Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kaimy_11    14/11/2010    3 recensioni
[Era la ragazza più antipatica, viziata, odiosa e saputella che avessi mai conosciuto. Mi batteva nei duelli, era più furba di me. Era migliore di me. Tuttavia, quando capiva di non aver speranza, di aver perso, usava l'arma più crudele, eppure più potente, che conosceva: Le sue lacrime. Anche adesso, io sono qui a dirle che me ne devo andare, che sono un assassino e che non posso stare con lei, ma lei piange. Ed io come faccio a dirle che la amo? Come faccio a dirle che non vorrei lasciarla ma che devo, per il suo bene... Mi basta un suo sorriso per capire che non sono altro che un satellite attratto dalla forza di gravita che esercita su di me il pianete che lei è...] Storia già pubblicata ma cancellata durante un momento di follia. Ovviamente revisionata, spero che vi piaccia rivivere i setti anni ad Hogwarts visti da una ragazza che seguirà la vita di…Draco! Se amate questo personaggio e volete vedere come sono stati i suoi anni a scuola e come ha vissuto la battaglia contro Voldemort…leggete!. (la storia segue i Film e i libri)
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

19. Colpevole e sofferente.

 

 

 

 

Draco Malfoy era immobile e spiazzato come pochissime volte in vita sua. Si sentiva talmente agitato che avrebbe voluto urlare, prendere a pugni tutto, spaccare oggetti, eppure il cuore era paralizzato nel suo petto così come tutto il suo corpo. Sentiva che la terra sotto i suoi piedi si muoveva troppo velocemente, che qualcosa gli era sfuggito di mano e che se non rimetteva i pezzi al posto sarebbe impazzito.

Dentro l’infermeria di Hogwarts c’era troppo silenzio, e troppa dannata luce che entrava dalle finestre. Perché non si spegneva quella luce? Perché perfino la luce lo puntava? Perché diamine non lo lasciavano tutti in pace?

Areal, quella piccola, dolce, bellissima, sorridente, forte ragazza, era distesa su una branda fredda. Gli occhi chiusi, il petto immobile. La divisa scolastica era appiccicata al corpo e rigida come un pezzo di cartone. La pelle del volto grigia, il contorno degli occhi viola e le labbra bluastre. E poi c’era il braccio destro, coperto da orrende ustioni che si intravedano dalla manica strappata. I capelli corvini erano irrealmente piatti e rigidi attorno alla testa. Sembrava pietrificata, ma non era così, sembrava qualcosa di molto peggio.

Draco era accanto al letto, e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

“:Per l’amor del cielo Poppy, dimmi che si salverà…:” squittì la McGranitt, rivolta a madama Chips, che analizzava la ragazza.

“:Oh Minerva, è messa male. Non mi sembra in pericolo di vita, ma in questo momento non riesco a capire che cosa le sia successo.:”

“:Forse…:” iniziò una voce melliflua e tanto lenta da far venire i nervi “:Dovremmo ricostruire le dinamiche dell’accaduto…:”

La professoressa McGranitt, ancora sotto shock, guardò Piton e poi i suoi occhi si posarono su Malfoy, e non sapeva se guardarlo con rammarico e con tenerezza.

“:Signor Malfoy, credo che lei ci debba una spiegazione…:”

Draco sospirò, senza smettere di guardare Areal.

“:Draco, di la verità…:” disse Piton con la sua solita voce melliflua, un po’ più convincente del solito.

Il biondo iniziò a riflettere, e con davanti agli occhi Areal, tutto diventava più semplice. Sapeva cosa doveva fare, ci pensava da un po’.

“:Ho provocato Areal, le ho detto che sarai andato dentro la Foresta Proibita. Volevo vantarmi. Lei non voleva, diceva che era pericoloso. Io comunque non l’ho ascoltata e sono entrato nella Foresta, lei mi ha seguito, e per tutto il tempo ha cercato di trascinarmi indietro. Mi ha detto che avrebbe raccontato tutto agli insegnanti, ma io ho continuato a camminare e lei a seguirmi, per farmi ragionare. Poi i centauri ci hanno attaccato. È stata tutta colpa mia. Li ho provocati, gli ho puntato contro la bacchetta…:”

La McGranitt si mise una mano sul volto e fece due passi in tondo, Madama Chips lo fissò senza dire una parola, e Piton strinse i pugni.

