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Autore: kalaea    14/11/2010    1 recensioni
Lei: Cassandra Jackson, 21 anni, segni particolari: occhi verde brillante e cuore spezzato.
Lui: nome sconosciuto, età ignota, segni particolari: bellissimo.
L'ispirazione per questa storia mi è venuta guardando un live dei 2PM, non sono riuscita a resistere all'impulso di scrivere!^^"
E' un racconto liberamente ispirato al mondo del k-pop e degli idol, ma spero che apprezzerete anche senza conoscerlo!
Dal primo capitolo:
"Rimasi ipnotizzata, non avevo mai visto nessuno ballare in un modo così preciso, potente, ma soprattutto sexy. Trasmetteva sensualità ad ogni movimento, senza mai essere volgare."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2PM-3
Only you

Capitolo 3

You don't know my name
You don't know anything about me
I've tried to play nice
I wanna be in your game
The things that you say
You may think I've never heard about them
But the world travels fast
I'm telling it to your face
I'm standing here behind your back

Fu una canzone a svegliarmi, non capivo da dove arrivasse, ma continuava a suonare. Era la stessa che io usavo come suoneria del celluare. Rimasi ad ascoltarla ancora qualche secondo. Ehi, un attimo: il mio telefono! Era quello che stava suonando! Arrancai fino al comodino e lo presi in mano.
« Pronto...? » avevo una voce da sonno da far paura a un orso in letargo.
« Cass? Scusa stavi dormendo? » il tono allegro di Liz mi aiutò a svegliarmi completamente. Mi schiarii la voce.
« Ormai non più. Dimmi tutto, Liz. »
« Veramente non ho nulla da dirti. Volevo solo sentire come stavi e sapere se c'erano delle novità con il nostro Mister Asia.  » da dove l'aveva tirato fuori quell'orrendo soprannome?!?
Sbuffai, come temevo Liz aveva già cominciato a farsi i suoi filmini mentali. Le raccontai cos'era successo la notte prima, dell'aggressione dei due uomini e del salvataggio da parte del misterioso ragazzo (« Che gentiluomo! » fu il suo commento.) e della discussione che io e il mio salvatore avevamo avuto. Forse finalmente avrebbe capito che tra me e quel pallone gonfiato  non ci sarebbe mai potuto essere niente.
« Ma insomma Cass!
» mi rimproverò, con mia grossa sorpresa, perché se la prendeva con me? « Quel ragazzo è stato così gentile da aiutarti, era evidentemente preoccupato per te, perché cavolo te la sei presa in quel modo?!? Insomma non puoi partire dal presupposto che tutti i ragazzi siano degli stronzi che se la tirano! Devi completamente dimenticarti di quella testa di cazzo di David e goderti la tua vita! » boccheggiai a sentire il nome del mio ex. Liz non lo faceva mai, sapeva quanto era stato difficile per me. In quel momento mi sentii colpita e affondata, Liz aveva fatto centro in pieno, come al solito. Da quando quello che "non può neanche definirsi uomo", epiteto utilizzato da Liz diverse volte, mi aveva lasciata dopo avermi tradita almeno tre volte, il mio rapporto con l'altro sesso si era irreparabilmente incrinato. Non riuscivo più a non essere prevenuta quando un uomo mi rivolgeva la parola, riuscivo a trovare significati nascosti in ogni frase.
« Cass, lo sai che ti voglio bene, vero? Che io voglio solo che tu sia felice?
» il tono dolce di Liz mi fece ritornare alla realtà.
« Sì, lo so Liz. Ti ringrazio. Anche io ti voglio davvero tanto bene. » sussurrai.
« Bene! » esclamò allegramente « Quand'è che rivedrai il tuo Cavalier d'Oriente? » ridacchiò. Ma se li sognava tutti questi soprannomi?!?
« Non ne ho la minima idea. » sbottai, nonostante quello che mi aveva detto la mia migliore amica, continuavo ad essere infastidita da come mi aveva parlato la notte prima.
« Uff, su insomma! Un po' di entusiasmo! Mi raccomando, se ci sono novità chiamami, hai capito? Voglio essere aggiornata in ogni minimo particolare! »  alzai gli occhi al soffitto. Era incorreggibile quella ragazza.
Assentii e la salutai, ponendo fine a quella telefonata.
In quel momento il mio stomaco brontolò. Erano quasi l'una e mezza, stavo morendo di fame. Mi preparai un ricco pranzo e rimasi tutto il pomeriggio tranquillamente a casa a rilassarmi.

