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Autore: Salice    15/11/2010    7 recensioni
(Tratta dal primo capitolo)
- Qual'è? Sono curiosa! -
- Quello! - Ino lo indicò con sicurezza, gustandosi l'espressione inorridita dell'amica. Di certo si sarebbe aspettata che indicasse il biondino con la coda che saltellava sul campo chiamando la palla, oppure quel bel ragazzo dagli occhi grandi e i capelli rossi che sedeva silenzioso con un libro in mano, accanto agli zaini abbandonati. Invece aveva indicato quello più lontano dai suoi canoni di bellezza.
- Stai scherzando? -
- Per niente. -

1° Classificata al contest "Wicked and... Lovely, incantevole e pericoloso, indetto da Forgotten Dreamer e Giudicato da Ro-Chan
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Itachi, Kisame Hoshigaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Kisaino_2.html

6. Casa Uchiha


Ino spedì un SMS a velocità incredibile, poi chiuse il suo cellulare, corredato di pon pon viola, e si gettò con le braccia al collo di Sasuke.
- Sasuke! Oggi vengo a casa tua! -
Due metri più in là, Sakura si stava palesemente innervosendo.
- Ino! Che cavolo fai? -
- Oh, avanti Sakura, vi faccio solo compagnia lungo la strada – Miagolò lei, ben contenta di fare quell'innocente dispetto a Sakura. Stare vicino a Sasuke non le dava più alcun fastidio, e nemmeno le procurava un balzo al cuore: forse sotto sotto non era mai stata davvero innamorata di lui, quando dell'idea che aveva di lui. Da quando aveva conosciuto Kisame... Molte sue idee erano cambiate.
Prima che Sakura potesse effettivamente esploderle davanti, si allontanò, andando a preparare la sua cartella, per poi accodarsi allegramente alla coppietta. Sasuke sembrava nervoso, mentre Sakura non faceva che guardarsi indietro con la fronte aggrottata.
- Su, su! Andiamo a prendere Itachi! - Li spronò Ino, pilotandoli verso l'uscita della classe.