“:Si rende conto di quello che ha combinato, signor Malfoy? Il suo comportamento è stato totalmente irragionevole… io… io:” fece la McGranitt, ma in quel momento entrò un agitatissimo Vitious.

“:Cos’è successo!:” strillò, correndo accanto al letto dove riposava una delle sue alunne predilette.

Quando vide in che stato era, spalancò la bocca sgomento, poi alzò la testa per fissare carico d’odio Malfoy “:Tu! Cosa le hai fatto?:”.

“:Filius, per favore calmati. Poppy sta già cercando di curarla…:” intervenne la professoressa McGranitt.

“:Purtroppo non capisco cosa l’abbia ridotta in questo stato. Tu riesci a riconoscere qualche incantesimo, Filius?:” fece apprensiva Madama Chips.

Vitious parve riflettere, mentre esaminava con cura la ragazza distesa sul letto. “:Non saprei, avrei bisogno di tempo…:”

Draco Malfoy non tolse nemmeno per un istante gli occhi da Areal.

“:Ho appena finito di parlare con i centauri…:” esordì una voce rauca, tranquilla. Il preside Silente aveva appena fatto il suo ingresso nell’infermeria. “:Ho chiarito con loro lo spiacevole malinteso…:”

“:E loro si sono placati?:” chiese stupita la McGranitt.

“:Oh si!:” fece Silente con quella sua aria stanca ma divertita. “:Infondo, i feriti li abbiamo riportati noi!:” e piegò la testa di lato, come se avesse appena fatto una battuta su cui ridere.

“:Tuttavia, urge scoprire cosa sia realmente accaduto a questa ragazza, se non sbaglio…:” e si avvicinò un po’ al letto.

“:Il signor Malfoy non ricorda l’accaduto:” disse Piton, con la sua solita cadenza strascinata.

“:Grazie, Severus:” disse Silente “:Ma se non ti dispiace, vorrei sentire il signor Malfoy:” e abbassò la testa facendo scivolare i suoi occhialini sul naso.

Draco deglutì, e per la prima volta dovette distogliere lo sguardo dal corpo di Areal, ma dopo aver osservato il preside tornò alla ragazza.

“:I centauri volevano prenderci entrambi, così ho reagito. Ho iniziato a scagliare incantesimi che nemmeno ricordo. Poi non so come, ma c’è stata un’esplosione. I centauri sono scappati, ed Areal era a terra come la vedete adesso:”

“:Un’esplosione? Ma che significa?:” esclamò Vitious, guardando uno ad uno i volti dei suoi colleghi.

“:Significa che qualsiasi cosa abbia colpito la ragazza qui presente, è partito dall’unica bacchetta che ha scagliato magie…:” e senza nessun’aria di rimprovero, il preside fissò Draco, che sgomento gli ricambiò lo sguardo.

Era stato lui stesso a far del male ad Areal? Ma come?

“:Oh cielo!:” squittì la professoressa McGranitt.

“:Io non ho lanciato un incantesimo capace di fare questo!:” sbottò Draco, indicando le condizioni di Areal.

“:Ma certo, ne sono consapevole signor Malfoy, tuttavia, credo che non ci siano altre spiegazioni. Sbaglio, o ha detto che c’è stata un’esplosione?:” chiese il preside.

“:Sì:” confermò il biondo, sospettoso.

“:Questo è stato confermato anche dai centauri, che hanno in oltre parlato di un momento di caos assoluto dove i suoi incantesimi finivano un po’ ovunque…:”

“:Cosa vuole dire, Silente?:” si preoccupò di chiedere Madama Chips, e con lei tutti gli altri presenti fissavano il preside senza capire dove volesse arrivare.