Era tutta la sera che mi ignorava. Non che mi sarei aspettata la sua considerazione, ma era palese che stesse cercando in tutti modi di evitarmi. Io invece non avevo fatto altro che fissarlo tutta la sera. Mi sentivo stupida, ma non riuscivo a farne a meno. Avrei tanto voluto sapere il suo nome, almeno.
« E' proprio carino, vero? » la voce di Emily mi fece sobbalzare.
« Come...? »
Con un cenno indicò il ragazzo che stavo osservando fino ad un secondo prima.
« E' tutta la sera che te lo stai mangiando con gli occhi.
» commentò divertita, al che io arrossii « Beh, effettivamente è decisamente bello! »
Annuii. Il fatto di sapere che non ero l'unica ad essere rimasta impressionata dal suo fascino mi rincuorava, ma i suoi commenti d'apprezzamento mi avevano dato un po' fastidio.
« Si chiama Shin, è tutto quello che so. » mi sorrise, ero così tanto un libro aperto? « Ha cominciato a venire qui circa una settimana fa e si è esibito fin dalla prima sera, come avrai notato la sua performance è sempre molto apprezzata. » ridacchiò tra se.
Mugugnai quello che voleva essere un "capito" ed Emily si allontanò sempre sorridendo. Sorrideva un po' troppo quella ragazza. Si divertiva così tanto a prendermi in giro? Al momento però la mia mente era impegnata su altro: Shin, finalmente quel volto aveva anche un nome.

Mi chiusi la porta alle spalle, mi allacciai bene la giacca e m'incamminai. L'autunno era ormai arrivato, il freddo cominciava a farsi prepotentemente sentire. Stanotte dormo con una coperta in più! Io amavo il caldo, mi faceva sentire bene, protetta. Avevo sempre freddo e mi piaceva ritanarmi sotto strati di coperte oppure appisolarmi davanti al camino. Uno dei ricordi più belli che avevo di quando mia nonna era ancora viva erano le sere a casa sua, in cui mi addormentavo tra le sue braccia, davanti a noi il fuoco acceso nel camino e lei che mi raccontava favole. Ero ancora così piccola.
Era passata ormai una settimana da quando aveva cominciato a lavorare al "Black Stone". Emily si era rivelata una ragazza simpatica, nonostante io continuassi a pensare che sorridesse un po' troppo, e anche Jessica, la ragazza del turno dopo di me, non era male. Shin invece mi aveva palesemente evitata tutte le sere, se ne era accorta persino Emily da quanto era evidente. Non riuscivo proprio a capire questo suo comportamento e ne ero anche piuttosto offesa. Non gli avevo mai chiesto di essere sua amica o simili, ma proprio perché non ci conoscevamo il suo atteggiamento era proprio fuori luogo.
« Ehi, mi stai ascoltando?!?
» la voce di un uomo.
Mi voltai a guardare cosa stesse succedendo. L'uomo che aveva parlato avrà avuto intorno ai cinquant'anni, sembrava piuttosto sbronzo, se la stava prendendo con qualcuno. Da dov'ero non riuscivo a vedere bene, ma semprava un ragazzo.
Mi fermai, indecisa su cosa fare. Sarei dovuta intervenire, ma non credevo che la mia presenza avrebbe potuto aiutare molto. Feci qualche passo verso di loro.
« Voi cinesi del cazzo dovete piantarla di venire qui a rubare a noi il lavoro, hai capito?!? » l'uomo continuava ad aggredire il ragazzo. Lo aveva preso per la maglietta e lo strattonava violentemente. Il ragazzo invece non reagiva. Non potei evitare di fare una smorfia, odiavo qualsiasi tipo di discriminazione e razzismo. Presi la mia decisione: tirai fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e composi il numero della polizia, pronta a premere invio se ci fosse stato bisogno, e con passo deciso raggiunsi i due.
« La prego di lasciare in pace il ragazzo e di andarsene. » il mio tono era fermo e tranquillo, anche se io avevo un po' paura. Era ubriaco, non potevo sapere che reazione avrebbe avuto.
« E tu che diavolo vuoi?!? » sbottò quando finalmente si accorse della mia presenza.
« Ho già chiamato la polizia. » bluffai « Le conviene andarsene. » intimai, scongiurando che lo facesse.
« Sei proprio una stronza! » mi urlò, ma si allontanò trascinando i piedi sull'asfalto.
Spostai la mia attenzione sull'aggredito e non potei fare a meno di spalacare gli occhi dalla sopresa: Shin. Cos'era, qualcuno si era messo d'accordo per farci incontrare sempre in quel modo? Sembrava avere un'aria piuttosto sconvolta. Non ero arrivata in tempo? Quell'uomo lo aveva già picchiato? Mi avvicinai ulteriormente a lui.
« Stai bene?
»
« Sì, sono solo stanco. » rispose infastidito. Appoggiò la schiena contro il muro grigio del palazzo lì accanto e si lasciò scivolare fino a terra. E ora cosa faceva?
« A me non sembra. » commentai sarcastica.
Mi accucciai per essere alla sua stessa altezza. Aveva chiuso gli occhi. Vuole davvero dormire qui? pensai perplessa. Qui c'era qualcosa che non andava. Gli toccai la fronte con un dito. Accidenti, scottava! E anche tanto.
«
Tu hai la febbre! » il mio suonò come un rimprovero. Cercai di scuoterlo, ma sembrava proprio addormentato. O svenuto. Fantastico... Presi un suo braccio e me lo feci passare sopra alle spalle, poi facendo leva contro il muro mi alzai, tirandolo su con me. Cavoli se pesava! Sbuffai, ne avevo di strada da fare prima di arrivare al mio appartamento. In quel momento desiderai come mai prima avere un'auto.






