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Autore: Nisi    21/11/2005    17 recensioni
Ed ora, cari lettori, se questa fosse stata una fanfic normale, Remus mi avrebbe dovuto baciare e poi musica di violini e roselline dappertutto. Ma invece questo è stato solo l’inizio di un lungo incubo. Voglio dire, come si può pretendere che una Metamorfomagus impiastra come la sottoscritta organizzi il suo matrimonio?
Ma infatti non lo ha preteso nessuno… e mi hanno affibbiato quella lagna francese per aiutarmi. Ho il forte sospetto che in realtà Ginny volesse sbarazzarsi di lei.
SPOILERINI DEL SESTO LIBRO!!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour, Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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La maggior parte di voi penserà che mi stia dando di volta il cervello perché non gli salto addosso dopo quelle parole, dopo quel ”Se mi vuoi ancora, io sono tutto tuo”.

Ci ho provo, a dire la verità, ma inciampo in una radice che spunta dal terreno.

Sono talmente presa dal mio amore che non guardo dove metto i piedi.

Beh, a dirla tutta, io dove metto i piedi non guardo MAI.

Tanto è perfettamente inutile visto che inciampo lo stesso.

Per cui plano a volo d’angelo e con la grazia di un ippogrifo strafatto di burrobirra, tra le braccia di Remus.

Meglio: mi ingarbuglio tutta nella stoffa della sua veste.

Non rischio il soffocamento in quanto la stoffa è strappata in più punti.

Riemergo boccheggiando e, non trovando di meglio, scoppio a piangere.

Non per la commozione, ma per la rabbia, per il sollievo, per tutta la sofferenza che quella testa di mulo CI ha causato per tutti questi mesi.

Remus fa un’espressione buffa. E sì che dovrebbe essere abituato a vedersi gente frignare davanti: lui è il confidente di almeno tre quarti dell’Ordine della Fenice. Il quarto mancante, o è morto, o fuori sede o si chiama Severus Piton (che il diavolo se lo porti!). Ma riprende subito il controllo e, sorridendomi, mi passa un braccio attorno alle spalle e mi fa sedere sul primo masso disponibile. Un masso piatto, in modo che io non rischi di scivolare.

Caro Remus, pensi sempre a tutto.

E poi, poi mi prende tra le braccia e mi bacia la tempia.

Gli piace baciarmi lì, non ho mai capito perché; dopo prende a scendere piano piano.

“Mf pfcc d pf qufnd h cfpl rs..”

Lo sento bofonchiare mentre cerca di baciarmi lo zigomo.

“Eh???” mi sorprendo a chiedere interrompendo quel momento di romanticismo.

Lui si stacca da me ed affonda le dita tra i miei capelli.

Tira una ciocca pensoso, e poi mi guarda:”Ho detto che mi piaci di più quando hai i capelli rosa, Tonks”

Io guardo giù e vedo che i miei capelli sono tornati del mio solito colore.

Gli sorrido.

Lui mi sorride:”Sono belli così. Non sono molto naturali, ma è così che ti preferisco, Dora”

“Mi chiamo Tonks” sospiro debolmente mentre vedo che Remus si avvicina piano piano a me.

Lui ridacchia sornione (non lo avreste mai pensato che il serissimo Remus J. Lupin potesse ridacchiare così?) e continua ad avvicinarsi.

Troppo piano, per i miei gusti.

Ora sento il suo respiro sul viso e chiudo gli occhi.

Baciami Remus.

Il suo naso strofina delicatamente il mio, mentre sento che inala.

Vabbeh che sei un lupo mannaro e che devi fiutarmi, ma sbrigati, per Merlino: non puoi lasciarmi così, appesa ad un bacio che non arriva. Già ne hai da farti perdonare… Devo essere più trasparente di quello che penso: riesco a camuffare il mio aspetto ma non le mie emozioni, perché Remus mi sussurra ad un orecchio:”Tonks, sei troppo impaziente.”

Sto per mandargli una maledizione Cruciatus, per fargli capire meglio il concetto di pazienza, quando sento le sue labbra che cominciano ad accarezzarmi più dolcemente di quanto possa sopportare.

Incomincio a sciogliermi lentamente contro di lui.

L’amore è una maledizione Imperius estremamente potente sotto mentite spoglie, infatti in questo momento Remus potrebbe farmi fare tutto quello che vuole ed io acconsentirei a qualunque cosa mi proponesse.

Arrossisco mentre penso alla mia personale idea delle proposte che vorrei che Remus mi facesse, ma i miei ardori sono prontamente spenti dalla pioggia che ha preso a cadere insistente dal cielo.