 “:Vedete, io credo che il signor Malfoy, preso dal panico, abbia iniziato a scagliare incantesimi a raffica, come ha detto lui stesso. Credo in oltre, che tutto questo abbia generato solo una gran confusione che ha portato tutti gli incantesimi scagliati a scontrarsi fra loro, esplodendo:”.

“:Ma come è possibile? Insomma dovrebbe averli scagliati uno dietro l’altro facendo impazzire la sua bacchetta:” Intervieni  la McGranitt.

“:Credo che sia stato proprio questo il punto, Minerva:” continuò Silente “:La bacchetta del signor Malfoy, sentendo l’agitazione del proprietario, ha perso il controllo. L’esplosione di incantesimi è finita sulla signorina qui presente, ahimè, i centauri sono creature svelte. Se la sono data a gambe lasciando la ragazza ad assorbire il colpo:”.

“:Professor Silente, lei sta dicendo che la ragazza è stata colpita da più incantesimi in una volta?:” chiese la Chips.

“:Esattamente!:” fu la risposta.

Fra gli insegnanti calò il silenzio, tutti si scambiavano occhiate preoccupate.

“:E come facciamo a capire quali incantesimi l’hanno compita? E siamo certi che capirlo basterà? Insomma, guardate cosa hanno combinato questi incantesimi uniti!:” fece Vitious indicando il corpo grigio della ragazza.

“:Draco, dì con esattezza che incantesimi hai usato:” lo esortò Piton.

Draco scosse il capo “:Non lo so, non riesco a ricordare. Niente di grave comunque:”

“:Anch’io credo che il signor Malfoy non ci sia andato troppo pesante con gli incantesimi.:” affermò il preside “:tuttavia c’è solo un modo per scoprirlo:”

Sia i professori che Draco lo fissarono

“:Prior Incantatio:”.

“:Che cosa sarebbe?:” chiese Malfoy.

“:Vede signor Malfoy:” spiegò Silente “:Questo incanto induce una qualsiasi bacchetta a ripetere gli ultimi incantesimi scagliati.:”

Tutti, compreso Vitious, parvero visibilmente sollevati. Piton fissava leggermente torvo Draco, la McGranitt e Madama Chips erano ancora scosse che fissavano apprensive il corpo della ragazza.

“:Forza Draco, consegna la bacchetta:” disse Piton, autoritario.

Draco aveva già portato la mano in tasca, quando il preside parlò.

“:No Severus, deve essere lui a scegliere.:” tutti gli insegnanti guardarono il preside sconvolti.

“:Se ci consegna la sua bacchetta:” disse Silente, rivolto al giovane “:ci autorizza automaticamente a praticare incantesimi di invasione alla bacchetta e di captarne i possibili segreti. Ciò che troviamo potrebbe essere usato contro di lei, oltretutto la bacchetta potrebbe risentirne…:”

Nessuno degli insegnanti riuscì a nascondere lo sgomento che piegava le loro espressioni. Più di tutti Vitious fissava dal basso il preside con aria furibonda.

“:Ma, cosa dite…:” disse la McGranitt, con un fil di voce.

In verità, era risaputo che quel genere di incanto era totalmente innocuo per la bacchetta, e nessuno capiva perché il preside stesse mentendo. Ancor peggio era che, pur concesso che la bacchetta ne avesse risentito, per salvare una vita andava fatto quello e altro.

Draco fissò il preside senza fiatare. L’uomo lo fissava con uno strano sorrisino nascosto.

“:Vi prego di lasciarlo solo Minerva, deve riflettere:” Concluse il preside.

Tutti i presenti uscirono lentamente dalla stanza, scambiandosi occhiate dubbiose fra di loro.

Solo Piton si voltò a fissare Draco prima di uscire.

Il biondo Serpeverde rimase a guardare il corpo della ragazza, con Silente che l’osservava ancora.

“:Devi esserti preoccupato molto per lei, se hai fatto impazzire in quel modo la tua bacchetta…:” affermò Silente, con l’aria di chi la sapeva lunga, e con quel suo sorrisino divertito fece per andarsene.