Note dell'Autrice

Ecco qui il nuovo capitolo. Cass e Shin sembrano non avere altre occasioni per incontrarsi, fino allo spiacevole episodio che coinvolge l'uomo ubriaco. Vorrei dire una cosa al riguardo: io sono una persona molto sensibile al tema del razzismo e della xenofobia, provo un profondo disgusto per chi ha solo il coraggio di pensare che il valore di una persona si basi sul suo aspetto fisico o sulla nazionalità. Siamo tutti uguali!
Detto questo, spero di avervi lasciato con un po' di curiosità per quello che succederà nel prossimo capitolo...^^

E ora le recensioni

prettyvitto: perché Cass se ne è andata di casa? Lo si scoprirà più avanti tranquilla!

Rose in Winter: sono contenta che ti sia piaciuto!^^ Di questo capitolo cosa ne pensi? Finalmente si è scoperto il nome del misterioso ragazzo, anche se sappiamo ancora troppo poco di lui...! Putroppo Cass e Shin non hanno avuto molte altre occasioni di parlare in quella settimana...lui le avrà fatto davvero da scorta a distanza? Mah, chi lo sa...!;) E' saltato fuori anche il nome dello stronzo, David, anche se non è ancora chiaro esattamente come siano andate le cose, ma piano piano tutto verrà fuori! Ti saluto, a presto, un bacio!

SaraV20: ho conosciuto i 2PM a settembre e me ne sono innamorata subito! (Chansung...:Q___) Tornando alla tua recensione, sto lavorando molto sul personaggio di Cassandra, in modo da renderlo più vero e reale possibile. Il fattore indipendenza ho voluto metterlo perché è qualcosa che mi tocca abbastanza da vicino, nel senso che sto incominciando adesso ad avere una mia vera indipendenza e a rendermi pienamente conto di cosa significhi. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, cosa ne pensi? Fammi sapere!^^ Ti saluto, un bacio!


   
 
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