Ora, qualcuno potrebbe fare una battutaccia sul fatto che stia piovendo e che questo coincida con il fatto che Remus si sia deciso a venire a patti con la sua testardaggine e con i suoi sentimenti.

Ma si da il caso che siamo in Scozia e qui piove sempre.

Mi piace pensare che sia di buon auspicio questa pioggia e che, cioè, io riesca a far ragionare il mio lupacchiotto (non sa che lo chiamo così ed è meglio che non lo sappia).

Remus si avvia tranquillo verso il castello ed io gli trotterello dietro, troppo felice per badare ad una cosa pedestre come la pioggia che adesso cade a catinelle dal cielo grigio.

Infatti, sto navigando sulla nuvoletta rosa come i miei capelli e non mi rendo conto che Remus mi afferra per un polso e mi tira verso di sé.

Oh! bello! Sembra quel film babbano… via con ventre… o qualcosa di simile…

Sento che mi avviluppa in una stretta convulsa e comincia a baciarmi tutta la pelle scoperta che riesce a raggiungere con le labbra, in un modo che mi fa venire voglia di essere in costume da bagno nonostante il freddo.

Sento i fili ispidi dei suoi baffi che si infilano nelle mie narici facendomi il solletico.

Io soffro mortalmente il solletico e comincio a ridere, ma smetto dopo due secondi netti, esattamente quando mi rendo conto di come Remus mi stia guardando e del fatto che sia praticamente spalmata contro di lui, come la marmellata di fragole sul pane tostato.

Con la pioggia, la mia maglietta mi si appiccica addosso e mi sento spogliare sotto quello sguardo. Però è una bella sensazione.

Dura solo un attimo e Remus riprende il suo ruolo di uomo tranquillo ed affidabile, ma io gli salto al collo e lo bacio a mia volta mentre infilo la mano sotto la sua camicia e gli accarezzo la pancia, facendolo trasalire.

“Tonks” biascica.

“Siiii?” domando con una faccia tosta incredibile.

Nel frattempo, lui mi prende le mani e me le ferma dietro la schiena.

“Sono stato un cretino.”

“Già, Remus”

“Ora sarà tutto diverso, amore mio…”

“Oh, sì…” gli alito in un orecchio mentre le mie mani prudono per toccare ancora la sua pelle.

Piove ancora che Merlino la manda e non so quanto tempo sia passato. Non me ne frega niente, a dirla tutta. A me basta avere Remus qui che cerca di recuperare il tempo perduto.

Ma c’è sempre qualcosa che deve andare storto, ed infatti una diplomatica tossettina interrompe il nostro caldo scambio di effusioni.

Mi giro e vedo Minerva McGranitt che ci guarda impassibile.

Tuttavia, gli occhi le brillano in uno strano modo dietro gli occhiali.

Ha le mani intrecciate in grembo e ci osserva con la massima tranquillità:”Ho detto che Silente sarebbe stato felice di sapere che c’è più amore in questo mondo, ma non pensavo mi avreste preso in parola così presto…”

Credo sia piuttosto imbarazzante farsi beccare dalla propria ex insegnante con le mani infilate nel retro dei pantaloni di un altro ex docente.

Tanto per parlare di trasfigurazione, gradirei trasformarmi in un mucchietto di terra e sparire dalla vista per qualche secolo.

Remus sorride a Minerva come se nulla fosse (ma come fa?):”Avevi bisogno di qualcosa, Minerva?”

Questa volta gli occhi della McGranitt risplendono di un lampo malizioso che mi ricorda, stranamente, quelli di Silente:”Io non ho bisogno di niente, Remus. Non più di quanto abbia bisogno di te la signorina Tonks. Volevo solo avvertirvi che Bill Weasley si è svegliato”

Non so se morire dall’imbarazzo oppure dal sollievo nell’apprendere che Bill si sia svegliato.

Mi giro verso Remus e vedo i suoi lineamenti tirati ed affaticati distendersi per un attimo.

“Veniamo subito, Minerva”

Ha già cominciato a parlare al plurale… dovrò abituarmici anche io.

Io e Remus entriamo nell’infermeria tenendoci per mano. Arthur e Molly sono troppo discreti per accennare alla cosa, ma vedo che Molly ha i lucciconi agli occhi ed Arthur sorride felice, per poi ricordarsi subito dopo che Bill è sdraiato a tre metri da lui con il suo bellissimo viso sfigurato per sempre. Annuisce verso di noi e riporta la sua attenzione verso il figlio.

Fleur sta spalmando l’unguento sulle ferite di Bill.

Non avrei mai detto che una come lei potesse essere così devota.

Bill è sempre stato un bel ragazzo; mi ricordo che ad Hogwarts aveva il suo bel codazzo di ammiratrici ed in questo capisco Fleur.