“:Signore!:” lo richiamò con sicurezza Draco, estraendo la sua bacchetta di Biancospino dai pantaloni “:Fate tutto quello che è necessario:” e gli pose la bacchetta.

Silente si avvicinò con aria ancora sognante “:Ne sei sicuro? Ti sta così a cuore questa ragazza?:”

“:Ne va del mio orgoglio. Che razza di uomo potrei mai essere, se lascio una ragazza in questo stato, quando la colpa è mia?:” si giustificò con il volto contratto e un’espressione serissima.

Silente accettò la bacchetta, e facendo più cenni con il capo se ne andò, apparentemente soddisfatto e per nulla ingannato dalle ultime parole di Draco.

 

Draco rimase in infermeria mentre i professori univano le loro competenze per trovare un rimedio adatto alle condizioni di Areal. Il biondo prese una sedia e la portò al capezzale della ragazza e, sedutosi, rimase a fissare quel corpo per chissà quanto tempo.    

Che razza di uomo potrei mai essere, se lascio una ragazza in questo stato quando la colpa è mia?“ aveva detto, ed era vero.

Persino suo padre avrebbe piegato le labbra in un sorrisino orgoglioso nel sentirgli pronunciare quella frase, tanto da infischiarsene di tutto il resto. Di certo il signor Malfoy sarebbe rimasto contrariato nel sapere che il figlio si era lasciato immischiare in una faccenda scomoda come quella in cui era finito lui, ma un gesto da signore lo avrebbe comunque accettato.

Draco accennò un sorriso. Suo padre…

Sarebbe stato felicissimo di sapere che suo figlio frequentava una purosangue come Areal, ma Areal non era come lui.

Pancy sì.

Peccato che Pancy, in quel periodo che era stato insieme a lei, non si fosse dimostrata una degna sostituta di Areal.

Areal non attraeva Draco solo fisicamente. Lo attraeva e basta.

Con un sorriso, con una smorfia, con una semplice mano che si sistema i capelli corvini. Pancy era invitante, era tutto quello che Draco poteva desiderare a portata di mano. Gli bastava scoccare le dita. Forse era per questo motivo che Pancy, come tutti gli altri, aveva stancato Draco.

Areal no, Areal era una sorpresa quotidiana. Ma se solo Areal avesse saputo cosa era realmente suo padre…

L’avrebbe persa per sempre.

Areal era un giglio bianco fra le mani di un Mangiamorte. Era sbagliato, assurdo.

Destinato a finire.

E Draco lo sapeva benissimo che non avrebbe potuto mantenere quel segreto per sempre, che prima o dopo la ragazza avrebbe scoperto chi era Draco Malfoy realmente e quali fossero le sue idee. Le aveva nascoste in sua presenza, ma erano sempre state dentro di lui e prima o dopo sarebbero state smascherate.

Ecco perché non aveva mai preso in considerazione l’idea di trattare Areal come qualcosa di più che una semplice amica.

Perché lei non lo avrebbe mai accettato.

Era disposta a voler bene a Draco, ma non ad un Malfoy.

E Draco era disposto a voler bene ad Areal, a proteggerla a qualsiasi costo.

Ma non a cambiare per lei.

Era un Serpeverde, un amante del sangue puro e disprezzatore dei Babbani e di tutti i sangue sporco. Era figlio di un seguace del Signore Oscuro, e forse un giorno lo sarebbe diventato anche lui.

Non era adatto per Areal, non lo era affatto.

In quel momento Draco accarezzò la pelle pietrificata della ragazza che lui stesso aveva condannato a quel letto dell’infermeria.

Sperò solo che si riprendesse presto, per poterla vedere sorridere un’ultima volte ed illudersi che potevano stare insieme.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

Grazie a chi legge, mi scuso per il ritardo. Spero che il capitolo sia piaciuto, anche se un po’ breve.

Come sempre ringrazio chi mi fa felice con le sue recensioni, ovvero JuliaSnape e IoSonoLegenda.

A presto ^^

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kaimy_11