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Autore: Lollo    21/11/2005    10 recensioni
Ginny, per via di una punizione datole da Piton, non può andare ad Hogsmeade. Ma, mentre sta andando nell'ufficio del professore, incontra Harry...incappando in un di equivoco inquietante!
E' una fanfiction un po', appunto, equivoca nel secondo capitolo... e per questo vi dico che: a) ho l'influenza, b) leggetela tutta prima di farvi starne idee sul mio conto e lasciare commenti stroncanti XD! Ah, è una one-shot, ma l'ho divisa in due per comodità...
Recensite!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico questa fanfiction [se si può definire tale una cosa simile] a Michela, che mi ha dato una mano grandissima! Ti voglio tanto bene!

 

p.s. w le faccine con quattro occhi, Miki! :_:

 

MISUNDERSTANDING

-

L’equivoco

 

Ma dove si è cacciato? Non lo trovo più! Haaarryyyy! Eppure è girato a quest’angolo! Maledizione...

 

Guardo l’orologio. Le quattro e cinque. Piton starà ribollendo dalla rabbia e lanciandomi dietro anatemi sconosciuti a questo punto, conoscendolo. Ma, insomma, non è che posso fare due cose contemporaneamente, no? O seguo Harry, o vado da Piton. E dovendo scegliere, se proprio proprio dovessi, direi che forse sceglierei la prima, o no? Quindi, eccomi qua.

 

Sto girando a vuoto, quando sento la voce di Harry da dietro una porta. Mi avvicino per sentire meglio quel che sta dicendo, e poggio l’orecchio piano.

 

Cavolo, non sento niente! Solo un brusio! Però una cosa la capisco: non c’è solo Harry. Sento un’altra voce.

 

È la voce di una ragazza. Ne sono certa! Vorrei andarmene, ma non ci riesco; colta da un istinto irrefrenabile, apro leggermente la porta, giusto uno spiraglio per vedere cosa succede.

 

Nell’istante in cui lo faccio e vedo, e sento, desidero di essere da Piton; desidero di essere nel suo ufficio, segregata per due anni a scrivere le sue memorie a mano, piuttosto che aver aperto questa porta.

 

Ci sono due figure: una, girata da dietro, è quella di Harry. L’altra è quella di Pansy Parkinson.

 

Lei è inginocchiata per terra davanti a lui, che è in piedi, e tiene in mano qualcosa; dice, con voce schifata: - Devo bere?? – lui ride, e risponde: - Mi dispiace, ma di sicuro non bevo io!

 

-         Ma...!

-         Eddai, per una volta... me l’avevi promesso!

 

Proprio mentre la voce amplificata di Piton sbraita per tutto il castello: - Weasley! Dove sei! Sono le quattro e un quarto! -, scappo via.

 

*

 

Sono nell’ufficio di Piton, ora. Mi ha scovata mentre vagavo per i corridoi sconvolta, e sono in punizione anche la settimana prossima perchè ‘non mi sono presentata all’orario prestabilito’.

 

Dio santo. Non ci credo. Harry, e la Parkinson. In atteggiamenti ambigui. Oh signore! Devo cercare di non pensarci. Devo cercare di non pensare al fatto che erano chiusi in un’aula a fare non voglio sapere cosa.

 

Oh, Dio mio.

 

*

 

Guardo il soffitto della Sala Comune, sdraiata su una poltroncina accanto al fuoco. Non ho avuto il coraggio di scendere a cena, perchè di certo lo incontrerei e non sono sicura della reazione che avrei a quel punto. Sono sconvolta. Sono stata violentata psicologicamente. Con che coraggio lo guarderò in faccia d’ora in poi, dopo aver visto... bè, quel che ho visto? Anzi, che ho quasi visto: se l’avessi visto tutto, ora non sarei qui per raccontarlo, scommetto... sarei già in una clinica per malati di mente, balbettando cose incomprensibili con lo sguardo orripilato fissato nel vuoto...

 

Sto pensando che non tornerò mai più la stessa, quando sento il ritratto della Signora Grassa aprirsi e qualcuno entrare. Mi alzo velocemente, e con mio orrore, indovinate chi c’è sulla porta??

 

E, no, non è Babbo Natale.

 

Il mio guardo terrorizzato e puntato su Harry, che alza lo sguardo, incontra il mio, e dice: - Cosa ci fai qui? Non sei scesa a cena, vero? Non ti ho vista...

 

Deglutisco, e apro la bocca un paio di volte, per poi richiuderla subito.

 

Cavolo! Sono imbarazzatissima! Non so cosa dire!

 

Noto che lui sta cominciando a guardarmi strano, e avrà anche ragione; mi ha chiesto una cosa e io sto qua come una deficiente con le orecchie in fiamme, a fissarlo senza dire nulla... devo rispondergli assolutamente.

 

Apro la bocca, ed inorridisco sentendomi dire: - Ti ho visto! –

 

Un silenzio cala tra di noi; dopo un po’ lui strabuzza gli occhi. – Eh? – dice, ridacchiando un po’, con il tono di chi sta cercando di sdrammatizzare su una cosa preoccupante. Cioè me.

 

Va bè, oramai ci sei, no? Parla, Ginny!