*



Dieci minuti dopo erano tutti per strada. Sakura e Sasuke camminavano vicini, silenziosi e apparentemente tesi, mentre Ino si sentiva leggera, come se non avesse nessun pensiero al mondo. Quasi saltellava al fianco di Itachi, completamente dimentica del ricatto che le aveva fatto qualche giorno prima.
Quando raggiunsero il cancello della grande casa degli Uchiha, Sakura sembrava restia ad allontanarsi da Sasuke. Lo guardava con un'espressione grave e pensierosa, come se lui se ne stesse per partire di nuovo. Lui non aveva nessuna espressione particolare, ma era leggermente teso e fissava suo fratello tra uno sguardo e l'altro di Sakura. Ino non aveva intenzione di dar loro fastidio, anzi, si sentiva una magnanima benefattrice quel giorno; così prese Itachi a braccetto e lo spinse verso il cancello.
- Andiamo, lasciamoli soli, il tuo ospite ci sta aspettando. -
Itachi non rispose, ma aprì il cancello e si infilò dentro, subito imitato da Ino.
I due attraversarono in silenzio il vialetto ordinato che conduceva alla grossa casa al centro della proprietà. Ino si guardò attorno con espressione vagamente stupita: era una casa enorme! Non le dava proprio l'idea che gli Uchiha potessero aver bisogno delle borse di studio...
- Non è nostra. - Fu la criptica affermazione di Itachi, mentre stavano per raggiungere il largo portico tradizionale.
- Come? -
- La casa. Non è nostra, ma di un parente. - Indicò con un ampio gesto la proprietà. Ino annuì.
- Ah... vi ospita lui? -
- Sì... Da quando siamo tornati in Giappone. Lo stipendio della polizia di mio padre non basterebbe a coprire tutte queste spese. -
Non fece in tempo a dire altro, poiché raggiunsero i tre scalini che li separavano dall'abitazione e sotto alla tettoia inclinata c'era una figura: un vecchietto dai lunghi capelli grigi era assiso su una sedia a dondolo, con un'espressione dura e quasi disgustata dipinta sul volto dai tratti scavati. Fissò a lungo sia lei che Itachi, soffermandosi su quest'ultimo, che ricambiò lo sguardo per diversi istanti.
- Chi è quella lì!? - Sbraitò poi il vecchietto, indicando Ino con il bastone che aveva appeso alla sedia.
- Un'amica, nonno Madara. -
- Potrebbe essere una spia! Le donne lo fanno in continuazione! - Continuò con la sua voce gracchiante l'anziano, fissando malevolo Ino. Lei dal canto suo, lo guardava allibita.
- Nonno, la guerra è finita da un pezzo... - Sospirò Itachi, facendo cenno alla ragazza di avanzare.
- E' una compagna di scuola, tutto qui. -
- Lo dici adesso! Il governo insabbia sempre le cose! Vedrai se ho ragione... - Sputacchiò ancora, mentre Itachi la sospingeva oltre l'ingresso, chiudendosi la porta alle spalle.
- Non farci caso. Nonno Madara è il proprietario della villa e un lontano parente di mio padre... Lo hanno ritrovato anni fa su di un'isoletta sperduta. La sua testa non funziona come dovrebbe. Era uno di quei soldati che si sono dimenticati di richiamare dalla guerra quando è finita, e che ha tenuto la sua posizione finché non lo hanno... convinto a ritornare. -
Ino era decisamente sbalordita. Credeva che le storie sui soldati giapponesi dimenticati sulle isole durante la seconda guerra mondiale fossero solo leggende, e ora scopriva che erano vere.
- Come lo hanno convinto, se crede di essere ancora in guerra? - Gli chiese, balbettando, mentre lo seguiva oltrepassando l'ingresso, attraversando corridoio e stanze. A parte il vecchietto strambo all'ingresso, la casa era molto bella e antica, e un profumo di biscotti e arance aleggiava nell'aria.
- In realtà lo hanno sedato. - Affermò Itachi, imperturbabile.
- Scherzi, vero? -
Itachi non rispose, ma la spinse leggermente verso una porta socchiusa.
- La stanza degli ospiti. - Disse soltanto, proseguendo poi a camminare lungo il corridoio. - Vado a prendere del tè per tutti. -
Quando la figura silenziosa di Itachi fu svanita dietro al primo angolo, Ino fissò la porta, come se dietro potesse esserci un pescecane pronto a sbranarla. Attese una manciata di secondi, giusto il tempo di decidere se bussare o fuggire via – Sempre se le riusciva di ritrovare la strada, in quel labirinto di casa – e finalmente prese coraggio. Sollevò una mano e picchiò a malapena un colpo sul legno. Dall'interno provenne una voce gracchiante:
- Avanti. -
Spinse delicatamente il battente, socchiudendoselo con cura alle spalle. Ino si sentiva il cuore pulsare nelle orecchie, e probabilmente la sua faccia stava andando in fiamme. La stanza era pulita e in ordine: c'era una piccola scrivania con una lampada antica, un comodino in legno intagliato e stampe di pregio alle pareti. Sull'unico grande letto – troppo per essere un singolo, troppo poco per essere un matrimoniale – c'era Kisame.
- Ehi, Bionda. Allora eri seria quando dicevi che saresti venuta. - Scherzava, ma il volto era pallido e la faccia stanca. Il livido del giorno prima si era trasformato in un'enorme macchia violacea che copriva tutta la guancia come una bizzarra cartina geografica.
Lei fece una smorfia, tentando di non mostrarsi preoccupata. Afferrò la sedia della scrivania e la portò vicino al letto.