Non mi sarei mai aspettata che lei rimanesse al suo fianco pur con il volto così sfigurato.

Beh, felice di essermi sbagliata.

Ora gli sprimaccia il cuscino e lo aiuta a mettersi seduto.

Madama Chips chiede a Bill se ha fame, lui risponde di sì e che avrebbe voglia di una bella bistecca al sangue.

Mi giro verso Remus e vedo che è pallido.

Più pallido del solito, voglio dire, ed ha uno sguardo che proprio non mi piace.

“Remus” esclamo nervosamente. “Ho bisogno di prendere un po’ d’aria, accompagnami”.

Lui mi guarda con quei suoi occhi dolenti e devo distogliere lo sguardo perché non sopporto quando mi guarda così.

Ovviamente, è una balla.

Fa un freddo cane e non ho certo bisogno di prendere aria.

Usciamo nel corridoio e lo trascino in un angolino tranquillo.

Gli prendo una mano e gliela stringo fra le mie.

“Remus… che hai?” gli chiedo con la voce più dolce che posso modulare.

“Niente, io sto benissimo, Dora” mi risponde quasi scocciato, ma non posso fare a meno di notare che sta evitando il mio sguardo.

“Remus Lupin, piantala di raccontarmi balle e dimmi cosa ti prende”. E’ la volta buona che prendo una mazza da quidditch, gli spacco il cranio e vedo cosa ha dentro.

Cacca secca di doxy, probabilmente.

“Non ho niente, Dora, va tutto bene, non ti devi preoccupare!”

Quando fa così, mi ricorda troppo le tartarughe quando si ritirano nel loro guscio.

“Che Voldemort ti porti, Remus Lupin, ma che testa hai? Ma che marito del cavolo saresti che non dici niente a tua moglie! Non so proprio perché sto appresso a te e ti ascolto ancora mentre dici tutte le tue stronzate.”

Lo so benissimo perché gli sto appresso, ma volevo fare un’uscita drammatica e lui mi ha proprio fatto girare le cosiddette, infatti mi avvio a grandi passi per il corridoio, badando a fare più rumore possibile con i tacchi dei miei stivali di pelle di drago.

Nelle telenovelas che guardava nonna Tonks di pomeriggio, quando le protagoniste venivano offese dai loro uomini, uscivano dalla stanza facendo ben capire di essere infuriate.

Al 100% dei casi, gli uomini correvano dietro loro, facendo atto di contrizione.

Cercando di ignorare che Remus Lupin è sì un uomo, ma anche un mago ed un lupo mannaro, posso solo incrociare le dita e sperare che questo mezzuccio funzioni.

Sento una mano che si posa esitante sulla mia spalla e cerco di trattenere il sorriso che mi è salito alle labbra mentre mando un muto ringraziamento a Nonna Tonks ed alle sue eroine sudamericane.

Mi giro e vedo il mio amore con la faccia dei giorni peggiori.

Quell’uomo non piangerà mai neanche sotto tortura, anche se gli farebbe un gran bene, qualche volta.

Replay della scena precedente, ed infatti gli prendo la mano e ripeto:”Remus, che hai?”

Con voce più stridula del dovuto, Remus mi abbraccia piano e appoggia il mento sulla mia testa:”E’ che credo di non poterlo più sopportare, Tonks”.

Gli allaccio le braccia attorno alla vita ed appoggio la testa in quell’incavo tra spalla e collo che pare creato apposta per me:”Che cosa credi di non poter più sopportare, Remus.”

Remus fa una risatina triste:”Tutto questo dolore, Dora. E la responsabilità. Prima di andare via con Harry, Silente mi ha preso da parte e mi ha detto che se gli fosse successo qualcosa io sarei diventato il responsabile dell’Ordine della Fenice.”

Deglutisco rumorosamente:”Oh”

Mi passa scherzosamente il pollice e l’indice sulla punta del naso:”Proprio così, cara.”

prende un sospirone prima di continuare:”E poi, mi ha sconvolto quello che è successo a Bill”.

Comprensibilissimo, dico io. Non ci vuole l’intelligenza di Priscilla Corvonero per capire una cosa del genere.

Remus mi appoggia un braccio sulla spalla ed insieme ritorniamo verso l’infermeria, ma dopo pochi passi si ferma.

“Dora. Cercherò di essere un buon marito per te”

“QUOI???? Che cosa?”

Una voce dal forte accento francese ci fa sussultare entrambi.

Da dietro una colonna, esce una inviperita Fleur Delacour che per una volta si è dimenticata di spargere fascino attorno a sé.

“Tonks, non ti sci provare a sposaarti prima di me e di Bill. Non voglio distogliere l’atansione dal mio matrimonio, hein? Tu fai una cosa del scenere e ti ritrovi nel lago tra le brascia dela piovra scigonte!”

