L'aggiunta d'una Poesia, ispirata dal brano "Primavera" di Ludovico Einaudi
Primavera
Inattesa veglia, di fuoco il cielo
avvampa; l'esplosione è istante.
Il riflesso si scioglie in telo
opaco di cera, l'etra ansante
è ricolma di fumi e densi sogni
nelle vene scorre sangue e bisogni.
Stravolta la Terra si cela in alto;
Alto il respiro in te condiviso
alta l'adrenalina di quel salto
compiuto a mani raccolte, intriso
l'intreccio e gli occhi socchiusi
e i fiati in labbra ormai dischiusi.
Metti distanza con il tuo piede
e divorala prima della sera,
lì dove il Sole si congeda, cede
il peccato d'Estro in primavera,
e colto il petalo d'ultimo fiore
infin il sogno lacero, ora, muore.