- Ti sei lamentato via messaggio. Dicevi di volere un'infermiera! - Lo canzonò lei, chinandosi per sedersi. Lui allungò una mano da sotto le coperte, scoprendo la spalla nuda e parte del torace fasciato. Con le dita le afferrò la punta della coda, tirandola verso di lui.
- E' vero. Ma pensavo ad un'infermiera sexy, non ad una bambina con la divisa delle medie. -
- Ehi! Guarda che vado alle superiori! - Protestò lei, lasciandosi però tirare verso il letto.
- Sì, in prima. Praticamente sei uscita dalle medie l'altro ieri. - Sospirò l'altro, tentando di raddrizzarsi per un istante sul letto. Lei gli posò una mano sulla spalla, spingendolo giù senza delicatezza:
- Non muoverti, mi hanno detto che hai un bel tag... -
Mentre lo spingeva, lui le aveva passato una mano dietro al collo, strattonandola verso di lui.
Non era stato un vero e proprio bacio. Più che altro lei gli era quasi precipitata addosso, ma lui aveva serrato la presa, cercandola con la bocca e impedendole di divincolarsi.
Non che intendesse farlo, comunque. Aveva lasciato che le braccia le diventassero molli, sfiorandogli a malapena le spalle, mentre il tocco di lui si faceva gentile sulla sua nuca e le labbra si schiudevano, umide.
Ino non ricordava neanche più dove si trovava, quando lui si scostò un poco, con quel suo sorriso largo e spaventoso. Si aspettava che le dicesse una frase carina, o almeno pronunciasse il suo nome o quello stupido soprannome. Le cose andarono in maniera decisamente diversa.
- Itachi... Se tu avessi voluto davvero essere discreto, te ne saresti andato a fare un giro, oppure avresti chiesto a tua madre di fare un tè meno profumato. -
Uno scricchiolio lievissimo, ed Itachi fece il suo ingresso nella stanza portando un vassoio.
- Me ne stavo appunto andando. - Disse tutto compunto. Ino si sentì arrossire fino alla radice dei capelli, saltando su come una molla.
- E ci lasceresti senza tè? - Ghignò Kisame, raddrizzandosi a fatica. Itachi posò il vassoio con tre tazze sulla scrivania, con un cenno di diniego. Con un certo sollievo, Ino si rese conto che persino l'imperscrutabile fratello di Sasuke era umano, e sembrava provare imbarazzo in quella situazione. Non quanto lei, ad ogni modo.
Prese grata la tazza fumante di tè; almeno aveva qualcosa da fissare insistentemente e che giustificasse il color fuoco delle sue guance in quel momento. Per bere si scottò la lingua, ma non ci badò. Itachi porse una tazza anche a Kisame, che si limitò a fissarla in silenzio. Quando anche il padrone di casa ebbe in mano la sua, finalmente si decise a spezzare il silenzio vagamente imbarazzato della stanza.
- Allora... Glielo hai detto? -
Kisame sollevò un sopracciglio, guardandolo male.
- Certo che no. -
- Visto che è finita in una rissa per causa tua, credo sia un suo diritto saperlo. - Proseguì il fratello di Sasuke, immobile, appoggiato alla parete con una spalla.
- Visto che sono finito in quella rissa per causa tua, puoi anche dirglielo tu. -
Un altro istante di imbarazzante silenzio, che però stavolta non la riguardava direttamente, così Ino sorrise dietro la sua tazza. Itachi sospirò, ma si scostò dal muro e si sedette sul letto prima di parlare:
- Come avrai capito, Ino, questo zuccone non è esattamente un bravo ragazzo. -
- Questo glielo avevo già detto. - Bofonchiò Kisame, beccandosi un'occhiataccia di Itachi che stava già proseguendo:
- Faceva parte di una banda di teppisti, l'Akatsuki, di cui sono membri anche Deidara e Sasori, e quasi tutta la squadra di basket universitaria, in realtà. -
- Faceva? - Chiese Ino.
- La rissa a cui hai assistito... -
- Assistito? Ha partecipato! Ne ha suonati due! - Protestò Kisame, ingollando tutto il suo tè in sorso.
Itachi proseguì impassibile il suo discorso:
- La rissa a cui hai partecipato era una specie di... Mh, regalo d'addio di Pain. Questo perché sono mesi che tento di convincere Kisame a lasciarli perdere. Ecco perché la colpa è mia. -
- Non gli piacciono molto le dimissioni vero? - Chiese lei, fissandoli uno alla volta. Kisame scoppiò in una sonora risata.
- Voleva essere una dimostrazione, quella di ieri. Peccato che tre bambini gli abbiano messo i bastoni tra le ruote... - Proseguì Kisame, visto che Itachi si era zittito.
- Pain non ne sarà affatto contento. -
- Non glielo diremo. – Propose Ino. Itachi, con orrore di Kisame, annuì.
- Ha ragione. Nessuno dirà niente, e non c'è niente di strano che la tua ragazza ti sia venuta ad aiutare ieri. -
- La mia cosa? - Gracchiò Kisame, strabuzzando gli occhi verso Itachi, indicando Ino. - Questa qui picchia come un fabbro! Altro che negozio di fiori! - Protestò con veemenza.
- Guarda che una ragazza normale avrebbe pianto tutto il tempo, oppure sarebbe scappata a gambe levate, con una bestia come te! - Sbottò lei. Lui la fissò allibito.
- Ma sei una bambina! Mi arresteranno! - Si lagnò lui, subito zittito da Itachi.
- Veramente Ino ha quindici anni. Tra un anno, se lo volesse, potrebbe sposarsi con il consenso dei suoi genitori. -
Kisame fissò con aria incredula Itachi e poi Ino, indicando quest'ultima con un dito.
- Stai scherzando? -
Itachi fece un cenno di diniego. Kisame mugugnò rigirandosi nel letto. Ino si sporse verso di lui, protettiva:
- Ti fa male la ferita? - Chiese, aggrottando le sopracciglia.
- No, mi è venuto mal di testa – Borbottò lui.