Evidentemente, Fleur non sa come si traduca in inglese la parola “tentacoli”.

Lì per lì, io e Remus rimaniamo impalati come se ci avesse lanciato un Petrificus Totalis ed io balbetto un qualcosa di intelligibile che somiglia più o meno ad un:”V-Va bene, non ti preoccupare!”.

Non è questo il finale che mi aspettavo.

Beh, se avessi conosciuto meglio Fleur, io Remus l’avrei sposato due giorni dopo e solo per farle un dispetto!

Ma l’avrei conosciuta meglio, quella. Oh, se l’avrei conosciuta…

* * *

Ciao a tutti, come state? Ecco il nuovo capitolo della storia che ha protagonisti Remus e Tonks. Questa capitolo è scritto utilizzando il tempo presente, diversamente dal primo che verrà rimesso a posto.

Mi sono divertita da matti a farli beccare dalla McGranitt.

Penso che dietro alla sua apparenza severa, la direttrice di Grifondoro nasconda un senso dell’umorismo molto spiccato.

Ringrazio di cuore Serintage per il suo aiuto come betareading, paziente e precisa.

Voglio fare pubblicità alla mia One Shot pubblicata nel fandom di Lady Oscar. Si intitola “Ho stretto la tua mano tra le mie”. E’ brevissima. Leggetela e fatemi sapere come la trovate.

Detto ciò passo a ringraziarvi per le gentilissime recensioni:

Tonkseremus4ever. Per la tua ff ho in programma di leggerla, ma per il momento non ho avuto molto tempo. Ecco, come desideravi, il bacino c’è stato. Spero solo che ti sia piaciuto.

AleLupin: Grazie, sei gentile. Anche io sarei stramazzata a terra dopo una frase così…

GaiaLoire: Hey, l’autrice di Simple and Clean, vero? Mi hanno parlato molto bene della tua ff. La leggerò presto (come per Tonkseremus4ever ti dico che il tempo è poco e tiranno). Se fosse una ff normale e seria. Chi mi conosce sa che NON sono una persona seria, soprattutto quando scrivo delle ff con il chiaro intento di far ridere. Ciauz!

DarkElectra: Ebbene sì, confesso la mia colpa: la Nisi che scrive con Gilraen sono proprio io e sono quella che scrive di Adamo. Felice che ti piaccia. Hai aggiornato anche la tua, per caso? Devo andarti a ripescare… Sono felice che la mia storia ti piaccia. Mi fa particolarmente ridere mettere queste due donne assieme. Sono talmente diverse…

Maho: Ciao, bellezza, come stai? Tutto a posto. Inutile dirlo: sono felice di trovarti anche qui. un abbraccio.

Yeran: Non posso fare altro che inchinarmi profusamente e ringraziarti, mia cara (perdona lo stile settecentesco, ma ieri mi sono fatta un’orgia di Lady Oscar e credo che mi abbia un po’ influenzato)

Ichigo Shirogane: Grazie grazie. Anche io adoro Tonks, se non altro per il fatto che anche io sono un impiastro. Mi identifico molto con lei. La francese chi è? Fleur è quella che nel calice di fuoco partecipava al torneo per Beauxbatons, la scuola francese. A bientot!

Dorothea: Grazie mille. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

Thilwen: Ciao! Che piacere! Sono onorata: hai letto questa ff nonostante la coppia non ti piaccia. Grazie di cuore, allora!

L-Fy AMMMOORREEEEE! Scusa, ma quando ricevo le tue recensioni perdo la Trebisonda! Vero, Remus è un po’ troppo abbozzato, vedrò se riesco a migliorare. Leggi il principe mezzosangue e capirai. Comunque, in due parole, Ginny detesta Fleur per due ragioni: le è mortalmente antipatica e le porta via il suo fratello preferito. Anche io la detesterei…

Karmensita: Grazie per i complimenti e per le segnalazioni degli errori. Sono molto portata a fare strafalcioni in quanto sono molto distratta (e Serintage ne sa qualcosa). Ho corretto gli errori. Il nome di Ninfadora lo avevo scritto all’inglese, come è nell’edizione originale. Grazie e a presto.

Daphne: Ma certo che mi ricordo! Come stai? Si, ho letto il libro in inglese (ed ho ignorato mio marito per qualche giorno) parecchi mesi fa. La storia parte da dove la Rowling si è interrotta… quindi, vedi tu!

Scar: quello che hai scritto mi ha fatto un immenso piacere. Sapere che hai iniziato a scrivere dopo aver letto una mia storia è un grande onore. Grazie.

Grazie a tutti voi che leggete e recensite. A presto!

Nisi Corvonero

   
 
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