 

-         Ti ho visto, questo pomeriggio, tu e lei. Cioè, lei, la cosa, la Parkinson.

 

La cosa. Grandioso.

 

Vedo Harry arrossire e abbassare lo sguardo lentamente. Allora è vero! Hanno una storia! Una tresca! Oddio!!!

 

Aspetto che lui risponda, e quando lo fa, dice: - Sì, bè... Io... avevo bisogno di aiuto, sai...

 

No! Harry! Ti pare che mi devi dire queste cose?? Sono personali! Tienitele per te! E per la Parkinson, se proprio ci tieni.

 

-         ... avevo pensato di chiedere ad Hermione... –

 

EH??

 

-         .. ma lei è sempre occupata, poi ora che sta con tuo fratello... non mi andava di disturbarli...

 

No! Non ci credo! Nooo! È un sogno orribile!

 

-         ... quindi mi sono trovato costretto a chiedere a Pansy Parkinson di darmi lei una mano...

 

Scaccia la visione rivoltante! Scacciala!

 

-         ... nel recupero di Pozioni.

 

Nel... che? Cosa ha detto? Ho capito bene?

 

-         R-recupero di Pozioni? Era quello che stavate facendo?

 

Lui alza di nuovo lo sguardo con una faccia perplessa. Poi dice: - Bè, cosa stavamo facendo, secondo te?

 

-         Ah... B-bè, eravate in quella... posizione ambigua... Cioè, lei seduta davanti a te, e tu che le dicevi di... uh... bere... e...

 

Lui mi guarda sconvolto. Dio mio, che figura! Perchè devo fare lavorare il cervello primo di sapere come sono effettivamente le cose??

 

-         Ginny! Brutta pervertita! Eravamo così perchè lei era seduta vicino al calderone dove distillavamo la pozione, ed io ero in piedi perchè ero appena tornato dal prendere un ingrediente! E io le dicevo di bere la pozione perchè lo faccio sempre io di solito, per vedere com’è venuta, e fanno schifo tutti quegli intrugli, quindi per una volta eravamo rimasti d’accordo che l’avrebbe fatto lei!

 

Apro la bocca ancora una volta a vuoto, mentre lui scuote la testa.

 

-         Allora... non... eh... stai con la Parkinson?

 

-         Ginny! La sopporto a malapena ora che ci devo passare una volta a settimana per le lezioni, come puoi pensare che la voglia come ragazza?? Sei fuori?

 

Oh, Dio, grazie! Grazie, grazie, grazie! Non ha la ragazza!

 

Cioè... grazie, non sta con Pansy Parkinson!

 

-         E comunque... non potrei stare con lei anche perchè... mi piace un’altra.

 

Ah. Oh. Oh.

 

Chi è???

 

-         Ah, sì?

 

Ho la gola secca. Gli piace una ragazza. Maledizione. Se so chi è la ammazzo, giuro. Anzi, devo sapere chi è!

 

-         Ehm.. posso sapere di chi si tratta?

 

Butto lì, sperando di suonare casuale. Lui mi fissa un attimo, e poi si avvicina piano.

 

-         Bè, la conosci molto bene...

 

Se la conosco molto bene sarà più facile buttarla giù dalla Torre di Astronomia con un tranello! Perfetto!

 

-         Sul serio?

 

Dico, cercando di raccogliere più informazioni possibili. Lui si avvicina ancora un po’, e vedo che ha le punte delle orecchie rosse di imbarazzo.

 

-         Già... e, bè, è qui.

 

È qui?? La stronza ci sta spiando?? Mi guardo intorno guardinga, e dico, con tono assassino: - Dov’è?

 

Lo vedo rivolgere gli occhi al cielo, per poi dire: - Ginny... sei tu che mi piaci!

 

...

 

Ok, questo risolve tutto. Stiamo zitti, poi con voce bassa dico: - Oh. Anche tu mi piaci.

 

È vicinissimo al mio viso ora. Lo vedo arrossire ancora sulle guance, mentre dice: - Oh. Bene.

 

Mi sporgo un po’, per avvicinarmi ancora di più...

 

 

*

 

-         Salve, Pansy! Professor Piton, buongiorno!

 

Dico, con voce pimpante, la mattina dopo. Tutti mi guardano strano, ma io giuro, giuro che adorerò questi due per tutta la vita!

 

Vedo la Parkinson avvicinarsi a me e guardarmi stranita, mentre dice: - Mi hai salutata, Weasley? Io sono Pansy Parkinson, hai presente?

 

Io annuisco, e lei risponde: - Ci dev’essere stato un equivoco, allora...

 

Io annuisco ancora più forte, sorridendo, e dico: - Sì, c’è proprio stato!

 

FINE

 

 

Ecco qui la seconda ed ultima parte di questa One-Shot... ditemi che ne pensate, mi raccomando!

 

Un bacione a: Aurora Ginevra, Gin 92 (il fatto che se anche non leggete fanfiction H/G avete dato uno sguardo alla mia mi ha molto lusingata! Grazie!), Call, ^miki^, Romen Evans e aletheangel!

 

Un ringraziamento enorme anche a chi ha solo letto... ma di più a quelli che hanno commentato! XD

 

Lollo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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