*



Itachi riaccompagnò Ino verso la porta. Che fosse una persona così silenziosa non le dava alcun fastidio in quel momento, visto che i troppi pensieri le stavano facendo quasi girare la testa. Raggiunsero il portone e scivolarono fuori. Nonno Madara era ancora là, immobile a fissare il tramonto. Quando uscirono si voltò a guardarli, commentando seccato:
- Ah, di nuovo qui. Non c'è più rispetto per un povero vecchio. -
- Nonno Madara... - Provò Itachi, zittito da un gesto imperioso del vecchio, che puntò il dito verso Ino.
- Guarda qua. Adesso il vecchio Danzo manda pure le ragazzine a fare il lavoro sporco! -
- Ma veramente... - Tentò di protestare lei, ma l'anziano proseguì, inveendo e sputacchiando:
- Non tentare di difenderti! So benissimo che quell'uomo ha occhi dappertutto! Ha sempre collaborato con gli americani, il maledetto! -
Itachi la prese dolcemente per un braccio, conducendola via, mentre il vecchio prendeva a borbottare da solo.
- Non farci caso, Ino. Come ti dicevo, Nonno Madara è ancora convinto di essere in guerra... Vede intrighi ovunque. Per fortuna sembra che abbia preso in simpatia Kisame, e lo tratta come un suo sottoposto. -
Lei annuì, vagamente stordita. Non doveva essere semplice vivere in quella casa.
Quando la ebbe riaccompagnata al cancello, la salutò.
- Puoi tornare domani, se vuoi. Quel grosso idiota finge che non gli importi, ma gli fa piacere, e daresti un gran sollievo alle mie orecchie. Se è impegnato a baciare te, non mi può chiamare in continuazione solo per sfogare la sua parlantina. -
Ino si schiarì la gola, tentando di trovare una risposta adulta – o perlomeno arguta – a quello che le aveva appena detto Itachi, ma aveva la mente vuota. Per fortuna lui non sembrava si aspettasse una risposta, visto che si limitò a chiudere il cancello, allontanandosi.









Trailer della prossima puntata:
La vita di Ino ora scorre tutta rose e fiori?
Ino dovrà destreggiarsi tra persone invidiose
e improvvisi voltafaccia

Questo e addirittura ALTRO nel prossimo capitolo!






Breve sproloquio dell'Autrice: Eccoci qua! Se dovessi scegliere un capitolo preferito, in questa storia, punterei tutto su questo. Adoro il caro vecchio Nonno Madara ed Itachi ù.ù e finalmente gli altri due (leggasi: Kisame ed Ino) finalmente sembra che abbiamo capito qualcosa di sè stessi eh? Ma passo subito ai ringraziamenti personali!




