimi.:” affermò il preside “:tuttavia c’è solo un modo per scoprirlo:”
Sia
i professori che Draco lo fissarono
“:Prior Incantatio:”.
“:Che
cosa sarebbe?:” chiese Malfoy.
“:Vede
signor Malfoy:” spiegò Silente “:Questo incanto induce una qualsiasi bacchetta
a ripetere gli ultimi incantesimi scagliati.:”
Tutti,
compreso Vitious, parvero visibilmente sollevati.
Piton fissava leggermente torvo Draco, la McGranitt e Madama Chips erano ancora scosse che fissavano apprensive il corpo
della ragazza.
“:Forza
Draco, consegna la bacchetta:” disse Piton, autoritario.
Draco
aveva già portato la mano in tasca, quando il preside parlò.
“:No
Severus, deve essere lui a scegliere.:” tutti gli
insegnanti guardarono il preside sconvolti.
“:Se
ci consegna la sua bacchetta:” disse Silente, rivolto al giovane “:ci autorizza
automaticamente a praticare incantesimi di invasione alla bacchetta e di
captarne i possibili segreti. Ciò che troviamo potrebbe essere usato contro di
lei, oltretutto la bacchetta potrebbe risentirne…:”
Nessuno
degli insegnanti riuscì a nascondere lo sgomento che piegava le loro
espressioni. Più di tutti Vitious fissava dal basso il preside con aria
furibonda.
“:Ma,
cosa dite…:” disse la McGranitt, con un fil di voce.
In
verità, era risaputo che quel genere di incanto era totalmente innocuo per la
bacchetta, e nessuno capiva perché il preside stesse mentendo. Ancor peggio era
che, pur concesso che la bacchetta ne avesse risentito, per salvare una vita
andava fatto quello e altro.
Draco
fissò il preside senza fiatare. L’uomo lo fissava con uno strano sorrisino
nascosto.
“:Vi
prego di lasciarlo solo Minerva, deve riflettere:” Concluse il preside.
Tutti
i presenti uscirono lentamente dalla stanza, scambiandosi occhiate dubbiose fra
di loro.
Solo
Piton si voltò a fissare Draco prima di uscire.
Il
biondo Serpeverde rimase a guardare il corpo della ragazza, con Silente che
l’osservava ancora.
“:Devi
esserti preoccupato molto per lei, se hai fatto impazzire in quel modo la tua
bacchetta…:” affermò Silente, con l’aria di chi la sapeva lunga, e con quel suo
sorrisino divertito fece per andarsene.
“:Signore!:”
lo richiamò con sicurezza Draco, estraendo la sua bacchetta di Biancospino dai
pantaloni “:Fate tutto quello che è necessario:” e gli pose la bacchetta.
Silente
si avvicinò con aria ancora sognante “:Ne sei sicuro? Ti sta così a cuore
questa ragazza?:”
“:Ne
va del mio orgoglio. Che razza di uomo potrei mai essere, se lascio una ragazza
in questo stato, quando la colpa è mia?:” si giustificò con il volto contratto
e un’espressione serissima.
Silente
accettò la bacchetta, e facendo più cenni con il capo se ne andò,
apparentemente soddisfatto e per nulla ingannato dalle ultime parole di Draco.
Draco
rimase in infermeria mentre i professori univano le loro competenze per trovare
un rimedio adatto alle condizioni di Areal. Il biondo prese una sedia e la portò
al capezzale della ragazza e, sedutosi, rimase a fissare quel corpo per chissà
quanto tempo.
“Che razza di uomo potrei mai essere, se
lascio una ragazza in questo stato quando la colpa è mia?“ aveva detto, ed
era vero.
Persino
suo padre avrebbe piegato le labbra in un sorrisino orgoglioso nel sentirgli
pronunciare quella frase, tanto da infischiarsene di tutto il resto. Di certo
il signor Malfoy sarebbe rimasto contrariato nel sapere che il figlio si era
lasciato immischiare in una faccenda scomoda come quella in cui era finito lui,
ma un gesto da signore lo avrebbe comunque accettato.
Draco
accennò un sorriso. Suo padre…
Sarebbe
stato felicissimo di sapere che suo figlio frequentava una purosangue come
Areal, ma Areal non era come lui.
Pancy sì.
Peccato
che Pancy, in quel periodo che era stato insieme a
lei, non si fosse dimostrata una degna sostituta di Areal.
Areal
non attraeva Draco solo fisicamente. Lo attraeva e basta.
Con
un sorriso, con una smorfia, con una semplice mano che si sistema i capelli
corvini. Pancy era invitante, era tutto quello che
Draco poteva desiderare a portata di mano. Gli bastava scoccare le dita. Forse
era per questo motivo che Pancy, come tutti gli
altri, aveva stancato Draco.
Areal
no, Areal era una sorpresa quotidiana. Ma se solo Areal avesse saputo cosa era
realmente suo padre…
L’avrebbe
persa per sempre.
Areal
era un giglio bianco fra le mani di un Mangiamorte. Era sbagliato, assurdo.
Destinato
a finire.
E
Draco lo sapeva benissimo che non avrebbe potuto mantenere quel segreto per
sempre, che prima o dopo la ragazza avrebbe scoperto chi era Draco Malfoy
realmente e quali fossero le sue idee. Le aveva nascoste in sua presenza, ma
erano sempre state dentro di lui e prima o dopo sarebbero state smascherate.
Ecco
perché non aveva mai preso in considerazione l’idea di trattare Areal come
qualcosa di più che una semplice amica.
Perché
lei non lo avrebbe mai accettato.
Era
disposta a voler bene a Draco, ma non ad un Malfoy.
E
Draco era disposto a voler bene ad Areal, a proteggerla a qualsiasi costo.
Ma
non a cambiare per lei.
Era
un Serpeverde, un amante del sangue puro e disprezzatore dei Babbani e di tutti i sangue sporco. Era figlio di un
seguace del Signore Oscuro, e forse un giorno lo sarebbe diventato anche lui.
Non
era adatto per Areal, non lo era affatto.
In
quel momento Draco accarezzò la pelle pietrificata della ragazza che lui stesso
aveva condannato a quel letto dell’infermeria.
Sperò
solo che si riprendesse presto, per poterla vedere sorridere un’ultima volte ed
illudersi che potevano stare insieme.
Continua…
Grazie
a chi legge, mi scuso per il ritardo. Spero che il capitolo sia piaciuto, anche
se un po’ breve.
Come
sempre ringrazio chi mi fa felice con le sue recensioni, ovvero JuliaSnape
e IoSonoLegenda.
A
presto ^^