@Kikka : Ino è una ragazza tosta XD e nel capitolo precedente lo ha ben dimostrato! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, sono curiosa di sapere cosa ne pensi di Nonno Madara! Guarda, le storie a sfondo scolastico le leggevo anche, ma non mi sarei mai pensata di scriverne, prima (cioè, non nel mondo di Naruto) XD sono curiosa di sapere che tipo di storia hai in mente!

@Shania : eccomi che posto di nuovo ^^ Ehehe, lo so, la storia non è particolarmente imprevedibile, ma mi auguro che almeno ti stia risultando divertente! (quanto al SasoDei, ti consiglio vivamente di sbirciare l'account di slice, che sta scrivendo una bella storia su loro due! Anzi, minacciala, visto che è un po' che non mi mostra aggiornamenti! Mannag! Piaciuto Itachi qui?

@Lelia_chan: Ecco qua di nuovo il "povero Kisame" XD personalmente lo prenderei a schiaffi, ma l'importante è che piaccia ad Ino e lei piaccia a lui... suppongo. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! (si nota che Konan mi sta antipatica?)


@LaGrenouille : beh, anche se picchia i teppisti nei vicoli bui, Ino è sempre Ino! D'altra parte non è colpa mia tutti i benedetti clan della foglia hanno un segno distintivo, mentre il clan Yamanaka "si distingue per la cura con cui ciascun membro dedica alla sua persona" O_O giuro che non me lo sto inventando! Non ricordo dove l'ho letto XD ma la cosa mi aveva assai impressionato. Tornando seri, i combattimenti sono la "croce e delizia". Senza azione non riesco a stare, ma descriverli in maniera realistica e al contempo veloce non mi riesce particolarmente bene: finisce sempre che o taglio troppo, oppure descrivo troppo/mi dilungo/il ritmo rallenta. Prima o poi suppongo che imparerò a descriverne di avvincenti! Shikamaru e Choji sono fantastici! Io li vorrei due amici così *_* E sì XD non essendo io una persona molto originale, ho semplicemenre "ripescato" gli anelli dell'akatsuki ù.ù Quanto ad Ino e le sue scene teatrali XD Beh, se Kisame dice che assomiglia a Deidara, un motivo ci sarà, no? :P povera Ino! Grazie come al solito del lungo e articolato commento!

@Slice: *_* sono felicissima che ti piaccia Ino! E soprattutto che, in generale, tu trovi sensati i personaggi del manga pur essendo un mondo normale Comunque sì, si capisce perfettamente cosa vuoi dire! Il fatto è che per una che vuole farsi passare (e apprezzare) come una delicata fanciulla, non è bene far sapere in giro che picchia come un fabbro ferraio, no? XD Povera Ino! E sono contenta che ti piaccia Deidara, anche se quando lo accosto ad Ino, fanno decisamente scintille quei due... Mah! Grazie del commento *-*

@Gwiddi at Ecate: Ma ciao!!Beh... X°D come dicevo in un commento più sopra... Ino è sempre Ino, sia che picchi, sia che faccia la ninja o la studentessa! Se non si ponesse ogni tanto qualche quesito frivolo, pur rimanendo tutto sommato una ragazza con la testa sulle spalle, dubiterei di avere davvero a che fare con lei! Non intristirti troppo per Konan. Diciamo che ha i suoi motivi per fare quello che fa, anche se non sono propriamente condivisibili da tutti XD purtroppo non c'era lo spazio/tempo per parlare di questo all'interno della storia (se avessi avuto più spazio/tempo avrei sicuramente sbrodolato su Itachi e Hanayuki, comunque X°D) Ma tu non intristirti XD ho ancora qualche sorpresa, a riguardo! E poi mi cucio le dita per non aggiungere altro! Quanto alla scelta di Itachi... Beh beh, ha risposto già in questo capitolo no? Cercare di riportare sulla retta via Kisame! E' proprio un amante delle cause perse eh? Grazie per i complimenti e il commento ^^

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, tra i seguiti e tra le scelte, spero che continui a piacervi e grazie anche solo a chi ha resitito a leggere fino qua! ^^

   
 
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